Quanto tempo?
L’adrenalina
scorre
Impetuosa e
rapida
Come un fiume
in piena
Nelle mie vene,
la sento pulsare,
rimbombare
nella mia testa
e nel mio cuore…
Scalo le marce
seguendo questa
strana melodia,
che è il battito
del mio cuore.
Il motore
romba,
su di giri mentre,
come una folle,
mi dirigo verso
i luoghi vergini
della mia fantasia.
Due mesi…
Il tempo passa,
senza che l’orologio
ne riesca a scandire
i secondi,
tanto è veloce,
inafferrabile…
o forse è invece
rallentato?
Non lo so più !
… in quella stanza d’ospedale…
Guardo fuori dal finestrino.
La strada
scorre veloce,
linee bianche
scandiscono il ritmo
della mia folle corsa
verso orizzonti
irraggiungibili,
scappo dalle parole,
dai pensieri,
dai ricordi…
Vedo riflessa
sul finestrino
L’immagine, l’ombra
di una ragazza
stupita dalla natura,
dal mondo…
I palazzi,
ombre nere nella notte;
le persone,
zombie senz’anima;
tutto ciò che ho intorno
mi riporta lì…
… fra quelle pareti bianche…
“Non può
entrare”…
Divieto d’accesso,
per me la tua stanza
era off-limit,
come questa strada
nella quale
vorrei tanto entrare.
Ore a fissare
le crepe
sul muro candido,
a sorridere alle infermiere
e a rincorrere i dottori,
continuando imperterrita
ad assistere impotente
al sonno senza sogni
del mio Amore…
… ad aspettare un segno…
Vane le mie
parole
sostituite da silenzi,
le preghiere
hanno ceduto il passo
alle bestemmie,
i libri
ai ricordi,
l’amore
ai rimpianti,
la paura
ai sensi di colpa!
E’ tutta colpa
mia,
non dovevamo litigare,
quella serata
doveva essere romantica…
alla fine io
l’ho aspettato…
… che
non verrà!
Scarico la
tensione
sull’acceleratore
cercando, per una volta,
di dare la colpa
a qualcun altro,
a qualcos’altro.
La musica
mi stordisce,
la velocità
mi inebria…
Poi accosto…
Lui disteso sul letto…
… E’ così che
ho rischiato
di perderti,
ma valeva la pena
correre questo rischio?
Spengo il
motore
e abbasso il volume della
musica,
recupero il drappo di seta nero,
scendo dalla macchina,
mi accendo una sigaretta
e aspiro…
Il silenzio mi
avvolge,
mi circonda,
mi stringe
e mi lascia libera…
un po’ come un amante!
Ricordo quella
sera,
mi hai bendata,
mi hai caricata in macchina
senza dirmi nulla,
hai messo su la musica
e mi hai acceso la sigaretta,
come al solito,
dandomi un bacio
prima di mettermela
tra le labbra…
Dicevi che eravamo
l’amaro e il dolce,
il caffè e lo zucchero,
il rum e la pera,
il limone e l’arancia,
lo sciroppo e la caramella,
il tabacco e il miele…
Io buona,
tu cattivo!
Quella sera
mi hai detto
“Ti amo!”
e da allora è stata
una lunga corsa…
verso quella felicità
che non abbiamo
mai raggiunto!
Spossata e
stordita,
mi siedo per terra…
e di nuovo quell’immagine
torna al centro dei miei pensieri.
… sembra che dorma,
come un bambino…
Piango, urlo,
mi sfogo…
ed ora rilassata
si torna in quella stanza,
lontana dai miei
e dagli amici,
dalla scuola
e da casa.
Sola con la mia
chitarra,
estranea a tutto,
conscia solo di me
e di lui…
… il mio Amore!