[Mi fido di te…Shikamaru]
“opplalà!!visto? ce l’hai fatta!!” risuonò
una voce allegra nascosta tra qualche albero
“vitto vitto!sono blava eh?” delle note calde e serene
risposero
“brava? Sei stata bravissima!!e tu
che avevi perfino paura!”
“non èvvelo che avevo paula!”
“se, come no! Tremavi come una
foglia Yuzy!”
“non è veloooo! >____<°°°”
“si si cara, hai
poco da dire, il merito è mio se ti è venuta! Punto e basta!”
“Mamma!!” la boccuccia chiamò una
donna voltata di spalle, piegata sull’erba
“Mamma Mamma Mamma!” continuò a schiamazzare la bambina battendo i piedi
facendo dei rumorini sordi
La figura si voltò ricercando quelle iridi sanguigne identiche alle sue
“che cosa c’è Yuzumi?”
domandò il più amorevolmente possibile. Ella aveva in
mano un mazzo di fiori che aveva appena colto dal terreno, con margherite e
violette.
“Cikamalu è antipatico!” mise il broncio la
moretta , incrociando le sottili braccia al petto
“ah beh!” sorrise la donna guardando il giovane
“ed io cosa ci posso fare?!” il ragazzo ricambiò lo sguardo
dell’alta mora con gentilezza
“fallo ‘mettere!” continuò a mugugnare la piccina fissando
torva Shikamaru
Quello rispondeva alle accuse solo con una coda di
linguacce verso la bambina
“Shikamaru dai, smettila di fare
il bambino! La sua capriola era perfetta e l’ha fatta tutta assolutamente da
sola!” disse ridente Kurenai con un tono decisamente
sarcastico
“mamma dai! Non plendelmi in gilo!”
“e chi ti prende in giro, sei
stata brava sul serio! Ma devi ringraziare Shikamaru se ti è venuta, è fin’ora che ti insegna come si
fa!” rispose quindi con tono autoritario e di chi non ha mai torto
La piccola Yuhi fece il broncio guardando il prato
sotto di se ed i piccoli piedini nudi
“uffy …glazie Cikamalu …” sussurrò tenendo il viso basso
Una mano le si posò sul capo,
strofinandole i capelli mori e scompigliandole i codini
“prego piccola mia!” un caloroso sorriso rallegrò Yuzumi che andò ad abbracciare il ragazzo che se si era
accovacciato affianco.
Kurenai a pochi passi da loro guardò la scena
Gli occhi le si serrarono di
fronte a quell’affetto, a quell’abbraccio
tanto vero…da non sembrarle tale.
Quella scena, se l’era immaginata tante volte, ed
altrettante volte l’aveva sognata…ma un’altra persona
sarebbe stata li, ad abbracciare sua figlia.
Una persona che poteva ormai avere solo in sogno e che solo
li sarebbe potuta tornare da lei.
E
per un attimo immaginò quella stessa divisa da Chunnin,
quello stesso giubbotto verde, quella stessa pelle, vestita da un altro uomo…
Quell’uomo…
Asuma…
Asuma mi manchi
Le sussurrava la mente…
Guardò ancora quell’abbraccio che
si stava ora sciogliendo. Guardò quel viso giovane, privo di barba, dagli occhi
più scuri, la carnagione più chiara, i lineamenti più dolci.
Il sorriso però, quel dannato sorriso era sempre lo stesso.
Forse una ruga di meno…
Ma era lo stesso…quello stesso che aveva amato anni prima e che ancora ricercava negli sguardi altrui
“voio falla ancola!”
strillò la sua bambina all’altro
“okay va bene…tira su le gambe, come hai fatto prima su!”
dava le istruzioni il maggiore un tantino divertito
“cosshi?”
chiese la bimba alzando le zampe all’aria, mostrando il sedere alle nuvole
“si, esatto cosi” il chunnin mise la mancina sotto la testa castana
della piccola “poggia bene la testa e datti lo slancio” continuò lui dando
indicazioni
Scappò una tenera risata alla donna in piedi al loro
fianco, che li osservava con attenzione e divertimento.
Li guardava da lì, con i capelli mossi, scossi da una
leggera brezza, con i piedi nudi sul prato.
“oplaaaa”
Yuzumi rotolò sulla testa, finendo con il sedere sul
terreno. Le piccole gambe avevano fatto il loro dovere
“ecco, ci sei riuscita di nuovo! Stai diventando brava!”
asserì il giovane facendo un piccolo applauso
Una bella scena…si quella era
davvero una bella scena, pensò la Yuhi…
Quel giovane, all’avvicinarsi del suo diciannovesimo
compleanno, era ancora li… con loro…
Non si era mosso, non era fuggito, non le aveva
abbandonate.
Come Shikamaru aveva promesso aveva
mantenuto. Era ancora li con loro…
Kurenai si mise a guardarlo…gia, a
guardarlo a fondo
Aveva dei lineamenti graziosi, non grezzi o duri come
quelli di Asuma, ma più
soavi e teneri…
Gli occhi piccoli perennemente socchiusi
in una smorfia annoiata, cosi maledettamente scuri e…attraenti…
Ma cosa stava pensando..?! il giovane Nara attraente per Lei, una Sensei? Impossibile…
Guardò la sua fronte, i suoi
capelli raccolti e scuri come quelli del Sarutobi Junior…
Proprio dello stesso colore e sottili
al medesimo modo
Le guance incavate, il naso fine,
diversamente da quello del suo ex maestro.
E
poi le sue orecchie, ornate dagli orecchini che simboleggiavano il team 10…
Oh se ricordava il giorno in cui Asuma
li comprò…
C’era Lei con Lui, quel pomeriggio.
Voleva premiare la squadra per il superamento dell’esame,
voleva unire nuovamente il team che di li a poco si
sarebbe sciolto per sempre.
Non l’avrebbe mai ammesso, ma si era affezionato a quei tre
ragazzi così tanto diversi tra loro.
Scure iridi le attraversarono il viso e la guardarono negli
occhi
“che cosa c’è Kurenai-san?” domandò la voce
maschile intuite le sue riflessioni
“emh…”
biascicò l’altra alla ricerca di una spiegazione logica
Eppure non vi erano spiegazioni…
Lo stava guardando…guardava il suo viso, il suo corpo, il
suo fascino
Ma
non avrebbe potuto mai farlo in verità, era contro le regole, non era lecito…
Perciò vagò con lo sguardo oltre la sua persona,
concentrandosi su una chioma bionda che stava
passando alle sue spalle
“guarda Shika, c’è Ino…” fece la Yuhi un cenno con la testa
Le parole quasi le morirono il gola,
nel pronunciare quel breve nome
Il giovane si voltò scorgendo la snella ragazza ammiccare allegra
“ciao Ino!” questa superò una siepe e giunse dal Nara per abbracciarlo
“ehi Shika!” si strinse al suo petto
strofinandosi il viso per poi alzare lo sguardo e fissare quello di lui.
Era strano come quella situazione le parve sgradevole. La facevano sentire
a disagio le loro occhiate d’intesa, i contatti che i loro corpi
avevano, quel sapore che si trasmettevano con solo un bacio.
Era come incagliarsi sul mare dei vecchi ricordi che in quel momento
più che mai, non avrebbe voluto rivivere.
“che cosa ci fate qua?” domandò la biondina voltandosi
verso la Sensei
“stavamo portando Yuzumi a fare
un giro al parco” spiegò l’altra diligentemente.
“ma Shika…” intervenne
“mi avevi detto che non potevamo
uscire insieme perchè eri
molto impegnato” un broncio scavato si fece largo sulla pelle candida della
ragazza.
E
quel continuo abbraccio era un continuo dolore nel petto della donna.
Non aveva un motivo, ma era così.
Forse perché Shikamaru somigliava così
tanto ad Asuma… e lei…beh,
si sentiva un po’ come Ino.
Stava rivivendo vecchie scene ormai dimenticate in fondo a
qualche cassetto, insieme ad altre foto.
I loro abbracci si, erano caldi come i loro…
E
quell’abbraccio che stava vedendo, era talmente caldo, da farle provare freddo…
“infatti lo sono Ino…come vedi sto
insegnando a fare le capriole a Yuzy!” rispose il chunnin con un sorriso sciocco
Il fiore dai petali lilla venne
attraversato da un lampo, un forte bagliore che le sbarrò gli occhi e le bloccò
il respiro.
CRACK
Si sentiva il cuore colare sangue nero
CRACK
Si sentiva cadere il vetro della sua anima spaccato in
mille e più pezzi
“ah, se è per le capriole ti perdono!” la ragazza mostrò
un gelido ghigno che doveva vagamente somigliare ad un sorriso rassicurante
Il porpora di Kurenai si affievolì, divenne opaco ed impenetrabile.
“che cosa c’è?” chiese il Nara,
accortosi del cambiamento della donna
“no niente, lascia stare”
Aveva udito il cuore di quella bella ragazza spezzarsi, il
suo sorriso cessare di splendere…e tutto per cosa?!
Un pomeriggio al parco…
Rivedeva se stessa, ed era il suo cuore a crollare questa
volta.
“mamma mamma” la Yuhi si voltò
“andiamo a casa?” domandò la piccina con grandi occhioni supplicanti
“ma cosa facciamo tutto il giorno chiusi
in casa?” chiese ancora lei, prendendo la bambina in braccio su un fianco
“ci guaddiamo i cattoni!” rispose battendo le
manine l’una contro l’altra
“okay va bene…” si rassegnò la mora.
Kurenai si voltò verso gli altri due, guardando
principalmente Shikamaru
“beh, noi andiamo” asserì quindi facendo un cenno in saluto
“andate?e dove?” domandò perplesso lui
“a vedele i cattoni! Vieni connoi!”
strillò la bimba protendendo le mani
“Yuzumi, Shikamaru non può venire
ha altre cose da..”
“sarei felice di accompagnarvi Kurenai-san!”
La mora levò lo sguardo verso l’altro, stupita.
Quello sorrideva confortante, cancellando ogni traccia di
quelle iridi fredde ed apatiche che perennemente lo accompagnavano.
“ma com…” stava per pronunciare la biondina
“mi dispiace Ino…” asserì quindi senza un minimo di espressione
a colorarne le parole.
Tutto così improvvisamente ghiacciato e grigio…
Ino per un attimo non riuscì a prendere il respiro, come fosse circondata da acqua gelata
“che bello viene anche Cikamalu!” la tenera vocina
spezzò la quiete
La gioia della piccola Yuzumi si
specchiò nel viso del ragazzo, che ricambiò pienamente
“incamminiamoci allora” dissero le labbra di pesca della donna
“si, ciao Ino” il Nara si voltò
verso la giovane e si abbassò vicino a questa, schioccandole un bacio sulla
fronte
“chiamami più tardi” chiese malinconica
la ragazza guardando con le iridi celesti
“va bene, ciao”
“ciao”
I tre si avviarono verso l’uscita del parco.
la Yuhi con in braccio la bambina ed affianco un giovane sereno,
che le guardava con amore.
Chiunque da fuori avrebbe detto fossero
una famiglia…
Una vera famiglia…
Quella poteva tranquillamente essere la loro bambina…con una madre ed un padre…
Poteva si, essere tutto così semplice…
Ma così non era, come ben sappiamo…
Shikamaru non era un padre…
E
non era un marito…
Non era altri che un normale ragazzo in soccorso alla propria Sensei
Sarebbe anche bello se le cose fossero così…
Ma
così nemmeno era…
C’era qualcosa sotto, di sbagliato forse, di errato
Qualcosa di pericoloso ed illecito che si stava insinuando nella loro
mente…
Di lei e di lui…
Qualcosa che come ben sappiamo…non poteva esserci…e non doveva esserci
[Mi fido di te…Shikamaru]