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Autore: Izhira    14/02/2014    0 recensioni
Quattro giovani ragazzi, crescono in un misterioso laboratorio sotto l'oceano pacifico. Un giorno vengono scelti per un importante missione, dove non solo avranno l'occasione di conoscersi meglio, ma scopriranno anche di far parte di un progetto misterioso che era destinato a fallire. I ragazzi affrontano varie peripezie, per poi prepararsi ad affrontare la realtà dei fatti..
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Virus 666
Capitolo VII:

 

Il sole tramontava già tra le profondità delle colline, di un verde bellissimo, molto fine e rilassante, il cielo era di un rosso serale, quello scenario era qualcosa di spettacolare, qualcosa che mai avevano visto nella loro vita. Si avvicinarono stancamente al letto, poggiando tutto ciò che avevano su una sedia lì accanto, tremolanti si buttarono sul letto. Non era il massimo come stanza ,le pareti erano di un giallo canarino, un colore orribile, odiatissimo da chiunque abbia buon gusto, il soffitto è bianco ma con singolari deterioramenti dovuti agli anni passati. Il letto è più alto del solito, ed è duro a differenza di quello dell’albergo precedente. Senza ulteriori problemi, iniziarono a contemplare il soffitto, sperando di capirci qualcosa. Sperando di capire qualcosa su quella missione, sugli eventi passati..e soprattutto sulla realtà della loro natura. Lo sguardo di Takahiro si portò fuori dalla finestra, notando dunque il sorgere del sole, la bellissima ebrezza mattutina, di un colore leggero. Tornò al soffitto e improvvisamente suona la sveglia. Sono le sei del mattino, così si alzarono e si diressero in cucina per prendere il pranzo a sacco da portare via. «Te cos’hai preso? » chiese Yamiko a Takahiro, mentre riponeva il proprio pranzo a sacco nel suo zaino da viaggio. «Un toast e una mela. » rispose il giovane ragazzo, con noncuranza. Il tempo scorre, anche se infondo il tempo non è nient’altro che un illusione..si, un’illusione. Se fai qualcosa che ti piace ti sembri che passi in fretta mentre, al contrario, se fai qualcosa che non ti piace ti sembra che passi lentamente, non è dunque un illusione?

«Dovresti smetterla di seguirmi…non è una buona idea, Hanako. » La voce di kyo risuona in quella oscura e abbandonata cittadina. Una cittadina ormai desolata da qualsiasi forma di vita. Il vento infuria vigoroso nel logo, così vigoroso che ogni finestra o porta che sia, s’aprono e si chiudono violentemente. Una splendida luna crescente splende sopra le nostre teste, nessuna delle tante nuvole colorate di un intenso grigio scuro, quasi nero, osa coprire tanta..bellezza. «Perché?Non puoi uccidermi, stranamente non ci riesci. Non è forse così, Kyo?. » la voce della ragazza, echeggia in quel desolato luogo, alle orecchie di Kyo giungono quasi come una melodia suonata al pianoforte..una melodia che cerca disperatamente di esser ascoltata. Eppure, nonostante lui non ha interesse alcuno in quella melodia, ne è come attratto. La provocazione di quella ragazza..è limpida come la superfice acquatica di un fiume. Perché quella melodia, è così forte?Perché vuol’essere disperatamente ascoltata da lui?Perché è così attratta da una anima sola e vuota? «Fantastica. Davvero. All’apparenza, sembri così brava a intendere gli altri che tutti credono alle tue parole, che tutti credono che tu sia solo una ragazza intelligente che comprende tutto al volo e, invece, sei solo un ottima manipolatrice. » la furia di quel che sembrava un’incessante vento, si fermò improvvisamente alle parole del ragazzo, come se quel assordante silenzio dovesse esserci per forza, come se tutto intorno a loro dovesse ascoltare spinto da chissà quale curiosità che va ben oltre l’immaginabile. «Fai un errore una volta e vieni condannato a vita..eppure tu non dovresti condannarmi così..dovresti saperlo bene. Infondo, abbiamo commesso errori molto simili..oh, no..aspetta..tu non mi stai condannando, tu mi stai elogiando..» passi lenti, ma decisi, quella della ragazza che finalmente esce dal suo oscuro nascondiglio per mostrarsi sotto il bagliore di una luna tanto affascinante quanto la ragazza stessa. Il vento torna ad infuriare sul luogo, disordinando la capigliatura di entrambi. Il silenzio scende sul luogo mentre si scambiano sguardi apparentemente freddi e vuoti, appartenenti a due cuori che possono sembrar simili ma che sono completamente differenti. Interminabili minuti, passati ad osservarsi lasciando che siano quegli sguardi a parlare e non futili parole.



“Per questo dono da sogno, devo pagare il prezzo con la perdita dei piaceri della vita”



  
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