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Autore: AlexBoss1997    03/02/2014    3 recensioni
I primi sospetti, le ipotesi, la distanza, le paure, gli amori... riusciranno i nostri protagonisti a coronare il loro sogno segreto, o si terranno tutto dentro?
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Mugiwara, Nami, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Mia dolce Nami, ti andrebbe qualcosa da bere?” Sanji porse un grosso bicchiere di spremuta, munito di cannuccia e ombrellino, alla ragazza, che stava riposandosi mentre prendeva il sole, sdraiata su una sdraio con l’amica Robin.
“Grazie Sanji, molto gentile” le sorrise. Era da pranzo che il ragazzo la riempiva di attenzioni, lo faceva sempre, ma quel giorno era più romantico che mai, quasi trascurava Robin dalle attenzioni che le dava solitamente, era alquanto strano… Che si fosse innamorato di Nami? Nah, innamorarsi di una sola donna non era da lui, lui le amava TUTTE. Rufy si trovava sulla polena, non si era ancora mosso da prima, non aveva detto nulla e non aveva ancora avuto un attacco di fame, alcuni membri della ciurma erano preoccupati per lui, ma Zoro li aveva minacciati di farli a fette se non lo avessero lasciato in pace.
“Ehi… Rufy… Ti ho portato qualcosa da sgranocchiare” era Usopp, aveva trovato il coraggio di portargli una brioche alla crema avanzata dalla colazione.
“Non ho fame” rispose secco, senza nemmeno girarsi verso il compagno. Usopp cadde letteralmente dalle nuvole, non credeva alle sue orecchie.
“Ma… Ma sei sicuro di stare bene?” gli chiese timido.
“Sto benissimo”
“S…Si… Sicuro? Se vuoi posso chiedere a Chop…”
“STO BENISSIMO, LASCIAMI STARE” gli sbraitò contro il capitano, facendo cadere il povero nasone all’indietro; tutti lo guardarono, non si era mai comportato così nei loro confronti, erano spaventati.
“Ma che diavolo gli ha preso?” si chiedeva Nami “Che sia a causa del comportamento di Sanji? Non è possibile, si comporta sempre così e non ha mai detto nulla, e poi che motivo avrebbe?”
Lo sguardo della navigatrice si illuminò “E se gli desse fastidio?”
“Non vi avevo mica detto di lasciarlo in pace?!” Zoro si stava lamentando con Usopp, che lo ascoltava deluso.
“Nami cara, non fare caso a quello che è appena successo, posso fare qualcosa per te?” Sanji interruppe i suoi pensieri.
“No, anzi” alzò il tono della voce “puoi anche smetterla di fare il galante, tanto non serve a nulla” CRACK. Non si sa se fosse il rumore del suo collo che cedeva o del suo cuore che si spezzava, guardò Robin, facendo cenno con la testa di alzarsi, e si diresse in cucina.
“Perché lo hai trattato così?” chiese Robin stupefatta.
“Comincia a diventare seccante, tutto qui” stava mentendo, pensava in quel modo il suo capitano sarebbe tornato normale, in modo che avesse potuto farsi forza e parlarci.
“Vado a prendere qualcosa da bere, fa molto caldo” pronunciò Robin mentre si alzava, le cose avevano preso una piega imprevista, se Nami non avesse più filato Sanji di striscio le cose sarebbero tornate alla normalità, e non doveva accadere. Raggiunse l’uomo nella cucina, stava appoggiato al banco da lavoro con una sigaretta in bocca, era veramente giù di morale.
“Che è successo?” chiese con voce da cucciolo bastonato.
“Non ne ho la più pallida idea, non era nei piani una reazione così” disse incrociando le braccia davanti al seno.
“E ora che si fa?”
“Tu continua a fare quello che stavi facendo, Rufy dovrà cedere prima o poi, ci ha dato una piccola dimostrazione prima con Usopp” esclamò, non poteva abbandonare tutto alla prima difficoltà.
“Ne sei sicura? E se non funzionasse?” domandò lui, leggermente preoccupato.
“Ci inventeremo qualcosa, per ora procediamo col piano” terminò lei, aprendo il frigo e versandosi un bicchiere d’acqua, uscì dalla stanza. Sanji sospirò.
“Sarà meglio che metta le mie scarpe migliori, se tutto andrà bene mi serviranno”
Robin ricomparve sul ponte, si sdraiò al suo posto e sorseggiò l’acqua gelata come se fosse la migliore delle bevande.
Nessuno lo notò, ma Rufy aveva un sorriso beffardo in viso, aveva sentito del rifiuto di Nami nei confronti di Sanji, ne era molto contento… Che provasse qualcosa per la sua navigatrice? Il suo sorriso non durò molto, si spese non appena sentì del ritorno di Sanji, più agguerrito che mai, sulla sua Nami, anche se lei non gli dava molta corda, si limitava a rispondere educatamente alle sue domande, gli dava davvero molto fastidio.
Le ore passarono, Rufy non si mosse nemmeno per andare in bagno, non sentiva nessuno stimolo, solo il cuoco che ci provava con la sua navigatrice, ripeto, la SUA navigatrice.
“Ehi, è pronto in tavola” Zoro gli rivolse la parola.
“”Non ho fame” rispose lui.
“Non mi interessa se hai fame o no, a tavola ci si siede tutti quanti” rispose secco, non voleva obiezioni; Rufy si girò a guardarlo dopo qualche secondo.
“Allora? Ti vuoi muovere?!”
“Va bene, arrivo” con un salto scese dalla polena, si stiracchiò le gambe e si incamminò verso la cucina affiancato dal compagno. Erano già tutti seduti, in attesa del capitano e dello spadaccino, lo guardarono sedersi e abbassare lo sguardo al piatto pieno di prelibatezze, anche se il suo sguardo era perso nel vuoto.
“Possiamo cominciare a mangiare ora” disse Brook “anche se… io non ho bisogno di mangiare, sono uno scheletro yohohoho”
Tutti quanti gustavano le deliziose portate cucinate da Sanji, che sedeva dall’altro lato del tavolo, di fronte a Rufy, con accanto Nami, alla quale faceva letteralmente da schiavo di sua spontanea volontà.
“Ehi, mangia qualcosa” gli disse Zoro.
“Ti ho detto che non ho fame” gli ripetè il capitano, con lo sguardo basso coperto dal cappello.
“Prova a mangiare piano, lo dico per te, la fame verrà da se e hai bisogno di energie… E poi togliti quel cappello almeno a tavola” gli intimò lo spadaccino. Da prima riluttante all’idea di mostrare il volto all’intera ciurma, ascoltò le parole dell’amico e con una mano se lo posò sulla schiena, poi pensò che se non mangiava nulla avrebbe perso tutte le forze, e non sarebbe stato in grado di salvare i propri amici; allungò la mano verso un pezzo di carne e gli diede un morso, molto lentamente, il boccone faceva fatica ad andare giù, ma doveva farsi forza. Franky, Chopper e Usopp lo guardarono rincuorati, si stava riprendendo… Non sapevano ancora della tempesta che stava per scatenarsi…
“Nami, scusami se ti disturbo mentre stai mangiando” Sanji le stava parlando, ancora con voce dolce, anche se lei ormai non ci faceva quasi più caso “mi passeresti cortesemente il sale?” Nami osservò per un secondo la saliera sul tavolo, allungò la mano e la porse all’uomo.
“Molto gentile, mia dolce Nami” così dicendo, avvicinò le sue labbra e baciò la navigatrice su una guancia, che rimase leggermente sconvolta da quel gesto, stava per tirargli un pugno in testa, ma Rufy aveva visto tutto.
“ADESSO E’ TROPPO!” urlò il capitano, sbattendo i pugni sul tavolo, era furibondo.
“Cos’hai? Ti da fastidio che abbia dato un bacio a Nami?” chiese arrogante il cuoco, alzandosi minaccioso dalla sedia.
“SI, MI DA FASTIDIO IL TUO ATTEGGIAMENTO E MI DA FASTIDIO LA TUA PRESENZA” urlò ancora, alzandosi, i compagni erano sconvolti, non lo avevano mai visto così, temevano per quello che sarebbe potuto succedere, e facevano bene, Rufy stava per tiragli un pugno che come minimo avrebbe distrutto mezza nave, quando Nami si alzò dalla sedia.
“E perché ti da così tanto fastidio, come, tu puoi intrattenere relazioni del tipo sentimentale e lui no?” non voleva dare ragione al cuoco, ma il comportamento del capitano le aveva dato da pensare, l’aveva fatta arrabbiare.
“Ma… Ma di cosa stai parlando?” chiese Rufy, si era calmato, ma guardava ancora Sanji in cagnesco.
“Non fare il finto tonto, lo so che ti sei ben divertito in questi due anni” gli disse, riferendosi al suo soggiorno sull’isola delle amazzoni.
“Io? Divertito? Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo?!” le urlò stupito e amareggiato “MI sono allenato come un dannato per diventare più forte, per voi!! Ho fatto tutto questo per proteggervi, ho visto mio fratello morirmi fra le braccia per me, e voi eravate l’unica cosa che mi ha fatto andare avanti” le sputò la dura e cruda realtà in faccia, parlare del fratello gli faceva male, ma era in collera per l’affermazione della navigatrice.
“Ma davvero? Però Hancock ti ha coccolato per bene, vedo che ti sei ripreso” continuò lei, non si rese conto che le sue parole facevano più male al capitano delle ferite.
“Hancock? Cosa diavolo centra Hancock ancora?!” chiese stupito, sembrava che tutti i suoi compagni avessero un chiodo fisso con l’imperatrice pirata.
“Stai mentendo ancora… Due anni ti hanno proprio cambiato… Prenditi almeno le responsabilità delle tue azioni e ammetti che sei stato a letto con lei!” stava cominciando a piangere, ma si morse un labbro e trattenne le lacrime.
“Io a letto con Hancock? Ma sei impazzita?” gli rispose, da dove le venivano certe idee?
“Bugiardo” il suo sguardo era basso “menti davanti all’evidenza, mi fai solo schifo…” alzò lo sguardo, copiose quantità di lacrime le bagnavano il viso “IO TI ODIO!” le urlò, prima di correre fuori dalla stanza piangendo.
CRACK. Ancora quel suono, stavolta però proveniva dal cuore di Rufy, che sembrava essere andato in frantumi, si sentiva male, malissimo, non gli aveva davvero detto quelle cose, non lo pensava davvero… Oppure si?
“Muoviti e vai da lei idiota!” gli disse Zoro, imperturbabile da quella situazione, come poteva essere così freddo e distaccato? Rufy non disse niente e corse fuori a seguire la ragazza. Un silenzio di tomba si posò sui presenti, erano spaventati come non mai.
“Dovremmo andare a dare un’occhiata” disse Franky, mentre si accingeva a raggiungere la porta.
“Fermo dove sei” Zoro si parò davanti al compagno, bloccando l’uscita, aveva sfoderato le sue spade “il primo che fa un passo falso giuro che stavolta lo faccio a fette davvero” minacciò i suoi compagni, che ripresero tutti a sedere.
“Il nostro compito termina qui, ora è tutto nelle vostre mani” pensò Robin.
 
Rufy corse sul ponte della nave, trovò Nami li, di spalle, sentiva da lontano il rumore dei suoi singhiozzi.
“Nami…” disse a bassa voce, mentre si avvicinava.
“Vattene, non voglio vederti” pronunciò con voce strozzata fra le lacrime.
“Lasciami almeno spiegare”
“Spiegare cosa?” si girò verso il suo capitano, il viso era straziato dalle lacrime “spiegarmi che mentre eravamo distanti e io soffrivo per la tua mancanza tu te la spassavi con quella donna?”
“Nami… te lo giuro, fra me e Hancock non c’è stato nulla… E’ vero, lei probabilmente provava qualcosa per me, ma io non ho mai ricambiato” le rispose lui, esausto.
“Stai mentendo, ho sentito la tua discussione con Zoro dell’altra notte” provò ad asciugarsi le lacrime, ma era inutile.
“Cosa hai sentito? Ho esplicitamente detto a Zoro di non aver fatto nulla con Hancock, lui mi ha creduto, perché tu no?”
“Quello che ho sentito… Quello che ho sentito mi ha dato da pensare” le urlò lei, col cuore in gola. Rufy abbassò lo sguardo.
“Hai sentito la fine del discorso?”
“…No, sono entrata prima”
“E allora non puoi pensare male di nulla” disse con voce pacata.
“Cosa vuoi dire?”
“Voglio dire che avresti dovuto sentire la fine della discussione”
“Per sentire cosa? I dettagli sulla vostra relazione?” domandò lei, disgustata al solo pensiero.
“No, smettila Nami, non è facile…” si stava mordendo un labbro, così forte da sentire l’aroma del sangue che ben conosceva. La ragazza lo guardò perplessa, cosa non era facile?
“Se avessi potuto finire, gli avrei detto che Hancock era una donna fantastica, bellissima, forte, in pratica la donna perfetta…” Nami si sentì morire dentro a quelle parole.
“Basta così Rufy, ti prego” continuava a piangere.
“No Nami, fammi finire!” ordinò il capitano “La donna perfetta, ma non perfetta per me…”.
Nami spalancò gli occhi, non era la donna perfetta per lui? Quindi era vero che non ci fosse stato insieme, si sentì sollevata, ma il suo capitano non aveva ancora finito.
“La ragazza perfetta per me io la conosco molto bene, lei è bellissima, per me molto più bella di Hancock, intelligente tanto quanto uno stratega della marina, il mio corpo è testimone della sua forza, una ragazza che conosco da quando ho iniziato a viaggiare, testarda come un mulo, una ragazza col sorriso più bello che abbia mai visto, un sorriso che per due anni non mi ha fatto dormire, ho sentito la sua mancanza tutti i giorni, ma sapevo che ogni giorno che passava mi avvicinavo al rivederla, al viaggiare al suo fianco, una ragazza che mi ha rubato tutto, dal cappello alla nave… E anche il cuore…”
Nami era sconvolta, il suo di cuore stava per scoppiare, non capiva più niente, non sapeva nemmeno se fosse la realtà o un sogno, seppe solo correre verso il suo amato e abbracciarlo più forte che poteva; dapprima Rufy ne fu sorpreso, ma ricambiò subito anche lui, stringendola forte a se.
“Io… Rufy… Non pensavo… Mi sei mancato tantissimo… Io… Io” le lacrime le bloccavano le parole. Rufy le mise due dita sotto il mento e le alzò il viso per guardarla negli occhi, anche lui aveva delle lacrime che gli cadevano sul viso, con l’altra mano prese il suo cappello e lo posò sulla testa della navigatrice.
“Shh, non dire nulla” fu un attimo, le loro labbra si trovarono, fu il primo bacio per entrambi, e sicuramente il migliore di tutta la loro vita, era caldo e dolce, come un mandarino, appassionato e affettuoso, un bacio meritato. Si staccarono di malavoglia, entrambi i loro occhi si perdevano nello sguardo dell’altro.
“Ti amo Nami, sei l’unica persona che abbia mai amato” disse Rufy dolcemente.
“Io ti amo Rufy, ne sono più che sicura, ti ho aspettato come tu hai aspettato me per tutto questo tempo” aveva smesso di piangere, ora sorrideva, il sorriso più bello che avesse mai regalato al suo capitano; si baciarono di nuovo, mentre, dall’alto dell’albero mestro, un occhio e un’orecchio li scrutavano.
“Ce l’hanno fatta” disse Nico Robin, guardando i compagni ansiosi; in quel tempo gli era parso giusto spiegare i loro sospetti e spiegargli il loro piano, Franky non sembrava molto sorpreso, forse anche lui sospettava qualcosa, ma gli altri rimasero shoccati, non se lo aspettavano.
“Olllllllllèèèèèèèè!” un urlo collettivo maschile, con tanto di braccia in alto, erano tutti felici da quella notizia, anche Sanji stava festeggiando, dopotutto quell’avventura gli aveva dato modo di avvicinarsi molto a Robin, e ne era molto, ma molto felice.
“Cosa stanno facendo quelli la dentro?” disse Rufy sentendo gli urli, dopo aver staccato le labbra dalla sua amata navigatrice “Dovremmo andare a dare un’occhiata, e magari tranquillizzarli”
“Hai ragione…” gli rispose Nami “Ma non subito, possono aspettare ancora un po’, noi abbiamo aspettato per due anni questo momento, godiamocelo fino in fondo”
“Giusto… Ah Nami”
“Si?”
“Lo sai che ti amo da morire?”
“Anche io ti amo Rufy” i due si baciarono di nuovo, coccolati dalle stelle, il loro sogno insieme si era finalmente realizzato.
 
 
Angolo dall’autore:
Ciao a tutti, fine, è finita davvero, lo so, è più lungo del solito, avrei potuto farci due capitoli, ma se l’ultimo capitolo non è lungo che gusto c’è? Comunque spero che vi piaccia, non sarà sicuramente l’ultima fanfiction che scriverò, ma almeno datemi un po di tempo per riposarmi e riordinare le idee… un giorno vi va bene? Ahahah spero di si perché non ho intenzione di fermarmi, continuate a seguirmi, ve ne sono grato.
 
Grazie a tutti.
  
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