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Autore: stylesjuliet    24/02/2014    2 recensioni
«Mi guardava imbarazzata,forse anche un tantino sconvolta,ed i suoi occhi avevano preso le sembianze di due “o”.
Ma era trattabile dato che il tizio con cui era quasi andata a letto era il suo professore.
Le sorrisi lasciandola andare a posto.
Non posso negare che una volta che la vidi,il mio sguardo molte volte si posò su di lei,che continuava a guardarmi imbarazzata,spostando il viso ogni qual volta i nostri occhi si incrociassero.
Sarei potuto impazzire grazie a tutte quelle occhiate.»
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Cla

Capitolo 9.

 Detention.

 

Per ben la seconda notte consecutiva, mi addormentai di fianco al mio prof/amico dai bellissimi occhi verdi. 
La sera prima l'avevamo trascorsa chiacchierando, avevamo fatto le ore piccole e non ci rendemmo nemmeno conto di tutto il tempo che era passato, almeno è ciò che penso io che credo di essere stata la prima a sprofondare tra le braccia di Morfeo.
Parlammo tantissimo lì seduti sul letto a gambe incrociate, l'uno di fronte all'altra.
La cosa bella era quanto ci venisse naturale farlo.  Avete presente tutti quei problemi, quegli imbarazzanti silenzi che ti mettono in suggestione?
Bene, niente di tutto ciò avvenne durante la mia conversazione con Harry.
La bellezza che sta nella semplicità di quel gesto fu la tranquillità nel parlare che avevamo l'uno con l'altra.
Con Harry gli argomenti venivano fuori a catena.
Fui sbalordita dal nostro approccio, in fondo ci “conoscevamo” da pochissimo e lui era per giunta il mio prof di inglese.
Se qualcun altro al mio posto mi avesse detto che sarei stata tutta la sera a parlare con il mio prof e chi mi sarebbe per giunta piaciuto, credo non avrei aspettato molto per scoppiare a ridergli in faccia.
Il fatto che fosse molto giovane però era un punto a mio favore, no?

 

 

Mi svegliai di soppiatto che ancora fuori era buio, così mi voltai verso la sveglia per accertarmi  di che ore fossero.

05.11

Come avevo fatto a svegliarmi talmente presto nonostante fossi andata a dormire così tardi?
Riprovai ad addormentarmi ma per mia sfortuna non riuscii a prendere completamente sonno.
Così, rassegnata, scesi al piano di sotto andando in cucina a preparare il caffè.
Ne bevvi una piccola tazza e poi, ancora leggermente infastidita, risalii le scale tornando in camera.
Harry dormiva ancora quando mi ristesi accanto a lui sul letto.
Mi voltai su un fianco con la speranza di riuscire a riaddormentarmi, ma avevo per giunta preso il caffè, e la caffeina aveva proprio fatto effetto.

Tutto questo perchè a Liam non piace il caffè decaffeinato.
A parer suo è amaro, io gli dicevo sempre che fosse amaro per via dell'unico cucchiaino di zucchero che metteva ma lui era convinto che l'amarezza della bevanda fosse dovuta alla mancanza di caffeina.

Mi girai sull'altro fianco ed il viso di Harry era a pochi palmi dal mio.
Aveva dei lineamenti così belli nel loro complesso.
Il viso era rilassato, probabilmente stava sognando qualcosa di piacevole.

E se stesse sognando me?
Se mi stesse immaginando proprio come ho fatto io?
Ad un tratto sobbalzai sentendolo gemere.
Chiusi gli occhi come spaventata di essere colta in flagrante mentre lo stavo studiando, li riaprii però quando sentii il suo braccio appoggiarsi sulla mia spalla destra.
Adesso le sue labbra erano leggermente dischiuse tanto che riuscii a sentire il suo fiato arrivare a sfiorare dolcemente la mia pelle.
Fu quello che mi fece riscontrare una quantità indecifrabile di brividi per il corpo.
Mi correggo, i molteplici brividi raddoppiarono non appena le sue labbra si incurvarono in un sorriso leggero.
Chiunque l'avesse visto avrebbe pensato fosse un angelo.
Tutto di lui dava un'aria angelica.
Se pur i suoi occhi fossero ancora chiusi non potetti far a meno di fissarglieli e quasi lo implorai con la mente di sollevare le palpebre per farmi vedere quelle meravigliosi iridi.
Quando lo fece davvero ero ancora presa a fissarlo.
Mi scrutò con lo sguardo anche lui per dei secondi che ora non sto a scrivervi, ma che giuro volevo non finissero mai.
Nella mia testa in quel momento c'era una grande varietà di pensieri.
Continuavo a pensare a quanto potesse essere bello, ma poi mi dicevo stessi soltanto dicendo baggianate.
Pensai a quanto potesse essere bello il suo sorriso ed al fatto che lo stesse rivolgendo proprio a me in quel momento, ma poi mi maledissi pensando a quante ragazze avesse mostrato quella curvatura della labbra che rendeva il suo viso talmente perfetto.
Pensai a quanto mi sarebbe piaciuto in quel medesimo momento, accarezzargli i lunghi capelli ricci così scoprendo se siano morbidi come sembra.
Pensai a tutto a ciò e pensai anche al fatto che era il mio insegnante.
Pensai che mi sarei mangiucchiata le unghia, come al solito, fino a quando quel saporaccio amaro non si fosse impradonito della mia bocca e quella sensazione di sudicio data dalla  saliva non avesse investito le mie mani dove ormai lo smalto era segnato a tratti.
Pensai che dovevo evitarlo per evitare spiacevoli conseguenze.
E pensai anche a quanto mi sembrasse difficile, in quel momento mentre mi stava accarezzando i capelli.
Quindi smisi di pensare chiudendo gli occhi e godendomi le sue mani su di me, ed il cuore che aumentava i battiti man mano che il tempo passava.

 

 

Erano passate quasi due settimane da quella mattina in cui decisi di mettere da parte i miei pensieri.
E lo feci.
Ma una volta fuori dalle sue braccia, i pensieri ritornarono e non mi avevano abbandonato neanche per un attimo durante quel lasso di tempo.
Continuavo e continuavo a ripensare al sogno che feci, a quanto quel ragazzo che mi salvava assomigliasse ad Harry ed al fatto che non sapessi ancora come chiamarlo.
Harry? Prof? Mr. Styles?

 

Furono settimane di sorrisi e sguardi rubati e non so ancora spiegarmi il perchè, ma quando lo vedo il mio cuore batte più forte e sento la fastidiosa sensazione di avere le mani sudate.
Involontariamente inizio a toccarmi i capelli, spazzolandoli con le dita e chi mi conosce sa che lo faccio quando sono nervosa.
Mi sentivo quasi a disagio durante le sue lezioni, e quella situazione non mi piaceva affatto.
Odio essere in difficoltà in qualcosa per questo scelgo sempre di fare la cosa più semplice, per evitare di non riuscire ad eccellere in quella più difficile.
“Com'è possibile?”dissi mentre parlavo con Adriana di ciò che mi stava succedendo.
“Tu sei sicura di quello che mi hai detto?”mi chiese quasi spaventata.
“Lo ricordo benissimo!Non ho mai ricordato un sogno così bene,e sai quanto avessi voluto ricordare quel sogno con Ashton Kutcher..”dissi chiudendo gli occhi e mordendomi il labbro con finta aria innamorata, ripensando ad una fantasia di qualche anno precedente sull'attore.
Mi diede un colpo sul braccio trattenendo le risate.
“Sono seria, dai!”disse con una lieve inclinazione della voce dovuta alla risata.
“Lo sono anch'io!”dissi ridendo, e contraddicendomi.
Buongiorno classe!”disse una voce potente se pur un po' roca ancora dal sonno.
Lasciai un lungo sospiro e mi ricomposi accanto ad Adriana mentre il professore prendeva posto alla cattedra.
“Buongiorno prof!”rispose in coro la classe, me compresa.
Harry mi stava già sorridendo, come ormai d'abitudine direi.
Ricambiai il sorriso per poi abbassare subito lo sguardo.
Adriana mi diede una gomitata fra le costole.
“Ahia! Ma sei scema?”sussurrai dolarante.
“E' tutto ok?”
“Direi di no, mi fa male il fianco adesso.”dissi assottigliando lo sguardo cercando di intimidirla scherzosamente.
“Sai cosa intendo..”disse ma fu interrotta dal prof che ci rimproverò.
“Voi due in fondo, che avete da parlare?”disse in modo autoritario, anche se sapevo non ci stesse davvero rimproverando dopotutto.
Scuotemmo la testa entrambe in silenzio.
“Visto che non avete voglia di far silenzio, rendetevi utili almeno, consegnate questi.”disse mentre allungava la mano in cui teneva delle fotocopie.
“Cosa sono?”domandai curiosa mentre mi alzavo a prenderle.
“Sonetti, oggi facciamo letteratura, Shakespeare.”disse sorridendo.

Mi avvicinai alla cattedra per prendere i fogli e quando li toccai, sfiorai anche la sua mano, per istinto alzai lo sguardo sul suo arrossendo e lo riabbassai subito dopo con un leggero tremolio delle dita.
Com'è possibile che è un semplice tocco mi scateni queste reazioni?
A lavoro finito tornai al mio posto con il foglio davanti.
Lessi insieme ad Enrico uno dei sonetti più romantici di Shakespeare,e.. diocristo, fu la cosa più imbarazzante che avessi mai fatto, dato che avessimo gli occhi di Harry e del resto della classe puntati addosso.
Alcuni quando finimmo si misero a fischiettare e battere le mani in modo poco educato e questo mi mise ancor di più in imbarazzo.
Quando la lezione terminò e tutti uscirono dall'aula, Harry mi trattenne un attimo prendendomi dal polso.
“Scusa Claudia.. volevo solo chiederti se va tutto bene?”mi disse e notai fosse lievemente imbarazzato anche lui.
“Certo prof, è tutto ok, perchè? Ci sono problemi?”dissi mantenendo la conversazione fra alunna-insegnante.
“Nono, è tutto apposto, ti notavo un po' a disagio durante la lettura del sonetto e volevo  sapere a cosa fosse dovuto.”mi chiese appoggiandosi alla cattedra con il busto, proprio di fronte a me.
“E' tutto ok, può stare tranquillo.”dissi forzando un sorriso.
“Non vorrei si abbassasse il tuo rendimento nella mia materia, so che hai sempre avuto voti alti e proprio l'anno della maturità decidi di abbassare un po' il livello di concentrazione e impegno?”disse guardandomi negli occhi.
“Ehm.. io non volevo darle questa impressione, mi scusi, intendo rimett..”non riuscii a terminare la frase.
“Dai, ti avevo detto che non voglio che mi chiami così.”
“Ma lei è il mio professore.”dissi accentuando il lei. “Come dovrei chiamarla?”chiesi retorica.
Scosse la testa mordendosi leggermente il labbro per una manciata di secondi.
“Ok, dicevamo. Vorrei prendesse delle ripetizioni.”disse in modo freddo e distaccato.
Ed io ebbi male al cuore mentre lo diceva, sia per il modo sia perchè non avevo mai avuto bisogno di ripetizioni ne tanto meno in inglese che era la mia materia preferita.
“M-ma cosa? Io non ho bisog-”mi bloccò di nuovo, mentre ero in preda quasi ad un attacco di rabbia.
“Si, invece. E per la tua sfuriata, ci rivediamo qui alle 4.”disse porgendomi un foglietto con scritto detenzione.
In 13 anni di carriera scolastica non ero mai stata mandata in punizione.
“A dopo signorina Morrison, sia puntuale.” disse mentre lo guardavo a bocca spalancata.
Mi regalò un sorriso bastardo ed uscii dalla stanza con l'intenzione di non rivederlo più per il resto della giornata.
“E si ricordi che se non verrà sarò obbligato a prenderne provvedimenti con i suoi genitori.”disse mentre ero ormai con un piede fuori dalla classe.
Chiusi gli occhi tirando un forte sospiro e quasi sbattei la porta della classe uscendo.
Adriana che mi vide abbastanza in collera mi si avvicinò subito.
“Che succede? Che ti ha detto? E' successo qualcosa di cui devi raccontarmi tutti i dettagli?”disse dandomi una fiancata e facendomi l'occhiolino con aria maliziosa.
“Mi ha messa in punizione.”dissi in modo glaciale.
“Cosa? Perchè?!”quasi urlò.
“Ah, non lo so! E vuole anche che prenda ripetizioni perchè non vorrebbe si abbassasse il mio rendimento nella sua materia.”dissi facendogli il verso.
Vidi Adriana spalancare gli occhi guardando dietro di me.
Mi voltai e vidi Harry guardarmi sorridente, e mimandomi un 'ci vediamo dopo' con le labbra, se ne andò facendomi l'occhiolino.
Spalancai occhi e bocca tornando a guardare Adriana.
“Mi hai mentito eh, che vi siete detti dai! L'ho visto il modo in cui ti guardava!”disse con gli occhi pieni di malizia.
Lanciai un piccolo urlo di imprecazione ed uscii fuori in cortile rispondendo al cellulare che squillava. 
“Pronto?!”risposi ringhiando all'interlocutore.
Qualcuno è di cattivo umore qui.
“Si,ed è colpa del tuo amichetto.”
“Amichetto?”ridacchiò mentre la mia rabbia aumentava.
“Si, il tuo carissimo amico mi ha messa in punizione, si sai.. quello che è il mio professore.”
“Che?!”scoppiò a ridere e per parecchi secondi sentii soltanto la sua risata.
“Sono seria, Liam.”
“Ed io che volevo proporti di fare qualcosa oggi!”disse.
“Stai cercando di farmi arrabbiare di più?”
“Nono, affatto. Vabbè in caso ci vediamo dopo a casa mia,che ne dici?”
“Intendi anche casa di quello lì?-feci finta di pensarci un po'- Ehm,no.”
“Dai -si lamentò- ti chiamo più tardi, ok?”mi rispose dolcemente.
Lasciai un lungo sospiro e cercai di tranquillizzarmi.
“Ok, a dopo.”dissi ed accennai un leggero sorriso.
“Fai la brava.”continuò dolcemente.
“Ci proverò.”dissi sorridendo e chiudendo la chiamata.
Lasciai andare un lungo sospiro, e inalando profondamente dell'aria, mi aggiustai la borsa sulla spalla.

Che punizione sia.









CIAO A TUTTE!

Parto col chiedere scusa a tutte le lettrici di questa storia…
Non ci sono scuse, è stato un po' un periodo di merda, e non avevo minimamente voglia di scrivere.
Mi dispiace avervi fatto aspettare così tanto, ma spero possiate perdonarmi.
Che ne dite di questo capitolo? Vi piace?
Claudia scopre delle nuove sensazioni quando sta con Harry. Saranno sentimenti?
Ma c'è anche Liam!
Siete più TeamHarry, o TeamLiam? haha
Fatemi sapere in una recensione, c'moooon.
Cercherò di aggiornare il più presto possibile, ma non vi prometto niente di che cc
Spero che ancora a qualcuno interessi di questa storia,
buh

E' tutto!
Al prossimo capitolo.
Bacioni,  Claudia.

 

 

  
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