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Autore: tagliarsi_con_gli_origami    27/02/2014    2 recensioni
Harry Styles amava le olive nere, il vino rosso, le rose blu, le macchine viola e le camicie rosa.
Le casette a schiera di Paddington con i giardini interni e i muri di cinta alti nemmeno due metri, l'odore del cibo da asporto delle bancarelle di Camden, e il rumore dell'ago dei tatuaggi, la consistenza dei marshmallow che non poteva mangiare, e il gusto di menta delle gomme da masticare.
Louis Tomlinson odiava i noccioli delle olive, preferiva la birra, i girasoli, le auto di lusso rigorosamente nere e le divise da calcio di un mascolino rosso, al massimo a righe.
Voleva il traffico di Piccadilly, la metropolitana di notte e le ambulanze sotto casa, i ristoranti al buio e i dolci veri, caldi, da pasticceria.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A Louis Tomlinson che è riuscito a non vomitare,
morire o venire umiliato pubblicamente.
A Louis Tomlinson che sembrava davvero, ma davvero, felice.
A Louis Tomlinson, che forse lo era.






 
Non è per niente fico nemmeno portarlo all'ospedale, Harry Styles.







Il biondo Trifoglio Irlandese si chiama Niall. Ha un fratello, un nipote appena nato e una casa minuscola a Mullingar, dove ancora il postino si ferma a bere un tè ogni tanto, anche se Louis sospetta che il tè sia in realtà una pinta e mezza di birra, e tutti hanno vasi di fiori sulla veranda.
A Louis Tomlinson viene da vomitare se pensa agli ospedali, ma Niall Horan è riuscito a rendere la sua gastrite cronica quasi piacevole se paragonata all'infanzia bucolica da piedi nel fango e capre che fanno la cacca a pallini che ha vissuto.
Almeno lo ha distratto dalle calze smagliate color carne delle infermiere, e le loro ciabatte ergonomiche. 
Le fantasie sessuali sulle infermiere hanno sempre sconcertato Louis in modo agghiacciante, ma sembra realizzare solo in quel momento quanto quelle divise istighino, effettivamente e a gran voce, all'omosessualità più becera.
In tutta onestà, a voler ben vedere, anche il peggior pompiere di Londra è più arrapante delle calze collant color carne da 456 denari.
La rivista di moda che Liam sta leggendo al contrario, facendo finta di distrarsi, vanta sulla copertina un tizio con una maglietta leopardata alla sfilata di Burberry, e un orrendo chewingum in bocca.
Se Harry Styles non stesse morendo sull'orlo del soffocamento, direbbe che potrebbe perfino essere lui.
Un gay così gay che solo ad una sfilata di moda spruzzata di arcobaleni e pride in ogni dove qualche cieca illusa potrebbe ancora lasciarlo precipitare nella nebulosa e ben poco nutrita schiera degli eterosessuali.
Alle persone fanno impressione gli ospedali. A Louis Tomlinson fanno schifo.
E non per la gente morente con ferite in cancrena, malattie veneree purulente e neonati paonazzi coperti di liquido amniotico, tutti nello stesso edificio, ma per il caffè dei distributori automatici.
Solo perché uno vive a Londra e non a San Paolo, cazzo, non è che deve bersi piscio di cane spruzzato di latte rancido che sembra l'eiaculazione precoce di un camaleonte indiano.
Harry Styles, con la sua lingua delle dimensioni del pneumatico di un trattore, riesce comunque ad affondare il colpo dove la cortese pacatezza di Liam ha fallito miseramente nelle ultime due ore: trovare un dottore in grado di sgonfiare quei canotti, e concedere all'idiota un afflusso di ossigeno al cervello, bisogno biologicamente comprovato dal suo sorriso ebete indirizzato al tizio del triage.  
Louis Tomlinson odia anche le checche con la sciarpetta e la faccia da cavallo, e il tipo in questione poteva vantare entrambe le qualità in dosi massicce.
Sbuffa, lascia cadere il caffè nel secchio dei rifiuti praticamente intoccato, e sbuffa di nuovo.
Il cellulare di Liam squilla, e Louis ha quella certezza matematica da unica amicizia veramente duratura della sua vita, che sta per lasciarlo in mezzo ai casini completamente da solo.
Ma Liam è Liam, e all'altro capo sicuramente è Zayn, quindi Louis, semplicemente, riavvolge il nastro del suo bisogno di fumare e sta zitto.
Davvero, cazzo, se Nello il Trifoglio si mette a cantare un'altra canzone dei 5 Seconds of Summer io lo eviscero e lo nascondo nello scivolo della lavanderia.
Harry Styles non deve essere un tipo sveglio, se non si preoccupa di andare in giro con lui. E anzi sembrano quel genere di amici che non si pongono domande sulla natura preoccupante delle problematiche psicoemotive l'uno dell'altro.
Probabilmente escono, si ubriacano, rimorchiano ragazzine con i capezzoli eretti sotto le canottiere bianche, e non si chiedono quanto la presenza dell'altro possa inficiare la buona riuscita di una scopata senza secondo round.
Louis Tomlinson vuole davvero bene a Liam, ma è un metro e ottanta di braccia e schiena e spalle e gambe, e non è proprio il compagno di sveltine migliore che si possa chiedere. 
Non se sei alto due mele e poco più e sei uno stronzo di razza pura incrociato con un'ex attrice di soap operas, primadonna ed esaurita.
E poi lui si innamora della gente, ad un certo punto.
E chiama le persone “babe” ogni quattro secondi.
E diventa melenso, scrive canzoni, e smette di ubriacarsi.
Che strazio.
Uno con 11 pollici di pitone nei pantaloni, che li butta via così.

A Harry Styles non sembra fregare niente, ma niente nemmeno del suo apparato respiratorio definitivamente compromesso, finché un'infermiera con il mollettone in testa e l'aria di una che sta finendo un turno di quaranta ore non si ferma di fronte a lui
“Shalve. Ho un problema con la mia linhgua. Non shi sghonshia e non rheshpiro molsho bene” 
Se Louis Tomlinson avesse preteso l'attenzione di una sottopagata e frustrata ex casalinga di mezza età, tornata a lavorare per colpa della crisi economica e incazzata come una bestia per i tagli al personale sanitario, probabilmente lo avrebbe mandato affanculo.
Con la cortese delicatezza degli inglesi, ma sonoramente affanculo.
Ma Harry Styles non si è lamentato, non ha sbuffato per le due ore in sala d'attesa con un canotto per trasportare clandestini ivoriani al posto della lingua, e non si è alzato.
Ha solo fatto la specie di sorriso imbarazzante tutto fossette, e basta.
E lei si è fermata. Lo ha guardato, gli ha puntato una lampadina in bocca e negli occhi, ed è tornata indietro.
Probabilmente non si può nemmeno fare, legalmente, questo cazzo di circo itinerante di antistaminici sottobanco a ragazzini ubriachi e strafatti di marshmallow. Ma non frega niente a nessuno qua intorno, mi sembra.
Forse era più facile trovare una farmacia di turno, a Londra, che sbattersi in una corsia d'ospedale a implorare un medico spacciatore del sabato sera.

L'infermiera torna con una siringa tappata e l'espressione tesa di chi ha sonno, ha bisogno di una doccia e delle repliche di Desperate Housewives in tv per non pensare.
Ma comunque disinfetta il braccio di Harry Styles, e comunque gli spara in vena quello che gli deve sparare in vena.
E solo per qualche fossetta da dodicenne sparsa in faccia.
“Andatevene a casa va'. E ringrazia tua madre per il regalo. Lo so che non l'ha scelto Robin, ma almeno quest'anno si è ricordato che ha una sorella”
“Glhielho dicho. Grasshie Shindi”
Non riesce a restare incazzata nemmeno lei. Probabilmente non ci riesce nessuno con Harry Styles.
In tutto questo il suo cellulare ha vibrato tre volte, tutte e tre le volte perché Liam si scusava per essere sparito, il Leprecauno dal Pentolone Magico si è addormentato su una panca di plastica, e la lingua di Harry Styles, udite udite, sta tornando ad uno stato accettabile, seppur esageratamente sviluppata per appartenere ad un essere umano.
“Niall, Niall” ha dita lunghe e anelli di metallo, polsi piccoli, non quanto quelli di Louis, che di tutta quell'ossatura da ragazzina delle medie vorrebbe fare un rogo e darsi fuoco, ma sembra delicato.
Ovviamente non quando barcolla come una comparsa truccata male di The Walking Dead, perché è goffo, iper sviluppato ed enorme, ma comunque meno di quanto sembrasse con la lingua grande come quella di un San Bernardo.
L'irlandese si sveglia biascicando, sempre sorridendo, come se la sola rotazione degli astri fosse una gran cosa per cui pisciarsi sotto.
Louis vorrebbe ucciderlo, e poi mangiarlo, o essere più simpatico di lui.
Deve ancora decidere come consumargli la gioia di vivere.
“Cazzo amico, sembri di nuovo umano” e ridono tutti e due.
Chissà poi perché.
Dubbi sulla loro sanità mentale che lentamente si srotolano in certezze.
Ma la sua dubbia educazione contadina almeno gli ha insegnato ad arrangiarsi.
“Ma che sei fatto pure tu che mi riporti fino a Croydon? Mollami a St.Pancras che mi prendo un treno...”
Dopo aver valutato attentamente le probabilità statistiche che qualcuno possa veramente voler aggredire sessualmente Niall Horan (che comunque appaiono, paradossalmente, a suo favore), parcheggia di fronte alla stazione e lo lascia correre dentro, la bava da antistaminici di Harry Styles come una catastrofe nucleare a incombere sui suoi sedili.
“Te lo ricordi dove abiti, o devo cercare su Google “Harry+Styles+indirizzo”?”
“Spaniards Road” 
Louis Tomlinson, prima di conoscere Harry Styles, avrebbe inchiodato con un piede sul freno, caricando le sue povere scarpe di tela di una pressione insostenibile, pur sottolineare la straniata sorpresa.
“Scusami. Devo essermi perso qualcosa Principe Harry, perché non puoi davvero vivere a Disneyland e non andare in giro con un antistaminico da qualche parte”
“Non è casa mia. Sto da un amico che ha una figlia, e gli do' una mano”
Un amico che ha una figlia.
Suona così fottutamente equivoco.

Louis Tomlinson non è abituato a tenere le mani sul volante alle dieci e dieci, ma si concentra sulla guida per abortire la sua risposta.
La storia più patetica del mondo, scopare con il babysitter.
Oddio, patetica da porno di basso livello.
Anzi, meglio, un cross over fra il porno con i pompieri e il porno con i babysitter.

Quasi si schianta, perché pensare a Liam e quell'Harry Styles impegnati in un qualsiasi genere di attività sessuale gli fa scarpinare i brividi anche dove non credeva di avere nervi.
Harry Styles è stato pressochè nudo, nella sua testa, negli ultimi tre secondi.
E non è che si caverebbe gli occhi ad immaginarlo, comunque.
Ma Hampstead Heat non è così lontano come sembra. 
Purtroppo?
Harry Styles non si regge bene sulle gambe, lunghe dannatissime gambe goffe, e mentre esce dalla macchina inciampa.
Non è che Louis sia il genere di persona che lascerebbe il giubbotto di salvataggio a Rose sul Titanic per morire assiderato, ma comunque se Harry Styles gli sbatte contro la portiera la sfregia sicuramente, con quei cinquecento anelli e braccialetti e inutili gingilli che ha appesi addosso come le campane di Notre Dame.
Quindi esce, si avvicina e aspetta.
E l'altro ride, fatto come un riccio ad un rave party nel bosco dei funghetti allucinogeni.
Ride e lo abbraccia, sempre goffo, enorme, pieno di anelli, collane, Gesù Cristo crocefisso che lo punge da una parte, e la stella di David che lo pizzica sul collo.
L'abbraccio imbarazzato e cordiale di un enorme orso bruno e balbettante.
Louis tossisce, si muove, si allontana, dedica chilogrammi superflui di attenzione ad una lieve ammaccatura del parafango.
Harry Styles si gratta la testa, ricci incasinati e bandane che urlano “Grease” e “Musical Froci di Broadway” a tutte le latitudini.
Ma ha effettivamente un buon odore per essere stato sul punto di soffocarsi con la sua stessa lingua per colpa di un fottutissimo marshmallow.
Mela, menta, un cocktail alla ciliegia forse, bagnoschiuma. 
Non dopobarba, perché probabilmente si rade una volta l'anno, e solo a “Movember”.
“Scusa, mi sballa l'antistaminico. Divento fisico” le S sibilano solo un po' adesso, quel tanto che basta per spruzzargli in faccia fiato alla menta.
Fisico.
Interessante scelta di parole.
Louis direbbe di sé che diventa un po' arrapato quando è fatto. Anche un po' egocentrico, e più disinvolto. Fisico, sì, ma non nel modo goffo e ciondolante di Harry Styles. Più come un attoraccio di film porno gay di quarta categoria nella scena iniziale, quando sculetta e si muove lentamente in attesa che il Viagra faccia effetto.
Non che a lui serva, ovviamente, ma per amor di chiarezza l'immagine che ha di sé in quel genere di sballo somiglia pericolosamente alla scena iniziale di un filmino erotico. Una pessima scena iniziale.
Louis odia i preamboli nei porno. Se la gente deve scopare che scopi. Chissenefrega se uno dei due è l'idraulico che deve riparare il lavandino.
Che scopi, per Dio, e basta.
Stare nella stessa macchina con Harry Styles gli ha fatto pensare ai film porno tre volte in dieci minuti. Non sempre a film porno che vorrebbe vedere, ma comunque a peni di dimensioni considerevoli che si agitano nell'atmosfera terrestre.
Comunque a uomini nudi impegnati in attività inequivocabili.
E non è solo perché i suoi capelli, stranamente, profumano.
È perché esiste a caso, con jeans strappati e camicie a cui il sarto deve aver dimenticato di cucire la metà dei bottoni, bandane improbabili e una cintura di pelle così vecchia da essere probabilmente di mammut.
Harry Styles è in qualche controverso modo anche arrapante, se non si considera il perenne ruminare e quel lieve ritardo mentale. 
Si spera lieve.
Ma d'altra parte aveva la bocca piena di lingua la prima volta che si sono parlati, e nemmeno Einstein, probabilmente, sarebbe stato brillante e affascinante con la propria lingua incastrata sul palato.
Forse non è proprio, davvero, ritardato.
Forse era solo l'afflusso di ossigeno al cervello che era insufficiente.
Forse non sa scegliersi gli amici, e a forza di ridere per il palesarsi dell'idiozia pezzente e campagnola di Niall Horan si finisce per diventare coglioni.
Louis probabilmente riuscirebbe ad evitarlo, ma Louis ha sviluppato una resistenza ai soggetti da psicoanalisi freudiana con anni di training autogeno e terapia, e tutto per emanciparsi dall'influenza nefasta di una vita vissuta circondato da donne con le mestruazioni.
Il tizio che deve essere “l'amico con la figlia” accende la luce ed esce sul portico con un maglione slabbrato e i capelli arruffati.
“Stavo per chiamare i pompieri”
I pompieri, che gioia! 
Citazione porno numero 345 della serata?

Mi sta già sul cazzo il tizio, comunque. Un senso dell'umorismo che farebbe tentare il suicidio a Pollyanna, e due occhi azzurri troppo belli e troppo grandi.
L'altro ridacchia da scemo, il ritardo mentale che si fa strada a bracciate continue nei suoi movimenti autistici, e solleva una mano.
“Sono vivo”
Sia lode al Signore...
“Muoviti, ho messo in pausa Love Actually”
E' un porno gay davvero questo.










Hi!: Louis Tomlinson è sempre più sassy e Harry Styles sempre più cucciolo.
Il Best Villain del 2o13, che strazio.
Quanto la gente sta male.
Comunque that's it, un nuovo capitolo, nuovi disagi, nuove idiozieXD Ditemi voi se hanno senso ahahah

 
   
 
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