Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: caly    03/02/2014    8 recensioni
Gwen è stata mandata in un campo estivo.
Da prima restia, troverà poi nuove amicizie.
Tra cui quella di Duncan.
Un ragazzo fidanzato.
Cosa succederà quando Gwen lo verrà a sapere?
Gwen sarà combattuta, tra lei e il punk c'è un'intesa
naturale ma i sensi di colpa si fanno vivi presto.
Dal secondo capitolo:
"Il fuoco gli illuminò lo sguardo.
Sentivo i suoi occhi sulla mia pelle.
Come era possibile?
Avevo visto i suoi occhi mezza volta
e avrei giurato di poterli riconoscere
tra mille"
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bridgette, Duncan, Geoff, Gwen, Heather | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era la mia ultima sera d'estate che avrei passato in quel campo estivo e il solo pensiero di dover abbandonare tutti i miei nuovi amici mi faceva venire le lacrime agli occhi.
Il buio stava calando ed erano tutti sovreccitati per la serata.
Geoff aveva superato se stesso.
Grandi festoni delimitavano l'area della radura dove si sarebbero svolti i festeggiamenti.
Un grosso cerchio fatto di grandi pietre segnava l'area dove sarebbe sorto il falò, grossi sacchi di marshmallow erano accatastati lì vicino e un Cody parecchio agitato cercava di trattenere Owen dal fiondarvici. 
Tutt'intorno grossi cuscini e mezzi ceppi erano sparsi all'apparenza casualmente sull'erba calda.
Poco più lontano un bar tiki era rifornito di bevande ad una prima occhiata innocue ma persino la coca-cola aveva uno strano colore verdognolo.
Qualche grande divano gonfiabile era nascosto tra la vegetazione vicina,illuminato da piccole candeline da prato.
Un ragazzo, che conoscevo fin troppo bene, era seduto al centro della radura sull'erba accordando una chitarra.
Sorrisi un po' triste ma in fin dei conti felice.
Quell'estate per me stava per volgere al termine eppure ero...così felice.
Le mie valige erano già pronte ben nascoste nella mia casetta, le avrei recuperate la mattina successiva e sarei sparita.
Non volevo di certo rovinare la serata a tutti.
Lo avrei detto solo a Duncan.
Duncan.
Gli occhi mi si riempirono di lacrime al solo pensiero che il giorno successivo alla stessa ora non avrei più potuto godere delle sue braccia forti a stringermi dolcemente.
Un singhiozzo mi scosse violentemente e strinsi le ginocchia al petto abbandonando la testa contro il tronco dell'albero sotto il quale mi ero rifugiata già tante volte.
Un altro singhiozzo e le lacrime presero a scorrere veloci.
Una mano familiare si posò sulla mia spalla e alzai il viso.
Bridgette mi sorrideva triste.
-Avevi veramente intenzione di sparire senza dirmi niente?- chiese senza smettere di sorridere e sedendosi difronte a me.
Abbassai gli occhi colpevole e in un attimo Bridgette mi fu addosso per abbracciarmi forte.
Altre lacrime presero a scorrere veloci sulle mie guance e per quanto cercasse di nasconderlo sentivo anche Bridgette piangere .
-Dimmi che non è vero, che non te ne stai andando- disse con voce tremante.
-Vorrei tanto rimanere...- mormorai nascondendo il viso tra i suoi capelli biondi.
-Allora fallo- disse pianissimo.
Sciolsi l'abbraccio per guardarla negli occhi.
-Non dipende da me, lo sai- dissi asciugandole le lacrime con le dita.
-Quando lo dirai a Leshawna?- chiese dopo qualche minuto di silenzio.
-Pensavo di non dirglielo..- ammisi con lo sguardo basso.
Bridgette aggrottò le sopracciglia e cercò il mio sguardo.  -E Zoey? - chiese
Scossi la testa senza alzare però lo sguardo.  -...Dawn?-
Scossi nuovamente la testa.  -Anne Maria? Geoff? Owen? Dj?-
Alzai la testa e incrociai gli occhi confusi e feriti di Bridgette ma con una morsa allo stomaco scossi la testa. Spostai il mio sguardo senza volerlo su Trent che si trovava ancora al centro della radura.  Bridgette seguì i miei occhi e sorrise tristemente.  -Glielo devi Gwen...- mormorò piano dicendo quello che stavo pensando in quel preciso istante.
-Lo so ma... Non so come..-sospirai.
-Fallo stasera.... A fine serata magari- disse, abbassai lo sguardo e lei mi abbracciò nuovamente.


Qualcuno bussò insistentemente alla porta per la terza volta ed io imprecai sotto voce.  Saltellai dentro i miei pantaloncini neri nel tentativo di infilarli più velocemente.  Mentre allacciavo l'ultimo bottone mi apprestai ad aprire la porta ed un Duncan sorridente comparve alla mia vista.
-Ehi..- dissi sorridendo.
Lui spalancò la bocca senza però che nessun suono ne venisse fuori.
Ridacchiai e lui con uno scatto mi avvolse le braccia intorno alla vita per poi attirarmi a se.
Unii le labbra alle sue per un piccolo ma appassionato bacio.
Quando ci staccammo mi tenne stretta a se per poi accostare la fronte alla mia.
-Sei bellissima così...- sussurrò.
E modestamente, si, lo ero.
I miei fedeli pantaloncini neri mi fasciavano i fianchi,una casacca bianca scollata mi evidenziava il seno, un braccialetto dorato che mia madre aveva insistito affinché portassi era stretto al mio polso e, per concludere il tutto, un filo di eyeliner mi metteva in risalto gli occhi.  Mi sorrise dolcemente e mi portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.  Le lacrime minacciarono velocemente di cadere e Duncan, senza che dicessi niente, mi strinse più forte a se.
-Anche tu non sei male...- dissi tirando su con il naso e facendo ridacchiare entrambi.
-Ti prego non piangere, non ancora almeno..- sussurrò tra i miei capelli e lo attirai ancora di più a me.
-Se no poi mi diventi un piccolo panda...- aggiunse e mi ritrovai a ridere tra le lacrime.
Rise con me per poi aiutarmi a pulire il viso dall'eyeliner colato.


Guardai attraverso lo specchio Duncan che, appoggiato ad una mia valigia, mi osservava mentre mi truccavo nuovamente.  Sorrisi e lui ricambiò dolcemente.  Duncan rimase così a fissarmi per tutto il tempo che ci misi a rifare il trucco. 
-Perchè mi guardi così?- chiesi riponendo l'eyeliner.
-Sto cercando di memorizzare tutta la tua bellezza e di farne scorta, per quando mi sentirò solo...- rispose.
-Non farmi piangere di nuovo, ti prego- sussurrai e lui si alzò per poi raggiungermi.
-No, Gwen, non lo fare... Abbiamo ancora stasera e stanotte solo per noi...-
Annuii cercando di non piangere di nuovo eppure avvertii un peso familiare alla gola.
E per quanto stessi cercando di rimandarlo giù, quel 'ti amo' non ricambiato mi stava soffocando. Così come il non parlarne, Duncan non sembrava averci pensato più di tanto, quelle iridi verde acqua non lasciavano trapelare niente e a guardarle morivo ogni volta.
-A cosa pensi?- chiese il punk risvegliandomi.
-A..a niente di importante..- risposi con lo sguardo perso nel vuoto.
-Allora... Andiamo?- chiese porgendomi la mano,che accettai di buon grado, prima che Duncan mi aprisse la porta.
Inspirai profondamente e annuii a me stessa.


Tutto era perfetto.
Le luci? Perfette
La compagnia? Perfetta
La musica ? Perfetta
Il ragazzo che mi teneva la mano? Perfetto.
Eppure un cappio era stretto attorno al mio collo impedendo all'ossigeno di arrivare al cervello.  La vista quasi offuscata e tutto così ovattato.  Sorridevo e non lo facevo davvero.  Sentivo le guance in tensione a forza di sorridere ma non la felicità. Era come se tutte le mie paure avessero preso il sopravvento, accerchiandomi.
-Gwen, Gwen mi hai sentito??- la voce di Leshawna mi svegliò da quel vortice di sensazioni.
Le rivolsi uno sguardo confuso.
-Ti ho chiesto se stai bene...- disse poggiando una mano sulla mia spalla.
La musica tornò forte alle mie orecchie e misi su un sorriso falso degno di Heather.
-Si, si certo...sto bene-
Leshawna alzò un sopracciglio e incrociò le braccia appena sotto al seno.
-Che c'è ?- chiesi senza smettere di sorridere.
-Prendi per il culo qualcun altro, latticino- disse squadrandomi ed io sbuffai.
Ma come faceva?! 
-Scusaci carino..- disse poi rivolta a Duncan che stava parlando animatamente con Geoff, per poi trascinarmi lontano dalle casse.
Il buio stava per avvolgere la radura e le candele già stavano bruciando così come il falò. Si mise a sedere proprio vicino al fuoco che sembrava scoppiettasse a ritmo di musica.
-Gwen goditi questa serata, non importa domani dove sarai...- disse invitandomi a sederemi.
-Io...- balbettai.
-Oh dio, non è questo vero?- disse come se mi stesse guardando bene per la prima volta.
Balbettai nuovamente e lei spalancò la bocca.
-Cos'ha combinato?!- chiese già arrabbiata.
-N..niente...- dissi in automatico.
Ma effettivamente non aveva fatto niente, anzi, detto.
-Io gli spacco la faccia, ha fatto qualcosa che tu non volevi?-
-Che cos- No! Certo che no! Leshawna!- dissi confusa, tutta rossa e lei sembrò sollevata per un momento.
Per un momento.
-Cos'hai fatto tu?!- tornò alla carica.
-Io non ho fatto niente! Eh poi perché dev'essere per forza successo qualcosa ?!- chiesi leggermente infastidita.
-Hai quello sguardo da cane bastonato che si piange addosso...-
-Hey!- borbottai dandole un pugnetto giocoso.
-Andiamo, Gwen, cosa c'è ?- disse tornando seria.
-Gli ho detto che lo amo- dissi fissando i miei piedi.
-Ma è fantastico!- urlò abbracciandomi.
Quando però non risposi all'abbraccio, si allontanò appena per potermi guardare negli occhi.
-Non ha risposto, non è così?-
-I..io ..- singhiozzai e Leshawna mi strinse forte.
-Non ti preoccupare, Gwen, io sono certa che ti ama con tutto se stesso...-
-E allora per quale fottuto motivo non ha risposto?!- ringhiai sciogliendo l'abbraccio con violenza.
-Non lo so....-
Le lacrime mi offuscarono la vista, Leshawna mi tirò nuovamente a se e questa volta non mi opposi.
-Gwen? Gwen sei qui?- la voce di Duncan arrivò lontana alle nostre orecchie, mi staccai di scatto da Leshawna e cercai di ricompormi velocemente.
-Si vede che ho pianto?- sussurrai sotto voce alla mia amica.
-Aspetta...- passò velocemente il pollice sotto il mio occhio destro -...perfetto, non si vede niente- disse sorridendo dolcemente.
-Ti ho trovata!- mormorò al mio orecchio prima di abbracciarmi forte da dietro. Leshawna ci rivolse un sorriso di circostanza prima di volatilizzarsi.  Dondolammo un po' sui piedi senza sciogliere l'abbraccio e Duncan lasciò un piccolo bacio sull'incavo del mio collo.  Risalì piano fino all'orecchio per poi lasciarvi un bacio.
-Ti devo mostrare una cosa, vieni con me....- disse sciogliendo l'abbraccio, solo per poi prendere la mia mano con la sua,fredda come da copione.
-Okay...- soffiai sorpresa e ancora scossa.
-Non era una domanda- ghignò lui.


-Duncan, è bellissimo....- mormorai incapace di dire altro, mentre lui si allontanava.
Il nostro solito posto era illuminato da una miriade di piccole lucine come quelle di natale che incorniciavano una coperta posta al centro del promontorio.
-Come te...- sussurrò al mio orecchio prima di far tintinnare due bicchieri.
Mi voltai appena per vedere Duncan tornare e mostrarmi fiero due bicchieri e una bottiglia di champagne.
-E questi??- domandai con finto tono d'accusa.
-Un regalo di Chef- ghignò lui.
-Sul serio? Un regalo?-
-Che c'è non mi credi??- disse fintamente offeso.
Mi bastò sorridere e scuotere la testa che Duncan mise su il suo ghigno da malefatta,come quello di un bambino che è riuscito a rubare un biscotto dalla credenza.
-No, davvero..- continuò ma con un pizzico di ironia -.. È un regalo di Chef, tutto per me, lo aveva lasciato nella sua cantina tra le altre bottiglie ma sapevo che era per me... Gli ho risparmiato persino la fatica di consegnarmelo- concluse con un occhiolino ed io scoppiai in una grossa risata.  Versò lo champagne nei bicchieri e me ne porse uno.  Lo presi tremante e lui mi tirò a se per abbracciarmi ma mi voltai dall'altra parte.
-Gwen? Ho fatto qualcosa che non volevi? Vuoi raggiungere gli altri?- chiese preoccupato, posando il suo bicchiere e la bottiglia sull'erba umida.
-Duncan io non sono pronta a....- gesticolai goffamente e lui sorrise.
-Gwen, ascoltami, ti prego..- mi voltò appena e mi costrinse a fissare il mio sguardo nel suo -...non voglio niente da te, niente che tu non mi voglia dare e non sono qui perché spero in chissà cosa, sono qui perché è la tua ultima sera e voglio fare in modo da...- prese un respiro profondo mentre cercava le parole -.... Da lasciare il segno.... Voglio fare in modo che ogni qualvolta penserai a quest'estate penserai a me e voglio fare in modo che ogni volta che un ragazzo ti sfiorerà o ci proverà con te, perché sei fottutamente bella, tu penserai ancora a quello che c'è stato fra di noi...- trattenni il fiato -.... Non ti sto chiedendo di aspettarmi, non lo farei mai. Ma ti giuro che qualunque cosa tu dica adesso, io ti aspetterò a prescindere,perché non credo di poter amare nessun altra, nessuna. Perché io ti amo Gwen. Più di ogni altra cosa abbia amato prima d'ora, prima di ogni cosa o persona che ha avuto l'onore di portarmi a te e....mi dispiace di essere stato così deficiente da dirlo solo ora.-
Rimasi in silenzio a fissarlo.
Aspettai che facesse qualcosa ma sapevo che adesso toccava a me.  Lui aveva compiuto la sua scelta, ora dovevo compiere la mia.
-Pensavo che me ne sarei andata senza mai sentirti pronunciare queste parole...- uscì come un soffio dalle mie labbra e i miei occhi si persero nei suoi.  Duncan si avvicinò lentamente e si sporse per poi catturare una delle mie mani.  Quando fece un passo indietro un piccolo braccialetto d'argento era allacciato intorno al mio polso, da cui pendeva un piccolissimo ciondolo a forma di teschio. Lo rigirai tra le dita e sorrisi.
- Avevano anche i cuoricini ma ho pensato che questo ci rappresentasse meglio...- spiegó ghignando.
Lo guardai scettica per poi tirarlo a me.  Il suo corpo aderì perfettamente al mio così come le nostre labbra.  Camminai all'indietro senza mai staccarmi da lui.  Qualcosa sbatté conto i miei polpacci e il mondo si capovolse.  Mi ritrovai a fissare le stelle, stesa sul tessuto morbido della coperta, con Duncan che mi fissava tenendosi sulle braccia per non pesarmi troppo.  Lo tirai nuovamente a me per un altro bacio e contemporaneamente tentai di sfilargli la maglia.  Ma Duncan prese delicatamente le mie mani tra le sue e le potrò al viso per poi baciarle delicatamente.  Le fissai confusa e lui mi sorrise.
-Gwen, non voglio che tu lo faccia per me..- spiegó chinandosi per lasciare un piccolo bacio sulle mie labbra.
-Non lo faccio per te. Lo voglio. Ti voglio. Perché ti amo.- dissi fissando il mio sguardo nel suo.
-Sei sicura?-
-Si-


Duncan mi strinse forte la mano e mi guardò sorridente. 
Qualcosa era cambiato, non saprei dire cosa, il modo in cui mi guardava? Forse.
In negativo? Assolutamente no.
-Sei pronta?-
-Assolutamente no.- dissi scuotendo la testa e lui rise. Erano passate un paio d'ore da quando c'eravamo allontanati e ritornare tra tutti i nostri amici sarebbe stato come confermare e rendere reale ciò che era successo.  Guardai la radura in lontananza dalla quale provenivano urla e musica a tutto volume, inspirai profondamente ed annuii.  Ci incamminammo verso tutti i nostri amici, mano nella mano.

Duncan mi lasciò la mano appena raggiungemmo tutti i nostri amici, gli lanciai uno sguardo confuso e lui mi sorrise furbo. Mi indicò Geoff al fianco del Dj e cominciai a capire. 
-Gwen, sappiamo tutti che volevi partire senza dirci niente...- arrivò qualche fischio, un singhiozzo e il conseguente abbraccio di Owen.
-Ei, Owen, andiamo amico... Aspetta almeno che finisca...- Owen si scusò con gli occhi e mi lasciò andare.
-...dicevo, sappiamo che volevi abbandonarci senza dire niente ma a quanto pare Leshawna non sa tenere la bocca chiusa..-disse sorridendo e qualcuno aggiunse un 'che novità '.
Si, probabilmente, Heather.
-Comunque,Darkettona, ci mancherai!- concluse.
Seguirono una serie di abbracci e di baci e ovviamente di brindisi.



La luce era ancora fioca e illuminava appena la stanza. E forse così era più facile, perché non riuscivo a vedere tutto ciò che stavo lasciando o,comunque, mi risultava tutto così sbiadito che mi sembrava di star ancora sognando.
Forse per l'orario. Le 06.14. 
Forse per la fantastica serata che avevo passato.
Mi appoggiai alla porta di quella che era stata la mia casa per l'estate più bella che avessi mai vissuto e guardai la stanza illuminata appena un'ultima volta.
-Ci sei?- chiese Bridgette con la voce ancora impastata dal sonno.
Le sorrisi e strinsi la mano intorno alla maniglia della mia valigia.
-Che c'è non vedi l'ora che me ne vada?- chiesi cercando di sdrammatizzare.
-Certamente,così posso impossessarmi della cuccetta di sotto- disse sorridendo.
Ci guardammo ancora per un istante e poi lei aprì la porta.Sollevai la valigia e scesi i tre gradini che mi separavano dall'erba. Bridgette camminava senza dire una parola e così io.
Quattro persone ci attendevano dove la sera prima era stato acceso il falò.  Dawn, Leshawna, Duncan e Trent.  Duncan mi venne incontro e prese la mia valigia senza dire una sola parola.
La prima a parlare fu Dawn. 
-Sarà strano senza di te, così come lo è stato con te..-
Leshawna la guardò confusa e io sorrisi.
-Mi mancherai anche tu, Dawn- dissi e fui travolta dall'abbraccio di Leshawna.
-Come farò senza di te? Mi lasci tutta sola con Heather?!- singhiozzò al mio orecchio.
-Ei, ragazzi, ho fatto piangere la grande Leshawna - dissi, ma in realtà stavo piangendo anch'io.
-Non sto.. Non sto piangendo! Mi è finita una cosa nell'occh..nell'occhio, tutto qui!-
Ridemmo tutti e Bridgette mi tirò a se per un abbraccio forte ma non disse una parola. Ricambiai l'abbraccio con tutta la mia forza rispettando la sua scelta di silenzio.
Fissai Duncan e poi Trent.  Duncan si irrigidì, prese un profondo respiro e disse -Ti aspetto alla macchina-
Lanciò un ultimo sguardo a Trent e poi si allontanò.  Fissai Trent e lui me.
-Te lo avrei detto...- sussurrai impercettibile.
-Lo so, altrimenti, se fossi partita senza dirmi una parola, ti avrei perseguitato per il resto dei tuoi giorni- disse sfoggiando il suo sorriso sghembo.
Rimasi un attimo interdetta prima di sorridere e capire che Trent aveva avuto il coraggio di fare quello che io non avevo fatto.  Metterci una pietra sopra.
Lo abbracciai e due lacrime scesero a bagnare la sua maglietta.  Lo lasciai andare e lui mi posò un lento bacio sulla guancia.
Li guardai un'ultima volta e mi avviai verso la macchina di mia madre che intanto era nell'ufficio di Chris.
Duncan aveva già caricato la valigia nel portabagagli e mi stava aspettando appoggiato all'auto.  Aprì le braccia ed io mi ci fiondai.  Mi strinse a se senza smettere un secondo di accarezzarmi o lasciarmi piccoli baci.
-Io ti aspetterò Gwen...- sussurrò
-Non devi, non te lo chiedo...- risposi tra i singhiozzi.
-Hai ragione non devo...- trattenni il fiato -...ma lo voglio fare- aggiunse e chiusi gli occhi, cercando di smettere di piangere come una ragazzina stupida.
-Anch'io ti aspetterò Duncan.-
-Ti amo-
-Ti amo anche io-
Salii in macchina e chiusi la portiera con un tonfo.
E così come era arrivata, quell'estate era volata via.
Perché in fin dei conti, io odiavo l'estate, specialmente la notte di mezza estate.
Facendo eccezione per quell'anno, ovviamente.



 
**Angolo dell'autrice**
Chi non muore si rivede,giusto?
Ragazzi, a parte i ritardi, volevo dirvi che è stato davvero fantastico scrivere questa Ff e, spero, che lo sia stato anche per voi leggerla. 

Se penso che l'ho iniziata a scrivere ad agosto non ci credo. Grazie per tutte le vostre recensioni, tutti i vostri consigli che mi hanno aiutata a crescere
e grazie per tutti i vostri scleri sotto i miei capitoli.
Spero che inseriate la storia tra le preferite e di rivedervi sotto qualche altra mia Ff. Un abbraccio forte, caly.
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: caly