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Autore: Shanax    24/02/2014    2 recensioni
Questa storia racconta alcuni casi sovrannaturali vissuti da Annika Green con i fratelli Winchester e il loro angelo Castiel.
Annika è una strega di venticinque anni, con alcuni piccolissimi problemi, che però renderanno la vita dei Winchester davvero complicata, molto più del solito.
Genere: Commedia, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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Non sapevo quasi nulla sugli angeli, quello di cui ero sicura, era che se fossi stato uno di loro e un essere umano pregando... mi avesse detto di portare il mio culo piumato da lui, non sarei stata molto contenta.

Castiel evidentemente invece non faceva molto caso a queste cose o forse, dipendeva solo da chi era stato a chiamarlo.

C’era qualcosa nello sguardo dell’angelo, di molto protettivo verso Dean, in particolar modo ora. Stava guardando il ragazzo, con curiosità ma anche con preoccupazione.

Avevo notato quegli sguardi già poche ore prima al motel, c’era qualcosa di molto intimo nel modo in cui  si rivolgeva verso il maggiore dei fratelli.

La mai fantasia cominciava già a viaggiare su territori sconosciuti, dove sexy angeli iperprotettivi, peccavano di lussuria insieme a cacciatori, di nascosto dal paradiso. Anche se... i miei pensieri mi portarono ancora più in la di quanto volessi.

 

“Voglio diventare una cacciatrice... voglio anch’io un angelo...”

 

Lo sguardo blu di Castiel era posato su di me ora e mi stava fissando nuovamente con curiosità.

 

“Ma sei totalmente scema?”

 

La voce di Dean mi riportò sulla terra, solo in quel momento capii che avevo espresso il mio pensiero a voce alta. Il mio colore passò immediatamente dal rosa pallido, all’amaranto.

 

 “Io... oddio. Stavo... pensando a... non lo so...”

“Lo so io a cosa pensavi… hai davvero un chiodo  fisso... sei imbarazzante anche per me. Non ti ferma davvero nulla... sei indecente.”

 

Mi morsi la lingua, non potevo dare torto a Dean, erano anni ormai che i miei pensieri erano sempre pieni di sconcezze di ogni genere. Basta il minimo accenno, uno sguardo, un gesto perché la mia mente cominciasse a viaggiare verso lidi purtroppo per me, ancora sconosciuti, almeno fisicamente.

 

“Dean, non capisco. Trovo che l’idea di questa strega di diventare una cacciatrice sarebbe ammirevole, se imparasse a controllare i suoi poteri, sarebbe una risorsa eccezionale. Purtroppo però Annika, devo informarti che non ci sono molti altri angeli disposti ad aiutare i cacciatori come me... effettivamente credo di essere l’unico a farlo e...”

 

Sotterrarmi volevo solo sotterrarmi dopo questo, davvero come si potevano avere pensieri simili su un essere così ingenuo come Castiel.

 

“Cas... lei non vuole diventare una cacciatrice...”

“Ma è quello che ha appena detto.”

“Cas... ti prego, non ti ci mettere anche tu. Più tardi ti farò un disegnino per farti capire, ok?”

“... come vuoi. Ho sentito la tua... preghiera. Cosa succede?”

 

Castiel si era nuovamente rivolto verso Dean, quando i suoi occhi lasciarono la mia persona, mi azzardai a dargli un’altra occhiata cercando di non farmi notare. Possibile che non cogliesse davvero il senso delle mie parole? La sua ingenuità era quasi pari alla mia imbranataggine.

 

“Succede che questa strega pervertita finirà per farmi uccidere... ma non c’è tempo per spiegare ora. Devi riportarci a casa sua, subito. Dobbiamo fermare mio fratello prima che aggiunga una vecchia strega pazza alla sua collezione di scopate demoniache.”

 

Rimasi pensierosa per qualche secondo, ma non riuscii a trattenermi dal fare la domanda che mi si era formata in testa immediatamente.

 

“Scopate demoniache?”

 

Dean si limitò a guardarmi male, la risposta però mi arrivò da Castiel che a quanto pareva non sapeva davvero tenere le bocca chiusa. Questa volta almeno non ero io la vittima delle sue parole fuori luogo.

 

“Sam, per qualche tempo ha avuto una relazione con un demone, prima ancora con un lupo mannaro, poi c’è stata la sirena, ma quella volta alla fine si rivelò una ragazza normale… credo che con... ‘scopate demoniache’ Dean int...”

 

Dean interruppe Castiel con uno sguardo glaciale, mentre le mie sopracciglia si erano ormai spostate quasi a metà fronte per quanto erano inarcate. Non riuscivo proprio a immaginare Sam, tipo da farsela con un demone, era proprio vero che le acque chete, sono quelle che possono sorprenderti di più.

 

“Vogliamo smetterla di fare salotto e scambiarci pettegolezzi? Cas, portaci immediatamente a casa di questa... strega  e... chiudi la bocca.”

 

Castiel annuì, anche se dal suo sguardo si notava sempre di più la sua confusione. Dopo aver posato indice e medio di entrambe le mani su me e Dean, ci ritrovammo in un attimo in camera mia. Velocemente recuperammo le nostre cose e ci rivestimmo per poi fiondarci giù per le scale e fermarci davanti alle porte della biblioteca, da cui provenivano rumori, ahimè, inconfondibili.

 

Aprimmo la porta solo di pochi centimetri, ma furono abbastanza per provocarmi un mancamento. Il povero Sam, sotto l’effetto dell’incantesimo, era seduto a osservare con un sorriso ebete mia nonna, che stava improvvisando uno spogliarello alla nove settimane e mezzo.

L’anziana donna era sicuramente ancora in forma ma... aveva pur sempre troppe primavere alle spalle per risultare credibile in sottoveste.

 

“Cazzo... tua nonna è ancora più pervertita di te. Sono indeciso se sparargli subito o aspettare che inizino a contorcersi sul tavolo. Guarda mio fratello... sembra sul punto di saltarle addosso...”

“Oh... ti prego, non mi far immaginare cose simili...”

“Scommetto che ti secca di più il pensiero che lei concluderebbe almeno...”

“Fanculo... sei davvero stronzo.”

“... è il minimo dopo che hai cercato di portarmi a letto con l’inganno.”

“Io non c’entro, non volevo... cioè si volevo... ma ho provato a fermarti... ma... tu eri così...e io...”

“Fermarmi? Guarda che ricordo tutto, hai cominciato a ansimare dopo dieci secondi…”

“Non erano dieci secondi...”

“Giusto, erano due e vuoi davvero farmi credere che non eri d’accordo con lei?”

“Non lo ero! E poi, sei  tu a mettermi una mano sui tuoi pantaloni... cosa volevi che facessi?”

“Ti ricordo che quello non ero io.”

“... forse non del tutto. Ma eri tu... e...”

 

Io e Dean, presi a discutere, avevamo completamente dimenticato quello che stava accadendo nella biblioteca. L’unico che non si era distratto invece era Castiel, che non aveva ancora staccato gli occhi neanche per un momento da ciò che succedeva nell’altra stanza. La cosa peggiore però fu sentire i suoi commenti.

 

”Credevo che le donne anziane non esercitassero fascino sui giovani uomini. A quanto pare però a tuo fratello, sembra piacere la nonna di Annika. Personalmente ritengo questa cosa sconveniente, ma... non capisco ancora perché dovremmo fermarli. Anche se effettivamente, tuo fratello rischia di fare del male a quella signora, credo che non stia riflettendo sulla sua forza...”

“Cas... chiudi la bocca.”

 

L’interruzione dell’angelo, almeno era servita a sviare Dean dal continuare a prendersela con me. Ci voltammo immediatamente, giusto in tempo per vedere l’enorme ragazzo, prendere di peso mia nonna per poi farla sedere sulla scrivania in modo abbastanza violento. Mia nonna però sembrava tutto tranne che seccata da quel modo di fare irruento. Personalmente, avrei pagato per essere io quella trattata in quel modo. Sam continuava a sorprendermi, poteva anche essere sotto l’effetto di un filtro, ma questo cambiava la percezione, non il carattere o i modi di fare.

 

Rimasi a bocca aperta quando lo vidi avventarsi su di lei, dopo essersi spogliato della propria camicia. Non avevo sbagliato la mattina precedente, Sam aveva un corpo decisamente scultoreo. Rimasi incantata ad osservare i muscoli delle braccia e delle spalle contrarsi mentre lui si avventava sul collo di mia nonna.

 

Mi ripresi quando con una gomitata Dean, mi distrasse, entrando nella biblioteca.

Era troppo anche per me, seguii il maggiore dei fratelli urlando, consapevole che vedere la mia progenitrice così sarebbe stato un trauma che mi sarei portata dietro a vita.

 

“FERMATEVI, PER L’AMOR DEL CIELO, FERMATEVI! NONNA COPRITI!”

 

Colta di sorpresa, mia nonna si tirò su dalla scrivania, diventando di ogni colore possibile mentre ci guardava entrare nella stanza. Sam, ancora sotto l’effetto del filtro invece, sembra decisamente arrabbiato per essere stato interrotto. Fortunatamente però, mia nonna lo trattenne prima che facesse qualcosa di estremamente stupido, tipo prendere a pugni suo fratello. La mia congiunta aveva decisamente più controllo di me sui suoi incantesimi, Sam le rimase accanto con fare protettivo e sguardo adorante e soprattutto, mostrando ancora meglio quei pettorali scolpiti, che mi provocarono un fremito alle parti basse.

 

“A-Annika... tu... voi... non dovreste essere di sopra? ... e... chi è quest’altro tizio?”

 

Imbarazzata e anche abbastanza furiosa con mia nonna, ignorai la sua domanda e raccolsi da terra il suo vestito lanciandoglielo.

 

“Vestiti e dimmi che hai l’antidoto per il filtro a portata di mano.”

 

Mia nonna dopo avermi lanciato un’occhiata, capì immediatamente che non stavo scherzando. Appena si fu infilata il vestito, tirò fuori da una tasca una boccetta violacea, la diede a Sam dicendogli di berla e lui come un bravo soldatino pendente dalle sue labbra, lo fece. Qualche secondo dopo barcollò e suo fratello e l’angelo gli furono subito accanto, facendolo sedere. Il biondo mi lanciò un’occhiata preoccupata, ma mia nonna lo rassicurò immediatamente.

 

“È tutto normale, tuo fratello si riprenderà in pochi minuti, può capitare un momento di smarrimento, soprattutto quando lo shock è molto forte.”

“Cosa vuole dire? Che shock?”

“Voglio dire che in condizioni normali, tuo fratello è probabile che non avrebbe mai e poi mai neanche posato gli occhi su di me, quindi ora si sente confuso, perché ricorda molto bene di averlo voluto mentre era sotto l’effetto del filtro.”

“... ah... anch’io ho avuto un momento di smarrimento, ma non sono quasi svenuto...”

“Probabilmente perché a te, non sarebbe dispiaciuto così tanto fare sesso con mia nipote...”

“Scherza spero? Non toccherei quella strega neanche se fossi davanti ad un plotone di esecuzione!”

 

Lanciai un’occhiata a Dean supplicandolo di restare calmo e poi a mia nonna, facendole cenno di chiudere la bocca, cosa che ovviamente non fece.

 

“Annika che diavolo succede? Che questi due non siano Wiccan l’abbiamo già stabilito, ma non mi sembrano neanche amici a questo punto... chi diavolo sono?”

 

Sospirai... poi guardai i ragazzi. Dean mi stava osservando, anche lui sapeva che dirgli la verità era pericoloso. Quando spostai lo sguardo sull’angelo però… mi venne l’idea giusta. Non era il massimo e probabilmente a Dean non sarebbe piaciuta, ma... a mali estremi....

 

“Nonna, loro sono davvero solo amici... ma... oh Dio è imbarazzante, vedi si sono arrabbiati così, perché loro… in verità, vedi... sono... gay e ovviamente non hanno apprezzato il tuo scherzo. Sai... cosa intendo no?”

“Oh, io... oh mio Dio... io pensavo che fosse un altro dei tuoi tentavi di mandare a monte il matrimonio... volevo solo... aiutarti. Oh... mi dispiace... davvero.”

 

Vidi chiaramente l’angelo muoversi come a voler dire o negare o aggiungere qualcosa che sicuramente avrebbe rovinato tutto. Prima che aprisse la bocca, lo bloccai approfittando anche del silenzio dei due cacciatori, uno ancora troppo confuso e l’altro sconvolto per la mia idea bislacca.

 

“Nonna  vedi... hai esagerato. Fortunatamente non è successo nulla di grave ma... dovresti chiedere scusa. A Sam, e anche a Dean e… al suo fidanzato, Castiel. Puoi immaginare anche il suo di shock quando ha trovato me e il suo ragazzo... beh hai capito. È stato difficile spiegargli cos’era successo veramente...”

 

Appena pronunciate quelle parole, mi trovai con quattro paia d’occhi che mi fissavano allucinati. Fortunatamente mia nonna, troppo imbarazzata per guardare i ragazzi, non notò lo sguardo omicida che Dean aveva negli occhi, mentre mi guardava mimando il gesto di tagliarmi la gola.

 

“Nonna… che ne dici di scusarti con loro… e... non lo so, andare a preparare una torta per farti perdonare... e... senza intrugli strani dentro… eh?”

“Io... oddio ragazzi, mia nipote ha ragione. Scusatemi, davvero. Io non sapevo, non volevo turbarvi così... io... oddio mi sento così... scusatemi... davvero. Non succederà più, ve lo prometto... e... perdonatemi ancora...”

 

Un attimo dopo mia nonna si voltò verso Castiel, cominciando a scusarsi anche con lui, lasciandolo piuttosto sconcertato, ma fortunatamente anche senza parole.

 

Lo ammetto, tuta quella situazione si stava rivelando estremamente divertente, almeno per me.

Quando mia nonna si dileguò, ancora farfugliando scuse, Dean si voltò verso di me inferocito.

 

“Questa volta giuro che ti uccido... ora dovremmo anche far finta di essere gay? Non potevi trovare una scusa migliore?”

“Oh andiamo, ci sono cose peggiori del doversi fingere gay...”

“Tipo?”

“Beh… da come parli, fare sesso con me per esempio. Andiamo Dean, mi sono solo assicurata che mia nonna non vi facesse più scherzi simili... non vorrai mica dirmi che sei omofobo?”

“No… ma... potevi trovare una scusa più convincente...”

 

Mi  voltai a guardare nuovamente l’angelo, aveva di nuovo quello sguardo estremamente protettivo, mentre seguiva il discorso tra me e Dean. Sollevai un sopracciglio, mentre i due fratelli si giravano a loro volta verso di lui.

 

“Secondo me... è molto convincente...”

 

Sentii Dean respirare pesante, poi scrollare la testa.

 

“D’accordo, ma che non ti venga in mente di chiederci di essere... più convincenti...”

 

Sorrisi, poi cominciai a raccogliere i libri che Sam aveva fatto cadere durante il suo... scontro fisico, con mia nonna. Alzai un momento gli occhi verso di lui, era ancora seduto e anche se un po’ sconvolto, sembrava aver capito quanto era successo.

 

“Mi spiace per mia nonna Sam... spero che tu possa perdonarla.”

 

Il gigante mi guardò un momento, poi riuscì persino a farmi un mezzo sorriso.

 

“È andata bene, anche se credo non mi leverò mai più dalla testa l’orribile immagine di lei in sottoveste.”

“Oh andiamo Sam... nonna Darla non era così male... aveva anche un bel senso del ritmo.”
“Dean... fottiti. Tu almeno non avrai incubi per il resto dei tuoi giorni.”

“Tu dici? Aspetta di sapere come sono andate le cose...”

 

Rialzai gli occhi da terra, posando i libri sulla scrivania, ricordando tutto quello che era successo e ricominciando a preoccuparmi per mio padre. Potevo detestarlo per quello che stava facendo, ma ero sempre sua figlia e l’ultima cosa che volevo, era saperlo in pericolo.

 

Mentre Dean si lanciava in una spiegazione dettagliata, e piena di frecciate e insulti verso la sottoscritta, posai gli occhi sui libri che Sam a quanto pare stava studiando, uno di loro attirò immediatamente la mia attenzione.

 

Sopra vi era inciso il simbolo dell’omega, lo aprii immediatamente e sin dalle prime righe capii perché aveva interessato il cacciatore. Lo aprii escludendo per un momento la voce di Dean.

 

Secondo il libro, il simbolo dell’omega, veniva si considerato la fine di un ciclo, ma anche l’inizio di uno nuovo, antiche credenza lo vedevano come una rinascita, un ritorno alla vita. L’autore continuava, scrivendo che l’omega, nei rituali magici era usato come fonte di potere, chiunque dotato di magia o meno, poteva attingere da esso e incanalare la magia acquisita verso di se o verso un oggetto. Ovviamente questo di per se non bastava, servivano diversi elementi per trasformarlo in una fonte magica.

 

Girai la pagina, mentre il mio cervello cominciava a collegare quando avevo letto con gli omicidi e i furti. Cominciava ad avere tutto molto più senso, gli omicidi facevano parte del rituale stesso probabilmente, per dare potere agli artefatti... tremavo al pensiero di cosa potessero fare una volta messi insieme e resi nuovamente attivi.

 

Tornai a guardare il libro e rimasi bloccata, sfogliai una seconda pagina e poi una terza, senza trovare nulla però. Erano tutte bianche, come  se l’autore non lo avesse mai completato o forse... come se qualcuno le avesse cancellate.

 

Rialzai lo sguardo mentre i tre discutevano animatamente, di quanto era successo.

 

“... è un problema... se questo tizio invisibile sta davvero tenendo d’occhio il padre di Annika, verrà qui. Sarà difficile per noi a questo punto girare liberamente per la casa. Se ci vedesse rovistare in giro, potrebbe capire chi siamo...”

“Lo so... forse sarebbe meglio se tu rimanessi con noi Cas, tu dovresti poterlo vedere anche se si nasconde magicamente giusto?”

“Sì, la magia può ingannare i vostri occhi umani, ma non i miei. Posso anche costringerlo a rivelarsi se volete...”

“No, aspettiamo di capire cosa vuole, la cosa migliore da fare ora e scoprire prima di lui dove i genitori di Annika tengono le reliquie. Dobbiamo poterle sorvegliare per capire se il suo obbiettivo è proprio quello. Tu Cas occupati del nostro amico invisibile, appena lo individui, seguilo e sorveglialo senza farti notare. Noi ci occuperemo delle reliquie... Annika, hai mai visto spade in casa tua?”

 

Sollevai un sopracciglio mentre posavo il libro continuando a riflettere sulla stranezza di quelle pagine bianche.

 

“Direi di si, anche se...”

“Cosa?”

“Beh, guardatevi in giro...”

 

In un momento capirono cosa volevo dire, mio padre era un collezionista di armi d’epoca. Ovunque in casa mia c’erano manichini con addosso armature, spade fissate su appositi sostegni, asce, mazze, alabarde e ogni altra arma conosciuta o meno.

 

“Merda...”

“Già e questa è solo la biblioteca... volete che vi mostri le altre stanze o avete già capito cosa intendo dire?”

 

Dean aveva uno sguardo stralunato in viso, scossi la testa e tornai a fissare il libro, continuando a parlare.

 

“È probabile che la spada sia una di quelle appese in giro, mio padre ripete spesso che il modo migliore per nascondere qualcosa e lasciarlo in bella vista.”

“Furbo, ma come la identifichiamo noi?”

“Sicuramente non a intuito...”

“… grazie miss ovvio, sei davvero utile.”

“Ehi... sto solo provando ad aiutarvi, non sono io la cacciatrice qui.”

“Certo, aiutare... adesso si dice così.”

 

Rialzai lo sguardo su Dean, capendo al volo le sue parole. Il suo carattere continuava a infastidirmi, preferivo la gente che mi evitava piuttosto che quella che mi lanciava continue frecciatine. Riprendere a litigare con lui però, non ci avrebbe portato a nulla.

 

“Lasciamo stare, piuttosto Sam... questo libro, l’hai guardato?”

“Si e... volevo proprio chiederti come mai a parte le prime due, il resto delle pagine sono bianche?”

 

Rimasi a riflettere qualche secondo poi mi voltai verso Castiel.

 

“Tu riesci a percepire la magia giusto?”

“Si, credo di capire dove vuoi arrivare. Dammi quel libro.”

 

Passai il tomo a Castiel e rimasi in attesa mentre lui lo osservava da vicino.

“È stato cancellato magicamente ed è stato fatto anche in modo molto accurato, chiunque sia l’autore del misfatto, non voleva che altri lo leggessero. Non ha lasciato nulla... non posso ricostruire ciò che c’era scritto.”

“Non importa... io l’avevo già letto in passato. Non ricordo tutto, ma... sommando le parole di mio padre e le mie reminiscenze  è ovvio che avevate ragione sui sacrifici rituali. Sono sicuramente parte di un incantesimo per ridare potere agli oggetti rubati. Ora se la tesi e giusta e i prossimi che verranno colpiti sono i miei genitori direi che abbiamo circa una settimana per trovare gli artefatti... e... un’intera biblioteca da controllare.”

“Perché una settimana?”

“Perché i rituali vanno eseguiti sempre in giorni particolari, se controllate le date degli omicidi e le confrontate con un calendario, sono sicura che in questo caso coincideranno con le quattro fasi lunari.”

 

Per una volta lasciai senza parole anche Dean. Sembrava piuttosto sorpreso dalla mia conoscenza della magia. Non che non lo capissi, ero un vero disastro sul lato pratico, forse proprio per questo avevo sempre cercato di saperne il più possibile, sperando di compensare con la teoria.

 

“D’accordo... e perché vuoi controllare anche la libreria?”

“Non lo capisci? Chiunque abbia cancellato le pagine di questo libro, ha accesso a questa casa... e se ne avesse cancellati altri, potremmo arrivare a capire se non chi è almeno cosa vuole fare esattamente. Abbiamo indentificato con certezza le piume nere come artefatti legati alle Morrigan, ma dobbiamo sapere anche a chi sono legati gli altri oggetti, per stabilire cosa ne voglia fare.”

“Non eri sicura che si trattasse di Robert McKinley fino a poco fa?”

“Sì e lo sono ancora. Lui è venuto spesso qui, potrebbe essere l’artefice di tutto questo, ma... questo libro... i McKinley sono abili manipolatori ma... la loro magia non è più così potente. Questo libro è antico, è stato scritto da un mio antenato e sono sicura che fosse protetto magicamente. Chiunque l’abbia cancellato, è una strega molto più forte di Robert McKinley.”

 

Dean si guardò in giro con occhi orripilati, prima di lasciarsi cadere su una sedia, accanto al fratello, con aria affranta. Sorrisi a quella vista, incontrando gli occhi di Sam, che mi osservavano di nuovo in modo curioso, proprio come quella mattina.

 

Un momento dopo sentimmo tutti la porta di casa chiudersi e una voce che mi chiamava.

 

In pochi istanti feci sparire i libri chiudendoli dentro un mobiletto, poi mi voltai verso i ragazzi e l’angelo.

 

“È mio padre, è meglio che non ci trovi qui... venite con me, fingete che vi stessi mostrando la casa... e Castiel, se vedi qualcuno oltre a lui, fai un cenno ok?”

“Tipo?”

“Non lo so... aggiustati la cravatta. Dobbiamo sapere come comportarci... e... oh... devo dire alla servitù di preparare un’altra stanza ora che ci penso..”

 

Gli occhi di Dean si socchiusero a quelle parole, s’intravedevano solo due falci smeraldine.

 

“Castiel non ha bisogno di dormire lui è...”

“... il tuo fidanzato... per quanto ne saprà mio padre. Non possiamo cambiare le carte in tavola... quindi... vi farò preparare una stanza per voi due. Dovete stare al gioco ormai.”

 

Sorrisi maligna, mentre Dean serrava la mascella con l’evidente voglia di strozzarmi. Un momento dopo si rivolse all’angelo con lo stesso tono che usava con me da quando aveva scoperto che sono una strega.

 

“Sia ben chiara una cosa... questa è solo finzione. Tu in quella camera entrerai solo per il tempo necessario perché tutti credano a questa storia assurda...”

“E cosa dovrei fare dopo?”

“Trasformati nella donna invisibile e controlla in giro, segui il tizio che pedina il padre di Annika, fatti lo spuntino di mezzanotte, quello che vuoi, ma guai a te se ti trovo a fissarmi tutta la notte come un dannato pervertito.”

 

Il mio sorriso si fece ancora più largo, Dean stava davvero andando in paranoia per quella storia, ma più si agitava, più l’angelo sembrava confuso. Speravo solo che riuscisse a rendersi credibile.

 

“Andiamo forza... riprenderemo il discorso sul caso questa sera, ora cercate di comportarvi come delle personali normali e... un tantino gay magari. Mio padre non è stupido, se non sarete credibili se ne accorgerà e a quel punto potrebbe cominciare a fare domande per cogliervi in fallo.”

“... quando chiuderemo questo caso, giuro che ti ucciderò...”

 

Sorrisi a quella minaccia, per quel poco che avevo capito di Dean, sapevo che erano solo parole. Un modo per esternare la sua frustrazione. E poi... il filtro di mia nonna aveva reso chiara una cosa, a Dean piacevo, quando l’effetto era scomparso, lui non aveva avuto reazioni particolari, il suo stato confusionale era durato solo pochi istanti ed era stato dovuto più al dove ci trovavamo che a ciò che era successo prima.

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Angolo dell'autrice:  Rieccomi qui, di nuovo in possesso del mio portatile. Alleluja, alleluja...

Finalmente la tag slash comincia ad avere un senso. Come avevo già spiegato in alcune risposte alle recensioni, non sarà proprio il classico slash, sarà sempre una lettura comica, con tutti i comportamenti e fraintendimenti del caso.

Premetto, amo leggere het,slash, Destiel, Wincest... non mi sono mai creata problemi in merito. Se una FF mi piace, non m'interessa altro. Personalmente però, non mi sento portata a scrivere slash, non in maniera classica almeno.

Parlando di Annika:  si... Dean aveva assolutamente ragione. Il pensiero che sua nonna concludesse con Sam, la stava davvero mandando fuori di testa. Come non capirla... mentre scrivevo anch'io continuavo a dire: voglio essere la nonna di Annika, voglio essere la nonna di Annika...  effettivamente come età ci sono anche...

Tralascaindo i miei deliri, il caso prende forma coi primi dubbi e qualche traccia lasciata dal o dai nostri responsabili. Molto presto però la situazione si farà più confusa e Annika dovrà vedersela oltretutto con l'altro suo problema, Edward McKinley, che conosceremo molto presto.

Un saluto a tutti e come sempre grazie a chi segue e recensisce e anche a chi legge in silenzio. Ogni commento è benvenuto in ogni caso, sempre che avete tempo o voglia di buttare via qualche parola per farmi sapere cosa vipiace o cosa no.

Un bacio.

Shana

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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