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Autore: SavannahWalker    01/03/2014    2 recensioni
Il sole splendeva ad Akane Resort, città famosa per essere un "must" dei turisti amanti della spiaggia. Recentemente era stato aggiunto un sentiero che portava fino alla cima della scogliera retrostante dove erano situati nuovi negozi, ristoranti, bar e ostelli per accogliere anche i turisti che non disponevano di ingenti somme di denaro. Durante il week-end, la sera, la strada principale faceva spazio a bancarelle che vendevano ogni sorta di oggetti. E' qui che la nostra gilda ha deciso di passare l'estate per "distrarsi dalla città".
Tre mesi possono passare velocemente o sembrare interminabili. La nostra gilda preferita si prenderà una bella vacanza dopo il torneo dei maghi! Un mix d'amore, simpatia e tranquillità (Finché dura).
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza/Gerard, Gajil/Levy, Gray/Lluvia, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- GIUGNO -
II


Il cielo era coperto da nuvoloni grigi che preavvisavano l'imminente temporale, tutti i bagnanti si affrettarono ad abbandonare la spiaggia per correre al riparo. Le nuvole si fecere più scure e le prime gocce di pioggia cominciarono a cadere grossolanamente. Il vento soffiava abbastanza forte da piegare le palme, le onde del mare erano alte e si infragevano sugli scogli vicini. Il temporale infondeva un senso di malinconia generale ma soprattutto su Natsu Dragneel. Il Dragon Slayer era sdraiato sul letto con le mani dietro la nuca, fissava il soffitto mentre nella sua testa si era creato un groviglio di pensieri. Ripensava alle parole dette da Erza la sera prima. Con i suoi amici sapeva dire le cose giuste al momento giusto ma con Lisanna era diverso. Aveva ben impresso il momento in cui la rivide ad Edolas dopo tutto quel tempo passato nella convinzione che se ne fosse andata per sempre. Al momento non riusciva a crederci, gli sembrava un'ipotesi talmente impossibile, invece era lei. In carne ed ossa, era viva. Le corse incontro impulsivamente e, se non l'avessero fermato, l'avvrebbe abbracciata con tutta la forza possibile, non l'avrebbe più lasciata andare per il timore di perderla di nuovo, già una volta le era stata portata via senza che potesse far nulla. Doveva ammettere che da quando era tornata ad Earthland il loro rapporto era cambiato, non si aspettava che tutto tornasse come prima, ma frasi, sorrisi e gesti erano tutti di circostanza. Nessuno dei due sapeva come bene come comportarsi dopo che un legame come il loro era stato spezzato da qualcosa di così grande come la morte. L'idea che lei avesse dimenticato tutto lo assaliva frequentemente ma una parte di se era sicura dell'esatto contrario. Girò la testa e vide che i letti vicino al suo erano vuoti, ne approffittò per dormire ma appena chiuse gli occhi una zampetta gli battè sulla fronte.
«Natsu! Ho fame, andiamo a mangiare un po' di pesce!»
«Happy, non ne ho voglia. Vai avanti, poi ti raggiungo» rispose con voce roca «Voglio dormire per un po'».
L' Exceed abbassò le orecchie «E' per il regalo di Lisanna vero? Non è colpa tua se c'è questo tempaccio».
Il ragazzo non rispose, si limitò a stroppicciarsi gli occhi ed a sbadigliare. Il gatto cercò di persuaderlo in tutti modi ma con scarsi risultati. Uscì dalla stanza e raggiunse i suoi due amici.
«E' ancora giù di corda?» chiese Charle.
Lui annuì. I tre si scambiarono uno sguardo dispiaciuto prima di incamminarsi verso il ristorante.




***




«Oi, Natsu! Vuoi scendere da quel maledetto letto o hai intenzione di poltrire tutto il giorno, fiammella?» urlò Gray mentre gli tirava un cuscino dritto in faccia.
Il ragazzo scese dal letto «Si può sapere cosa ti prende Gray? Ti faccio sciogliere con uno dei miei pugni!» sbottò, furente.
I due cominciarono una delle loro solite liti, distruggendo mezza stanza - tutte le cose rotte andranno sul conto della Gilda - ma fortunamente furono interrotti dall'incessante bussare alla porta. Gray si trascinò fino alla porta per aprirla, con Natsu ancora attaccato ad un braccio, e fuori c'era Loki con le braccia incrociate ed un sopracciglio alzato.
«Se avete finito di darvele, potremmo anche raggiungere gli altri al bar!» disse spazientito «Santo cielo, Gray! Mettiti qualcosa addosso!»
Il ragazzo abbassò lo sguardo e portò le mani in basso per coprirsi mentre gli altri due gli davano del nudista, deridendolo. Arrivarono al bar ed ordinarono da bere, mentre aspettavano si sedettero al bancone, poco dopo entrarono le ragazze e li raggiunsero.
Erano lì da più di due ore, parlavano animatamente, ma l'unico che non aveva ancora aperto bocca era Natsu. Rimase con il capo chino, fissandosi le mani. Non ascoltava quello che stavano dicendo i suoi amici, era su un mondo a parte, cercava di pensare ad un modo per parlare con lei senza mandare tutto all'aria ma in quel momento la sua mente era vuota. Provava la stessa sensazione quando andava giù al fiume di Magnolia, da solo a pensare a tutto e a niente. Di fronte lui, dall'altra parte del tavolo, c'era Lisanna seduta tra sua sorella ed Erza. Ogni tanto la guardava senza farsi notare dagli altri. Guardava i capelli che le cadevano appena sotto il mento, il sorriso che le riempiva il volto, gli occhi azzurro intenso contornati da lunghe ciglia - se i suoi occhi fossero stati il mare, ci sarebbe annegato dentro senza alcuna possibilità di tornare a galla - che spesso si incrociavano con i suoi.
«Poi qualcuno qui non è proprio di compagnia!» disse Loki, dando un colpetto sulla spalla del mago.
«Infatti, perché tu e Gray non avete già cominciato a litigare!?» domando Lucy con tono sorpreso «A quest'ora avreste già devastato mezzo locale!»
Erza volse gli occhi verso l'amico e si chiese se il suo discorso, al posto di aiutarlo, avesse peggiorato la situazione. Poche volte l'aveva visto con un'espressione così affranta, poche volte non si sentiva la sua voce squillante sovrastare le altre, poche volte gli si poteva leggere l'insicurezza negli occhi.
«Credo che a Natsu non piaccia la pioggia, per questo è triste! E' il Dragon Slayer del fuoco, no?» esordì Lisanna, sfoggiando uno dei suoi sorrisi gentili «Non è così?»
Tutti si voltarono verso di lei e poi ritornarono su di lui, in attesa di una risposta ad una domanda così inaspettata. Lui la guardò, le guance si infuocarono e il cuore cominciò a battere a ritmo spropositato.
«P-presumo d-di sì...» rispose con il fiato corto.
Si sporse appena sopra il tavolo, nella sua direzione, mentre continuava a sorridere «Non c'è nulla di male ad avere paura...» prese le mani del ragazzo tra le sue «C'è sempre qualcuno disposto a proteggerti ed aiutarti».
Non riuscì ad alzare gli occhi verso i suoi, sentire il calore delle sue mani gli diede un brivido che percorse tutto il corpo. Sentirsi così vulnerabile gli dava la nausea. Si alzò di scatto e si diresse fuori dal locale, lasciandosi i suoi compagni attoniti alle spalle. Lisanna rimase con le mani a mezz'aria e il sorriso scomparve per lasciare spazio ad un'espressione dispiaciuta. Si fermò, poco più avanti dell'entrata, con i pugni stretti. Con la pioggia scrosciante i vestiti si attaccarono alla pelle, dai capelli bagnati cadevano delle gocce che percorrevano la guancia per poi cadere dalla mascella serrata. Alzò la testa verso il cielo, tirandosi indietro i capelli e lasciò che la pioggia gli bagnasse il viso. Per la prima volta, dopo tanto tempo, sentiva freddo. L'impulsività l'aveva salvato molte volte ma in questo caso l'aveva solo aiutato a scappare davanti ad una sfida diretta con i suoi sentimenti. Quanto odiava essere sconfitto. Dannazione, era il figlio di Igneel! Come poteva trovarsi in una situazione del genere?
«Natsu...» disse una voce alle sue spalle «Mi dispiace... Non volevo ferirti».
Riconobbe il suo odore, lo riconoscerebbe tra mille «Non l'hai fatto, Lisanna».
«Allora perché sei s-scappato v-via?!» domandò, tremando.
Si girò, guardandola dritta negli occhi, pronto a dare una risposta decisa ma quando vide che la ragazza si teneva le spalle a causa del freddo, le corse incontro. L'abbracciò stretta, appoggiando la testa sulla sua. Lei appoggiò le mani sul suo petto, facendosi piccola, godendosi quella sensazione di calore. Le scese una lacrima che asciugò subito. Non si abbracciavano da quando lei era tornata dalla sua vera famiglia, lo aspettava da tanto tempo.
«Perché piangi?» chiese, preoccupato.
«Non è niente, non preoccuparti» rispose, serena.
«Come puoi piangere e non avere niente? Si piange se si sta male! Non capisco!» esclamò, prendendola per le spalle. Si guardarono per un attimo e poi scoppiarono a ridere.
Andiamo Natsu, quando mai capisci? Pensò.
«Lisanna...» disse portandosi una mano dietro la nuca «Io dovrei farti vedere una cosa». La prese per mano è cominciò a correre verso il sentiero che portava ad un piccolo bosco.
Dopo mezzora di corsa sotto la pioggia, arrivarono all'entrata del bosco. Camminò deciso, senza mai lasciarle la mano, le chiese di chiudere gli occhi e lei obbedì. Arrivarono ai piedi di una collina, la fermò e si mise dietro di lei mettendo le mani sopra le sue. Contò fino a tre e le fece finalmente vedere la sua sorpresa. Lisanna sgranò gli occhi e aprì la bocca, stupita. Davanti a loro c'era la copia esatta, in versione più grande, della "casa" che avevano costruito da piccoli per loro e l'uovo di Happy. Lacrime di gioia scesero spontanee, il cuore le stava scoppiando per la felicità. Corse verso di essa, la toccò e subito le vennero a galla tutti i ricordi di quei giorni, le sensazioni di prendersi cura dell'Exceed fino alla sua nascita, comportarsi come una famiglia nonostante la tenera età. Vecchie emozioni si fecero nuove, infondendo in lei un senso di appartenenza che le mancava da un bel pezzo. Lui le fece segno di entrare. Dentro c'erano delle coperte con dei cuscini ed un tavolino dove era appoggiato un pacchetto. Natsu fece delle piccole fiamme fluttuanti tutte intorno alla stanza e le porse il regalo.
«Ancora? Non hai già fatto abbastanza?» chiese lei, spostando il pacchetto da una mano all'altra. Lui non rispose e le fece cenno di aprirlo.
Lo scartò, con le mani che tremavano, estrasse una cornice con all'interno il ritratto fatto da Reedus, con tutti i membri della Gilda. Appoggiò il regalo sulla coperta e si gettò fra le braccia del ragazzo, le lacrime bagnavano la sua sciarpa.
«Happy, Lily e Charle mi hanno dato una mano con tutto questo mentre ero alla tua festa» con sguardo fiero, alzò l'indice verso l'alto «Non ti abbiamo mai dimenticata. Ricorda che siamo una famiglia!»
Lei si strinse ancora di più su di lui, senza smettere di piangere.
«Tanti auguri, Lisanna» disse, accarezzandole la testa dolcemente.
Si asciugò le lacrime e lo ringraziò. Aveva fatto tutto il possibile per farla sentire a casa ma sentiva che c'era ancora qualcosa che non sapeva. Si sedette di fianco a lui e avvolse entrambi con la coperta più grande. Appoggiò la testa sulla sua spalla e chiuse gli occhi. Sentiva il suo respiro profondo sfiorarle i capelli, gli prese la mano e lo ringraziò di nuovo. Lui appoggiò le labbra calde sulla fronte per qualche secondo. Aprì gli occhi e sollevò lo sguardo verso i suoi, sorridendo, e gli accarezzò una guancia.
«Sai...» disse con voce sommessa «Sono ancora ferma nella mia decisione» fece una pausa «Quella di essere tua moglie, intendo».
Natsu sobbalzò e inciampò sul tavolino dietro di loro, sbattendò la testa sul terreno.
«I-Io non ricordo q-questa cosa!» balbettò.
Lei lo raggiunge, mettendosi sopra di lui, con il viso distante pochi centimetri da quello paonazzo del ragazzo.
«Oh, eccome se te lo ricordi!» disse, con un sorriso beffardo «Sennò non saresti scappato via!» una specie di aura viola si era estesa attorno a lei - in questi momenti si capiva che è la sorella di Mira - «Dovresti farti valere!»
«M-ma i-io...» disse, senza concludere la frase.
Appoggiò la fronte sulla sua «Mi hai portato a casa, Natsu».
Il corpo di lui divenne bollente, instintivamente prese il suo viso tra le mani e si avvicinò.
Si bloccò.
Aveva paura.
Le loro labbra si sfiorarono, non riusciva a baciarla anche se lo desiderava così tanto.
Lei non si mosse, voleva metterlo alla prova, voleva lanciargli una sfida e sperava l'avesse capito.
Per una volta Natsu capì la situazione e si prese la sua rivincita.








NdA - Savannah Blue

Anche questo capitolo è andato!
Tutto le mie fantasie su questo pairing sono in questo capitolo! Li adoro, davvero.
Sicuramente Natsu è un po' - un po' tanto - OOC ma porca miseria sulla storyline originale mi lasciano troppi dubbi, quindi un Natsu che sia ancora legato con Lisanna e si preoccupi del suo rapporto con lei, lo pretendo u.u
Ringrazio di cuore chi segue, chi mette tra i preferiti, chi recensisce e anche chi solo legge! Mi fate sentire meno sola *inchino* <3
Al prossimo capitolo :D
   
 
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