CAPITOLO 3

“non così in fretta signorina Davis” disse il professore prima di far passare un braccio attorno la mia vita attirandomi maggiormente a se.

Potei sentire il suo profumo inebriarmi le narici mentre mi teneva stretta a se e non potevo mentire sul fatto che il suo profumo mi avesse mandato totalmente in estasi.

Senti la sua presa stretta e ferrea sulla mia vita mentre avvicinava il suo volto al mio orecchio.

Spostò delicatamente delle ciocche scure per poi parlare mentre io sentivo la paura impossessarsi di me.

“ssh..non avere paura piccola” disse mentre lasciava dei baci umidi sul mio collo e sulla mascella.

La paura aumentava mentre rimanevo intrappolata nell'aula tra le sue braccia,le braccia di un giovane professore che in quel momento bramava ogni parte del mio corpo mentre le sue mani cercavano invane di attirarmi maggiormente a se.

“p-professore”balbettai cercando di attirare la sua attenzione e fargli ritornare la ragione e lucidità ma lui come previsto non rispose continuando a baciare e succhiare il mio collo lasciando alcune macchie rosse.

Tremai,tremai e piansi fin che non senti la sua presa allentarsi e il suo respiro tremolante ,a causa degli innumerevoli baci lasciati sulla mia pelle, allontanarsi.

Mi girai di scatto guardando con occhi sbarrati e pieni di lacrime il professore che sorrideva in mia direzione con un accenno di divertimento.

“non sia ostile Davis”disse ridendo

“c-che sta fa-facendo?” balbettai tra le lacrime non capendo cosa stesse succedendo.

Lui era un professore,il mio professore e tutto ciò a cui riuscivo a pensare in quel momento era se davvero sarebbe riuscito a farmi del male.

“non ti farò del male”disse come leggendomi nel pensiero “avvicinati..”sussurrò aspettandosi che io lo facessi ma non lo feci, restai ferma dov'ero piangendo silenziosamente.

Allungo la sua mano prendendo la mia tra le sue grandi e calde mentre senza difficoltà mi portava vicino a sé.

Abbassò la testa sfiorando con le sue labbra la mia fronte prima di lasciarci un bacio umido e deciso “non voglio farti del male, non dovevo nemmeno avvicinarmi a te..”disse parlando contro la mia fronte mentre teneva la mano sulla mia nuca “ma non ci riesco cazzo!” urlò poi spaventandomi ancora.

“lei è u-un pr-professore”balbettai ancora mentre cercavo di allontanarmi da lui senza alcun risultato.

“lo so”rispose abbassando lo sguardo su di me e non potei fare a meno di pensare a quanto fossero belli i suoi occhi verdi, come dei smeraldi.

“non so che sto facendo, ma non riesco a starti lontano Beth”disse chiamandomi stavolta per nome.

“non ce la faccio” ripete sedendosi sulla cattedra.

Pensai che quello fosse il momento migliore per scappare ma non lo feci,restai li ferma a guardarlo mentre la curiosità prendeva il posto della paura.

“non ce la faccio Beth, sei un'ossessione, non posso andare avanti”continuò a parlare.

“che sta dicendo?”chiesi più confusa che mai.

“non lo capisci!?” chiese avvicinandosi ancora una volta a me mentre io indietreggiavo ad ogni suo passo.

“ti voglio cazzo!”disse all'improvviso e il mio cuore smise di battere mentre ancora una volta tornai ad aver paura.

Non capivo, non capivo cosa significasse tutto questo e sperai solo di essere in un incubo e svegliarmi al più presto ma quando andai a sbattere contro il muro opposto capii che quella era tutta la realtà.

“ti voglio..”disse portando le mani ai lati della mia testa mentre mi guardava con quei suoi occhi verdi fino a farmi perdere il fiato.

“ti voglio mia” disse ad un palmo dal mio viso guardandomi insistentemente

“è un professore..”gli ricordai ancora una volta mentre cercavo di allontanarmi da lui anche se il muro alle mie spalle rendeva tutto più difficile.

“non mi interessa”disse bruscamente “ti voglio dal primo giorno che sono entrato in questa classe,ti voglio così tanto da impazzire” disse portando il viso davanti il mio abbassandosi di svariati centimetri.

“per favore mi lasci, lei è un professore”dissi versando altre lacrime “non dirò nulla dell'accaduto ma la prego mi lasci andare”

Avevo paura, paura dei sui “ti voglio” dei suoi sorrisi e dei suoi sguardi, avevo paura di lui e non riuscivo a nasconderlo.

“non ti lascerò andare” disse lasciando svariati baci sulle mie guance rigate dalle lacrime.

“ti voglio così tanto Beth..non mi interessa nulla se sono un tuo professore o se tu non mi vuoi”disse infine “ti avrò mia anche a costo di tenerti qui interi pomeriggi”aggiunse spaventandomi di più mentre mi stringevo nelle spalle come a proteggermi.

“non lo so perchè ma ti voglio, dal primo giorno che ti ho vista timida e impacciata seduta in seconda fila non riesco più a toglierti gli occhi di dosso, voglio conoscerti non voglio spaventarti”

“lei non sa cosa sta dicendo” dissi mentre vedevo le sue labbra avvicinarsi sempre più alle mie.

Ma questa volta non mi preoccupai perchè in fondo anche io lo volevo, dal primo giorno che lo vidi lo volevo ma tutto è sbagliato, lui è un professore mi ricordai mentalmente ma fu troppo tardi.

Tutto ciò che sentii furono le sue labbra morbide poggiarsi delicatamente sulle mie mentre la sua mano accarezzava dolcemente la mia guancia e non ebbi paura,aveva scacciato quell' Harry rude ora era solo un 24enne che stava cominciando lentamente a provare sentimenti, sentimenti proibiti ma ne io ne lui in quel momento potevamo saperlo concentrati solo sulle labbra dell'altro che ancora si muovevano lente e calme l'une sulle altre.

Il baciò durò minuti, forse anche ore, non saprei dirlo,tutto ciò che volevo erano ancora le sue labbra che avevo bramato così tanto ed il resto era come sparito,la paura era sparita.

Senti le labbra schioccare quando ci allontanammo per riprendere fiato e tutto ciò che notai furono i suoi occhi verdi inchiodati nei miei mentre sorrideva dolcemente continuando ad accarezzare la mia guancia sinistra con il dorso della mano.

“non voglio farti del male..ti prego non scappare” disse guardandomi quasi impaurito dell'idea che fossi potuta scappare e andare dritta dalla preside scappando da lui, ma non lo avrei fatto,no.

Abbassai lo sguardo intimidita dai suoi occhi mentre le mie guance si tingevano di rosso, lo senti ridere mentre mi alzava il viso mettendo due dita sotto il mento .

Mi guardò per secondi prima di parlare nuovamente.

“hai paura?”chiese non lasciandomi mai il viso portato ora al suoi livello.

“Si..”sussurrai. Ma non avevo paura di lui avevo paura di ciò che provavo in quel momento, dei sentimenti che cominciavo a provare per il mio professore.

“voglio conoscerti Beth,dammi questa possibilità..lo so che sei spaventata ma ne varrà la pena..non posso starti lontano..pensaci piccola”disse sorridendomi “sarà il nostro segreto”concluse portando ancora una volta le sue labbra sulle mie, mentre quasi in automatico lasciai andare la borsa alzandomi sulle punte per poter affondare le mani nei suoi capelli ricci tirandone alcune ciocche mentre lui sorrideva sulle mie labbra.

Era tutto sbagliato ma in quel momento non mi interessava nulla, volevo lui e solo lui.

Volevo conoscerlo, avere il nostro piccolo segreto e chissà magari innamorarmi.

Innamorarmi del mio professore, una cosa malata. insana.

Avevo sbagliato?si

mi sarei pentita?si

lo avrei rifatto?sempre.