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Autore: phoede    11/06/2008    4 recensioni
Allora questa mia storia è ambientata al’epoca dei malandrini, inizia alla fine del loro sesto anno e nelle mie intenzioni dovrebbe arrivare alla fine della scuola. Questo è quello che io immagino sia successo in quel periodo, partendo dalle informazioni che tutticonosciamo come la fuga di Sirius e l’inizio della storia tra James e Lilly. Il tutto narrato direttamente in prima persona dai protagonisti.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4

Ecco qui il nuovo capitolo, è leggermente diverso dagli altri, anche qui ci sono due punti di vista differenti, James e Lily, ma sono in contemporanea (le parti in nero sono di James, e quelle rosse di Lily). Ho deciso di scriverla in questo modo perché volevo rendere l’immediatezza dei loro pensieri, cosa che mi sembrava più difficile se avessi descritto due volte la stessa scena da due punti di vista. Spero di non aver incasinato troppo le cose.

Posso farvi una domanda?

Come posso convincervi a lasciarmi un commentino?

CAPITOLO 4

- Posso sedermi accanto a te? Non ti voglio disturbare- chiedo indicando il libro aperto posato sulle sue gambe (è possibile essere invidiosi di un libro? Beh ecco io lo sono).

- Certo – mi risponde lei – Nessun disturbo – e si affretta a chiudere il libro e a posarlo a terra.

Mi sdraio e poso la testa vicino alle sue ginocchia, senza toccarla, più volte in passato mi ha fatto capire che non gradiva la cosa, e io non voglio farla arrabbiare.

E poi riesco a vederla perfettamente in volto!

O Merlino, guarda com’è vicino alle mie gambe, ancora qualche centimetro e potrebbe poggiarci la testa. Ma James è molto attento, sa che non amo che mi si tocchi, e lui non lo fa, a volte mi prende la mano, o mi abbraccia, ma mai in maniera fastidiosa.

E poi guarda come si è messo, così posso vederlo benissimo in faccia!

- Allora Lilly cara, cosa fai qui fuori tutta sola? Sei venuta a cercarmi? – le chiedo sfoderando il mio miglior sorriso da malandrino, per prenderla un po’ in giro.

Ma guarda che sbruffone, si diverte a prendermi in giro.

Però che sorriso!

- Sbruffone – mi dice, poteva andarmi peggio, detto da lei poi, sembra un complimento.

- E tu, invece, come mai hai deciso di abbandonare i tuoi malandrini? Non si sentiranno persi senza di te?- e così mi vuoi provocare, attenta piccolo diavoletto, stai giocando col fuoco.

Da quando rispondo alle sue provocazioni? Non è che la sua idiozia sarà contagiosa? Però mi piace scherzare con lui.

Non riesco a trattenere un sorriso.

Per Morgana, mi sta sorridendo, è il secondo sorriso in pochi minuti.

Morissi ora sarei contento. Anzi no! Ti prego Signore, non farmi morire prima che sia riuscito a baciarla. Solo questo, solo un bacio, e poi potrai fare di me ciò che vorrai.

- Allora – James, amico, lei sta parlando e tu ora ti concentri, non guardarle le labbra, devi ascolta quello che ti sta chiedendo che poi le devi rispondere.

O mio Dio, perché mi sta fissando con quell’espressione seria?

Non avrò mica qualche schifo spalmato in faccia!

- Che fine avete fatto fare al quarto moschettiere?dove avete lasciato Sirius? Non lo avrete rinchiuso in qualche sgabuzzino?- Sirius, perché mi sta chiedendo di lui? Non è che… No Sirius è mio amico, se ci fosse qualcosa me lo avrebbe detto.

E poi che sarebbe sto moschettiere? Un dolce?

Perché fa quella faccia? Avrò detto qualcosa di male? Magari ha qualche problema serio e io lo sto prendendo in giro.

- Non lo abbiamo rinchiuso da nessuna parte, è solo rimasto su in dormitorio. È un po’ malinconico – Non ha un interesse particolare per Sirius, è che a lei interessano le persone. Se fossi mancato io, sicuramente avrebbe chiesto di me.

Forse se le racconto i suoi problemi lei saprà darmi un consiglio per aiutare il mio amico.

- Vedi lui ha un problema a casa – inizio con un informazione che già sanno tutti.

Questo non è certo un segreto, le abbiamo sentite tutti le strillettere di quella invasata della madre, al primo anno.

Se ci penso mi viene da star male per lui, poverino.

- Sai i suoi genitori sono fissati con la purezza del sangue, la supremazia della razza magica e scemate del genere. Ma a lui tutto questo non è mai piaciuto. Non è mai stato d’accordo con queste idee medioevali. Mi sembra chiaro che altrimenti non avrebbe mai potuto essere mio amico! -

James sarà pure uno stupido alle volte, ma ha dei valori molto solidi. Mi ha sempre difeso quando qualcuno mi prendeva in giro per le mie origini.

- Insomma per lui la sua famiglia è un grosso problema, e poi lo trattano in una maniera mostruosa sai.

A me dispiace molto vedere il mio migliore amico in quello stato, e vorrei poterlo aiutare…

Certo che è molto pi maturo di quando ci siamo conosciuti, e poi tiene così tanto ai suoi amici, forse più di quanto tenga alla sua famiglia.

E poi come è carino così preoccupato per il suo amico. Certo che ha proprio un viso espressivo, e che fisico che ha! Anche se non l’ho mai detto e mai lo dirò a nessuno, gli occhi per guardare li ho anche io. E quello che vedo in questo momento mi piace.

Gli allenamenti hanno fatto proprio un bel lavoro su di lui. Certo già di partenza era un bel ragazzo, quindi…

- E tu Lily che ne pensi? Credi che sarebbe una buona idea? -

- Io… io… ecco…- o santa polenta, cosa diavolo mi ha chiesto? E adesso che gli dico? Non posso certo dirgli che non ho ascoltato una parola di quello che mi diceva perché stavo ammirando il suo corpo.

- Io… io… ecco… - balbetta e arrossisce, come è carina, forse è reticente nell’esprimere la sua opinione su una situazione piuttosto delicata, e che non conosce bene, ma non è il caso che si faccia problemi, sono stato io a chiedere il suo parere.

- Dai Lily, non farti problemi, dimmi cosa ne pensi, non c’è certo una risposta giusta o una sbagliata.- Ok, tranquilla, pensa Lily, pensa, perdi tempo, inventati qualcosa, così magari capisci di cosa state parlando.

- Ecco io non saprei James, certo è una cosa su cui riflettere – benissimo così Lily, risposta perfetta, piuttosto vaga, ma esprime interesse per il problema.

Certo se il problema era “è meglio una torta di fragole o una al cioccolato”…

- E Remus che cosa ne pensa? – avanti dritta per la mia strada come se sapessi quello che sto dicendo, benissimo. E poi posso sempre dare ragione a Remus, sappiamo tutti quanto lui sia intelligente.

- Beh, veramente non ne avevo parlato ancora con nessuno, è una cosa che mi è venuta in mente così, proprio ora, e devo ancora definire i dettagli, ma visto che ne stavo parlando con te, ho pensato di chiedere un tuo parere.-

Mi sembra un po’ strana Lily oggi, come se fosse di un altro pianeta, come se stesse pensando ad altro, come se non sapesse neanche di che stiamo parlando.

Ma dai James, che vai a pensare, è qui che parla con te, a cosa vuoi che stesse pensando? Di certo non hai tuoi muscoli scolpiti dagli allenamenti!

- Comunque Lily grazie per avermi ascoltato. -

Se solo sapesse!!!

- Ma figurati James, quando vuoi, gli amici esistono per questo -.

Ipocrita, sono un’ipocrita, e pure bugiarda, non ho sentito una parola di quello che mi ha detto.

- Senti visto che sei qui a sola ti va di venire a sederti con me e gli altri? Giuro che se vuoi leggere non ti daremo nessunissimo fastidio, neanche il più piccolo rumore, però così potremmo farti compagnia -.

O Merlino, se me lo chiedi con quell’espressione come faccio a rifiutare?!

Ti prego, ti prego, ti prego, dì di sì, voglio stare ancora con te, ti prego.

- E va bene, dai andiamo – la risposta più bella che mi potesse dare.

Con un balzo sono subito in piedi, e mi giro offrendole la mano per aiutarla ad alzarsi. Lo so che non ne ha bisogno, ma così ho una scusa per prenderle la mano.

Per tutti gli elfi, come è gentile, mi aiuta ad alzarmi.

Beh ora che sono in piedi potrebbe anche lasciarmi, e invece, lui a finta di niente, e ci avviamo così, mano nella mano.

Forse dovrei farglielo notare, ricordargli i limiti di contatto fisico che normalmente impongo, però… la mia mano nella sua ci sta proprio bene.

Ok, basta, ora conto fino a tre e poi ritiro il braccio.

Uno… due… no, no, perché la mia mano si stringe nella sua? O Santa Polenta, non controllo più i miei muscoli, dovrebbero fare quello che dico io, non quello che pare a loro.

Forse ora che è in piedi dovrei lasciarli andare, ma la sua mano piccola e morbida sembra fatta apposta per essere stretta dalla mia.

Ok, allora il piano è questo: io faccio finta di niente, e se poi lei toglie la mano io non la trattengo, se invece non la toglie… È lei che deve decidere.

Sembra imbarazzata, forse ha paura di offendermi, forse il mio piano non era così grandioso. Va bene, allora adesso la lascio io. Per tutti gli gnomi, mi sta stringendo la mano, allora forse non le do così fastidio.

Ma guarda quegli scemi dei miei amici, ma come si permettono di farci le boccacce. Appena rimaniamo soli questa gliela faccio pagare. Più tardi però, ora ho altro da fare.

Ci sediamo tutti all’ombra e Lily ci guarda sorridendo: - Allora, James mi ha detto che Sirius è triste, e voi che fate? Restate lontano? Su forza, andate a riprenderlo, non può mica starsene lì da solo! –

- E che dovremmo fare, andare su al settimo piano, e tirarlo fuori con la forza?- lo sappiamo tutti che Peter non brilla certo per la sua intraprendenza.

Lei scoppia a ridere, e velocissima tira fuori la sua bacchetta e lancia un incantesimo. Qualcosa di parte e si dirige verso la nostra finestra.

- Vedrete che tra trenta secondi è giù! – afferma soddisfatta.

- Evans?! – diciamo noi tre all’unisono.

- Cos’era? – chiedo ridendo

- Una palla di neve! – risponde facendomi l’occhiolino.

Mi sa che ci sta frequentando un po’ toppo.

  
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