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Autore: GingeRed    07/02/2014    9 recensioni
Harry Styles era il ragazzo perfetto. Era quel genere di ragazzo che tutti i padri vorrebbero per le proprie figlie, quel genere di ragazzo per cui ogni singola ragazza sulla faccia della terra avrebbe sbavato dietro, quel genere di ragazzo che esiste solo nei libri solitamente. Harry Styles era l’uomo perfetto. Ed anche io avrei potuto innamorarmi di lui, se solo il mio cuore non fosse già appartenuto a qualcun altro.
Genere: Erotico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VII.



 
 
Non dovrei scriverti un messaggio, però lo sto facendo comunque. X
 
E, dopo aver premuto invio, ero rimasta a gambe incrociate sul letto in attesa di una risposta.
Che stupida che ero.
 
D’un tratto, circa mezz’ora dopo, quando ormai avevo perso le speranze, quando ormai m’ero data dell’idiota più e più volte, consapevole del fatto che lui non avrebbe mai risposto a quel messaggio senza senso, lo schermo del mio telefono si era illuminato, e con lui anche il mio volto improvvisamente s’era ricolorato.
 
Ed io non dovrei risponderti, però lo sto facendo comunque. X
 
Quella era stata sicuramente una risposta inaspettata; mi aspettavo qualcosa del tipo “lo sapevo che mi avresti scritto” o “ce l’hai fatta”, credendo di conoscerlo. Invece no, continuavo a non capire chi fosse in realtà Azzurro.
Ero rimasta per dieci minuti a fissare lo schermo del mio telefono, frugando nei meandri della mia mente alla ricerca di una risposta, ma, quando si trattava di lui, di Azzurro, io di risposte non ne avevo, avevo solo domande; e quanto avrei voluto chiedergli il perché, perché mi stava mettendo in quella situazione, perché si era interessato alla –finta- ragazza di uno dei suoi migliori amici, perché non continuava a dare bigliettini a ragazze bellissime e sicure di se stesse, invece che darli a me, i bigliettini.
 
Perché mi hai dato il tuo numero, allora? X
“Perché tu l’hai accettato senza opporre resistenza, allora? X
 
Per rispondere a quello di messaggio c’aveva impiegato 10 secondi netti, come se sapesse già dove sarei andata a parare, come se avesse già saputo che gliel’avrei chiesto.
Era come se fosse nella mia mente, come se lui sapesse le cose, prima ancora che dovessero accadere.
 
Perché quando me ne sono accorta eri già andato via.
Volevi che restassi con te? x
 
Ed il mio cuore aveva fatto un balzo.
Si, avrei tanto voluto che quel bacio non fosse mai finito, avrei voluto che non si fosse mai alzato da quel divano, avrei voluto che non avesse mai smesso di guardarmi e di accarezzarmi i capelli, avrei voluto che fosse rimasto con me per l’eternità.
 
No.
Vuoi dire che non ti è piaciuto?
 
Avrei voluto dirgli che quel bacio m’era piaciuto così tanto che, anche se sapevo che per lui non era stato lo stesso, a me aveva fatto scoppiare il cuore.
 
Voglio dire che non succederà di nuovo. È stato solo un momento.
“E io ti dico che invece succederà ancora e ancora e ancora e ancora.. devo continuare?
 
Come faceva ad esserne così certo? Come poteva essermi entrato in testa così velocemente?
 
Perché Niall, Perché?
Perché dico che succederà di nuovo?
No, perché proprio io?
 
Da quel messaggio poi era passata un’altra mezz’ora, e di Azzurro nessuna traccia.
Aveva probabilmente deciso di lasciarmi di nuovo da sola e con mille domande che bombardavano la mia mente.
Aveva deciso di andarsene di nuovo ed io mi ero di nuovo rinchiusa nel mio piccolo mondo, rifugiandomi sotto le coperte ed allontanandomi da tutto quello che c’era di bello fuori da quelle quattro mura.
 
Non molto più tardi Harry era venuto a bussare alla mia camera ed io m’ero sentita improvvisamente terribilmente colpevole di averlo lasciato solo con il suo, il nostro, peso da portare sulle spalle. L’avevo lasciato solo a tenere in piedi una bugia che apparteneva a tutti e due.
 
« Posso stare un po’ qui con te? Mi sento solo di là, davanti al televisore se non ci sei tu non so che fare.»
 
E poi m’aveva sorriso, e tutte le mie paure erano andate a farsi fottere.
 
« Dormivi?»
« Ci provavo. Tu che guardavi?»
« Non ne ho idea, era un programma di cucina, credo.»
 
Ed avevamo riso insieme, abbracciati l’uno all’altra, ed io m’ero sentita meglio. Era come se Harry fosse l’unica cosa buona in tutto quel casino, come se lui fosse l’ancora a cui dovevo restare aggrappata per non cadere e non rialzarmi mai più.
 
Quanto avrei voluto innamorarmi di Harry.
 
« Harry, posso farti una domanda?»
« Vai pure.»
« Come fai a non aver trovato una persona che ti ami davvero. Voglio dire, guardati, sei perfetto.»
« Tu mi ami, Charlie?»
« No, Harry. Lo sai.»
« Visto. Tu non mi ami perché nel tuo cuore c’è già qualcuno che sicuramente avrà qualcosa in più di me.»
« Per nulla, tu sei molto meglio di lui.»
 
Ed era vero.
Harry era meglio di Niall in tutto. Harry era buono, era sincero, era onesto; Harry era un libro aperto e non riuscivo a capire come le persone potessero descriverlo tutto il contrario, solo perché era estremamente affascinante.
Non contando che “il cattivo”, non era di sicuro lui.
 
« Sarà, eppure tu ami lui. La stessa cosa vale per il resto del mondo. Tutte sono attratte da quello che vedono dell’Harry Styles bello e carismatico e ricco, ma non da me. Ecco il punto.»
 
Si era guardato intorno per un attimo e poi aveva ripreso quel discorso che aveva iniziato a prendere una strana piega:
 
« C’è differenza tra amare qualcuno per i suoi soldi e per la sua bellezza, e amare qualcuno perché lo ami Charlie, la bellezza ed i soldi prima o poi finiscono.»
 
Ed aveva ragione, come sempre del resto.
Io però Niall lo avevo amato da subito, e non era stato per i suoi soldi. Certo, il fatto che fosse bello da mozzare il fiato era un grosso incentivo a suo vantaggio, ma io lo avevo amato dal primo istante in cui i suoi occhi avevano incrociato i miei, così senza un perché.
L’avevo amato da quel “Piacere, io sono Niall” di mesi fa, e non c’era stato verso di far cambiare idea al mio cuore.
 
« Adesso posso fartela io una domanda Charlie?»
« Okay
« Lui com’è?»
« Eh.. lui com’è. Lo sai che sto ancora cercando di capirlo? Lui è tutto quello che ho sempre cercato, ma che non ho mai voluto; lui è bello, tanto, ed è l’opposto di me. È gonfio di se stesso, simpatico, potrebbe avere una ragazza diversa al giorno se volesse, ed è talentuoso. E poi ci sono io, insicura e goffa. Ah, e lui mi ha in pugno Harry, riuscirebbe a farmi fare qualsiasi cosa lui voglia. E, io credo di esserne innamorata.»
« Wow.»
 
E allora Harry aveva capito.
M’aveva abbracciata un po’ più forte senza dire nulla, perché lui l’aveva capito quanto fosse pesante essere tenuta in pugno da qualcuno che ami. M’aveva stretta un po’ di più e m’aveva regalato quel conforto che andavo cercando.
 
« Penso che quando le persone agiscano così sia perché hanno paura di non essere amate.»
 
Sbagliato.
Le persone, ragionavano in quel modo, non Azzurro, che aveva davvero il mondo ai suoi piedi; non Azzurro, che poteva davvero avere una ragazza diversa per ogni giorno della settimana.
Non Azzurro, che era abituato a lasciare bigliettini con scritto “chiamami”. Quel “chiamami”, che suonava quasi come un ordine, scritto nero su bianco su quel pezzettino di carta piegato su se stesso.
Non lui, che era probabilmente consapevole di avere un cuore pulsante tra le sue mani.
 
« Tu dici? E ti comporti così anche se sai di avere l’altra persona in pugno? Tu faresti così, Harry? Tu lo faresti?»
« Beh, ad essere del tutto onesti, Charlie, se ne sei consapevole ma fai così lo stesso allora sei proprio stronzo di tuo.»
 
Già. Quanta ragione aveva Harry Styles avevo pensato io, abbassando lo sguardo in cerca di qualcosa da dire.
 
« Scusa Charlie. È che continuo a non capire perché voi ragazze siate sempre attratte dallo stronzo di turno, proprio non vi capisco.»
« Harry caro, non mi capisco nemmeno io, come pretendi di capirmi tu?»
 
E allora eravamo scoppiati a ridere insieme.
Harry m’aveva fatta ridere così tanto con quella sua espressione buffa che per un po’ avevo dimenticato anche il motivo per cui stavamo ridendo.
Dovevo il mio sorriso, la mia risata ad Harry, per l’ennesima volta.
 
Dopo quella lunga chiacchierata Harry m’aveva lasciata libera di ritornare nel mio bozzolo, chiudendo la porta della stanza in cui m’ero rintanata come una codarda.
Avevo ritirato di nuovo su le coperte fino a coprirmi anche la testa, e, infilando il braccio sotto al cuscino, avevo ritrovato il mio telefono, che non avevo guardato per le quasi due ore passate, ed il mio cuore, alla vista della scritta illuminata sullo schermo “due nuovi messaggi ricevuti”, aveva deciso di iniziare a battere all’impazzata, insieme al mio respiro.
Quindi, con le mani tremanti avevo preso il cellulare in mano ed avevo aperto il primo messaggio:
 
Perché tu? Perché.. perché.. perché.. quante domande piccola Charlie..
 
Si, quella era decisamente una risposta dal Niall Horan che credevo di conoscere, una risposta da stronzo, per l’appunto.
Era proprio quel genere di risposta che mi faceva incazzare e sentire al settimo cielo contemporaneamente.
 
Poi, avevo aperto il secondo messaggio:
 
Che fai non rispondi più? Oh piccola Charlie, che fai l’offesa ora? bene, allora facciamo così, se a mezzanotte stasera ti fai trovare davanti agli studi i registrazione te lo dico.
Se non ti troverò, dovrò prendere in considerazione l’idea di lasciarti stare ed ignorarti deduco. Che fai, vuoi giocare?
Notte piccola Charlie.

 
In un attimo mi ero ritrovata a camminare nervosamente per la stanza col cellulare stretto tra le mani e a mangiucchiarmi le unghie già poco curate che avevo. Erano le undici e ventisette minuti, ed io ero in pigiama, barricata in quella stanza col cervello che diceva una cosa, e col cuore che gridava tutt’altro.
 
In un attimo, mi ero ritrovata in fiamme, di nuovo.







 
*

Hello gioie.
Alex è di nuovo qui.
Allora, questo capitolo è un pò un passaggio per il prossimo, dove vedremo una Charlie nella merda ( in tutti i sensi ), e.. no. Non dico altro.
Volevo solamente ringraziare quelle anime che mi seguono, quelle che mi hanno lasciato dei messaggi meravigliosi su twitter, e qui su EFP, e grazie anche alle anime silenziose che seguono questa storia nonostante non la aggiorni spessissimo. 
Volevo solamente ricordarvi che se avete un consiglio, una critica o qualsiasi cosa vi passi per la mente, non esistate a scrivere, che sia per recensione, messaggio privato o twitter (@AlexB892), io ci sono, io leggo, io rispondo.

So, da Londra anche per stavolta è tutto, spero stiate apprezzando il mio lavoro e, se così non fosse beh, pazienza.

Ciao Anime, vi voglio bene.



Alex.
 
  
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