SIMPLE
LIFE…NOT FOR HER
[2nd
part]
- …
- Dove è stato portato? Parla,
Sas’ke!
- …lontano da
qui
Le voltò le spalle, lasciandola
gemere in quel letto d’ospedale, ad occhi sgranati e mani che strappavano i
capelli rosa]
La macchina curvò bruscamente
sulla sinistra e proseguì dritta, oltre la velocità
consentita.
I tergicristalli servivano sempre
meno, la pioggia si era fatta ancor più fitta.
Stavano
dando proprio quella canzone, alla
radio; ”Il mondo che vorrei” era una delle sue preferite, non si sarebbe stufata
mai di ascoltarla, di giorno, di notte, ovunque, ma…ora no. Era diverso.
Si protese in avanti, nel tentativo
di spegnere la dannata radio, che, come non farlo apposta, contribuiva ad
aumentare la sua profonda insoddisfazione, ma si bloccò, con il braccio a
mezz’aria. Sospesa.
“E alla
fine non si perde neanche più…”
Gliel’aveva detto anche Naruto,
tempo addietro.
Singhiozzò e ritrasse la mano,
tornandola a posare sul volante.
La luce
fioca dei lampioni ai bordi della strada le fece notare un cartello: cimitero, c’era scritto sopra, ed una
grande freccia indicava di proseguire sulla destra, prendendo una stradina
ghiaiosa.
Sobbalzò:
era giunta lì senza rendersene conto; aveva agito il suo
inconscio.
[-Uzumaki Naruto ci lascia all’età di
ventidue anni…[…]
Si piegò su ste stessa, coprendosi
il pallido volto con le mani fredde.
Non voleva guardare davanti a
sé:
c’era soltanto una
bara..
Non voleva più ascoltare il
parroco:
erano soltanto parole inutili,
ripetute.
Non voleva stare
lì.
Si ritrasse di qualche passo e
corse via, sotto gli sguardi cupi e compassionevoli dei
presenti.
Naruto avrebbe
capito]
Frenò
bruscamente, una volta davanti all’enorme cancello del luogo a lei più
familiare.
Scese
dalla vettura, lasciando aperte la radio e la portiera, noncurante dell’acqua
che sarebbe entrata da tutte le parti.
Era un
mese che non lo andava a trovare, non
perché non avesse voluto, semplicemente perché il lavoro e Sasuke le avevano
assorbito tutto il tempo.
I
cipressi circondavano il luogo sacro, imponenti e oscuri, mossi pericolosamente
da un vento sferzante; li guardò per un istante, impaurita ed affascinata
contemporaneamente da quella natura insolitamente agitata, e, a memoria, raggiunse la tomba.
Tra tutte
spiccava una lapide in particolare, liscia, bianca alla luce del sole, quasi
luminosa nel buio, un lumino ancora acceso le donava un aspetto divino,
soprannaturale, emanando una luce tremula, ovattata, facendo risaltare la
scritta in oro perfettamente incisa al centro di essa.
Se non smetterai mai
di sperare, ciò che sembra impossibile farai.
Se non smetterai mai
di amare, la gente ti amerà.
Se non smetterai mai
di vivere appieno, la vita ti mostrerà le sue eterne
meraviglie.
Questo è il credo di
Naruto Uzumaki.
E sotto
vi era stata affissa la cornice raffigurante un ragazzo sorridente che osservava
lo spettatore con aria curiosa, vispa
e felice.
Avrebbe
messo buon umore a chiunque, quell’immagine, se solo fosse stata vista in
un’altra occasione.
A lei
metteva soltanto una profonda nostalgia.
Quel
sorriso, quel volto, quel ragazzo le mancavano tantissimo.
Era difficile prendere coscienza
di aver perso un dono di Dio.
Delineò
la cornice con il dito indice e poi si chinò a baciare la
foto.
“Sono
tornata…”mormorò, inginocchiandosi davanti alla tomba, mentre la pioggia si
divertiva a scalfirle il volto e il corpo, ostinata e irrisoria, portando con sé
anche acuti e fastidiosi aghi di cipresso.
Congiunse
le mani, le portò davanti al petto, abbassò il capo, e pregò, in un sussurro
ipnotico, a ritmo delle gocce cadenti.
La sua,
più che una preghiera, era un inno al passato concluso, una ricerca di
particolari rincuoranti in ciò che fu per poter vivere ancora un minuto almeno
in un presente schifoso.
[“E’ successo” affermò Sakura,
puntando lo sguardo un po’ sognante nelle iridi azzurre del suo migliore
amico.
“…lo avete fatto?” chiese malizioso costui, sporgendosi in avanti e schioccando
il palato.
“Ma cosa dici?! E poi chi ti dice che non lo abbiamo mai…Oh! Ma che mi
fai dire??!” sbottò, dandogli un buffetto piuttosto
forte sulla spalla, il sopracciglio sinistro alzato e l’aria al metà tra lo
scandalizzato, il divertito e l’arrabbiato.
“Quindi è così…e bravo
Sasuke…”
“Ma la smetti?!”
Sbuffò sonoramente e si lasciò
cadere sul divano.
“Te l’ha chiesto,
nevvero?”
Le si sedette affianco e le scompigliò i
capelli con le sue grandi mani, facendola sorridere piano, un po’ bambina, e
socchiudere gli occhioni color del bosco con fare da donna pronta alla
vita.
“Ieri sera. Più che chiedermelo me
l’ha…ordinato”
“Degno di lui. Non ho dubbi sulla
tua cosiddetta risposta”
“E’ limitativo dichiarare che sono
felicissima…”
“La sento la tua gioia, ed è
limitativo dirti che non sai quanto stia gioendo per te”
“Sembriamo due filosofi!” Sakura
si tuffò addosso al migliore amico, stringendolo con
entusiasmo.
Andò a finire a risate e cuscinate, quel pomeriggio, come quasi tutte le volte che
stava assieme a Naruto, d’altronde. Era come tornare per un istante bambina,
spensierata, ritornare a fare cose sciocche, per liberarsi degli impegni da
grande.]
Le campane della chiesetta del
cimitero batterono la mezzanotte.
Le sembrava passato già un giorno
da quando aveva abbandonato Sasuke, a nuotare in un mare tempestoso di
rimorsi.
Si accorse che le labbra le
pulsavano, a ricordo di quei baci forzati e dolorosi.
Era trascorsa soltanto un’ora e
già lo pensava, riprendendo a tremare, anzi, continuando a tremare, scossa dai
singhiozzi, amaramente cosciente che Naruto, di fronte a lei, avrebbe continuato a
sorriderle, incondizionatamente, senza mai fine.
Naruto non le rispondeva, non
faceva altro che sorriderle da una cornice; non si faceva
vedere.
Non era ancora venuta a
salvarla.
Nessuno voleva
salvarla…
Battè un pugno a terra, poi un
altro e un altro ancora, fino a farsi venire sangue, fuoriuscito dalle nocche
percosse.
Che merda di esistenza stava
conducendo?
Si portò le mani insanguinate ai
capelli, a volerli strappare.
Che cazzo viveva ancora a
fare?
Doveva averlo capito subito, nel
letto d’ospedale dopo l’incidente, che
non ci sarebbe stato più nulla da fare - riflettè,
amaramente.
Tirò più forte
quei banali capelli rosa.
Per chi stava vivendo? Per un
angelo senza speranze? Per un morto?
Si alzò, d’un tratto, vincendo la
gravità e la pioggia, la quale aveva cominciato a lavare via il sangue e le
lacrime dal suo volto, a martellarle ancora e ancora sui capelli già
sfregiati.
Perché continuare sulla via della
disperazione?
Voleva svanire e allora perché non
svanire veramente?
Su quella tomba, non aveva trovato
alcuna soluzione, se non quella della liberazione dalla vita, se non un sorriso
che, seguendo il suo folle ragionamento, avrebbe potuto rivedere
presto.
Nessuno voleva tenerla con
sé…
Voltò le spalle anche alla lapide,
e ritornò sui suoi passi.
Musica triste vagabondava
nell’atmosfera.
Una volta raggiunta la macchina,
non vi salì, la superò piano e si diresse a passi lenti all’altro lato della
strada, dove, al di là di una recinzione in metallo, il mondo sprofondava nel
vuoto.
[…non è così il mondo che
vorrei…]
Due anni
prima…
Si guardò allo specchio,
trovandosi incredibilmente cambiata.
Erano secoli che non aveva modo di
soffermare l’attenzione a lungo sulla sua figura.
Quella riflessa era una donna
piuttosto attraente, piena di vita, dallo sguardo estasiato con occhi color del
bosco, verdi come la speranza che nutriva in corpo.
Non si era mai vista
così…bella.
Non nel solito senso, però: bella
perché aveva trovato una profonda sintonia anima – corpo.
Sorrise, allo specchio era apparso
un uomo; le gote assunsero un vitale colorito roseo, mentre si lasciava cingere
alla vita.
“Ciao…” sussurrò, girandosi e
posando il mento sulla spalla del suo lui.
“Sei…pronta?” chiese Sasuke con
voce non tanto ferma, accarezzandole quei capelli così profumati e
morbidi.
“Sì…”
I loro corpi aderirono
perfettamente l’uno all’altro, lei si alzò in punta di piedi per poter fare sue
le labbra del gradito ospite, per quella notte.
Ogni bacio pareva sempre il
primo.
Le trasmetteva sempre quel mix di
emozioni uniche, anzi, più lo baciava e più le piaceva.
Delle volte pensava che se solo
avesse potuto l’avrebbe baciato per tutta la vita,
senza interruzioni…
Sasuke interruppe il bacio,
prendendola a sorpresa in braccio.
“Oh! Ma peso!” si lamentò
fintamente lei, divincolandosi un poco, divertita.
“Sei una piuma, Sakura…una piuma
incantevole”
La portò nell’altra stanza,
repentinamente, e la posò delicatamente sul letto, sorridendole nel suo modo
particolare, con gli occhi neri socchiusi.
Lo adorava
quando faceva così; si auto compiaceva per essere riuscita a scioglierlo.
Un record soltanto suo.
Sospirò profondamente quando lui le fu addosso.
“Non cambiare mai,
Sasuke…”
“E tu non arrenderti mai,
Sakura…”
Guardò giù: il precipizio pareva
non avere fine.
“E tu non arrenderti mai,
Sakura…”
Si girò di scatto: le pareva di
aver udito una voce.
Scrutò la
semi oscurità: nessuna anima viva; soltanto pioggia e musica dalla sua
vettura.
Non sarebbe venuto
nessuno.
Addirittura la strada era
desertica.
Non sarebbe passata nessuna
macchina.
“E tu non arrenderti mai,
Sakura…”
Tornò al suo precipizio, perdendosi
nell’osservare il vuoto nero, nero come…quegli occhi.
No, non era la voce di Sasuke.
No, lui non l’avrebbe più
voluta.
No, non era la voce, non era la
voce di Sasuke Uchiha!
Scosse la testa, energicamente.
Battè un piede a terra.
“E tu non arrenderti mai,
Sakura…”
Tutte balle.
Stronzate.
L’amore ti salva, l’amore ti
aiuta, l’amore…resiste.
Quel vuoto placido la invitava in
maniera impressionante.
Si curvò
leggermente.
Un’ondata di vento la mosse
lievemente, facendo ondeggiare la veste e i capelli.
Mancava poco…e avrebbe rivisto
Naruto.
Quanto a
Sasuke…
Rimaneva un
desiderio.
Ma…non sarebbe venuto a
salvarla.
Chiuse gli occhi, lasciandosi
cullare dalla natura infernale.
Si mosse un
poco, numerose fitte lo scuoterono.
Erano due ore che si trovava
inginocchiato a terra.
A fatica si tirò in piedi, su
gambe non ferme.
“Sakura?” domandò all’aria,
guardandosi intorno stordito.
Il groppo alla gola crebbe,
salì.
Arrancò verso il tavolo, vi si
appoggiò con la mano destra e vomitò.
Avrebbe buttato fuori tutto ciò
che aveva dentro.
Imprecò, imprecò e si diede pugni
allo stomaco.
Vomitò ancora e ancora pugni sul
tavolo, calci ai mobili. Buttò per terra la tovaglia con ogni cosa che sopra vi
si trovava; lo champagne andò in mille pezzi,
schizzando liquido e schegge ovunque.
“Dove
sei…andata?”
Attraversò la cucina, a grandi e
stentati passi, controllò l’appendiabiti: il cappotto rosa era
sparito.
Buttò giù anche
quello.
“Non cambiare mai,
Sasuke…”
Sobbalzò agitato, credendola
improvvisamente lì, dietro il portone d’ingresso.
Ma quando l’aprì, con una fretta
folle, si trovò davanti soltanto il pianerottolo
squallido.
[Quattro mesi
prima…
“Trattala bene”
“Per chi mi hai
preso?”
Sasuke guardò accigliato
Naruto.
“Altrimenti…”
“Sì?”
“Passerai sul mio
corpo”
Gli diede un buffetto sulla
spalla, ghignando divertito.
“Che
paura…”
“Non è uno scherzo. Se tu me la
tocchi senza rispetto, io…”
Si bloccò, d’un tratto serio e
fissò l’amico nelle pozze azzurre.
“Tranquillo”]
Per un istante desiderò prendere
un coccio di vetro e porre fine ad ogni cosa.
Ma quando s’inginocchiò ad
afferrare la scheggia più grande ed appuntita, si bloccò,
tremante.
Cosa credeva di
fare?
Brividi di freddo lo colsero,
cominciò a sudare. Afferrò la camicia e se la mise addosso, in
fretta.
Un
presagio.
Il volto di Sakura si fece largo
nella sua mente: non sorrideva. Era circondata dal
finimondo.
Ributtò
fuori.
Cosa stava
succedendo?
Sbarrò gli
occhi.
“Sakura!”
Corse fuori.
L’utilitaria non c’era più.
Per la prima vera volta nella sua
vita, provò paura.
[- Tu mi
piaci.
- …
- Penso
di…amarti.
- …
- …
Non disse
niente.
Avvicinò il viso a quello di
lei.
Chiuse gli
occhi.
E la
baciò.
Il loro primo
bacio.]
Un signore che passava di lì
osservò interrogativo l’Uchiha, e gli si fermò affianco, piuttosto
preoccupato.
“Ehy,
amico, tutto bene?” gli mise una mano sulla spalla,
reggendolo.
“Macchina” biasciò Sasuke,
reprimendo la voglia di buttare fuori anche l’anima che ancora possedeva, una
volta per tutte.
“Hai bisogno di un passaggio?”
indicò la sua vettura viola, parcheggiata proprio lì
vicino.
“Salvarla”
“Non ti capisco, ehy, allora di che hai bisogno?”
“La tua macchia. Andare a
salvarla” Sasuke indicò le chiavi che il tipo reggeva in mano, e gli puntò addosso il suo sguardo disperato.
Il vecchio gli porse le chiavi,
annuendo debolmente.
Ne aveva già visti in giro di
giovani così.
Ne sarebbe venuto fuori
sicuramente qualcosa di buono dando loro una mano.
“Buona fortuna,
ragazzo”
[…ed è come quello che non c’è
che io
rimpiangerei
quando penso che non è cosi il mondo che
vorrei
non si può fare quello che si vuole
non si
può spingere solo l’acceleratore
guarda un po’ ci si deve accontentare
qui
si può solo perdere…]
Ma accontentarsi non gli era mai
piaciuto.
Ma rimpiangere e lamentarsi non
era mai stato nelle sue corde.
Ma fare cazzate non gli era mai
andato a genio.
Ma perdere gli era sempre
risultato impossibile.
Il mondo che voleva non di certo
quello, ma era sempre stato dell’idea che bastava costruirselo piano piano, facendosi il
culo, il mondo voluto.
D’un tratto, mentre guidava
all’impazzata quella macchina della salvezza, tutte queste riflessioni gli
tornarono in testa, incisive e
immediate.
Come aveva potuto mandare all’aria
la sua filosofia?
[“Sono stata da
Naruto”
“Dalla sua tomba, vuoi
dire”
“Non essere
così…freddo”
“E tu non passare la tua vita in
cimitero”]
Seppe dove andare e cosa
fare.
Forse la sua anima non si sarebbe
mai salvata, forse non sarebbe mai bastato per riaverla con sé; ma almeno ci
avrebbe provato, a costo della sua stessa vita.
Udì lontanamente dei rumori, non
si girò: non era niente; cosa voleva che fosse?
Avanzò di qualche centimetro,
portando i piedi in bilico al bordo del
vuoto. Allargò le braccia, come se fossero ali e le mando su e giù,
preparandosi a spiccare l’ultimo volo.
Balzò, ma le ali si
bloccarono.
Cercò di abbandonarsi alla caduta,
ma i piedi toccarono abbondantemente terra.
Si aspettò il gelido vento e la
forte gravità contro il corpo, invece un calore umano la inondò, una morsa la
imprigionò, lacrime la bagnarono anziché le ultime gocce di
pioggia.
“Sakura…”
“Tu…tu…Sasuke?”
Tastò l’individuo che l’aveva
buttata a terra, sopra di sè e scoppiò in un pianto
irrefrenabile.
“Sakura…così non deludi Naruto…lui
non te lo avrebbe mai permesso”
Si sentì cingere da dietro, e
baciare il collo, delicatamente, lasciandole una scia
bagnata.
Lacrime?
Il cuore batteva velocemente,
troppo, facendole mancare il fiato; ma, con la schiena appoggiata al torso
dell’individuo, le sembrò di percepire anche altri battiti, s’è possibile più
rapidi.
Il cuore
di…?
Le sembrò di non aver mai ricevuto
tanto calore in vita sua; si rese conto che il tepore di un corpo che la
imprigionava affettuosamente era tutto ciò che, in ultimo, aveva desiderato
guardando il freddo vuoto. Non aspettava altro che un corpo caldo la fermasse…
Non aspettava altro che quel calore…Non c’era niente di più
piacevole.
Sarebbe rimasta così per l’intera
esistenza…
Ma, come un cucciolo sospettoso ed
impaurito si divincolò.
“…perché…sei…qua?” mormorò,
mordendosi il labbro inferiore, congiungendo le mani nuovamente in preghiera.
Lui gliele prese nelle sue, restituendole energia; capace di una tenerezza
unica, che mai avrebbe sperato più di vedergli.
Pensò di essere davvero caduta nel
nulla.
E che quello era soltanto l’inizio
del suo personalissimo paradiso.
Allora tutto si spiegava, anche
Sasuke era…allora avrebbe rivisto…
Cominciò a ragionare
freneticamente, ma fu fermata dalla voce piacevole dell’Uchiha, che le aveva
avvicinato la perfetta bocca all’orecchio.
“Unicamente per te.
Io…”
Lo sentì respirare affannosamente
sul collo, reprimere male un singhiozzo, stingerle più forte le
mani.
“Sono…morta?” chiese ingenuamente,
alzando il capo al cielo, privo di stelle, privo di luna, denso di nubi
nere.
Pioveva.
Era bagnata
fradicia.
Lui cercava di farle scudo con il
suo corpo.
A pochi metri da loro la terra
sprofondava giù.
“Non permetterò mai che tu
muoia”
“Perché…dici questo?
Ora…tu…”
S’irrigidì: non era convinta, non
era sicura, non…si fidava, come un animale tradito dal padrone attendeva il
momento opportuno per rilassare i nervi.
“Io…ho sbagliato tutto con te.
Io…
Posò la testa sul torso di lui,
aderendo a quel corpo tanto amaramente conosciuto e così tanto follemente
desiderato.
Un miracolo.
“Sa…su…ke…non illudermi ancora…io
volevo svanire. Adesso io sarei…”
“Sono stato un…bastardo, Forse non
mi potrai mai perdonare. Ma giuro su Dio che farò di tutto per dare un senso
alla vita che stanotte ho salvato.
Ho fatto del male a te, a Naruto,
al suo ricordo, a me stesso. Si può essere così…folle?”
“Sasuke…”
“Senza di te non vivo,
Sakura”
E, cullata da tali parole, tale
calore e tale amore, chiuse gli occhi, piano, infinitamente
stanca.
Una piccola fiamma di speranza si
accese nel suo essere, tra la dispersione e la paura, tra la rabbia ed il
dolore.
Le forze non la ressero
più.
Svenne.
Si abbandonò a quell’uomo, un po’
bambina spaurita, un po’ ragazza disillusa, un po’ donna troppo
vissuta.
[“Ti amo”
“Sakura?”
“Sì?”
“Io…”
“Uhm?”
“Io ti
amo”
“Lo so, Sas’ke, lo
so”]
Se non smetterai mai
di sperare, ciò che sembra impossibile farai.
Se non smetterai mai
di amare, la gente ti amerà.
Se non smetterai mai
di vivere appieno, la vita ti mostrerà le sue eterne
meraviglie.
Questo è il credo di
Naruto Uzumaki.
- Sa…su…ke…
Quando Sakura pronunciò quel nome
qualcuno sobbalzò e fissò occhi neri e d’un tratto luminosi nei
suoi.
- Sasuke…
Quando Sakura riaprì gli occhi
qualcuno si stese a fianco a lei, sul letto, e la cinse da
dietro.
Sempre quel qualcuno, prese a
piangere sulla sua spalla, senza pronunciare alcunché.
Ma le lacrime di un uomo, e
soprattutto di quell’uomo,
significavano più di cento inutili parole.
[…e alla fine non si perde neanche
più…]
***
Finale lievemente
aperto.
Lieto…?
Sta a voi ipotizzare, in base alla vostra
visuale delle cose.
Sicuramente la strada per il perdono è
lunga, sicuramente il mondo che si vuole non esisterà mai veramente se non si fa
qualcosa, nel proprio piccolo, per costruirselo.
Lo “squarcio”di realtà tramite Sakura e
Sasuke si è concluso, mi auguro di avervi lasciato qualche cosa, qualche
riflessione, qualche emozione.
Ci ho messo l’anima, in questa breve fan
fiction, nata da molteplici esempi della vita nel mondo.
Ringrazio:
lilithkiuuby: grazie delle tue parole. Quando qualcuno
legge così approfonditamente come te e capisce cosa voglio dire e dove voglio
arrivare mi lascia sempre soddisfatta. Io queste fan fic le faccio anche per
fare riflettere, certo, in modo non troppo drastico e soprattutto non
esagerando. Sono pur sempre fan fiction ma una botta di realtà, ogni tanto, ci
vuole. Non capita raramente di vedere tre amici di vecchia data sotto casa e
poi, giorni dopo, notare che sono rimasti in due, a litigare, e poi è rimasta
solamente lei, che corre a perdifiato piena di rabbia e disperazione…e anche la
voglia di farla finita, per molta gente, sfortunatamente, c’è, ed è pericolosa.
Ho voluto fare un lieto fine almeno nel mondo delle fan fiction, come hai detto
tu, ci sta, ci vuole, dato che nella realtà non sempre è presente…. Aspetto un
tuo commento, è importante, affettuosi saluti, e chissà, magari alla prossima
storia…
Talpina Pensierosa: grazie ^//^ assai triste e
drammatica anche questa fan fic, come avrai notato sono
orientata su questi generi qui…è che il realistico è il mio preferito e penso
che sia anche quello che mi riesce, come dire, meglio…anche se sta a voi lettori
dirlo… Sei sempre molto gentile, è un piacere ricevere una tua
recensione!
Samy1987: grazie, sono contenta che la
prima parte ti sia piaciuta e ti abbia lasciato qualcosa, spero di non aver
deluso le tue aspettative con la seconda…sarebbe l’ultimissima cosa che
vorrei…fammi sapere se puoi…
Rory_chan: accidenti adoVata sono proprio felice che l’inizio ti sia
piaciuto *_* Per me il tuo parere è stra importante. Stavolta mi sono buttata su
tematiche forti (bè, sì, non è la prima volta…), ma io
Sakura e Sasuke ce li vedo anche e soprattutto in situazioni così, loro due sono
una coppia significativa, con la quale ti puoi sbizzarrire in centomila modi,
basta avere l’ispirazione giusta, vero mia Rory??
Forse oggi ti rispondo via mail, scusa il
ritardo, bè, allora ci sentiamo lì adoVatissima mia *_*
Jenna Uchiha: innanzitutto bel nick name, mi
piace.
Poi ti ringrazio davvero per la
significativa recensione, ne ho bisogno di commenti come il tuo, ben fatti e che
ti fanno capire che uno ha letto e ha capito la ff. E’ una delle prime volte che
m’imbatto in un tuo commento, ho notato invece che ogni tanto recensiamo le
stesse storie, come quella di Arwen e Bambi se non sbaglio…spero di “imbattermi” in qualche tua
preziosa opinione anche nelle mie future fan fic. Alla prossima, quindi.
^^
SakuSery: grazie mille. La realtà ha fatto da
padrona, anche in questo capitolo, ho cercato di non calcare troppo la mano e di
non andare sul banale, (guai a me…) che mi dici del capitolo? Ovviamente, come
ho già detto, ci ho messo l’anima. Affettuosi saluti.
Stakuro: sentivo che avrei ricevuto una tua
preziosa recensione *_* Credimi, mi hai fatto ben capire cosa ne pensi della
storia, e mi ha anche illuminato la domenica (sì perché l’ho letta ieri la rece).
Sasuke è un personaggio per il quale
“provo” amore ed odio; e penso che in questa storia lo
si capisca, avrei voluto lasciarlo al suo cupo destino, non dargli
un’altra chance con Sakura, ma poi…non ce l’ho fatta e la ff si è conclusa così. Anche se il finale, come detto, è
aperto; tu cosa pensi che sia successo dopo? Per te c’è stato davvero un
riscatto dell’anima dell’Uchiha?
Un bacione
Grazie anche a coloro che hanno solo letto
e alle persone che hanno messo/metteranno questa fan fic fra i preferiti: se
volete farmi sapere qualcosa al riguardo…(solito mio appello, mai non tanto
ascoltato, ahimè. ).
Per me le vostre recensioni sono
importantissime in ogni mia storia e mi spiace quando
pubblico un “lavoro” che credevo discretamente buono e giudicavo positivo e
ricevo un esiguo numero di commenti…ho l’autostima pari a 0 e cado subito in una
mezza depressione post pochi commenti…penso che ho scritto a vuoto… che ci posso
fare? ç_ç
Grazie a coloro che si faranno sentire,
affettuosi saluti a tutti
Alla prossima
Vostra
Terrastoria o terra_chan