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Autore: Mikaela_Valdez    15/02/2014    1 recensioni
"Si avviò verso il corridoio del treno e mi fece segno di seguirla. Lo so che non avrei dovuto farlo, ma la seguii". E' da qui che inizia la prima avventura di Scoprius Hyperion Malfoy, un'avventura che, ci potete scommettere, cambierà la sua vecchia vita!
Genere: Demenziale, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Stavo da pochi minuti pensando ad una possibile fuga quando mi accorsi che erano passate due ore. Mancava poco alla stazione di King's Cross. Dovevo prendere tempo. 
-Papà, mi fa male la pancia!- esclamai.
-Draco, fermati, controlliamo cos'ha!- propose mia mamma.
-Ma dai Asteria! Può resistere! E poi che razza di Serpeverde sarà se non supera nemmeno un mal di pancia?!- ribattè mio padre.
-Stai esagerando!
-Asteria, non ne voglio più parlare! E poi mancano solo cinque minuti per arrivare! Sarebbe un'idiozia fermarci ora! E tu, Scorpius, resisti! So che ce la puoi fare! Infondo hai il sangue di Serpeverde, proprio come tuo padre!
Uffa. Il mio piano non aveva funzionato! E adesso che si fa? Solo ora mi pento di non aver aperto mezzo libro di scuola nemmeno per dare una sbirciatina. Se solo avessi conosciuto qualche incantesimo... Ne avevo sentito pronunciare una da mio padre una volta... Sputa Lumache? Nono, era forse Ingerisci Lumache? Non mi sembra giusta nemmeno questa... E poi sarebbe troppo rischioso. Sarebbe da pazzi provarlo ugualmente! Potrei ferirmi gravemente non sapendo per certo il giusto incantesimo. 
Ero sceso dalla macchina e mi stavo trascinando pesantemente verso la stazione, cercando di impietosire mio padre. Ma lui non mi guardò nemmeno. Camminava a testa alta, guardando dritto davanti a sè. Camminava sempre così, tenendo lo sguardo serio e altezzoso, sprezzante per tutti i babbani che li stavano intorno.
Infondo è questo che ci si aspetta da un Serpeverde. 
Ma io non avevo il suo stesso sguardo. Io camminavo guardando il terreno, a testa bassa. 
Questo pensiero mi fece ricordare che se non fossi capitato in Serpeverde mi avrebbe ucciso.
Eravamo arrivati di fronte al binario 9 e 3/4. Ma... Era un muro!
-Papà, non mi hai detto che era un muro! Come faremo a passare?- chiesi.
-Ma allora sei proprio tonto, figlio mio!- mi rimproverò lui.
-Non vorrai dire che dovrò passarci attraverso!! Io non voglio! E se con me non funziona e mi schianto?!
-Hai ricevuto la lettera, non puoi schiantarti! Non fare capricci e sbrigati! Muoviti!!
-No!! Io non ci vado!
-Non mi fare arrabbiare! Sbrigati e attraversa quello stupido muro!!
-Nooo! Non mi puoi mica costringere!!!
-Ah sì? Vedremo!.
Incominciò ad avvicinarsi a me con fare minaccioso. Io non potevo reagire. Avevo troppa paura. Ero come... come pietrificato. Lui mi prese e mi sollevò di peso. Si incominciò ad avvicinare al muro mentre io mi divincolavo e urlavo. Stavo ancora urlando quando mi accorsi che eravamo nel binario 9 e 3/4. Non mi ero nemmeno reso conto di aver attraversato il muro.
-Visto? Che ti avevo detto? Ora scendi e muoviti: il treno partità tra tre minuti!- mi avvisò mio padre.
Stavo camminando verso il treno quanod mio padre mi prese per una spalla e mi bloccò.
-Li vedi quelli?- mi chiese indicando un gran gruppo di persone intente a parlare e a scherzare. Saranno stati una trentina, e almeno venti avevano i capelli rossi. -Loro non li devi ASSOLUTAMENTE frequentare!- continuò poi.
Annuii lievemente, e lui mi aiutò a salire sul treno che stava per partire.
-Buon viaggio! Ci vediamo per le vacanze di Natale!- mi salutò la mamma mentre il treno partiva.
Ero solo in cabina e quindi mi misi comodo. Mi sedetti con le gambe distese sugli altri sedili e guardai fuori dal finestrino. 
Dovevamo essere in viaggio da almeno mezz'ora quando mi venne un'idea brillante.
Il treno doveva per forza avere una carrozza dietro da cui si poteva ammirare il paesaggio. E di solito quelle carrozze sono aperte. Quindi se io mi buttassi di là avrei potuto dire che stavo ammirando il paesaggio quando qualcuno si è divertito a spingermi e a farmi cadere. Sembrava un buon piano.
Mi diressi velocemente verso l'ultima carrozza del treno. Quando ci arrivai notai che era più lunga di tutte le altre che avevo visto fino ad allora e che sembrava avere una specie di vetro tutto intorno. 
Oh no! Se c'è il vetro dovrò dire addio anche a questo piano e pensarne uno nuovo! 
Provai a mettere la mano fuori e mi accorsi che non c'era nessun vetro a trattenerla. Quindi mi sporsi in avanti con tutto il corpo.
Guardai giù. Sotto di me c'erano le rotaie arruginite e le ruote del treno che avanzavano veloci. 
E se avessi sbagliato a saltare e fossi finito sotto le ruote del treno? Non volevo manco pensarci! 
Stavo per rientrare, quando mi ricordai perché ero andato là. Contai fino a tre, presi un bel respiro e mi buttai.
Sembrava di volare. Stavo sfiorando il treno quando una forza misteriosa mi fece rimbalzare e atterrare di nuovo sulla carrozza.
-E' un incantesimo. Funziona come una molla. Me l'ha detto mia madre. Anche lei ha studiato ad Hogwarts e sa tutto sugli incantesimi- fece una voce femminile alle mie spalle.
Mi girai e mi ritrovai una ragazza dai capelli rossi e crespi e gli occhi marroni. Faceva parte del gruppo di persone che mio padre mi aveva ordinato di non frequentare.
-Io mi chiamo Rose Weasley. Tu, invece, chi sei?
-Io sono Scorpius Hyperion Malfoy. Ma se vuoi puoi chiamarmi solo Scorpius. 
-Oh! Sei un Malfoy! Mio padre qualche volta vi cita. Un tempo i miei genitori conoscevano tuo padre. Comunque, cosa ci facevi qui da solo?
-Io.. Ehm... Stavo solo prendendo un po' d'aria.
-Ah... Capisco. Ma tu non hai amici qua?
-N-no. Non ho mai incontrato nessun mago della mia età, veramente.
-Beato te! Io invece sono costretta a passare ogni singolo giorno della mia vita in compagnia dei miei cugini! Non sai che strazio! Vieni, te li presento.
Si avviò verso il corridoio del treno e mi fece segno di seguirla.
Lo so che non avrei dovuto farlo, ma la seguii.
 
  
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