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Autore: Lifeline    19/02/2014    1 recensioni
“Blaine? Ciao, sono Kurt sono appena arrivato e volevo...-” dietro la porta il pianoforte ricominciò a suonare interrompendo il discorso di Kurt. Il ragazzo spalancò gli occhi assumendo un'espressione scioccata, gli andava bene l'essere ignorato ma adesso si trattava di una totale mancanza di rispetto. Sbuffò irritato tornando in camera sua.
D'accordo, se Blaine Anderson aveva deciso di ignorarlo allora lui l'avrebbe ripagato con la sua stessa moneta.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prologo


Kurt chiuse gli occhi e respirò profondamente, l'odore di smog in quel momento gli parve la cosa più bella di questo mondo, finalmente era arrivato New York.

“Ehi cos'era quel respiro profondo? Non siamo mica venuti in montagna!” lo canzonò Finn mentre scaricava i suoi bagagli. Kurt gli fece una linguaccia scherzosa e gli tolse i due trolley dalle mani, era giunto il momento di salutarsi.

“E' meglio che tu vada prima che Rachel ti dia per disperso”

“Sei sicuro che starai bene? Se vuoi posso parlare con Santana e convincerla a farti stare da lei e Rachel...”

“Sarebbe inutile” rispose Kurt sospirando. Gliel'avevano chiesto mille volta anche lui e Rachel ma non c'era stato nulla da fare Santana era stata irremovibile, lei aveva bisogno del suo spazio vitale e quell'appartamento era troppo piccolo per farci entrare tre persone.

“Non preoccuparti per me, in fondo si tratta pur sempre del figlio di un caro amico di papà, non penso sarà così penoso convivere con lui”

Finn si grattò la testa poco convinto ma non fece altre domande, si limitò ad abbracciare il fratellastro fin quasi a stritolarlo e poi salì sull'auto senza guardarlo negli occhi. Kurt sorrise, a quanto pareva non era il solo ad odiare gli addii.

“Stasera mi fermo da Rachel, se hai qualche problema vieni subito lì”

“Certo, certo! Ora vai” lo incitò il ragazzo con gli occhi che cominciavano ad inumidirsi. Rimase a fissare per un po' la macchina di Finn che si allontanava poi con un sospiro prese le due valige e si avviò verso il suo condominio. Stando a quanto gli aveva detto suo padre l'appartamento si trovava al secondo piano ed era l'unica porta con la serratura a codice numerico. Kurt estrasse dalla tasca il foglietto con su scritta la combinazione e la inserì facendo attenzione a non sbagliare.

Quando entrò nell'appartamento ne rimase positivamente sorpreso, era più grande di quanto si aspettasse ed anche piuttosto ordinato, forse l'arredamento era troppo minimalista ma a questo ci avrebbe pensato lui in un secondo momento. Diede uno sguardo veloce alla cucina e poi si recò nella sua stanza dove gli scatoloni con la sua roba erano già stati sistemati. Dopo aver constatato che anche il bagno era in ottime condizioni si rese conto che c'era una cosa che mancava in quella casa.

“Emm... c'è nessuno?” domandò rendendosi conto della mancanza del suo coinquilino “Blaine?” chiamò di nuovo, ma non gli arrivò nessuna risposta. Alzò le spalle e ritornò ad occuparsi delle sue faccende, probabilmente era andato a fare qualche commissione oppure era uscito con degli amici. Si sentì un po' offeso di quella totale mancanza di accoglienza ma non ci pensò più di tanto, in fondo era meglio che lo ignorasse del tutto piuttosto che gli desse fastidio. Stava per cominciare ad aprire i suoi scatoloni quando sentì il suono di un pianoforte provenire dalla stanza di fianco alla sua. Kurt rimase ad ascoltare per qualche secondo, non conosceva quella melodia ma poteva dire con certezza che la persona che la stava suonando era un vero e proprio genio.

“Degno del miglior studente del conservatorio” commentò tra sé e sé con un sorrisetto mentre si alzava e si dirigeva verso la stanza del suo coinquilino.

Bussò con forza in modo da coprire la musica e quando finalmente il suono del piano terminò, cominciò a parlare.

“Blaine? Ciao, sono Kurt sono appena arrivato e volevo...-” dietro la porta il pianoforte ricominciò a suonare interrompendo il discorso di Kurt. Il ragazzo spalancò gli occhi assumendo un'espressione scioccata, gli andava bene l'essere ignorato ma adesso si trattava di una totale mancanza di rispetto. Sbuffò irritato tornando in camera sua.

D'accordo, se Blaine Anderson aveva deciso di ignorarlo allora lui l'avrebbe ripagato con la sua stessa moneta.

  
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