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Autore: Bebess    12/02/2014    1 recensioni
Sana e Heric si sono lasciati con una promessa: "Se prenderai la cintura nera sappi che anch'io vorrei parlarti."
Ma che fine avrà fatto questa frase? Heric sarà riuscito a prendere la cintura? E tutto quello che hanno passato, sarà rimasto solo un dolce ricordo?
Dedicata a Tiziano Ferro, il mio idolo.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Rei Sagami/Robby, Sana Kurata/Rossana Smith, Tsuyoshi Sasaki/Terence | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 4



 -ALISSIAAAAAAAA! Mi manchi così tantoo, quanto sei bella..-
-INSOMMA, ROBBY!- urlò mia madre dandogli un colpo con il martello di plastica. -Perchè devi proprio urlare all'una di notte?-
-Scusi signora Smith. Quest'orario è l'unico in cui posso vedere la mia adorata Alissia in televisione. Mi manca così tantoo!- disse Robby frignando.
-Non è una giustificazione. Sana deve dormire e anche io. La vita da scrittrice è molto impegnativa.-
-Ma se scrive un manoscritto una volta ogni due mesi.-

Il giorno dopo a scuola sembrai uno zombie. Non avevo chiuso occhio per niente. La mancanza di Heric già si sentiva. O almeno, io la sentivo.
Menomale che c'erano i miei amici. Forse loro sarebbero riusciti a rallegrarmi un po'.
-Sana!-
-Buongiorno Terence, buongiorno Alissa.-
-Come stai? Ti sei ripresa un po'?- chiese Terence.
-Sì, abbastanza. Anche se stanotte non ho chiuso occhio. Si vede?-
-Beh, in effetti un po' si. Sembri un morto resuscitato.- disse Terence.
-Oh, grazie mille Terence per la tua sincerità.- dissi un po' frastornata.
-Tu invece Alissa, sei così carina oggi.- riprese lui.
-Oh, Terence. Tu sei carino sempre.- gli rispose Alissa ed entrambi cominciarono ad arrossire e a fare gli sdolcinati.
-Ooooddio.-
-Buongiorno Sana! Buongiorno Alissa e Terence!.-
-Ciao Funny!- Andai da lei battendole un cinque con la mano.
-Che facciamo, andiamo in classe?- chiese lei.
-Sì!-
















 
POV Heric.

-Ben arrivati alla scuola di Karate "Yoshitaka". Come già sapete, questa è una scuola molto importante e prestigiosa per la nostra città. Qui noi ci occupiamo soprattutto di migliorare il livello di preparazione dei ragazzi. Ah già, io mi chiamo Usui Takumi e sarò il vostro insegnante.Oltre a me ci sarà anche il maestro Takahashi Misaki, che è qui accanto a me. Ovviamente vi dividerete in gruppi di età.
Domani provvederemo a questo e a farvi conoscere gli altri insegnanti, per oggi visto che è il primo giorno è bene che vi sistemiate nei vostri alberghi. A domani.-
-Arrivederci!-
"Mamma mia quanto parlava quello lì" pensai.
Cominciai ad uscire dalla scuola e appena arrivai sulla soglia mi chiesi in che posto ero. La scuola di Karate era enorme, tanto che quando vi ero dentro mi pareva un castello. E la città, sconosciuta ai miei occhi. Eppure ero stato nella maggior parte dei luoghi del mio paese.
Arrivai in albergo, avevo la stanza 102. "Per fortuna non la devo condividere con qualche schizzato".
Il giorno dopo mi alzai a mezzogiorno. Ero stanchissimo per il viaggio. Non sapendo cosa fare per metà giornata, decisi di visitare un po' Osaka. Camminai un po' di ore e mangiai sushi. Dopo un po' di tempo cominciai ad andare verso la scuola e mentre percorrevo la strada sentii che qualcuno mi stava chiamando.
-Heric.-
Mi girai. Non ci potevo credere. Rimasi di sasso, anche se all'apparenza non dimostrai niente. La persona che avevo di fronte era il professor Sengoku. L'unico insegnante che abbia mai odiato.
-E lei cosa ci fai qui?- chiesi.
-Cosa ci faccio io? Cosa ci fai tu qui.- rispose acidamente lui.
-Non penso gli possa interessare, arrivederci.-
-Fermo qui.- mi prese per il braccio.-Mi interessa eccome. Non riuscirai pure qui a farmi lincenziare e a togliermi il lavoro, lurido bamboccio.-
-Io non gli ho tolto proprio nulla. Non è colpa mia se ha cercato di farmi bocciare dalla scuola e non c'è riuscito.-
-Ci riuscirò, prima o poi. Voglio ripagarti con le tue stesse armi. Tu meriti questo e molto peggio, Akito. Insomma, vuoi dirmi cosa ci fai qui?- mi chiese, stringendomi di più il braccio.
-Sono qui per frequentare una scuola di Karate, e ora mi lasci!- dissi, andandomene e togliendomi di torno quell'antipatico.
-Non ti libererai così facilmente di me,Heric.-

Finalmente arrivai a scuola. Ci divisero in gruppi d'età e conobbi altri ragazzi. Tra tutti ce ne fu uno più simpatico; si chiamava Yasu. Dopo la prima lezione, uscii e decisi di farmi una passeggiata con lui.
-Da quanto tempo fai Karate?- chiese.
-Sei anni.-
-Wow, io quattro. Sai, ho cominciato a piacermi questo sport perchè ti da una forza impressionante. Quando sei teso o agitato, sembra che facendo Karate ti passi tutto.-
-Sì, lo penso anch'io.-
Parlammo un po' e verso sera tornai in albergo. Mi stesi sul letto e dormii profondamente: un'altra giornata se n'era andata via.
  
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