FORZA AZZURRI!!!!!!
Uhm…nessuna recensione ma il capitolo lo
posto lo stesso U____U! E il rating è passato dal verde al giallo per la
presenza di parolacce e contenuti un po’ pesi, ma non da arancione ^^
Rileggendo la mia fic precedente e l’inizio di questa…mi
rendo conto che “Una scuola molto speciale” è molto più…e che cavolo, non mi
viene la parola!
Trovata! La ritengo molto più “infantile” di questa,
anche perché credo che mi sia dilungata troppo nelle descrizioni degli abiti eccetera…ma non vi aspettate un miglioramento enorme, io
adoro descrivere xDDD
Uffa…domani sveglia alle 6 e 40 per andare a recupero T-T
dannazione!
- Ragazzi…dovete mangiare!
Forza che ordino delle pizze mega farcite! - tentò di smuoverli Setsuka, senza
successo.
I ragazzi erano talmente
depressi, soprattutto Pain, che continuava a fissare tutti trucemente e a
ringhiare al minimo rimbrotto per questo, e Hidan, che si teneva la fronte con
una mano e con l’altra teneva il rosario premuto sulle labbra, pregando
fervidamente il suo dio, Jashin.
- Tobi non ha voglia di
pizza…rivuole Konnie con noi! – piagnucolò il mascherato, che aveva preso
l’assurda e nervosa abitudine di parlare in terza persona e con toni
decisamente infantili.
- Però Setsu ha ragione! – si
riscosse Deidara, alzandosi di scatto e togliendosi la ciocca di capelli dorati
dall’occhio sinistro, fissando i ragazzi stupiti con sguardo risoluto – Ormai è
inutile piangerci addosso! Dobbiamo assolutamente darci una mossa e rimpiazzare
Konan al più presto, o la band ne risentirà…-
- Peggio di così…- borbottò
Pain, piazzando lo sguardo dalla parte opposta a quella del biondo.
- Pain…capisco perfettamente
come ti senti, ma adesso basta! Tutti perdono qualcuno
prima o poi…-
- Ah sì? Tu non hai perso la
tua anima gemella! Continuate a sbaciucchiarvi tu e l’artista pazzoide come se
nulla fosse, e fra tre mesi vi sposerete pure! Tu non hai la più pallida idea
di come mi senta adesso, stronzetta! –
Un silenzio di piombo calò
nella stanza: gli occhi erano velocemente passati da Pain, che mandava saette
da tutte e otto le pupille grigio-ferro, a Setsuka che
al contrario era talmente infuriata da farla diventare di fuoco, cosa che per
la sua naturale carnagione cadaverica non era possibile.
Le labbra contratte e gli
occhi serrati allarmarono persino l’impassibile Itachi, che mormorò:
- Oh cazzo, questo non lo
doveva dire…-
La reazione di uno stupefatto Deidara
non fu pronta: Setsuka si avvicinò rapidamente all’ora
attonito ragazzo dai capelli arancio dall’altra parte della stanza,
afferrandolo per il colletto e sbattendolo sulla parete più prossima,
sibilando:
- Ora ascoltami bene, razza di
Agamennone fallito (questo famoso personaggio dell’epica greca è stato tradito
e poi ucciso dalla moglie Clitemnestra): io ho perso i miei genitori. Fai tu il
conto. Adesso ti dai una calmata o ti spacco la faccia, hai capito? -
Pain, allibito e con i bizzarri occhi
spalancati dalla sorpresa, sussurrò:
- Va bene…scusa…ma
mi metti giù adesso? -
La ragazza lo mollò di scatto,
facendolo afflosciare sul pavimento come uno straccio per poi dire:
- Va bene ragazzi, che pizza
volete? -
I rockers dissero uno dopo l’altro
le loro ordinazioni, ancora scossi dalla reazione incredibile di Setsuka all’ego
ferito di Pain: fino ad ora nessuno si era mai azzardato a rispondergli così a
parte Hidan, ma per lui era normale, lo faceva sempre con chiunque.
Quando Setsuka si infilò il
giubbotto nero, Deidara si offrì di accompagnarla: da quando Sasori, il suo
migliore amico e maestro, aveva cominciato a farsi non gli parlava quasi più,
restando relativamente solo. Subito dopo l’annuncio di Konan, se n’era andato a
fare un giro, probabilmente per prendere un’altra dose all’insaputa di tutti a
parte il biondo e Setsuka. Per questo la sua reazione non era stata visibile,
ma era piuttosto evidente.
Non avevano detto nulla agli
altri per il semplice motivo che non avrebbero potuto fare nulla di più di
beccarsi una reazione spropositamente aumentata dall’uso di droghe, che aveva quasi
rischiato di far perdere un braccio a Deidara.
L’aria fredda della sera
ripulì le menti dei due fidanzati, che si strinsero l’un l’altra
per proteggersi dalle ventate sferzanti.
- Scioccante, eh? - domandò il
ragazzo, con molto tatto, per evitare altre reazioni violente.
- Non sai quanto. Secondo me
non ci ha detto tutto. –
- Non mi riferivo a Konan, io
parlavo del boss. –
Setsuka si fermò di colpo,
guardandolo male.
- Ehi, ha avuto quel che si
meritava. -
- Non ne dubito…ma
cerca anche di capirlo. –
Gli occhi della ragazza
divennero due fessure.
- Stai anche tu dalla sua
parte?! Ma non hai visto come mi ha trattata, quell’infame?
-
- Sembra che abbia un occhio
solo, ma non è così: ho visto che è successo e le parole di Pain mi hanno
veramente fatto girare le scatole. Ma è stato tutto una conseguenza del suo
stato d’animo. –
- Forse hai ragione. Però hai
visto la sua faccia? – sospirò Setsuka.
- Eccome: sei stata grande. –
- Grazie –
- Prego –
Erano queste le cose che
Setsuka adorava di Deidara: bello, gentile e soprattutto capace di ascoltare e
vedere diversamente dagli altri.
Ritirarono le pizze fumanti e mentre
facevano ritorno verso casa, udirono diverse grida eccitate seguite da un coro di:
- ODDIO!!!
MA QUELLI SONO DEIDARA E SETSUKA DEGLI AKATSUKI!!! -
Entrambi alzarono gli occhi al
cielo quando vennero sommersi da almeno una ventina di
ragazzine dell’età compresa tra gli undici ed i sedici anni, che si presero il biondo
tutto per loro, chiedendo autografi a tutto spiano.
“Oh. Dimenticavo che sono delle star
adesso.” pensò Setsuka, mesta: doveva assolutamente scoprire
come facevano le fidanzate delle star a convivere con l’onnipresente reazione delle
fans sui solo ragazzi.