Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Heyale    28/02/2014    4 recensioni
Rapitore e Rapita.
La Sindrome di Stoccolma è quel forte legame che si crea tra due persone costrette alla lunga vicinanza. Sarà così per Kassidy, una ricca ragazza di Londra, stanca di tutto ciò che la circonda che verrà rapita da Harry, un ragazzo che è stato trascinato nella via del criminale da un uomo che lo accolse all'età di dieci anni nella sua casa, essendo stato abbandonato dai genitori all'età di dieci anni. Ma non c'è solo Harry nel gruppo. Ci sono anche Louis, Liam, Niall e Zayn. Kassidy si chiuderà in se stessa, e solo una persona riuscirà a capirla veramente. Chi sarà il rapitore affetto dalla Sindrome di Stoccolma?
"-E se il destino non ci vuole insieme?-
-E se noi facciamo a meno di credere nel destino?- "
Per il trailer-->http://www.youtube.com/watch?v=wkVN28eKzIM&feature=youtu.be
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
They call it "Stockholm Syndrome" cap.16
Hey :) Scusate gli errori, non ho avuto tempo per ricontrollarlo tutto...
Buona lettura :)


Image and video hosting by TinyPic


CAPITOLO SEDICI

"Non lasciarmi"


"Wake you up, in the middle of the night
to say "I will never walk away again",
I'm never gonna leave this bed.
So you say "go, it isn't working"
And I say "no, it isn't perfect",
so I stay instead,
I'm never gonna leave this bed"


Kassidy's pov
Fui lasciata dalle braccia di Louis che si catapultò su Igor, atterrandolo con un pugno sulla mandibola.
Hailey scese di corsa le scalinate, andando verso Louis, seguita da Zayn.
Niall saltò la ringhiera e corse verso di me, scuotendomi le spalle:-Kassidy! Alzati, dobbiamo aiutare Harry!-
Mi prese la mano, trascinandomi verso il riccio steso per terra.
Arrivò anche Liam, che aiutò Louis ad atterrare Igor.
Mi inginocchiai accanto a Harry, prendendo a chiamarlo nella speranza che aprisse gli occhi. Con la mano si teneva il petto da cui continuava ad uscire sangue che andava ad aggiungersi a quello già sul pavimento. Sentivo Niall urlare il nome di Liam perché venisse ad aiutarlo, ma era troppo occupato con Igor.
-Chiama l'ambulanza, Kassidy, sbrigati!-
Mi voltai verso Louis che mi aveva appena ordinato di chiamare, così afferrai il telefono dalla tasca e chiamai l'ambulanza.
Dissero che nel giro di pochi minuti sarebbero arrivati, ed era quello che continuavo a sperare.
-Kas, stai qui con Harry, io vado ad aiutare gli altri!-
Niall mi lasciò da sola con Harry, che continuava a dimenarsi per il dolore, senza avere la forza di aprire gli occhi, raccogliendosi le gambe allo stomaco.
-Harry, ascoltami...- gli andai più vicino possibile, accarezzandogli la guancia:-Tu ce la farai, d'accordo? Devi farcela, starai bene, ora ti fa male, ma vedrai che passa in fretta...te lo prometto Harry, tutto questo sta per finire. Ce ne andremo tutti da qui, te lo giuro...- deglutii pesantemente, mentre le lacrime continuavano a scendere, appoggiandosi sulle guance arrossate del riccio:-...e verrete a vivere con me, ce ne andremo tutti insieme, vivremo una vita migliore, ma tu devi farcela. Non puoi mollare ora, hai capito? Ne hai superate tantissime, e non dovevi proteggere me, perché diavolo l'hai fatto?!- spostai la mano sul suo collo, appoggiando la fronte alla sua:-Perché cazzo l'hai fatto, eh?!-
Uno sbuffo caldo lasciò la sua bocca, mentre lui provava a dire qualcosa, anche se le parole non erano altro che un flebile sussurro:-Perché te l'avevo promesso...anche se mi sarebbe costata la vita. E tu...- prese un profondo respiro, gemendo dal dolore:-...hai detto che non l'avresti permesso, ma io ti ho detto che anche se sarei morto sarei stato felice, sapendo di averti salvata.-
Aprì leggermente gli occhi, e in quell'istante riuscii a rivedere quel verde che tanto amavo, offuscato dalla fatica di tenerlo alla luce.
-Sei uno stupido Harry, perché io non posso comunque vivere se tu non ci sei.-
-Non dire così. Tu crescerai, troverai degli altri ragazzi, ti sposerai, avrai dei figli...questo è stato solo l'inizio della tua vita.- sorrise debolmente, per quanto il proiettile glielo permettesse.
-Però tutta la mia vita ora sei tu. Ti prego Harry, non abbandonarmi...-
-Ho sempre odiato vederti piangere...Kas, ho freddo, mi tieni la mano?-
Avrei voluto dirgli di no, avrei voluto dirgli che se aveva freddo doveva sentire caldo, avrei voluto dirgli di non mollare, ma non ci riuscii, perché sapevo bene quel genere di freddo lì a cosa corrispondeva.
-Certo.- gli sorrisi appena e gli strinsi la mano tra le mie. Nel frattempo mi girai verso i ragazzi: Igor era a terra privo di sensi, dal naso colava un bel po' di sangue, Louis e Liam avevano il fiatone, mentre Zayn provava a tranquillizzare Hailey. Anche lei era sconvolta, le lacrime scendevano anche sulle sua guance.
La porta si spalancò di colpo ed entrarono dei medici con una barella, seguiti da altri uomini. Agitai le mani e corsero da Harry, e in pochi secondi fu caricato in barella e portato in ambulanza. Non mi permisero di salire, non lo permisero a nessuno, così lasciammo Liam con Igor, mentre aspettava che arrivasse la polizia per denunciarlo, mentre io partii con Hailey, Louis e Niall; Zayn restò a casa perché doveva incontrare una persona. In realtà insistì per venire, ma non ci sembrava giusto, perciò lo lasciammo libero.
Arrivammo in ospedale di corsa, e salimmo al pronto soccorso. Un medico prese da parte Louis, e per qualche istante il cuore smise di battere quando vidi il mio migliore amico iniziare a piangere.
Dopo che il dottore gli appoggiò una mano sulla spalla, Louis ci raggiunse barcollando, asciugandosi le lacrime con la manica.
-Louis?- Hailey provò ad abbracciarlo, ma lui si allontanando, facendomi segno di raggiungerlo distante dagli altri.
Mi appoggiai al muro con le spalle, e anche se al momento avrei preferito scoppiare a piangere, cercai di trattenermi e incitai Lou a parlare:-Allora?-
-Il proiettile gli ha perforato il polmone sinistro, ora la sua vita è appesa al fino del rasoio.- prese un lungo respiro:-Non mi hanno detto se ce la farà o no, hanno solo detto che è molto grave e che l'operazione potrebbe non riuscire.-
-Ah...d'accordo...- deglutii per cercare di trattenermi, ma la cosa stava funzionando ben poco.
-Kas, se devi piangere, fallo, ci siamo in due in questa situazione.-
Il tempo di guardarlo negli occhi e mi scaraventai addosso a lui, abbracciandolo stretto, singhiozzando contro il suo petto. La sua mano vagava tra i miei capelli, accarezzandoli appena, mentre le sue spalle si muovevano in modo irregolare.

Niall's pov
Ero seduto sulle sedie della sala d'aspetto assieme a Hailey, che guardava passivamente le persone passare davanti a lei.
-Ce la farà?- mi chiese, tutto d'un tratto, fissandomi negli occhi.
-Sicuramente. Harry è molto forte...ce la farà, è certo.-
-Allora perché stanno piangendo?-
-Perché magari la situazione è critica. Anzi, senza magari. E' un brutta situazione.-
Alzai lo sguardo verso la segreteria, c'era un via vai di infermieri che non finiva più. Chiusi per un istante gli occhi, e quando li riaprii per poco non saltai giù dalla sedia. A pochi metri da me, Hazel era appoggiata alla colonna intenta a scrivere un messaggio.
-Hailey, vado un attimo da quella ragazza, ok?-
-Tranquillo, Louis sta ritornando.-
Sorrisi a Hay, dirigendomi poi da Hazel. Il cuore batteva forte, perché finalmente era lì davanti a me.
-Buongiorno.-
Alzò di scatto la testa verso di me, aprendosi in un meraviglioso sorriso.
-Niall!-
Mi abbracciò di slancio e io la strinsi a me più che potevo.
-Come stai, Haze?-
-Bene, ti stavo rispondendo adesso.- mi mostrò la schermata del telefono, aperta sul mio messaggio.
-Beh, ora sono qui.-
Si staccò dalle mie braccia, sorridendo dolcemente.
-Mi sei mancato.-
-Anche tu.-
Feci scontrare le mie labbra con le sue, chiudendole in un bacio.
Sapevo che non era il contesto migliore, ma non potevo lasciarla andare un'altra volta.

Zayn's pov
Ero raccolto nel mio giubbino all'angolo di quel negozio ormai da dieci minuti. Mi continuavo a chiedere chi mi sarei trovato davanti, e soprattutto se mi fossi trovato qualcuno. Quella chiamata era stata probabilmente una delle cose più strane della mia vita, e di quell'appuntamento avrei fatto volentieri a meno, sapendo cosa stava succedendo a Harry. Ma secondo Kassidy gli impegni erano impegni, così non riuscii a convincerli a portarmi in ospedale con loro.
-Zayn?-
Mi voltai verso la figura nascosta dall'ombrello che stava venendo verso di me. Era completamente vestita di nero: i leggins neri le fasciavano le gambe snelle e la felpa del medesimo colore ricadeva quasi fino a metà coscia. Gli occhi erano nascosti da un paio di occhiali scuri e dal cappuccio usciva qualche ciuffo castano.
-Coreen.-
Ci stringemmo la mano, dopodiché lei si sfilò il cappuccio e gli occhiali. La somiglianza ad Harry fu una cosa impressionante, tranne per la tonalità più chiara del colore degli occhi e le punte rosa dei capelli.
-Scusa se ti ho disturbato Zayn, ma devo parlarti di una cosa.-
-No, prima mi spieghi chi sei e come hai fatto a trovarmi.-
Sbuffò leggermente, portandosi dietro l'orecchio una ciocca ramata:-Sono Coreen e...- si tirò su la manica destra del giubbotto, scoprendo un simbolo che ricordava l'ariete, contornato da una fiamma. Ce ne aveva parlato Igor: chi aveva quel simbolo tatuato sul polso faceva parte della Gang, una delle bande più pericolose di Londra.
-Sei una della Gang, vero?-
-Esatto.-
-Non sapevo ci fossero anche femmine.-
-Difatti, siamo in due.- abbassò di nuovo la manica, guardandomi fisso negli occhi:-Ma non sono qui per questo. Ora la Gang non c'entra...cioè, sì, c'entra...solo in minima parte però.-
-Quanti anni hai?-
-Diciassette compiuti il ventisette marzo.- sorrise come una bambina, aveva un'espressione molto dolce, contraddetta però dal simbolo tatuato sul polso.
-Bene, Coreen, cosa devi dirmi?-
-Il mio nome completo è Coreen Joyce...Styles.-
Spalancai gli occhi per la sorpresa. Sapevo che Harry aveva una sorella, ma non avrei mai immaginato di conoscerla faccia a faccia.
-Sì, sono la sorella di Harry, e ti ho contattato perché so che tu lo conosci.-
-Se lo conosco...? Lui è mio fratello, cazzo!-
Sorrise debolmente, avvicinandosi a me, appoggiando timidamente le mani alle mie spalle, chiudendosi in un abbraccio. Le cinsi confusamente la vita con le braccia, e fu questione di una manciata di secondi prima che scoppiasse a piangere.
-Che ti prende ora?!-
Si ricompose in fretta al suono del mio tono duro della voce, e si staccò immediatamente, prendendo le distanze.
-Scusami.-
-No, cioè, io...- ok, non ero mai stato bravo a consolare ragazze, per la miseria:-Non volevo spaventarti, volevo solo sapere che avevi, ecco.-
-Io ho bisogno di vedere Harry...lui è mio fratello, e io devo vederlo.-
Sorrisi amaramente. Sarei stato contento di dirle di seguirmi, che l'avrei portata da lui, ma purtroppo fui costretto a dirle tutt'altro:-Lui è in ospedale, ora.-
-Come?!-
-Allora, è una storia lunga...-
-Ti ascolto.-
-Vieni.-
Intrecciai la mano alla sua e senza dire nulla uscii allo scoperto, fino ad entrare in un bar, sedendoci ad un tavolo.
-Allora Coreen, la storia è questa: io, Harry, Louis, Niall e Liam viviamo con un criminale di nome Igor che ci fa fare tutto ciò che vuole. Tre settimane fa abbiamo dovuto rapire una ragazza, Kassidy, e ora quella ragazza è la fidanzata di Harry. Il loro è stato un rapporto molto strano: i primi giorni era un litigio continuo, verso lo scattare della seconda settimana però le cose sono cambiate e si sono addolcite, finché un giorno si sono decisi e grazie a Louis si sono messi insieme...- sorrisi tra me e me, il ricordo di quei due che continuavano a battibeccare era quasi divertente:-Harry è cambiato, da quando c'è Kassidy. Però ora lui è in pericolo di vita. Ritornando a Igor, giusto un paio d'ora fa, ha sparato un proiettile contro Kassidy. Certo, il proiettile era rivolto verso di lei, ma Harry lo intercettò, facendo da scudo a Kas. Ora sono tutti in ospedale, e non ho ancora ricevuto notizie. So comunque che non si sa se ce la farà.- mandai giù quel pesante nodo alla gola che mi si era formato.
Alzi gli occhi verso la ragazza di fronte a me, e non mi sorpresi vedendo le lacrime scorrere sulle sue guance arrossate.
-Ti posso capire Coreen, Harry è un fratello per me come lo è per te. Se vuoi ti porto in ospedale.-
-Certo. Direi che va bene.- passò la manica della felpa sulle guance, sospirando pesantemente.
Provai a sorriderle. Ma non un sorriso da amico, perché nemmeno la conoscevo. Un sorriso di quelli rari, un sorriso fatto solo per un vero motivo. La capivo davvero, perché il fatto di non aver mai visto Harry non la esonerava dal fatto di essere sue sorella. Mi chiedevo però come avesse fatto una ragazza come lei ad entrare nella Gang. Quella banda era famosa per furti e contrabbandi di droga, e tutti i membri erano dei tipi particolari. Per quel genere di affari non dovevi essere troppo emotivo e dovevi mantenere costantemente il distacco da tutte le persone, perché poteva essere ucciso anche il tuo migliore amico da un momento all'altro. Eppure Coreen non mi sembrava per niente apatica. Anzi, appena le avevo detto di Harry era scoppiata a piangere, e se qualcuno della Gang veniva sorpreso a piangere, veniva subito cacciato.

Kassidy's pov
Il mio mondo era totalmente immobile.
Davanti ai miei occhi le persone camminavano, parlavano allegramente tra di loro, prendevano un caffè, chiedevano i voti dei loro figli a scuola, ma io non riuscivo a vederle.
Niall, poco distante da noi, stava raccontando ad Haze di Harry.
Louis, vicino a me, teneva in braccio Hailey, mentre quest'ultima mi reggeva la mano.
Ma nemmeno un contatto fisico poteva riportarmi alla realtà. Quell'immagine di Harry steso per terra, inerme, debole, cosparso di sangue, sofferente, era impressa nella mia mente. Era lo sfondo di tutte le immagini che vedevo attraverso gli occhi vuoti.
Aveva anche il coraggio di pensare che io sarei andata avanti, che avrei saputo trovarmi un altro ragazzo, ma forse non si rendeva conto che ero innamorata di lui. Forse anche perché non glielo avevo mai detto ufficialmente. Un "ti amo" o un "sono innamorata di te" non c'era mai stato, e continuavo a maledirmi per quello. Speravo che fosse riuscito a capire che a me lui non piaceva soltanto, che quell'emozione che provavo con lui andava ben oltre una cotta.
Purtroppo però, in quel momento tutto era in bilico. Ogni mi certezza andava via via affievolendosi, perché non potevo dire addio al mio Harry. Lui era quel ragazzo solo mio, quel ragazzo che mi aveva cambiata, fatta crescere, quel ragazzo che mi aveva fatta innamorare per la prima volta. E anche se si sa che il primo amore non si scorda mai, io non volevo avere altre esperienze, perché volevo avere solamente Harry al mio fianco. Era stato lui a darmi della cagna il primo giorno, e chiamarmi "piccola" verso il quindicesimo.
Fu quando mi addormentai per un istante e caddi in avanti che mi risvegliai e mi rizzai dirtta in piedi, il tempo per vedere di fronte a me Zayn e una ragazza che non avevo mai incontrato prima.
Quest'ultima mi guardò confusa, per poi schiarirsi la voce e presentarsi:-Ciao Kassidy, sono Coreen.-
-Piacere...- mugugnai:-...no, aspetta, come fai a conoscermi?-
-Zayn mi ha parlato di te.-
-E come fai a conoscere Zayn?!- cercai lo sguardo del moro che era però impegnato a parlare con Louis.
-L'ho contattato io questa notte, credo ti abbia detto che doveva vedersi con qualcuno.-
-Ah sì...- mi stropicciai gli occhi leggermente offuscati dal sonno e dalle lacrime:-Devi scusarmi, non ho un bel momento.-
-Tranquilla, so tutto. Sono la sorella di Harry.-
Spalancai gli occhi alle parole della ragazza. In effetti ci assomigliava parecchio al riccio.
-Piacere di conoscerti Coreen, io sono Kassidy Parker, la ragazza di Harry.-
Mi sorrise dolcemente, sistemandosi i capelli. Notai che aveva delle bellissime punte rosa che cadevano elegantemente all'altezza dello stomaco.
Stavo per parlarle quando un dottore uscì dalla camera di Harry e chiamò Louis a gran voce. Così il mio migliore amico corse dal vecchio, seguito da me.
-Allora ragazzi, per ora la situazione non è ancora stabile, il signor Styles sta riposando.-
Louis si schiarì la voce:-Ma starà bene, vero? Cioè, guarirà?-
-Non possiamo dirlo questo, signor Tomlinson. Nulla è certo, la situazione potrebbe peggiorare da un momento all'altro. Per ora abbiamo fatto tutto il possibile, ma la situazione si potrebbe ribaltare.-
-Possiamo vederlo?-
-Mmh...potete entrare, ma evitate di parlargli, ok? Deve riposare.-
-Va bene, grazie.-
Ringraziammo il dottore e corremmo dagli altri per dire loro tutto ciò che ci era stato riferito. Harry non era salvo, ma una speranza si era accesa in me.
Ci accordammo per fargli visita: per primi sarebbero entrati Zayn e Coreen, successivamente io e Louis ed infine Niall e Hailey.

Coreen's pov
Zayn continuava a tenermi la mano. A uno della Gang quel contatto avrebbe sicuramente dato fastidio, ma non a me, perché avevo bisogno di qualcuno in quel momento per andare avanti ed entrare in quella stanza silenziosa senza scoppiare a piangere.
-Sei pronta?- mi sussurrò il moro, stringendo appena la presa.
-Diciamo di sì.-
Aprimmo così la porta.
C'era un silenzio rotto solo dal tichettìo del respiratore. Camminai verso il ragazzo steso sul lettino, e mi vennero le lacrime agli occhi quando finalmente riuscii a vedere mio fratello. Erano anni che non lo vedevo, ormai non lo ricordavo più. In casa erano state eliminate tutte le sue fotografie, ma io ne avevo sempre tenuta una dentro il mio diario, e la guardavo ogni sera prima di andare a dormire.
I ricci che sfuggivano alla fascia gli ricadevano sulla fronte, quasi appoggiandosi sugli occhi chiusi. Le labbra erano quasi dischiuse, ricordava molto il mio modo di dormire. E difatti solo in quel momento notai la straordinaria somiglianza anche nell'aspetto fisico.
Però volevo conoscerlo. Morivo dalla voglia di conoscere mio fratello, di sentire com'era la sua voce, di poterlo abbracciare.
Mi rivolsi a Zayn, lasciandogli la mano:-Com'è lui?-
-In che senso?-
-Di carattere.-
-Beh, lui...lui ha sempre avuto un forte temperamento. Certo, è permaloso e testardo, però ha un gran cuore da dare. Dovresti vederlo quando parla di Kassidy, gli brillano gli occhi. Del resto è un tipo piuttosto allegro quando non c'è Igor nei dintorni.-
Sorrisi involontariamente, per lo meno sapevo com'era di carattere.
-Guarirà, vero?-
-Ma certo.-
Il moro mi strinse in un abbraccio, così anche io lo strinsi a me. In teoria non avrei mai dovuto nemmeno conoscerlo, perché quelli della Gang non potevano avere contatti con altre "bande". Eppure io con Zayn stavo bene, e non avevo intenzione di allontanarmi da lui solo per la Gang. Certo, ero affezionata anche a tutti i membri della mia banda: Michael, Jack, Dylan, Amy, Klaus, Ace e Wiley; però Zayn in quel momento mi era vicino, pur sapendo i rischi che stava correndo.
-Dai usciamo.- mi prese di nuovo per mano:-Lasciamolo a Kassidy.-
-Okay.-

Louis's pov
Vedemmo finalmente i due ragazzi uscire a mano dalla camera, così entrammo io e Kassidy.
Così ci scambiammo uno sguardo d'intesa e ci alzammo, entrando così nella grande stanza bianca. Era tutto molto anonimo, non c'erano elementi che scpiccavano: era tutto schifosamente bianco. A fare un po' di distacco c'erano i capelli scuri di Harry, tirati su da una fascia.
-Forza, Kas.-
Misi un braccio intorno alla spalla della ragazza, così ci avvicinammo ad Harry. Respirava lentamente, mentre il continuo tichettìo del respiratore ci faceva capire che il suo battito cardiaco era regolare. Sul suo viso però non c'era un espressione rilassata, di chi dormiva: c'era l'espressione di chi sta soffrendo, di chi sta combattendo per la vita.
-Louis?-
Mi girai verso Kassidy, mentre lei si avvicinava ad Harry dall'altro lato.
-Dimmi.-
-Credi che ce la farà?-
-Non posso dirti di sì, Kas, non voglio illuderti. Quando hai danni come questi la tua sopravvivenza non è scontata, e anche se dovesse uscire da qui non è detto che dopo andrà tutto bene. Purtroppo un polmone perforato non è un problema da niente...-
Alzai lo sguardo verso di lei, notando come le lacrime stavano scendendo sulle sue guance candide.
-Louis, è colpa mia.-
-Cosa? Non dirlo nemmeno. Non sei stata tu a dirgli di buttarsi, lui ha voluto proteggerti. E' stata una sua scelta. Credimi, sapeva a cosa stava andando in contro, ma non gli importava. Lui tiene di più a te che a se stesso.-
-Se io non fossi esistita non sarebbe successo niente.- portò fulmineamente la mano sul polso destro, tirandosi su la manica, mostrandomi infinite cicatrici:-Perché non mi sono uccisa quando potevo?!-
La raggiunsi dall'altro lato del letto, stringendola forte a me:-Sono tutte cazzate, non dirlo mai più. Sei una ragazza fantastica Kassidy, hai dato tanto e hai ancora di più da dare, non puoi pensare che a diciassette anni la tua vita sia finita. E se ti ribecco a toccare ancora quella lametta te la faccio pagare, ok?-
Non mi rispose, semplicemente picchiò un leggero pugno contro il mio petto, affondandoci poi la testa, scoppiando a piangere nuovamente. Se Harry non ce l'avesse fatta, nemmeno Kassidy ci sarebbe riuscita. Era chiaro che la sua vita dipendeva da quella del riccio, e stavo sperando con tutto me stesso che entrambi ce l'avessero fatta.
-Mi lasci da sola con lui, per favore?-
-Certo.- le sorrisi appena, liberandola dall'abbraccio e uscendo così dalla stanza, liberandomi rapidamente della lacrime che ero riuscito a trattenere con molta fatica. Infilai la mano in tasca, trovandovi una scatolina. Quella sctaola conteneva un anello, me l'aveva data Harry da dare a Kassidy in caso di emergenze. Ed io, appoggiato con le mani al lavandino di quel bagno, con le guance solcate da pesanti lacrime, pregavo con tutto me stesso che non fosse arrivato il momento di consegnarla.

Kassidy's pov
Presi la sedia e la misi accanto al letto dove era steso Harry, così mi ci inginocchiai su e riuscii ad essere alla sua altezza, quel minimo che bastava per poter ammirare i suoi occhi chiusi in una smorfia di sofferenza. Non mi sembrava vero. Tutto quello che avevamo costruito in tre settimane poteva andare perso per colpa di uno stupidissimo proiettile. Se lui non ce l'avesse fatta, sarei crollata anch'io.
Lo guardai un po'. Le braccia, lasciate libere dalla maglietta, uscivano dalle coperte. Mi persi nei suoi tatuaggi, mi erano sempre piaciuti molto. Gli presi la mano, e anche se sapevo di non poterlo fare, gli dissi tutto ciò che mi venne spontaneo.
-Harry...beh, e così sei finito in ospedale. Dio, che stupida che sono...come se non lo sapessi anche tu. Il dottore mi ha detto che non posso parlarti, ma siccome nulla più è certo, colgo l'occasione per dirti ciò che realmente sento. Non capisco per quale motivo tu abbia giocato a fare l'eroe. Lo sapevi bene che quando sarei tornata a casa, senza di voi, io sarei morta di nuovo, quindi potevi lasciare a me il proiettile. Andiamo, tu hai ancora tanto da vivere, Harry, porca puttana. Come cazzo ti sei permesso di portarti via la vita in questa maniera? Ora stai combattendo, lo so, riesco a vederlo, ebbene continua a farlo. Tu mi dimenticherai, ne sono sicura, hai tanto da dare ancora, mentre io ero finita prima di iniziare a vivere.- sospirai pesantemente, cercavo di non piangere:-Io invece non ho più nulla, dovevi lasciare a me il proiettile. Quando ti risveglierai, perché sono sicura che potrò vedere i tuoi occhi ancora una volta, ti darò uno schiaffo che ti ricorderai per il resto dei tuoi giorni!- risi appena, non sapevo più cosa stavo dicendo:-Eri davvero antipatico, sai? Io non ti sopportavo. Poi però ti ho conosciuto...anzi, ti sei fatto conoscere. Ti sei fatto conoscere da questa rompicoglioni, e ti sei fatto amare. Adesso devo andare, Harry...- gli posai un bacio sulle labbra socchiuse, riponendo la sedia dov'era. Appoggiai la mano sulla maniglia, ma mi girai nuovamente verso di lui:-Ah, riccio? Devo dirti una cosa...- sospirai appena:-Io sono innamorata di te.- gli rivolsi un ultimo sorriso, e anche se sapevo che non mi aveva sentita, sentii di essermi tolta un gran peso dallo stomaco.
Varcai la soglia della porta, chiudendola alle mie spalle.
Ritornai da Louis, e feci un cenno a Niall e Hailey perché entrassero. Una volta salutata Hazel, andai da Coreen. Zayn nel frattempo si era spostato da Louis.
-Hai finalmente visto tuo fratello, eh?-
-Già...sai, credo che lui non mi voglia conoscere.-
-Ma cosa dici?-
Ci sedemmo sulle sedie che ci cedettero Zayn e Louis, mentre loro andarono a telefonare a Liam per sapere come andava alla questura con Igor.
-Dico la verità. Credo mi odi...insomma, non vorrei che pensasse che per colpa mia i nostri genitori quella sera non gli aprirono più la porta.-
-Ma no, non lo pensa affatto. Mi diceva che a volte si ricordava di te e ti descriveva secondo la sua memoria. Vedrai, sarà una gioia per lui vederti.-
La mora mi sorrise:-Ti piace davvero, eh?-
-Se...mi piace? Oh no, io sono innamorata di lui.-
-Sono contenta che al suo fianco abbia una persona speciale come te, Kas.-
-Grazie.- arrosii leggermente:-E io sono contenta che abbia una sorella come te.-
Ci stringemmo in un piccolo abbraccio, per poi dividerci: io andai da Louis, mentre Zayn la accompagnò al bar a prendere qualcosa per tutti.
-Sai Lou, sono fiduciosa. Harry...ce la farà. Porca troia, stiamo parlando di Harry Styles!- sorrisi forzatamente. Ciò che dicevo lo dicevo solo per farmi forza.
-Sicuramente...è molto più forte di quanto crediamo. E poi, sapendo che potrebbe ancora vederti, scommetto che salterebbe giù dal letto in un istante...se non stesse dormendo.-
Sorrisi veramente, dopo tutti i sorrisi forzati. Ormai ci credevo: lui sarebbe uscito da lì.

Passarono così tre ore e mezza.
Erano le cinque di pomeriggio. Fuori c'era già buio, mentre la fine dell'anno si avvicinava. Di Harry non avevamo notizie, sapevamo solo che pochi minuti prima un dottore era entrato con altri due medici e non erano ancora usciti. Zayn e Coreen erano andati a fare un giro per l'ospedale, mentre io e Louis ormai chiacchieravamo anche con le infermiere pur di passare un po' il tempo. Il pensiero di Harry era sempre più insistente da quando quei dottori erano entrati nella sua stanza, perché forse avrebbero saputo dirci se la situazione si era stabilizzata.
Finalmente, dopo un'altra snervante mezz'ora, gli uomini uscirono dalla stanza, facendoci cenno di raggiungerli. Fu Louis a parlare per primo:-Allora?-
-Beh, ora è sveglio...-
-E come sta? Cioè, uscirà da qui, vero?- il mio migliore amico era un misto tra l'euforico e il disperato.
-Vi dirà tutto lui. Ha voluto saperlo a tutti i costi e ha insistito perché fosse lui a rivelarvi l'esito dell'operazione.-
Mi schiarii la voce, stringendo la mano di Louis:-Possiamo entrare?-
-Certo.-
I medici si allontanarono, mentre un sorriso si fece largo sul mio viso. Ci avevano praticamente detto che Harry ce l'avrebbe fatta, quindi ero al settimo cielo.
Louis strinse la mia mano, entrando nella stanza bianca. Il riccio appoggiava la schiena alla testiera del letto e davanti a lui c'era un vassoio rialzato con dei piatti sopra. Appena ci vide sorride debolmente, provando ad agitare la mano, ma evidentemente l'anestesia aveva effetto ancora sui muscoli.
-Ciao ragazzi.-
-Ciao Harry!- Louis si catapultò vicino a lui, abbracciandolo appena.
Io lo raggiunsi più lentamente, quasi agitata.
-Ciao Kas.- il sorriso debole del mio ragazzo mandò a puttante tutti i miei neuroni funzionanti, così cercando di trattenere le lacrime (di gioia, fortunatamente), mi avvicinai a lui per poi lasciargli un bacio sulla guancia.
-Come stai, Harry?-
-Potrei stare meglio...- ridacchiò appena, per poi rivolgersi a Louis:-Lou, so che mi sono appena svegliato e avrai sicuramente delle cose da dirmi, ma mi puoi lasciare un attimo con Kas? Lei poi ti dirà tutto. Questione di dieci minuti.-
-Certo, che domande sono? A dopo.-
Così il moro uscì dalla stanza, lasciando me e Harry da soli.
-Avvicinati, Kassidy.-
-Sono qui.-
Presi posto accanto a lui, scompigliandogli appena i capelli.
-Come stai?-
Lo guardai quasi male:-Come sto io? Ma come stai tu! Io sto bene, lo sai. Soprattutto adesso che so che puoi parlare, insomma...che ti sei svegliato.-
-Sei sempre la solita...- sorrise di nuovo, cercando la mia mano con la sua:-Sempre permalosa e rompicoglioni.-
-Sì, direi che ti sei ripreso.-
Accarezzò a fatica il dorso della mano stretta intorno alla sua, continuando a sorridere appena:-Kassidy?-
-Dimmi.-
Il suo sguardo si perse nel mio, mentre dalla sua bocca uscì un sussurro:-Io...-
-Sì?- il cuore mi batteva forte, ero felicissima.
-Io non ce la farò.-
Il mondo mi cadde addosso con quelle poche semplici parole. Lo guardai spaventata e lui sembrò non capire la mia espressione.
-Come...ma, i dottori ci hanno detto che tu ci avresti fatto sapere l'esito dell'operazione...-
-Appunto, non è riuscita. Mi restano poche ore, sto finendo l'ossigeno che mi rimane. Il polmone è troppo danneggiato, anche se dovessi uscire poi non sopravviverei.- mi sorrise, di nuovo, mentre io lentamente iniziavo a piangere.
-Come...come puoi dirlo col sorriso, eh? Cazzo, Harry, come puoi sorridermi dopo avermi detto queste cose?! Perché cazzo mi hai voluto proteggere, eh?!-
-Hey, abbassa la voce, non possiamo fare le nostre scenate anche qui. Kas, come potevo dirtelo? Piangendo? Ci mancava solo che mi mettessi a piangere mentre te lo dicevo, sapendo che tu mi avresti seguito a ruota. Perciò ho sorriso, e continuerò a farlo finché tu non sarai uscita da questa stanza.-
Perfetto, si metteva pure a giocare a fare l'eroe. In quel momento avrei voluto prenderlo a schiaffi, e urlargli che non doveva fare niente, perché se non mi avrebbe uccisa Igor sarei morta una volta tornata a casa.
-Sei uno stupido, Harry. Quella pistola era rivolta a me, non a te!-
-Lo so che era rivolta a te, porca troia Kassidy, dovevo essere io a spararti!-
Mi immobilizzai alle parole dure di Harry, che sbuffò per calmarsi e rallentare il battito cardiaco, accentuato dal respiratore.
-Kas, Dio mio, dovevo essere io a spararti. Ma come avrei potuto? Perciò mi sono ribellato, ho detto di no a Igor pochi metri prima di andare in garage, e lui mi ha colpito con la canna della pistola sulla gamba per atterrarmi. Solo che sono riuscito ad andare avanti, fino ad arrivare da te e salvarti da quel proiettile. Io sono felice di averlo fatto, capisci?-
Vedendo che non riuscivo a rispondere, proseguì con il discorso:-Avrei tante cose per cui piangere anch'io. Non rivedrò più i miei fratelli, non vedrò l'incarcerazione di Igor, non rivedrò più te, non potrò mai vedere nostro figlio...eppure non piango, perché ora sono felice che tu sia qui e stia bene. E preferisco che sia così piuttosto che i ruoli siano invertiti.-
-Harry, io...ti prego, non lasciarmi.-
-Hanno detto che se supero la notte allora resterò vivo, ma c'è solo il trenta per cento delle probabilità che io la superi.-
-Beh, il trenta va bene Harry, non è un dato da sottovalutare.-
Sorrise tranquillamente, stringendo appena la presa sulla mia mano:-Contro il settanta per cento di probablità che io non la superi. Kassidy, non essere triste.-
-E come faccio? Sei tutta la mia vita, Harry.-
-Posso dirti una cosa, per una buona volta?- usò un tono ironico, quasi a sottolineare il fatto che avessi da ridire su tutto ciò che diceva.
-Ti ascolto.-
-Prima asciugati le lacrime, poi te la dico.-
-Devi essere sadico anche qui?
-Certo!- rise appena, come trovasse le forze per farlo non lo sapevo.
-Dai, dimmi.- col viso quasi asciutto riuscii a guardarlo nei suoi occhi perfettamente verdi.
-Sicura di volerlo sapere?-
-Sì...-
-Sicura sicura?-
M'innervosii parecchio:-Sì, per Dio!-
-Sono innamorato di te, Kassidy.-
Riuscii finalmente a sorridere anch'io:-Anche io.-
-Ed è perché ti amo che ho fatto questo. E non lo rimpiango.-
Stavo per ribattere quando si aprì la porta della stanza ed entrò un dottore:-Signorina Parker, sarebbe meglio che lasciasse riposare il signor Styles.-
-Io, beh...Harry...-
Lo guardai per l'ultima volta, anche se la sua immagine si sfocò velocemente a causa delle lacrime.
-Kassidy, ti amo.- mi sussurrò. Non volevo rendermi conto che quello era un addio, che io non l'avrei mai più rivisto.
-Harry, ti prego, combatti, non lasciarmi! Io ti amo!-
Il dottore sorrise tristemente, chiudendo la porta, mentre riuscii sentire Harry che con la voce rotta dal pianto, come quando mi disse che si era reso conto di essere stato affetto dalla Sindrome di Stoccolma, sussurrò:-Anche io ti amo.-


Angolo autrice
Heeeeey bella gente :D
Scusate il ritardo. Ebbene, questo era il penultimo capitolo. Ahimè il prossimo sarà l'ultimo capitolo di They Call it "Stockholm Syndrome". Grazie a tutte le magnifiche persone che mi hanno accompagnata fino ad ora, spero che la storia vi piaccia e vi sia piaciuta in ogni suo difetto. Grazie a tutti!

Ale xx
Lou xx

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Heyale