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Autore: ChiaStyles97    04/02/2014    16 recensioni
“Ho visto lo sguardo che cerchi di nascondere ogni volta che si accenna al nuoto. Perso e felice” mi interruppe “Lo stesso che avevi questa mattina. Si tratta di decisioni tue. Ma almeno dimmi qualcosa che sia reale”
Il suo tono non accusatorio mi disorientava.
Scossi ripetutamente il capo, incapace di rispondere. Il naso cominciò a pizzicarmi, le lacrime ad inumidirmi gli occhi.
“E se io non volessi essere reale?” ribattei, fermandomi “Quello che voglio è svegliarmi e rivedere Nicholas”
Un sapore salato mi punse la lingua.
Mossi qualche passo in avanti, rivolgendo lo sguardo verso il parco che segnalava che avevamo quasi raggiunto casa.
“Voglio che le cose tornino come prima, come quando la mia vita aveva un senso” la mia voce mi arrivò spezzata alle orecchie “Ma questo non accadrà, Zayn, ed è tutta colpa mia. Solo colpa mia”
Mi morsi il labbro così forte da cominciare a sentire il sapore delle lacrime mescolarsi a quello del mio sangue. Mi fermai ancora una volta, gli occhi fissi in quelli scuri di lui.
“Colpa tua?” distinsi a mala pena la sua voce così fioca.
“Mio fratello, l'incidente" mormorai.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"And now I think about what you do,
I think about what they say,
I think about how to think,
pause it play, pause it play, pause it"

The 1975 - Chocolate




 
Sollevai lentamente le palpebre, cercando di abituarmi a poco a poco alla debole luce che filtrava attraverso le tendine.
Provai a mettermi a sedere con estrema calma, dal momento che sentivo la testa pulsare in maniera insopportabile, e mi guardai intorno, ancora leggermente spaesata.
Mi trovavo nella stessa camera in cui ricordavo di essermi addormentata la sera prima, ma mi accorsi quasi subito di essere sola, nessuno occupava il cuscino accanto al mio come invece mi ero aspettata.
Sentii alcune voci provenire dal piano di sotto per cui, con enorme sforzo, decisi di alzarmi, mi infilai il vestito bianco ormai asciutto che avevo indossato alla festa, uscii dalla camera e in punta di piedi scesi le scale.
“I miei mi ammazzeranno”
Liam era seduto sul divano del salotto, la testa fra le mani.
Non capivo con chi stesse parlando fino a che non sentii due sospiri provenire dalla parte opposta della stanza.
“Incivili” Louis e Bec erano seduti l’uno accanto all’altra su di un altro divano e si guardavano intorno scuotendo la testa, l’aria leggermente affranta.
Li imitai e compresi subito a cosa le parole di Liam si riferivano.
La casa era un disastro: alcune sedie erano state capovolte, si notava chiaramente che i mobili non si trovavano nel loro solito ordine, il pavimento era ricoperto di bottiglie, patatine, sigarette e quant’altro. Rimasi a bocca aperta pensando a che razza di gente doveva essersi imbucata alla festa per ridurre la casa in quel modo. Non osavo immaginare in quali condizioni potesse trovarsi il giardino sul retro.
Un moto di compassione mi spinse a sollevare lo sguardo sul povero Liam che non riusciva a fare altro che reggersi il capo fra le mani e pensai che, date le sue condizioni della sera precedente, la sua testa doveva pulsare tanto quanto la mia e questo certamente non lo avrebbe aiutato.
“Jane!” Bec si accorse improvvisamente di me e senza darmi il tempo di dire niente si alzò, mi corse incontro e mi strinse in un abbraccio stritolatore.
“Oh Jane” sembrava quasi sul punto di piangere “Siamo stati così in pensiero per te” allentò la presa facendo in modo di potermi guardare negli occhi, quasi ad assicurarsi del tutto che io stessi bene. Mi limitai a guardarla e, mentre anche Liam e Louis si alzavano per venirmi incontro, le immagini di ieri sera mi ritornarono in mente come dei rapidi flashback.
Le mani di quel ragazzo che cercavano di insinuarsi sotto il mio vestito. Il mio respiro che si accorciava sempre di più mentre scappavo da lui. La sua mano che con uno scatto di rabbia si avventava sul mio viso. L’acqua fredda, ghiacciata, terribile. Due braccia che si avvolgevano intorno a me e mi riportavano in superficie. E l’unica cosa che riuscivo a ricordare da quel momento in avanti erano un paio di occhi scuri e profondi che mi fissavano preoccupati ma riuscivano allo stesso tempo a rassicurarmi.
“Jane, mi dispiace terribilmente” Liam era accanto a me e mi guardava con occhi carichi di quelli che sembravano sensi di colpa
“Zayn ci ha raccontato tutto, non so come quel pazzo sia entrato in casa mia, non lo conosco nemmeno e se avessi saputo che..” disse tutto d’un fiato prima che io lo interrompessi.
“Liam, non è colpa tua, davvero” scossi la testa, per poi sorridergli per incoraggiarlo ad abbandonare i suoi sensi di colpa “Non è successo niente di grave, alla fine è andato tutto bene”
Lui mi sorrise di rimando, probabilmente sollevato di sapere che io non ero affatto arrabbiata con lui.
“Dove sono tutti gli altri?” non potei fare a meno di chiedere.
“Sono andati via da poco, ma torneranno questo pomeriggio per aiutarci a rimettere a posto la casa” spiegò Bec risoluta, senza però abbandonare il suo sguardo preoccupato.
“E... Zayn?” non riuscii di nuovo a trattenermi, curiosa di sapere dove fosse finito “Volevo ringraziarlo per quello che ha fatto” mi affrettai ad aggiungere prima che gli altri potessero fraintendere.
Vidi Bec mordersi il labbro inferiore e rivolgere una rapida occhiata a Louis e Liam.
“Bè…” indugiò qualche secondo prima di continuare “Ieri sera nessuno di noi sapeva ancora cosa fosse successo e quando Jake vi ha visti insieme nel letto all’inizio si è un po’ alterato con lui, e…” si fermò un attimo lanciandomi un’occhiata “Però Niall e Louis son riusciti a fermarlo prima che potesse fare qualcosa, e Zayn gli ha spiegato l’accaduto e alla fine Jake non ha potuto fare altro che ringraziarlo” si affrettò ad aggiungere agitata, notando il mio sguardo preoccupato “Tuo fratello era davvero molto in pensiero per te –e devo ammettere che lo eravamo tutti- e questa notte non ti ha persa di vista un attimo”
Sorrisi di fronte alla rivelazione di un lato iperprotettivo di Jake che ancora non conoscevo e fui sollevata di sapere che nient’altro di grave era successo.
“Grazie di tutto, ragazzi” non sapevo cos’altro dire, mi sentivo quasi in colpa per aver fatto preoccupare tutti inutilmente “Mi dispiace aver creato tutti questi problemi, non volevo…” aggiunsi abbassando lo sguardo con sincero dispiacere.
“Non dirlo neanche per scherzo!” replicò Bec quasi scioccata dalle mie parole “L’importante è che tu ora stia bene” mi sorrise e mi strinse di nuovo tra le sue braccia calde. Nonostante insistetti molto per rimanere con gli altri ad aiutare a rimettere a posto casa di Liam prima dell’arrivo dei suoi genitori, Bec non ne volle sapere e dopo avermi minacciata più volte e fatta pronunciare un solenne giuramento secondo cui quel pomeriggio mi sarei riposata, mi obbligò a tornare a casa. Ovviamente era ancora troppo preoccupata per lasciarmi percorrere quei cento metri che separavano casa mia da casa di Liam, per cui fu lei stessa ad accompagnarmi.
“Allora, come va con Louis?” le chiesi non appena fummo uscite dalla porta di Liam, lontane dalle orecchie dei ragazzi, ricordandomi di come lei e il castano fossero si tenessero teneramente per mano la sera prima, nonostante la presenza di Harry.
Un’espressione di pura felicità le attraversò il volto, ma prima che potesse rispondermi si rabbuiò.
“Vuole dirlo a Harry” sospirò.
“Sarebbe così grave se lo venisse a sapere?” non riuscivo davvero a capire il motivo per cui un ragazzo come Harry, sempre così allegro che sembrava non potersela prendere con nessuno, avrebbe dovuto arrabbiarsi per una cosa simile.
Grave?” mi rispose Bec guardandomi come se avessi appena detto una cosa estremamente stupida “Ci ammazzerebbe!” sospirò nuovamente, rassegnata dalla verità delle sue stesse parole.
“Louis non riesce a capirlo” procedette lei dopo un breve silenzio “e crede che essendo il suo migliore amico Harry non riuscirà ad arrabbiarsi più di tanto. Non capisce che dicendoglielo metterebbe fine alla loro amicizia e alla nostra relazione” il suo sguardo era fisso a terra “E io non voglio”
Le misi un braccio intorno alle spalle “Vedrai che troverete una soluzione” riuscii a dire soltanto, sorpresa dalla scoperta del carattere impulsivo di Harry.
"Siamo arrivate” mi voltai verso Bec, che non aveva ancora alzato gli occhi dalla strada.
“Bec, tu sei una ragazza dalle mille risorse, sempre solare e sorridente” le sollevai il volto e le sorrisi, senza sopportare di vederla così.
“Tutto si sistemerà, Harry capirà e Louis non mi sembra così stupido da lasciarti scappare” continuai, notando soddisfatta che il suo viso riprendeva colore.
“Grazie, Jane” mi sorrise Bec , leggermente incoraggiata dalle mie parole.
“Riposa, mi raccomando” mi abbracciò per poi avvicinarsi al mio orecchio e sussurrami “Comunque tu e Zayn eravate molto carini insieme, ieri sera” per poi allontanarsi trotterellando felice, senza darmi il tempo di replicare.
“Ci vediamo lunedì a scuola!” mi urlò voltandosi nuovamente, con un ultimo gesto della mano, mentre le mie guance si tingevano di rosso.


Fui costretta a vagare per una buona mezz’ora tra i corridoi della nuova scuola per riuscire a trovare la mia classe di storia, fortunatamente qualche istante prima del suono della campanella.
Mi guardai intorno non appena fui entrata, alla disperata ricerca di qualche volto conosciuto, per poi notare con mio grande sollievo che Liam e Harry si stavano sbracciando in mia direzione. Mi sedetti dietro di loro, felice di vederli, e ascoltai attentamente le loro dritte sul professore di storia, talmente basso che si intravedeva appena mentre era occupato a cancellare la lavagna dietro la cattedra.
La campanella suonò e gli ultimi ritardatari si affrettarono a prendere posto.
La lezione si svolse normalmente, tra i buffi commenti di Liam e Harry riguardanti il Professor Bailey e le mie risate represse a fatica a causa dei due ragazzi.
Fu dopo circa un quarto d’ora dal suono della campanella che la porta si aprì, spinta da un ragazzo la cui vista mi fece impercettibilmente sussultare.
Zayn era entrato nell’aula interrompendo il professore come se niente fosse, i capelli leggermente scompigliati, la camicia fuori dai pantaloni, seguito a ruota da una ridacchiante ragazza con lunghi capelli rossi.
“La informo che non tollererò anche quest’anno che le sue sveltine vengano prima della mia lezione, Signor Malik” il Professor Bailey gli lanciò un’occhiata seccata suscitando un’ondata di risatine, probabilmente abituato a quel genere di atteggiamento.
Il moro gli rispose con un cenno, senza neanche alzare gli occhi, e con noncuranza percorse l’aula e si diresse verso Harry e Liam per salutarli con tutta tranquillità, sempre accompagnato dalle risatine di diverse ragazze che bisbigliavano tra loro, scambiandosi occhiatine d’intesa.
“Può sedersi, se non le dispiace?” aggiunse il Professor Bailey ancora più seccato per poi riprendere la sua lezione come se niente fosse.
Zayn si guardò in giro alla ricerca di un banco libero quando i suoi occhi si posarono su di me.
Non ebbi neanche il tempo di accennare l’ombra di un sorriso che il moro mi salutò con lo stesso cenno indifferente che aveva rivolto al professore e con noncuranza spostò la sedia accanto alla mia che, con espressione seccata, realizzò essere l’unica libera in tutta l’aula.
Essendo la prima volta che lo vedevo dopo quello che era successo alla festa di Liam non era certo l’atteggiamento che mi aspettavo da lui ma, facendo finta di niente mentre il professore continuava a spiegare, gli rivolsi un timido sorriso che non venne ricambiato.
Continuò per tutta la lezione ad ignorarmi, quasi come se non ci conoscessimo, ed io non potei fare a meno di chiedermi il motivo del suo comportamento. Il suo atteggiamento di venerdì sera mi aveva fatto cambiare idea su di lui che, da ipocrita e arrogante, era riuscito ad apparire totalmente diverso da come me lo ero immaginato.
Ma, anche se la mia precedente opinione sul moro stava a poco a poco riemergendo, mi decisi a ringraziarlo comunque per come mi aveva aiutata e difesa alla festa. Così, a pochi minuti dal suono della campanella, presi coraggio e mi voltai verso di lui.
“Zayn?” gli sussurrai senza ottenere alcuna risposta.
Zayn?” ripetei, ora leggermente seccata per come continuava ad ignorarmi.
Questa volta non poté più fare finta di non avermi sentito e si voltò verso di me, con espressione indecifrabile.
Gli rivolsi di nuovo un timido sorriso che di nuovo non trovò risposta.
“Volevo solo ringraziarti” gli dissi ora che avevo la sua attenzione “Per quello che hai fatto venerdì, intendo” continuai in un tono del tutto sincero, aspettando una sua qualche reazione.
Ancora una volta come se niente fosse si voltò rivolgendo la sua attenzione verso la cattedra e con un gesto annoiato della mano mi rispose in tono piatto.
“Non c’è di che”
Si può sapere che diavolo hai?!” sbottai, incapace di sopportare oltre quel suo atteggiamento così pieno di strafottenza.
Sembrò indugiare qualche secondo.
“Forse se venerdì avessi bevuto di meno non avresti rischiato di farti stuprare da un maniaco, facendo preoccupare tutti quanti inutilmente” mi rispose in un tono piatto e vagamente stizzito, continuando a non guardarmi.
Ero scioccata.
Era davvero quello il motivo del suo comportamento insopportabile?
“Sei arrabbiato perché ti ho rubato del tempo prezioso che avresti potuto passare con una qualche sgualdrina?” ero nera di rabbia.
Scosse la testa, un sorriso divertito gli increspò le labbra che tornarono a distendersi dopo un istante.
“Se ti scocciava così tanto avresti potuto lasciarmi annegare o, che so io, morire di freddo” La campanella suonò e senza dargli il tempo di ribattere mi alzai di scatto per poi dirigermi a passo spedito verso la lezione successiva.



“Perché deve essere sempre così…” infilzai la forchetta in uno striminzito pezzo di carne che mi aveva generosamente offerto la mensa della scuola.
Così…” non riuscivo a trovare la parola adatta per descrivere Zayn, il cui atteggiamento durante l’ora di storia mi aveva decisamente maldisposta.
“Magari è interessato a te” Sam scrollò le spalle. La guardai come se avessi appena sentito la cosa più stupida del mondo. “Quello mi odia!” infilzai una seconda volta il mio pezzo di carne.
Vidi Claire scuotere il capo mentre addentava la sua insalata appassita.
“Secondo me” deglutì “Ha ragione Sam”
“Anche secondo me” intervenne Bec interessata all’argomento, ma senza comunque rinunciare a mandare occhiatine furtive a Louis che si trovava seduto al tavolo accanto al nostro. 
"E probabilmente non sa come comportarsi”
“Dato che solitamente si limita ad usare le ragazze senza interessarsene veramente” concluse Sam, come se stesse dicendo una cosa ovvia.
“Voi siete pazze” scossi energicamente la testa guardando prima Claire, poi Bec, poi Sam “E lui mi odia… Me ne farò una ragione” aggiunsi scrollando le spalle con finta indifferenza.
“E Matt McHale ti sta fissando” notai Bec non riuscire a trattenere un sorrisetto.
“Chi?” alzai un sopracciglio assumendo un’aria interrogativa.
“Oh, solo il pluripremiato campione e capitano della squadra di calcio della scuola” mi spiegò Claire con l’aria sognante che fino a quel momento le avevo visto assumere solamente quando parlava di Harry.
Alzai lo sguardo incuriosita, puntandolo nella direzione indicatami da Bec. Quello che avrebbe comodamente potuto essere il fratello minore di Zac Efron era seduto ad un tavolo poco distante dal nostro, intento a chiacchierare allegramente con quelli che capii essere i suoi compagni di squadra, dal momento che indossavano tutti la stessa giacca blu elettrico ricamata con scritte gialle e sgargianti.
“Non mi sta fissando” mi morsi il labbro inferiore, un po’ delusa.
Quasi come se mi avesse sentita Matt McHale sollevò i suoi magnifici occhi verde acqua sui miei e mi rivolse un rapido sorriso, per poi concentrare nuovamente l’attenzione sui suoi compagni.
“Ok, forse avevate ragione” non ero ancora riuscita a distogliere lo sguardo da quel ragazzo e dai suoi denti perfettamente dritti e bianchi.
“Sei bordeaux” Sam soffocò una risata accennando alla mia faccia che era effettivamente avvampata senza che io me ne accorgessi.
“Sotterratemi” mi coprii con il tovagliolo mentre sentivo le mie guance scaldarsi sempre di più.
“Sei davvero fortunata, Jane” sospirò Claire con la stessa aria sognante di prima “Io seguo il corso di biologia con lui da ormai due anni e probabilmente non sa neanche ancora come mi ch-“ qualcosa le impedì di continuare.
Sollevai lo sguardo dal mio piatto e vidi Claire, la forchetta sospesa a metà strada tra la sua insalata a e la sua bocca semiaperta, le guance che avevano perso la loro solita tinta rosea e i suoi occhi fissi su di un punto al di là delle mie spalle. Mi voltai preoccupata in direzione del suo sguardo, cercando di capire insieme a Bec e Sam quale fosse il problema.
Non fu difficile individuarlo: dall’altra parte della sala, a una ventina di metri dal nostro tavolo, Harry era appoggiato allo stipite di una porta, intento a chiacchierare amabilmente con una graziosa ragazza castana che faceva scorrere i morbidi boccoli del ragazzo tra le sue dita. Il riccio le si avvicinò sempre di più, con un accenno di sorriso stampato sul volto ormai a pochi centimetri da quello della ragazza.
Non ci servì guardare oltre per capire cosa sarebbe successo di lì a poco e un sonoro rumore metallico ci fece voltare nuovamente e distogliere gli occhi da quella scenetta che di romantico aveva ben poco.
Claire aveva lasciato cadere la forchetta a terra alzandosi improvvisamente e ora si stava dirigendo a passo spedito verso l’uscita della mensa. Io, Bec e Sam ci scambiammo una rapida occhiata preoccupata, per poi alzarci tutte insieme e seguire la nostra amica che nel frattempo si era messa a correre e aveva raggiunto i bagni.
Claire singhiozzava appollaiata sul lavandino, la testa chinata e i lisci capelli corvini che le ricadevano sul viso.
“Lo sapevo” scosse freneticamente la testa “mi sono soltanto illusa” furono le uniche parole che riuscì a pronunciare prima di scoppiare di nuovo in singhiozzi.
Claire..” le sussurrò Sam avvicinandosi a lei e circondandola con le braccia.
“Mio fratello è un completo idiota, un emerito coglione!” Bec sembrava furiosa “Claire, te l’ho sempre detto ed è ora che anche tu lo capisca!”
Le sue parole non servirono a consolarla ma al contrario la fecero singhiozzare ancora di più.
“No, no, no!” scosse nuovamente la testa “Avrei dovuto andare a letto con lui, venerdì sera” sussurrò, pentita per ciò che non aveva fatto e desiderosa di poter tornare indietro nel tempo “E invece mi sono rifiutata, non volevo, aveva bevuto, e…” pianse anche più forte.
“Sei impazzita?!” Bec strabuzzò gli occhi “E’ stata la scelta migliore che potessi fare! Non sarebbe cambiato niente! Quando poi si accorgerà di averti lasciata scappare per dedicarsi a delle stupide sgualdrine sarà lui a pentirsi!” sembrava fuori di sé.
Questa volta le sue parole ebbero l’effetto sperato e Claire la guardò con occhi riconoscenti, mentre cercava di far cessare le lacrime.
Fidati” Bec le si avvicinò prendendola per le spalle e fissando lo sguardo nel suo “Conosco mio fratello e so per certo che anche un cazzone come lui se ne pentirà” sussurrò poi con voce più dolce, rubando a Claire un timido sorriso speranzoso.
Io non dissi niente, mi limitai a stringerla in un forte abbraccio comprensivo e pensai che Harry, purtroppo, non era l’unico ad usare le ragazze e farle soffrire.
Rivolsi un pensiero carico di rabbia al ragazzo moro, al suo odioso sguardo sempre così profondo e indecifrabile, ai suoi insopportabili capelli scompigliati, a come mi aveva trattata quella mattina.
E a quello che era successo venerdì sera.
E ai suoi occhi seri e preoccupati che mi guardavano seduta sul bordo del letto.
E alle sue gambe intrecciate alle mie sotto le coperte.
Scossi la testa, cercando di scacciarlo dalla mia mente.

Ma perché non ci riuscivo?











"Well, when you go
don't ever think I'll make you try to stay,
and maybe when you get back
I'll be off to find another way"
 
My Chemical Romance - I don't love you







 
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Buonasera a tutte!

Eccomi qui a pubblicare il quarto capitolo della mia prima fan fiction! 
Vi sarete accorte che la situazione tra i nostri due protagonisti non è delle migliori, anzi! Ma non vi preoccupate, presto le cose cambieranno! 
Inoltre altre situazioni (oltre, per esempio, la relazione segreta tra Bec e Louis, o il rapporto tra Harry e Claire) si aggiungeranno, rendendo la storia ancora più dinamica! 
Non vorrei dilungarmi troppo, come sempre vi chiedo di lasciare una piccola recensione per sapere cosa ne pensate, o se volete darmi consigli e suggerimenti per a storia saranno senz'altro ben accetti! 

Per qualsiasi cosa scrivitemi! 

Alla prossima,
Giulia 

<3

  

  
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