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Autore: Scarl_Bloom 94    10/02/2014    7 recensioni
Una bambina viene trovata a Bosco Atro da Legolas e da suo padre Thranduil. Le viene dato il nome di Lùthien e successivamente portata a Reame Boscoso. Lùthien cresce insieme al figlio del sovrano e col tempo il loro legame si rafforzerà. Quello che ha sempre visto come un fratello maggiore si rivelerà essere qualcosa di più.
Nessuno però conosce la sua vera identità. Passo dopo passo tutti i segreti verranno svelati.
In questa Fan Fiction ripercorreremo i fatti narrati ne "Lo Hobbit" e ne "Il Signore degli Anelli", dal punto di vista degli Elfi.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Legolas
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Light into Darkness'
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Capitolo 2 – L’incantatrice e il Verde foglia

 

 

 

Re Thranduil passeggiava nervosamente nella stanza del trono. Teneva le mani dietro la schiena e farfugliava cose senza senso. Era preoccupato, lo si vedeva bene.

 

<< Sire Thranduil >> lo interruppe una guardia << Non siamo riusciti a trovarli. >>

 

<< Siete degli incompetenti! >> ringhiò il Re perdendo completamente le staffe.

 

La guardia indietreggiò spaventato. Sapeva benissimo che la reazione del suo sovrano sarebbe stata proprio quella, ma non era di certo colpa sua se Legolas e Lùthien non si trovavano da nessuna parte.  Quei due ne combinavano sempre di tutti i colori. Non riuscivano mai a stare fermi.

 

<< Continuate a cercare >> aggiunse alla fine cercando di recuperare quel poco di calma che era in suo possesso .

 

 

 

Intanto, non molto lontano dal Reame Boscoso, due giovani amici si divertivano a rincorrersi saltando da un albero all’altro. Avevano vissuto cento primavere, ma entrambi avevano l’aspetto di due adolescenti. La ragazza cercava in tutti i modi di raggiungere l’amico, ma quest’ultimo era troppo veloce. Alla fine si arrese e si fermò per riprendere fiato. Il ragazzo tornò indietro da lei. 

 

<< Sei troppo veloce >> gli disse cercando di riprendere fiato  << e non ti stanchi mai, com’è possibile? >>

 

<< Sono un Elfo >> rispose fiero il ragazzo << dovremmo tornare a casa, non credi? >>

 

<< Legolas, mi hai promesso che avremmo trascorso tutto il giorno a esplorare questi territori >> continuò la ragazza contrariata nel tornare nel loro regno.

 

Il ragazzo la guardò per un istante. Non sopportava di vedere in quei suoi occhi meravigliosi tristezza o delusione. Avrebbe fatto di tutto per non farle mai sparire il sorriso dalle labbra. Lùthien sapeva bene che non appena metteva il muso, Legolas assecondava tutti i suoi capricci. Erano cresciuti insieme, nessuno meglio di lei conosceva il principe.

 

<< E va bene >> acconsentì in fine << spero solo che mio padre non si arrabbi. >>

 

Lùthien sorrise e i due ripresero il loro piccolo viaggio. Non si rimisero a correre. Anche perché la ragazza si era stancata molto e Legolas non voleva che si sentisse male. Per lui non c’erano problemi, era un Elfo, ma lei, lei non lo era.

 Quando constatarono che Lùthien fosse immortale ne furono tutti felici. Non apparteneva alla razza degli Elfi, ma neppure a quella degli Uomini. Questo dettaglio preoccupava molto Sire Thranduil, ma non Legolas. Per lui era la “sua” Lùthien e basta. Non gli importava a quale razza appartenesse.

Solo una cosa in lei lo incuriosiva a tal punto da farsi delle domande : il suo potere di incantatrice. Non si spiegava il motivo, ma Lùthien riusciva a incantarlo con un semplice sguardo. Era da sempre così, da quando l’aveva trovata insieme a suo padre. Non riusciva a non guardare i suoi occhi.

 

Da parte sua Lùthien voleva anche lei bene a Legolas. Lo vedeva come il suo angelo custode, sempre pronto a difenderla da tutto e da tutti. Era incline ai pericoli, ma lui c’era sempre e comunque. Non si arrabbiava mai con lei, era sempre gentile e premuroso e per non parlare poi quando Re Thranduil la sgridava, prendeva subito le sue difese. Adorava il suo sorriso. Pensava che nella Terra di Mezzo non ci fosse cosa più bella che il sorriso di Legolas. La faceva sentire al sicuro come non ci riusciva nessuno. Si riteneva molto fortunata ad avere un amico come il principe.

 

Al calar del sole, Legolas pensò bene di accendere il fuoco. Poteva essere pericoloso tornare a casa nelle oscurità della notte. La piccola Lùthien aveva tanto freddo, ma per dimostrarsi forte non lo dava a vedere. Legolas si mise a scuotere la testa e a sorridere. Senza dire niente si alzò e andò da lei. La avvolse nel suo abbraccio e Lùthien arrossì di colpo. Si lasciò andare al calore del suo corpo e ben presto quel piccolo stato di disagio scomparve.

Rimasero abbracciati davanti al fuoco senza parlare per molto tempo.

 

<< Ieri, Gildor mi ha chiesto se io e te siamo fratello e sorella >> disse d’improvviso Lùthien.

 

Legolas si irrigidì di colpo << E… cosa gli hai risposto? >>

 

<< La verità. Non siamo fratelli >> continuò la ragazza << ma è come se lo fossimo in un certo senso. >>

 

Legolas chiuse gli occhi per un secondo. Non capiva come quelle parole avevano potuto far del male al suo cuore. La sua stretta su Lùthien si sciolse leggermente e la ragazza se ne accorse. Pensò subito di aver detto qualcosa che avesse potuto infastidirlo.

 

<< Credeva che fossi la tua promessa >>  alzò lo sguardo per guardarlo meglio negli occhi  << non è ridicolo? >>

 

Legolas cercò per quanto gli era possibile di sorriderle  << Si. >>

 

La ragazza ricambiò il suo sorriso e alzò una mano per toccargli un orecchio << Le tue orecchie sono adorabili >> disse ridendo e facendo arrossire il principe.

 

 Lùthien appoggiò la testa sul  petto dell’Elfo cercando ancora quel contatto che la faceva sentire protetta. Chiuse gli occhi e si abbandonò al sonno. Legolas non riposò per tutta la notte. Si sentiva in colpa con se stesso. Doveva smetterla di pensare a lei come qualcosa di più, ma vederla solo come una sorella. Non capiva i sentimenti che provava nei suoi confronti, non li capiva e li rifiutava.

 

Appena fece giorno, il giovane Elfo andò a procurarle qualcosa da mangiare. Trovò della frutta e soddisfatto tornò da lei. Al suo ritorno però non la trovò dove l’aveva lasciata. Le mele caddero a terra mentre Legolas, disperato, si mise a correre per ritrovarla. Non sapeva dove andare e nel frattempo se la prese con se stesso per averla lasciata da sola. Salì lungo la cima di un albero e osservò attentamente la zona circostante. D’improvviso sentì delle urla non molto lontano. Si voltò alla sua destra e vide un ruscello. Lùthien era lì, stava per affogare. Legolas si mise a correre come mai aveva fatto in tutta la sua vita. I rami degli alberi intralciavano il suo cammino, ma niente e nessuno poteva ostacolarlo. Doveva andare da Lùthien, doveva salvare la “sua” bambina.

Arrivò in un lampo al ruscello e senza pensare o riflettere si buttò per salvarla. Lùthien appena lo vide sorrise e lo chiamò con tutta la voce che aveva in corpo.  La corrente però era troppo forte e la trascinò via. Legolas non la vide più. Si voltava da una parte all’altra, ma nulla. Decise allora di andare sott’acqua e fu lì che la trovò. Nuotò fino ad arrivare da lei e come afferrò il suo corpo la tirò subito in superficie. Lùthien aveva perso i sensi e Legolas preoccupato per le sue sorti l’appoggiò sul prato, ai piedi del ruscello. Non sapeva cosa fare. La vedeva lì, distesa, bella come un fiore. La chiamava, urlava il suo nome, ma Lùthien sembrava non sentire.  Le alzò leggermente il corpo, tenendola fra le sue braccia.

 

<< Che male può fare un bacio ?  >> sussurrò piano portando lentamente le sue labbra su quelle di Lùthien.

 

Rimasero con le labbra unite per un tempo infinito. Lùthien aprì improvvisamente gli occhi. Capì, dopo poco, quello che stava accadendo. Non fece nulla. Quel contatto le piaceva.

Legolas si staccò da lei e vedendo i suoi occhi spalancati sorrise felice. La strinse forte a sé mentre la ragazza era rimasta senza parole. Nessuno dei due sapeva cosa dire in verità.

 

<< Ma che avevi intenzione di fare? >> le domandò Legolas mostrandosi leggermente arrabbiato << come hai fatto a finire in acqua? >>

 

Lùthien abbassò lo sguardo dispiaciuta  << Sono scivolata, non l’ho fatto apposta. >>

 

Legolas si ammorbidì subito. Le disse di stare tranquilla, che tutto era passato e la strinse forte a sé. In quel preciso istante ai piedi del giovane Elfo arrivò una freccia. Si spaventarono entrambi, ma subito il principe riconobbe le guardie di suo padre.

 

<< Principe Legolas, vi abbiamo cercato dappertutto >> disse una delle guardie avvicinandosi  << vostro padre è arrabbiato, molto arrabbiato. >>

 

L’Elfo e la ragazza si guardarono negli occhi. Thranduil li avrebbe puniti, era certo. A malincuore seguirono le guardie e non ci misero molto a tornare a casa. Lùthien tremava come una foglia. Temeva Sire Thranduil. Anche se si era dimostrato sempre gentile nei suoi confronti aveva una tremenda paura di lui.

Legolas dal canto suo sapeva che il padre si sarebbe adirato contro loro due. Temeva solo che potesse prendersela con Lùthien.

 

Arrivati a Reame Boscoso , Legolas e Lùthien furono convocati nella sala del trono. Re Thrandui sedeva su quest’ultimo. Era freddo, la sua espressione era indecifrabile. Lùthien si teneva stretta al braccio di Legolas.

 

<< Dove siete stati? >> domandò il Re senza nemmeno voltarsi verso di loro.

 

<< A fare una passeggiata >> rispose pronto suo figlio.

 

<<  una passeggiata così lunga? >> continuò il padre voltandosi lentamente verso i due.

 

<< Si >> sibilò il giovane Elfo guardandolo negli occhi.

 

 

Re Thranduil inaspettatamente si alzò e si avvicinò a passo lento verso di loro. Legolas deglutì, se prima era riuscito a mantenere la calma, adesso cominciava a sentire l’odore della paura.

Appena il padre fu abbastanza vicino al figlio lo colpì di scatto al volto. Il principe strinse i denti mentre Lùthien non riuscì più a controllarsi e si mise davanti all’Elfo come per proteggerlo.

 

<< Vi prego, Sire, non lo picchiate >> lo scongiurò la ragazza << non è stata colpa sua, è stata un’idea mia. >>

 

<< Lùthien, smettila >> la riprese il giovane Elfo << è una questione padre e figlio, tu non c’entri.  >>

 

<< Ma sono stata io a dirti di continuare, Legolas! >> continuò la piccola, scoppiando in lacrime  << non è giusto che ti prendi tu la colpa di tutti i miei capricci! >>

 

Re Thranduil osservò la scena senza dire una parola. Non capiva. Qualcosa gli era sfuggito. Quei due si volevano bene davvero, questo non poteva metterlo in dubbio. Ma il Re non voleva pensare ad un altro modo di voler bene. Interruppe i due ragazzi dicendo a Lùthien di lasciarlo da solo con suo figlio.

In principio la ragazza non voleva separasi dal suo amico. Legolas però riuscì a convincerla, sfoderando uno di quei suoi sorrisi rassicuranti. Lùthien capì che l’Elfo non avrebbe avuto nessun problema e lentamente uscì dalla sala. Gli occhi di Legolas non la mollarono per un solo secondo. E fu in quel momento che Re Thranduil vide quella strana luce negli occhi di suo figlio. Una luce diversa e insolita. Non si guarda una sorella o un’amica con quella luce,no. Capì che gli era sfuggito tutto dalle mani.

 

<< Lei non ti amerà mai >> disse d’improvviso << e nemmeno tu avresti dovuto! >>

 

<< padre, non capisco >> cercò di farfugliare il giovane Elfo << Lùthien per me è come una sorella, lo sai bene. >>

 

Il Re lo guardò attentamente per alcuni secondi. Sapeva perfettamente che suo figlio mentiva. Egli non era in grado di dire bugie, aveva il cuore puro e buono. Ma innamorarsi di Lùthien non era la cosa giusta per lui.

 

<< Tu menti ! >> tuonò Sire Thranduil.

 

Legolas abbassò lo sguardo pietrificato. Non voleva ammettere la verità, soprattutto davanti a suo padre. I suoi sentimenti erano confusi, ma qualcosa di profondo verso quella ragazza lo provava veramente. Non sapeva dare un nome a ciò che sentiva poiché era qualcosa di inesatto per il momento.

 

<< Tu sei un Principe, sei mio figlio >> proseguì suo padre calmando il tono di voce << hai dei doveri >> aggiunse prendendo a camminare intorno all’Elfo << ma comunque tutto questo si può ancora recuperare. Non tutto è perduto per fortuna. >>

 

Legolas non capì le sue parole, ma non fece in tempo a dire niente poiché venne congedato dal padre.

 

 

Nel frattempo Lùthien cercava di riflettere su tutto quello che era successo. Legolas l’aveva baciata o se l’era sognato? Sorrise improvvisamente portandosi due dita sulle labbra. Arrossì e si mise a sognare ad occhi aperti. Non capiva ancora di provare qualcosa per l’Elfo a causa della sua giovane età. Quel suo flusso di pensieri venne interrotto dall’arrivo di Sire Thranduil. Lùthien era rimasta colpita dal fatto che il Re fosse venuto a trovarla nelle sue stanze. Aprì la porta e lo fece entrare impaurita.

 

<< Mia cara Lùthien >> esordì entrando Thranduil << ho una bella notizia per te. >>

 

La ragazza lo guardò sorpresa. L’Elfo aveva del tutto cambiato umore. Chissà che gli era passato per la testa. Magari Legolas era riuscito a calmarlo. Ma non capiva quale potesse essere la bella notizia.

 

<< Andrai a Gran Burrone >> rivelò Sire Thranduil << è un posto magnifico, credimi. >>

 

Lùthien spalancò gli occhi incredula. La stava mandando via. Voleva sbarazzarsi di lei. E Legolas? Come poteva abbandonare il suo amico Elfo? Non poteva essere d’accordo anche lui, non  poteva esserlo.

 

<< Ma.. Legolas..  >> cercò di dire, ma Thranduil la interruppe.

 

<< Legolas è d’accordo con me >> le disse sorridendo il Re  << ha detto che ti troverai bene lì. >>

 

Lùthien si sentì conficcare un pugnale dritto nel petto. Nemmeno Legolas la voleva più a Reame Boscoso. Si trattenne nel non piangere e cercò di abbozzare un falso sorriso da rivolgere al Re. Rispose che per lei andava bene Gran Burrone e il sovrano continuò nel dirle che sarebbe partita subito.

La ragazza raccolse le sue cose senza smettere di singhiozzare un attimo. Provava rabbia e dolore. Il suo amico non la voleva più, mentiva quando le diceva che le voleva bene, aveva sempre mentito, sempre. Si asciugò le lacrime e promise a se stessa di non piangere mai più.

 

Il carro che l’avrebbe portata a Gran Burrone era ormai pronto. La ragazza venne accompagnata dalle guardie del Re e proprio nel momento in cui stava per salire sopra al mezzo, Legolas la vide da lontano. Cercava di capire che diavolo stesse facendo la sua Lùthien su quel carro. Si mise a correre d’improvviso, ricordando le parole che gli aveva detto poche ore prima suo padre. Cercava di scacciare via quel brutto presentimento, ma purtroppo sembrava essere la dura verità.

Appena Legolas raggiunse il carro chiese immediatamente spiegazioni a Lùthien. La ragazza non alzò nemmeno gli occhi per guardarlo. Aveva il viso rosso, sicuramente per le troppe lacrime.

 

<< Va via, Legolas! >> gli urlò d’improvviso  << non voglio vederti mai più !  >>

 

Una volta urlate quelle esatte parole il carro prese a camminare. Legolas rimase immobile con gli occhi spalancati dallo stupore. La ragazza stava andando via e gli aveva appena detto di non volerlo rivedere mai più. Strinse i pugni e corse all’interno del palazzo e precisamente da suo padre.

Appena arrivò nella sala del trono diede sfogo a tutta la sua rabbia.

 

<< Perché mi hai fatto questo?! >> ringhiò contro suo padre << perché l’hai mandata via?! >>

 

<< E’ stata lei a dire di volersene andare, figlio mio >> fu la risposta del Re  << ho cercato di dissuaderla a rimanere dicendole che tu saresti stato male, ma niente >> aggiunse guardandolo mortificato << ha voluto andare via ugualmente. >>

 

Legolas guardava senza parole suo padre. Sentì un male fortissimo al cuore e dovette lottare con tutto se stesso per non far cadere quella maledetta lacrima. Strinse i pugni e i denti dopodiché scappò via.

 

Suo padre lo guardò e finchè non sparì dalla sua vista non gli tolse gli occhi di sopra. Non sapeva nemmeno lui se aveva fatto del bene o del male comportandosi in quel modo. Aveva agito solo ed esclusivamente per amore del proprio figlio.

 

<< Un giorno capirai, Legolas, figlio mio. E spero anche che riuscirai a perdonarmi. >>

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo “autrice”

 

Vorrei ringraziare :  BILLIEJOESVOICE  -  little black cat - KyraPotteredirectioner - Satana1

Per aver recensito il capitolo precedente! Grazie mille!

 

Ringrazio anche chi ha messo la storia nelle preferite :  fredfredina  - Satana1 -  Lauretta_03

 

E anche chi ha messo la storia nelle seguite :  ewan91 -  KyraPotteredirectioner  -  little black cat - Phoebe_dolphin  - Tonksie

 

 

E invito tutte voi a dire la vostra sulla Fan Fic :)

 

Grazie

E a presto

Scarl.

 

 

   
 
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