Appena sveglia ripensai a quello che era successo ieri, del nostro ritorno e decisi che se oggi l'avessi visto mi sarei fatta coraggio e gli avrei parlato. Mi preparai come tutte le mattine e poi uscì di casa. Appena fuori mi accorsi che c'era qualcuno seduto sui gradini che precedevano la porta della casa di Zayn e così mi avvicinai per dare un'eventuale soccorso o aiuto, ma rimasi a bocca aperta... Il ragazzo seduto lì, con le lacrime agli occhi era Zayn! Non sapevo cosa fare, cosa dire e se andare o restare; mi aveva parlato si e no 2 volte! Il mio istinto mi diceva di restare e quindi mi sedetti lì, accanto a lui. Dopo neanche un minuto Zayn alzò la testa e disse:"Mi stava prendendendo in giro... ", io non sapevo cosa rispondere, ho immaginato che parlasse di Perrie, ma se poi non stava parlando di lei?? Stetti in silenzio e lui continuò:"Perrie, io la amavo, ma lei no. Mi ha preso in giro per tutto questo tempo! Io le ho anke creduto. Che stupido!". Io ero come paralizzata, immobile. Lui mi guardava come se aspettase una riposta, un consiglio; gli risposi timidamente:"Mi dispiace. Da fuori tutti vi vedevano perfetti. Non avrei mai immaginato una cosa simile.", lui ribattè:"Io anche credevo che fossimo perfetti, ma non era così...". Ci alzammo, quasi sincronizzati e ci dirigemmo verso la scuola. Arrivammo appena in tempo per sentire la campanella suonare. Entrammo e, nonostante fossimo vicini di banco, non ci guardavamo neanche. Bhe, lui non mi guardava. Io aspettavo solo un suo segno: uno sguardo, un cenno la mano, qualsiasi cosa... Ma lui niente, aveva la testa china sul banco, un colorito pallido e gli occhi rossi per tutti i pianti che aveva fatto sta mattina. Perrie non c'era... lui, ogni tanto, guardava il banco vuoto con un'espressine sofferente. La giornata passò veloce e suonata la campanella di fine giornata non feci in tempo a preparare le mie cose e raggiungerlo che lui era già andato via.