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Autore: miss_bill    17/06/2008    7 recensioni
Questa è una ff che parla di una ragazza, che a causa di un incidente si è ritrovata a vivere con la nonna a Berlino, cambia scuola e non conosce nessuno, ma presto si troverà a fare i conti con la ragazza più popolare della scuola, in pratica una vera strega ... leggete e COMMENTATE grazie grazie BACI
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6 la mia vita



Dopo quella fantastica serata la mia mente si era abituata a pensare in positivo, anche se mi portavo un grosso peso sul cuore.
Erano le nove e già gironzolavo per casa senza meta, senza uno scopo preciso, ma giusto per passare il tempo, aspettando la telefonata di Nicol che probabilmente stava dormendo.

*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*

A CASA DI NICOL


La ragazza alle 10, ora sel suo risveglio, aveva afferato il cellulare, scorrendo sulla rubrica fino ad arrivare al nome 'Bibi'
"Eccolo, adesso lo chiamo, chisà se starà ancora dormendo"
Tuuuu Tuuuu Tuuuu
"Avanti rispondi"
-Pronto- una voce assonata dall'altra parte del telefono era riuscita a rispondere al telefono, anche se lo avrebbe volentieri lanciato
"Ma non sai che la gente a quest'ora dorme?"
-Ehy Bill scusa, forse stavi dormendo?-
-Hai detto bene ...Stavo Dormendo. Ma chi sei Ale?-
"se sei così intelligenti dovresti capirlo da sola! Aspetta sei Ale...oddio che bello!"
-No, sono Nicol-
"che c'entra quella, sono io Nicol!!!!"
-Ah! Dimmi-
"Uffi, ci speravo in una telefonata di Ale, anche se lei non ha il mio numero ed io il suo
appena la vedo glielo chiedo"

-Mi chiedevo se tu e tuo fratello volevate uscire oggi-
-aspetta un secondo-  ... -Tooooooom Toooooooom-

-Bill che cavolo ti urli. Possibile che stai sempre a rompere??-
-Vuoi uscire oggi?-
-Voglio dormire!-
-Non dirmi che non hai fame!-
-Si ho fame, ma devo riposarmi per riuscire a tenere in mano una forchetta e poi mi vedo con Kat-

-Nico può venire anche Kat?-
-si va bene, sarà un modo per fare amicizia-
-Ma sicura che non darà fastidio ad Ale? Sai  non vorrei che se la prendesse per la sua presenza-
"Non voglio che si arrabbi con me perchè ce lei e poi voglio stare con lei tranquillo e in pace!
È fantastica quando non si sente in stato di difesa"

-Ale ... adesso la chiamo e sento, comuque quando e dove ci vediamo?-
-emm alle 11:30 al parco così pranziamo insieme ok?-
"Così passeremo tutta la giornata insieme"
-si va benissimo a dopo-

Il moro si gettò sul letto, ma poi vedendo l'ora si alzò come una furia ed iniziò ha prendersela con il fratello. Tra un'ora doveva essere all'appuntamento e non avrebbe fatto in tempo ha prepararsi. Il rasta ancora nel mondo dei sogni tirò una cuscinata al fratello, che andò su tutte le furie, poichè i suoi capelli si sarebbero fatti peggio di com'erano.
Finalmente sfinito Tom si trascinò in bagno sotto la doccia, ma prima chimò Kat, che felice, accettò l'invito a pranzo, ignara della mia presenza.

Intanto Nicol stava facendo il mio numero quando, invece di premere il verde, gettò il telefono sul divano, andandosi a cambiare, indossando la minigonna nera che ieri avevo lasciato a casa sua, insieme alla mia maglietta a maniche corte color oro, intonata con le sue scarpe con taccco 6.
Alle undice si avviò verso l'uscita di casa quando preso il telefono in mano trovò il mio numero digitato, doveva preme solo un tasto e anch'io sarei uscita insieme a lei e Bill.
"Scusa Ale so che mi odierai, ma farò in modo che tu non saprai quello che ho fatto. non posso permetterti di portarmi via Bill, lui è ... è il ragazzo perfetto per me, non per te che sei una dura. Scusa"

Con questi pensieri uscì di casa, riponendo il cellulatre nella sua borsetta nera.
Erano le 11:30 in punto e su una panchina c'erano Bill Tom e Kat sulle ginocchia del rasta.
Nicol fece il suo arrivo in forma smagliante, aveva un bel fisico asciutto, ma non abituato a portare certi vestiti e sopratutti dei tacchi ed ogni tanto perdeva l'equilibrio pendendo da una parte all'altra.
-Ehy ragazzi, siete puntualissimi!- mostrando con un sorriso i suoi denti perfettamente bianchi
.
Kat che era stata informata poco prima del mio arrivo attaccò la riccia: -e dove hai lasciato la tua guardia del corpo?-
-se ti riferisci ad Alessandra, non mi ha risposto, le ho inviato molti messaggi-
"Non l'ho chiamata perchè non volevo che uscise con noi!"
 La sua parte da ragazza dispiaciuta le riusciva benissimo, ma non aveva previsto la reazione di Bill
-ma come, avevi detto che veniva, la provo a chiamare io, dammi il suo numero- ed estrasse dalla tasca dei jeans il suo cellulare, aspettando solo che Nicol gli dettase il mio numero.
"stai scherzano io ho accettato di venire all'appuntamento solo per lei ... era meglio che rimanevo a dormire. Accidenti"
-Bill lasciala forse dorme ancora, hai visto come era stanca ieri!-
"Non te lo posso permettere, lei non verrà oggi.Credimi l'ho fatto per noi"
-no non credo che dorme, è sempre mlto pimpante-
"Lei non dorme, lei non ha letto i tuoi messaggi quindi io l'ha chiamo"
-cosa vorresti dire con questo? Non ti fidi di me è così vero? Tu credi che io non l'abbia avvisata ... - abbassò il capo come se fosse offesa e le sue parole pronunciate velocemente a bassa voce, avevano messo in difficoltà il moro, che temeva di aver esagerato, anche se in realtà non aveva fatto niente di tutto ciò.
"Scusami, non voglio prenderti in giro, sei tu che mi costringi ha farlo"
Bill si alzò in piedi e le andò vicino abbracciandola: -No Nico, io mi fido di te, è solo che forse non ha sentito il cellulare prima e magari se la chiamiamo adesso riesce ha raggiungerci, ma se vuoi lascio perdere.-
"UFFA! Non capisco perchè te l'ha prendi tanto, voglio semplicemente chiamarla
e se non viene, almeno avrò ascoltato la sua voce"

-ok, allora se non mi risponde hai messaggi la chiamiamo più tardi-
"Più tardi tu non ti ricorderai nemmeno che esiste"
-si, dai siediti un attimo- Nicol prese il posto di Bill, contena di essere riuscita a nascondere la verità e di essere riuscita a strappare un abbraccio dal ragazzo.
-Ehy nicol, ma quelli che porti, non sono i vesiti di Ale?- Non poteva sfuggire a Tom una gonna così corta!!!
-Emmm si, me li ha prestati, mi piacciono così tanto, cosa ne dite come mi stanno?-
"Bill li ho messi solo per te cosa te ne pare?"
-niente male-
-tu Bill cosa ne dici, come mi stanno!-
-emm bene, si ti stanno bene-
"Sicuramente sul corpo di Ale fanno un'altra figura, è così perfettamente bella"
-ragazzi basta mentire, anche se odio quella sottospecie di bambola rompipalle vivente, non potete paragonare le sue gambe a quelle di lei, ci vedete o dovete andare dall'oculista?- Miss Streghetton non ne risparmiava una di persona, a parte i gemelli.
-Visto che non ho voglia di passare tutto il giorno con voi, ma vorrei stare con il mio Tom, andiamo a mangiare così poi noi andiamo a casa mia-
-Se poi andiamo a casa tua, per me si potrebbe anche saltare il pranzo e arrivare subito al dessert-lo sporcaccione rasta colpisce ancora.
-e basta Tom, è una ragazza dovresti lasciarla respirare ogni tanto ... è umana anche lei.- e come di regola il gemello buono e dolce lo rimprovera.

I quattro si avviarono ad un ristorante all'aperto vicino al parco, dove non avevano fatto altro che mangiare senza aprire bocca, tutti a parte Bill, lui fissava ciò che aveva ordinato giocando con la forchetta e sbuffando ogni tanto.
-Ehy fratello che succede?- Tom immaginava il perchè, ma preferiva sentirselo dire.
-niente non ho fame-
-questo lo vedo,  ma non ti capisco prima eri tutto contento ed eccitato ora sembri morto- Il rasta insisteva.
-oh Tom non rompere!-
-ok, ma se non hai fame posso mangiare tutte quelle squisitezze?-
-tieni prenditele- e passò il piatto al fratello, che lo stava già mangiando con gli occhi.
Passaranò un'altra mezzoretta al ristorante, aspettando che Tom finisse il suo pranzo.

-Bill e Nico, io e Kat ce ne andiamo a ripassare, ci si vede-
-Ok ci vediamo dopo- e due figure si allontanarono allegre.

-Nico, non ti offendere, ma adesso io andrei, sono stanco e poi devo ancora fare i compiti- scuse su scuse, ma non poteva farne a meno.
-Anch'io devo fare i compiti, che ne dici se li facciamo insieme??? Poi io di mate non ci ho capito niente, invece tu sei bravissimo- manteneva il sorriso stampato in faccia.
-Nemmeno io so fare matematica, quel giorno c'era Ale che mi ha suggerito, che fortuna!-
-sempre Ale che aiuta tutti!-
-Già, è una vera fortuna avercela!- e si fermò a guardare nel vuoto ripensando alla prima volta che l'aveva vista, alla prima volta che le aveva parlato e poi alla precedente sera, quando avevano ballato insieme, era davvero una sensazione inspiegabile quella che provava vicino a lei.
Tornato alla realtà il giovane incrociò lo sguardo di Nicol:-senti ora vado, ci vediamo domani a scuola ok?-
-ma come ... non dobbiamo fare i compiti di mate insieme???-
-no ora vado a riposarmi, non ho dormito niente- e si alzò, senza permettere a Nicol di replicare.
-ah ok! A domani.-

Bill non aveva voglia di tornare a casa, voleva semplicemente stare da solo, giusto per guardare dentro di se e per far chiarezza sui suoi sentimenti, come poteva provare qualcosa per me, erano solo sei giorni che mi conosceva, e come primo impatto non era stato dei migliori, ma qualcosa dentro di lui lo spingeva ha starmi vicino, ha cercarmi ...
-Ale!!!- il morò urlò ad alta voce, con lo sguardo fisso su una panchina del parco, dove sedeva una persona con un cappellino nero e arancione in testa. Le gambe strette al petto, coperto da una maglietta nera.
La testa della persona seduta sella panchina non si era mosso di un millimetro, eppure qualcosa gli diceva che ero io ... si avvicinò pian piano, un dolce profumo lo indirizzava verso la panchina, non si era sbagliato, ero proprio io.
-Ale- pronunciò nuovamente il mio nome, ma senza successo, infatti la persona era rimasta nella sua posizione con il viso coperto dal cappellino.
Il moro girò intorno a quella strana figura, fermandosi davanti.

Stavo ascoltando il mio mp3 quando, un giovane alto si fermò davani a me, qualche istante per riconoscere il profuo e alzai la testa, nascosta da un cappellino.

-Ero sicuro di non sbagliarmi- sorriso smagliente, occhioni nocciola, l'avevo riconosciuto dal suo profumo.
-Ehy Tom, già sveglio?-
-Si, ma perchè non sei venuta prima, dovevamo uscire tutti a pranzo, Nicol ha detto di averti mandato molti SMS-
-io non ho ricevuto nessun SMS altrimenti sarei venuta volentieri. Ma adesso Bill dov'è???-
-non lo so, quando me ne sono andato stava con Nicol-
-ah ok, tu dove vai adesso?-
-a casa devo ancora fare i compiti e poi non ci ho capito un bel niente-
-ihihih, io l'ho fatti tutti, non è difficile, ripassati le regole!-
-e dove sono le regole???-
-sul libro forse!!!-
-emmm ... di cosa parlano gli esercizi???-
-ho capito ... ti serve una mano?-
-anche due, vieni a casa mia?-
-se vuoi, ma ho il quaderno a casa mia-
-se li hai saputi fare una volta, ci riuscirai anche la seconda!!!-
-va bene!!!-

Stavamo andando verso casa, quando fermandoci davanti un parco, avevamo notato entrambi una figura famigliare, davanti una ragazza con un cappellino, non poteva che essere Bill.
-Bill, che fai?- Tom aveva urlato, curioso di sapere cosa stesse facendo il gemello.
Il moro si era girato di scatto e vedendomi era corso
sorpreso 
nella mia direzione
-ciao Ale!!! Perchè non sei venuta oggi?-
-Non mi sono arrivati i messaggi e poco fa ho incontrato Tom-
-Ah e dove state andando?-
-a casa nostra, mi aiuta con matematica visto che non ci ho capito niente-
-si, ore ne aprofitta, tu li sai fare i compiti-
-emmm ... cos'è la matematica?-
-ok, ti serve una mano, vieni anche te, così vi aiuto tutti e due in una volta sola-

Arrivati a casa, avevamo passato gran parte del tempo a giocare e scherzare, ha raccontarci gli avvenimente dell'ultimo momento, prendendo anche un po' in giro le vittime. Solo gli ultimi dieci minuti li avevamo spesi per impegnarci nella matematica, o meglio l'unica che faceva qualcosa ero io, loro scrivevano ciò che dettevo, e pian piano spiegai loro a grandi linee cosa dovevamo fare.
-ragazzi, si è fatto tardi, è meglio se ora vado-
-se vuoi rimani a cena ... Tom chiama mamma e digli di passare a prendere la pizza-
-no davvero, preferisco tornare a casa, sarà per un'altra volta-
-ok, allora ti accompagno.-
-come vuoi, ma tranquillo che non mi perdo-
-mi fa piacere, quindi andiamo-

Dopo essere usciti, si creò un'atmosfera fin troppo silenziosa e il moro decise di interrompere il tutto: -dev'essere una gran cuoca tua madre visto che hai rifiutato una cena a casa Kaulitz-
-Non me lo ricordo più-
-ma che dici, come fai a non ricordarti come cucina tua madre???- era confuso, non capiva il senso delle mie parole e soprattutto non capiva perchè non sorridevo più e perchè mi ero chiusa in me stessa.
-niente, lascia stare è una storia lunga-
-ed io non mi stanco di ascoltarti e poi, non è tanto tardi possiamo anche sederci-
-ma cosa vuoi che ti dica? La mia famiglia è morta e con loro una parte di me, ora vivo con mia nonna e non voglio lasciarla sola. Contento ora sai la verità, potrai dormire sanza questo grandissimo dubbio- ero arrabbiata, ma non con lui, che da povero malcapitato aveva subito il mio odio verso la vita, ero arrabbiata con il mondo intero per avermi tolto la cosa più preziosa del mondo, una cosa che non si può nemmeno paragonare con l'oro i gioielli o i soldi.
Bill mi abbracciò, nonostante io rimasi ferma come un bastone: -Mi dispiace, non lo sapevo. Hai detto che ora posso dormire tranquillo senza nessun dubbio, ma ti sbagli ora ho un peso sul cuore che non è facile da togliere. Se vuoi ne possiamo parlare, non sono mai stato bravissimo con le parole, ma me la cavo piuttosto bene con le persone-
-grazie, ma non cred...-
-no, non devi dire nulla se non te la senti, basta che ora mi abbracci, perchè ti voglio sentire vicina. Ale ci conosciamo da poco, ma mi sembra di conoscere meglio te di tutti gli altri, escluso mio fratello naturalmente-
Mi lasciai coccolare dalle sue esili braccia, era una bella sensazione, sentivo di avere qualcuno vicino, qualcuno che mi sapesse ascoltare e su cui potevo contare in caso di bisogno.
-grazie per essermi vicino, sei la prima persona che non cerca di approfittare di questa situazione per farmi stare peggio o addirittura per prendermi in giro-
-Ale ascoltami bene, io sono come mi vedi e non potrei mai fare una cosa del genere, perchè non è nella mia natura e se vuoi parlare, possiamo tranquillamente sederci e senza obbligi raccontarci la nostra vita, io ti dico un po' di me e tu mi dici un po' di te, dev'essere un bel modo per conoscersi.
Mi uscì una piccola risatina, era davvero dolce quel ragazzo, sapeva dire le cose giuste al momento giusto.
-va bene, ma inizi tu-
-ok, aniamo a sederci- tutte le panchine erano occupate, non c'era più posto, quel giorno, nonostante fossero le sette e mezzo di sera, il parco era pieno di felici coppiette, gruppi di amici o anziani che passeggiavano silenziosamente prima di arrivare a casa.
-è tutto occuppato, dove possiamo andare??? Aspetta, c'è un albero libero, ti va se ci sediamo li sotto?-
-si va bene- Il moro non si arrendeva facilmente, anche se aveva sempre detestato tutto ciò che camminava o volava, ed era molto piccolo, non rinunciava ed accetta senza pensarci troppo.
-allora dimmi, cosa vuoi sapere?-
-non lo so raccontami un po' di te-
-vediamo ... mmm ... mi sono trasferito qui quando avevo sei anni ed i miei genitori hanno divorziato, è stata dura, ma poi ho superato la cosa grazie a mio fratello, noi ci siamo uniti particolarmente in quel momento e abbiamo condiviso tutto, forse è per questo che ancora riesco ha sopportarlo. Ora tocca a te!- e mi lanciò come una sfida, ma che voleva intendere: "tranquilla, non sono qui ha giuducarti"
-va bene. Vivevo a Monaco, qualche giorno prima che finisse la scuola avevo litigato con  mia madre, perchè non voleva che saltassi la scuola gli ultimi giorni, e mi ha vietato di andare con il mio di motorino. Per ripicca mi sono fatta accompagnare a casa da un mio amico, lei non voleva perchè diceva che era pericoloso andare in due sul motorino, quel giorno Jimmy ha fatto un incidente e non si è salvato, perchè aveva dato il suo casco a me. Arrivata in ospedale mi hanno controllato, era tutto a posto, infatti non mi hanno tenuto nemmeno in osservazione un giorno, ho aspettato ore e ore, ma i mie genitori non venivano a prendermi. Li ho chiamati ripetutamente e alla fine ... mi ha risposto un carabiniere e mi ha spiegato che avevano fatto un frontale e nessuno di era salvato. È stata tutta colpa mia capisci, io non dovevo andare in motorino- una lacrima mi rigò il viso, lui era rimasto a guardarmi, solo dopo mi abbracciò e mi diede un bacio sulla testa:-mi dispiace Ale, ma ora non ci devi più pensare, spesso la vita è troppo crudele con noi e la cosa peggiore è che non si può tornare indietro, puoi semplicemente migliorare e non ripetere gli stessi errori, quindi non credo che tua madre sia felice nel vederti piangere e soffrire, lei vuole il meglio per te.- le sue parole mi avevano aiutato, ma io continuavo ha sentirmi in colpa e ah rivedermi le immagini del passato davanti agli occhi.
-Bill vattene, lasciami da sola-
-no, non posso lasciarti sola e soprattutto non voglio lasciarti sola-
-ma tu devi, potrei farti soffrire, sono nata per questo-
-non devi dirle queste cose, nemmeno per schierzo, non è stata colpa tua. Si tu sei andata su quel cazzo di motorino, ma sai quante volte l'ho fatto anch'io? Sono stati semplicemente sfortunati loro, questo significa che forse Dio aveva bisogno di quattro angeli, e ha scelto quelli migliori, anche se era meglio di no-
-allora promettimi che farai solo il cattivo d'ora in poi, io non voglio perderti-
-ah ah ah non ti preoccupare io non ti lascio-
-Ti Voglio Bene-
-sapessi io-
Rimanemmo per un po' in silenzio, le lacrime continuavano a scendere dai miei occhi, calde rigavano il mio volto, per poi cadere a terra. I miei occhi erano rossi e gonfi, i capelli coprivano la parte di viso che non appogiava sul petto di Bill. Guardavo un punto fisso nel vuoto.
-Ale, ti prego ora non piangere più, mi fai star male, non so cosa dirti, non voglio vederti così-
-grazie, hai fatto tanto per me, ora vado a casa, nonna si starà preoccupando, ci vediamo domani a scuola e ti prego non dirlo a nessuno-
-ti accompagno e fidati, rimarrà il nostro segreto- mi strappò un sorriso e ci avviammo verso casa.     

 

Mi scuso moltissimo per il ritardo, il capitolo era nella mia testa, ma dovevo trovare il modo migliore per scriverlo ... spero di esserci riuscita ... l'ultima parte spiega l'inizio della storia e di questo capitolo, spero che non ci siano dubbi ... per qualsiasi cosa chiedete sono felicissima di rispondere ... nel prossimo capitolo ci saranno sicuramente pezzi più leggeri e divertenti, infatti parlerà di una giornata di scuola dove Ale sarà alle prese con Miss Streghetton e Nicol ... spero di aggiornare presto baci.

RINGRAZIO TUTTI QUELLI CHE HANNO LETTO E SONO FELICE DI AVER AVUTO PIù COMMENI DEL SOLITO ....
kikaulitzki: grazie per i comlimenti ... ed ecco una nuova Nicol, se fino ai capitoli precedenti era la ragazzina debole e indifesa, sta tirando fuori gli artigli per il dolce Kaulitz ... chissà nel prossimo capitolo ... fammi ssapere cosa ne pensi Bacioni
Arina: emmm scusa per gli errori, vado sempre di fretta e capita che non rileggo, cosa sbagliatissima che d'ora in poi non farò. Comunque sono contenta che la storia ti piaccia e fammi sapere come è qusto capitolo ... Baci
babakaulitz: eheh ... hai ragione è un bel tipetto Alessandra ... comunque grazie per aver commentato, mi ha fatto piacere e spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto Bacioni
very_lupi: che bello ... sono felice che piaccia anche a te questa storia  ... non sapevo se i pensieri erano chiari, ma grazie a te ho capito che funzionano ... che dire continuerò ad usarli. Baci e commenta se ti fa piacere.
SISSINA: sono felice che ti piaccia ... spero che tu continuerai ha seguirla baci
Pocia: sono felice di averti come nuova fan ... ma con tutti questi complimenti arrossisco continua ha seguirmi se ti fa piacere bacioni
miky483: scusa se l'aggiornamento non è stato rapidissimo ... ma spero che il prossimo arriverà prima di questo ... commenta se ti fa piacere e nel prossimo spero ti divertirai perchè ho molte idee soprattutto per quanto riguarda Ale e Miss Streghetton e poi vedremo anche una nuova Nicol ... non ti anticipo di più Baci baci bacioni
_Glossy_: che dire ... non posso che essere felice e ringraziarti per i complimenti ... poi non ti preoccupare Tom rimane quello che è ... a noi piace così. Per quanto riguarda le litigate tra Ale e Kat ... non ti preoccupare nel prossimo capitolo ne accadranno delle belle!!! ;-) a presto BACIONI

RINGRAZIO NUOVAMENTE TUTTI ... BACIONI E CONTINUATE A RECENSIRE IN TANTI

 


  
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