Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: SabyStylinson    10/02/2014    1 recensioni
Louis, uno studente universitario frequentante corsi di psicologia, 22 anni.
Harry, pattinatore sul ghiaccio professionista, 20 anni.
Che combineranno questi due? eheh.
Scopritelo!
#Larry
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 photo loveonice_zpsa0c98a2e.jpg



Louis POV

Passò una settimana circa dal saggio e Louis si era dedicato all’ozio totale. Usciva quasi tutti i giorni con i suoi amici, Liam in particolare.
Però, ancora pensava a quegli occhi color prato, quella smorfia adorabile e quel sedere sodo che, solo a guardarlo, gli aveva fatto venire voglia di morderlo, di stringerlo di far…
*Beep*
Un messaggio lo risvegliò dai pensieri poco casti che stava facendo in quel momento.
Eleanor. Era da quella fatidica domenica che non si faceva sentire e Louis cominciava a sentire la sua mancanza.

Da: El
Lou! Questa sera Harry “culosodo” da una festa a casa sua, tu vieni?


Il liscio cominciò ad avere i calori, sudava freddo e gli tremavano le mani.
Invece che risponderle, la chiamò direttamente, giusto per assicurarsi che era lei che gli aveva scritto, non la sua fantasia che gli giocava brutti scherzi.
Compose il suo numero sulla tastiera del cellulare, lo sapeva a memoria.
Premette il tasto verde e aspettò che l’amica rispondesse.
“Pronto?”
“Ellie, davvero c’è una festa a casa di quel bonazzo oppure era solamente una mia impressione?”
“Ciao anche a te, Lou. Comunque sì. Se vuoi venire passami a prendere per le 10 stasera, che ti indico la strada! Ah, se vuoi porta anche degli amici.”
“Certo che voglio venire, me lo chiedi pure? Che mi metto però?”
Chiese il ragazzo abbastanza preoccupato… era indeciso su cosa mettersi, camicia bianca a strisce nere o camicia nera semplice?
“So che sei indeciso tra quelle due camice, ti leggo nel pensiero. Mettiti quella azzurra che ti risalta gli occhi… anche un paio di pantaloni bianchi che sono molto eleganti!”
“Grazie babe! Ti voglio bene! Allora a stasera… ci vediamo dopo!
“Ok Boo! Ciao!”

Louis chiuse la chiamata e si affrettò ad andare ad avvisare la famiglia che quella sera non sarebbe stato a casa.
Fece tutte le scale di corsa, scontrandosi con sua sorella Lottie che, infuriata già di suo per non si sapeva quale motivo, gli gridò contro “Certo che sei proprio un coglione! Cazzo corri?”
“Cos’è questo linguaggio scurrile? Porca troia.”
Si divertì a schernirla il fratello, ridacchiando e dirigendosi in salotto dalla madre, che stava guardando una soap opera alla tv.
“Ma’, io stasera-“
“SSSHHH. Non vedi che Jane sta per lasciare Freddie?? Oddio non ce la poss-“
All’improvviso, Jay, scoppiò in un pianto isterico, pendendo tre o quattro fazzoletti dalla scatola posta sopra il tavolino di vetro di fronte al divano per l’occasione. Il figlio provò a consolarla con scarsi risultati. La donna, ormai in una pozzanghera di lacrime, si soffiò ripetutamente il naso.
“Questa casa mi sembra una gabbia di matti…” Si disse fra se e se, limitandosi a scrivere un bigliettino ed attaccarlo sul frigo in cucina. Non gli andava di disturbare la madre mentre piangeva per quel ridicolo programma, diventava isterica e se la prendeva con lui.
Risalì nella sua camera, chiudendosi dentro.
Quando si assicurò che nessuno lo potesse vedere, si mise a saltellare sul posto come una ragazzina innamorata del suo compagno di classe.


Mancavano solo due ore alla festa e Louis non stava più nella pelle.
Un po’ di tempo prima aveva chiamato Liam per invitarlo.
All’inizio aveva esitato un po’, non conoscendo questo Harry Styles di cui Tommo parlava così bene.
“Ok, vengo solo perché insisti. Però se mi annoio ne paghi le conseguenze.” Gli disse. Il liscio sapeva bene di quali conseguenze stava parlando. Di solito, se Liam si annoiava ad una festa, beveva come una spugna, per farla sembrare più divertente, e, ovviamente, il povero Louis se lo doveva sorbire da ubriaco. Qualche volta gli aveva addirittura vomitato addosso, traumatizzandolo.

Si recò in bagno, facendo delle piroette degne di una ballerina della Scala. Si tolse la tuta che aveva indosso e si mise sotto il getto d’acqua tiepida della doccia.
Una volta uscito, si asciugò tutto il corpo minuziosamente, per poi cospargersi di profumo. Doveva essere impeccabile per quel party.
Si vestì proprio come gli aveva consigliato la mora e infine si asciugò i capelli con il phon, lasciandoli un po’ sparati da un lato, come piaceva a lui.
Si guardò allo specchio leggermente appannato dal vapore un’ultima volta e si disse “Certo che madre natura ha proprio esagerato con me!” E diede anche un bacio volante al suo riflesso, per concludere il tutto.


Alle 10 in punto si trovò sotto casa di El, con già Liam a bordo.
Strombazzò un paio di volte con la macchina, ma la ragazza tardava ad uscire.
“Cristo, perché le ragazze ci mettono così tanto?” Si lamentò Liam.
“Zitto Payne, vedi che sta scendendo le scale adesso?”
Eccola Eleanor, bella come sempre, con un sorriso smagliante. Un tubino nero le modellava perfettamente le sue forme. Aveva i capelli corvini raccolti in una acconciatura morbida, con qualche ciocca che spuntava fuori.
“Cazzo, se non fossi gay ti chiederei di uscire.” Esclamarono tutti e due i ragazzi insieme.
“Sono lusingata! Partiamo!”
Louis si rimise alla guida della sua mini cooper azzurra e seguì le indicazioni date dalla sua migliore amica.

Arrivarono davanti una villa enorme, con una piscina a lato.
Liam fischiò con approvazione. “Porcaccia! E io che mi immaginavo una normale villetta con dei banali palloncini attaccati sul cancello!”
“Lo so, sono amica di un riccone, prostratevi a me!”
Disse Eleanor con un tono di superiorità.
Parcheggiarono sul vialetto sterrato, accanto ad un grande albero con delle foglie verdi.
Scesero dall’auto e si incamminarono verso il portone enorme già aperto.
Entrarono nell’androne addobbato, con già un tripudio di gente all’interno.
Eleanor salutò educatamente alcuni suoi compagni di pattinaggio ed altri suoi conoscenti, cercando con gli occhi il padrone di casa tra la folla.
Louis lo avvistò per primo, seguendolo con lo sguardo.
Aveva una camicia bianca sbottonata, formando uno scollo a V, e degli skinny jeans neri, strappati sulle ginocchia.
Stava parlando con un ragazzo poco più basso di lui, pelle color caffè-latte, capelli neri con una crestina abbastanza alta e occhi color miele… sarebbe piaciuto a Liam, si disse.
Gli diede una gomitata leggera su un fianco, per poi indicargli il moretto.
“Cristo, che bono! Ma non mi cagherà mai, ne sono sicuro... è etero, guarda quella troietta che gli gira attorno!” Gli gridò il suo amico, per farsi sentire, visto la musica house sparata a tutto volume che rimbombava nella stanza.
Infatti, appiccicata al ragazzo, c’era una ragazza dai vestiti succinti, bionda con gli occhi azzurri. Si stava praticamente strusciando su di lui come una gatta morta.
“Dai ma tu provaci lo stesso, che ti costa? Non lo conosci neanche!” Gli gridò di rimando il liscio.
“Okay… però prima devo bere, oppure rimarrò muto come un pesce.”
“Non ti ubriacare troppo però!”
Così, con un gesto della mano, si salutarono, e Louis rimase solo, sulla soglia della porta.
“Hey!” Un ragazzo biondo come il grano gli si avvicinò. “Bella la festa, eh?”
“Ehm… veramente sono appena arrivato. Comunque non mi sembra di conoscerti…”
Rispose l’altro, stranito dal comportamento dello sconosciuto.
“No, infatti! Adoro fare amicizia con gli sconosciuti! Io sono Niall, comunque.” E gli porse la mano libera, l’altra era occupata a tenere un bicchiere di quello che sembrava un mojito.
“Io mi chiamo Louis, piacere…” Gliela strinse con poca convinzione. Quel tipo era fuori dal comune, gli sarebbe piaciuto fare amicizia con lui.
Gli piacevano le persone strane, voleva capire che cosa avevano nella testa e come prendevano la vita, per questo stava studiando psicologia.
“Vuoi un drink? Il mio amico è bravo a farli, se vuoi te ne offro uno!” Chiese Niall a Louis.
“Ok, se proprio insisti… lo sa fare un buon margarita?”


Dopo aver preso il suo drink, il biondo portò il suo nuovo amico in mezzo alla calca di gente.
Louis odiava tutti quei corpi sudaticci che si strofinavano, appiccicati tra loro, però adorava danzare e scatenarsi. Cominciarono a muoversi a ritmo di musica, ridendo e scherzando sull’incapacità di ballare di ognuno di loro due.

Dopo quasi una mezz’ora di ballo sfrenato, Niall si avvicinò all’orecchio di Louis.
“Vieni con me, che ti presento il padrone di casa!”
“Il padrone di cas- ah! Sì! O-ok…”
Disse titubante il più grande.
L’irlandese (Louis l’aveva capito dall’accento strano che aveva) lo prese per mano, guidandolo in quella marea di gente.
Arrivati vicino la porta scorrevole che portava alla cucina, videro una chioma di ricci castani fare capolino sopra le teste degli invitati.
Appoggiato al muro bianco c’era Harry che parlottava con un suo amico con i capelli sparati verso l’alto, era almeno 10 anni più vecchio di lui.
“Harry! Bella festa!” esclamò Niall. Sì girò verso l’altro sconosciuto e fece una faccia tra il disgustato e lo scazzato.  “Ciao anche a te, Nicholas.” Gli disse con un tono sprezzante.
“Nill! – e l’”amico” gli diede un bacio sulla guancia, che aveva tutta l’aria di essere di scherno – Da quanto tempo che non ci si vede! Sbaglio o sei diventato ancora più rompiballe?” E scoppiò in una risata malefica.
“Quante volte ti devo dire che mi chiamo Niall e non Nill?” Domandò serio il biondo.
Nick borbottò qualcosa, ma Niall fece finta di niente e si rivolse al riccio che, con uno sguardo curioso, fissava l’altro ragazzo come se l’avesse già visto prima, non ricordandosi dove.
“Harry, ti presento Louis! E Louis – girandosi verso lui e indicando con la mano l’altro – ti presento Harry!”
I due in questione si fissarono per diversi secondi.
Il verde degli occhi di Harry incontrò il blu di quelli di Louis.
Si porsero la mano a vicenda, stringendosela e non staccando mai il contatto visivo.
“Piacere.” Dissero tutti e due all’unisono.
La pelle marmorea e fredda di Harry a contatto con la propria fece rabbrividire Louis, ma rimasero con le mani intrecciate per un po’. I loro tatuaggi pareva che combaciassero. La corda del liscio tatuata sul suo polso sembrava si legasse all’ancora tatuata sull’avanbraccio del riccio.
E fu lì che accadde tutto.






Angolo autrice:

Buonaseeeraa :3
Eccomi con il terzo capitolo! :D
E' stato un po' un parto perchè avevo tanto da studiare questi giorni e oggi ho finito tardi per colpa del fottuto compito di microbiologia che ho venerdì.... voi direte, ma non otevi studiare giovedì? NO, PERCHE' E' UN CAZZO DI CAPITOLO INTERO.
Ok, dopo il mio sclero che non interessa a nessuno, passiamo al capitolo.
Ragazzi, entrano in scena Niall e Nick!
Scusate se Nick l'ho fatto un po' stronzo, ma mi serve così, quindi ahahahha In realtà lo amo perchè outta sempre i Larry lol
Comunque, secondo voi che succede dopo? eheh, lo scoprirete nella prossima puntata (?) lol
Vi saluto bimbette, recensite :3
Ps: Ringrazio JustLouisAndHarry che ha recensito il primo capitolo e AnemoneBlu_ che ha recensito il secondo :3
Pss: Ringrazio la creatrice del banner e la mia beta, anche se non ha potuto betare questo capitolo, se ci sono errori è colpa sua èwè
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: SabyStylinson