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Autore: Rogigi07    02/03/2014    4 recensioni
Edward Cullen, il ragazzo più gettonato della Forks High School. Isabella Swan, semplice studentessa di 18 anni. Qual'è la loro storia? Isabella non sopporta Edward, Edward non sopporta Isabella e questo porterà entrambi ad una lunga ed astenuante guerra per tutto il corso dell'anno scolastico. Ma cosa succederebbe se Isabella ad un certo punto cedesse al fascino del Cullen? E se Edward si accorgesse che Isabella non è soltanto una semplice studentessa di 18 anni? Lo scoprirete solo leggendo!
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 6 - Il patto (Pov. Bella)

La pace sembra essersi stabilita, Cullen non mi ha più rivolto parola da quando gli ho fatto lo scherzetto della cella frigorifera, si è vero ci sono andata pesante, ma dopotutto se l'è meritato, almeno non mi darà più fastidio, o almeno è quello che spero.
Oggi finalmente è Sabato, quindi niente scuola io Alice e Rose, solitamente ci chiudiamo in un centro commerciale, io odio fare shopping ma vederle felici appaga anche me, quindi mi sacrifico e le accompagno.
Dopo essermi fatta una doccia veloce, mi siedo sul divano e nell'attesa che Alice mi venga a prendere ripenso a tutto ciò che è successo in questi due anni, da quando Cullen è arrivato a scuola. L'ho odiato sin dall'inizio ma in fondo di lui, oltre che è uno spocchioso, presuntuoso e montato cinico del cavolo, non so decisamente nulla e il motivo per cui io non l'abbia mai voluto conoscere ovviamente è dato dal fatto che lui si è sempre mostrato in questo modo. Più volte Alice mi ha detto che in casa è si spocchioso, ma quando si tratta di sua madre Esme diventa un cucciolo, francamente non ci ho mai creduto, non ci crederei neanche se lo vedessi, ciò non toglie però che forse sono stata un po' troppo prevenuta nei suoi confronti, l'ho giudicato male sin dal primo giorno in cui è arrivato e suppongo che il suo odio reciproco nei miei confronti sia a causa di questo.
Il suono del campanello mi ridesta dai miei pensieri, squotendo la testa come a voler togliere traccia di ciò che ho appena pensato, mi alzo dal divano e corro ad aprire.
- Alice, finalmente ti stavo aspettando! - Dico sorridendo alla mia amica dopo averle aperto la porta
- Ciao Bella, sei pronta? - Mi risponde ricambiando il sorriso
- Si, andiamo. - E dopo aver preso la borsa e chiuso casa, ci dirigiamo in macchina alla volta del centro commerciale.
Il centro commerciale di Seattle dista poco più di un quarto d'ora da Forks, quindi durante il tragitto, ovviamente abbiamo avuto il tempo necessario per spettegolare un po', ho anche azzardato il discorso su Edward e su quanto forse io sia prevenuta nei suoi confronti e quella matta di Alice si è perfino convinta che io possa un giorno innamorarmi di lui, che cosa assurda! Io innamorarmi di un troglodita come Edward? Giammai!
- Oh andiamo Bella, mio fratello potrebbe piacerti davvero se tu eliminassi dalla testa la sua versione da sex simbol! - Mi dice Alice cantilenando
- Ma piantala Alice! Non potrebbe mai piacermi un essere insensibile e... E non so con quale altro dispreggiativo descriverlo, come tuo fratello! E la versione da sex simbol, per la cronaca se l'è creata lui, non di certo io! - Ribatto piccata
- Dai Alice lasciala stare! Magari ha ragione Edward non è propriamente il tipo che potrebbe piacerle - Mi difende Rose
- Mah, sarà! Secondo me invece formerebbero una bella coppia! - Continua Alice con gli occhi sognanti
- Preferirei cavarmi gli occhi con due spilli piuttosto che stare con lui! - Le rispondo acidamente
- Chi disprezza compra Bella, ricordatelo! - Mi risponde nuovamente Alice facendo questa volta cadere il discorso.
Il pomeriggio al centro commerciale passa molto più velocemente di quello che pensavo, quelle due sono seriamente malate per lo shopping, dopo anni di amicizia e di giri al centro commerciale, non ho ancora capito cosa ci trovino di entusiasmante nell'entrare in tutti i negozi e uscirne piene di buste. Alice dice sempre che lo shopping è terapeutico, io dico che la terapia mi serve una volta uscita da lì con quelle due assassine! Io sono sempre stata una tipa che preferiva una cioccolata calda davanti al camino, appollaiata sul divano con una copertina e un buon libro, all'estenuante tour del centro commerciale, insomma, non è faticoso ed è anche costruttivo!
- Bella? Bella ci sei? - Mi richiama Rose distraendomi dai miei pensieri
- Mh? Ah si, scusa Rose ero sovrappensiero... - Le rispondo dandole la mia attenzione
- A che pensavi? - Chiede Alice maliziosa
- Al fatto che preferirei stare sul mio comodissimo divano piuttosto che correre a destra e manca per un centro commerciale! Ma è pur vero che se non fosse per voi due, sicuramente avrei passato il mio pomeriggio a dormire - Le rispondo cercando di salvarmi in corner, Alice è una tipa si esuberante, ma anche molto permalosa e qualsiasi cosa negativa, sullo shopping - uscite terapeutiche tra amiche, potrebbe offenderla
- Non capisco proprio come faccia a non piacerti lo shopping Bella, è qualcosa di... Non so neanche descriverlo! - Dice Alice sognante
- Distruttivo Alice, qualcosa di distruttivo! Ho i piedi che mi chiedono aiuto! - Le rispondo io in tono ironico
- Ma dai piantala, per qualche giretto tutte queste storie, approposito, hai impegni per stasera? - Mi chiede tornando improvvisamente seria
- Charlie è in centrale, quindi il mio programma sarebbe una pizza, un film veloce e poi a letto, cosa proponi? - Chiedo curiosa
- Stasera sei a cena da noi! E non accetto risposte negative, ci sono anche Jasper e Rose - Mi dice euforica
- Mi stai chiedendo di cenare spalla a spalla con tuo fratello, dopo ciò che gli ho combinato? Conoscendolo mi chiuderà in bagno! - Le dico disgustata
- Beh bisogna vedere per quale scopo però... - Dice Alice maliziosa dirigendosi verso la macchina
- Ah ormai quella si è fissata Bella, non glielo toglierà dalla testa nessuno che voi due potreste innamorarvi! - Dice Rose con fare rassegnato
- Povera me! - Esclamo dirigendomi anch'io verso la macchina di Rose.
Villa Cullen è forse una delle ville più belle che io abbia mai visto in tutta la mia vita, è maestosa, lucente, insomma è perfetta ed io l'ho adorata dal primo momento in cui l'ho vista, qualche anno fa. Conosco la famiglia di Alice da molto tempo ed è un po' come se fosse anche la mia, tanto il tempo che ho trascorso quì con loro. Sua madre, Esme mi è stata molto vicina nei momenti in cui mi mancava mia madre, certo Charlie è un ottimo padre, si è sempre sforzato di non farmi mancare mai nulla, ma quando avevo bisogno di un appoggio femminile per determinate cose, mia madre purtroppo non c'era. Altrettanto presente è stato Carlisle, che con le sue cure mi ha evitato un amputamento di una gamba o di un braccio ogni qualvolta mi tagliavo, insomma i Cullen sono sempre stati molto importanti nella mia vita, l'unica nota stonante è sempre stata per l'appunto Edward.
Entro in casa Cullen e subito le braccia di Esme sono a circondarmi le spalle trasmettendomi amore, dolcezza e quanti più sentimenti si possano trasmettere con un semplice abbraccio
- Bella! Tesoro mio, era tantissimo tempo che non venivi a trovarci mi sei mancata! - Mi dice dolcemente continuando ad abbracciarmi
- Chiedo perdono Esme, ma sono stata molto impegnata! - Le dico mentendole ovviamente non posso dirle che non sono più andata a trovarla perchè rischio che suo figlio mi decapiti
- Rimani a cena vero? - Mi chiede guardandomi speranzosa
- Assolutamente! - Le rispondo sorridendole, di rimando i suoi occhi si illuminano e contenta si dirige in cucina saltellando. D'istinto mi viene da ridere, ora capisco da chi ha ripreso Alice. Sto per dirigermi in salotto quando ad un certo sento la voce dell'ultima persona che avrei voluto incontrare
- Swan, cosa ci fai in casa mia? - Mi dice acidamente, d'istinto alzo gli occhi al cielo, tanto essendogli di spalle non può vedermi e tiro un sospiro profondo per non scaraventargli la prima cosa che mi capita tra le mani addosso
- Ciao anche a te Cullen - Ribatto ironica girandomi per guardarlo in faccia
- Ti ho fatto una domanda Swan, cosa ci fai in casa mia? - Ripete sempre più acido
- Sono ospite di tua sorella, qualche problema Cullen? - Gli chiedo alzando un sopracciglio
- Non che mi faccia piacere la tua presenza Swan, ma sarebbe darti troppa importanza se mi creassi problemi - Risponde atteggiandosi
- Non preoccuparti Cullen, ho intenzione di starti il più lontano possibile, anzi raggiungo tua sorella, il solo parlare con te mi ha urtato il sistema nervoso - Gli rispondo a tono dandogli le spalle, lo sento borbottare qualcosa mentre salgo le scale per raggiungere Alice nella sua stanza senza dargli però troppa importanza che si chiudesse in camera sua, tanto la voglia che ha di vedermi è direttamente proporzionale a quella che ho io di trovarmelo nuovamente di fronte.
- Alice, posso? - Dico entrando in camera sua
- Certo Bella entra pure - Mi dice sorridendomi, è chinata sul letto che piega i vestiti acquistati nel pomeriggio, sorride felice e serena, lo shopping ha davvero effetti miracolosi su di lei
- Quale problema Bella? - Mi dice guardandomi di sbieco
- No Alice, solo uno spiacevole incontro prima di venire su - Dico sbuffando
- Edward è già in casa? Ma che ore sono? - Chiede stupita guardando l'orologio alla parete
- Sono le 19.30, perchè tanto stupore? - Chiedo curiosa alzando un sopracciglio
- Di solito mio fratello è con quella zecca della sua ragazza fino all'ora di cena, torna a casa giusto cinque minuti prima di mettersi a tavola a mangiare - Spiega risoluta con una punta di stupore
- Mah, eppure non mi sono sbagliata, riconoscerei quella piattola di tuo fratello ovunque e poi ho avuto anche lo spiacevole onore di scambiarci due chiacchiere - Le dico ironica
- E' veramente molto strano, mi dispiace se ti ho messo in difficoltà Bella, ti ho invitata a cena proprio perchè so che Edward non è in casa quasi mai, non mi aspettavo davvero di trovarlo quì a quest'ora - Mi dice guardandomi dispiaciuta
- Ei Alice, non farti troppi problemi, vedo tuo fratello a scuola tutti i giorni, purtroppo, vederlo cinque minuti in più in casa sua non mi reca problemi, l'importante è che sto con te e Rose - Le dico abbracciandola e confortandola, poverina deve sentirsi davvero in colpa. Forse marco un po' troppo su quest'antipatia verso suo fratello, rischio di metterla davvero in seria difficoltà anche quando non dovrebbe, in fondo questa è casa sua, quello che dovrebbe lamentarsi della mia presenza seppure fosse, è lui, non ne ho di certo io il diritto.
Sistemata la roba in camera e chiacchierato ancora un po' anche con Rose che ci aveva raggiunte, Esme ci chiama per la cena, che per quanto mi riguarda è il mio momento preferito visto che adoro da impazzire la sua cucina, poi, conoscendomi veramente bene ed essendo rare le volte che mi fermo a mangiare quì, ogni volta cucina i miei piatti preferiti ed io non posso che leccarmi i baffi dal languorino che sento.
- Ti pareva, dinuovo la carbonara mamma? - Esordisce Edward con tono acido
- Perchè non ti piace Ed? - Gli chiede Esme
- No, non è che non mi piace ma ogni volta che abbiamo questa quì a cena fai la carbonara! - Ribatte ancora con tono acido
- Si da il caso, caro Edward che "questa quì" come la chiami tu, abbia un nome ed è Bella, anzi per te Isabella visto che non abbiamo nessun tipo di legame - Gli rispondo con il suo stesso tono
- Isabella o come ti chiami, poco mi importa, per colpa tua sono costretto a mangiare la carbonara! - Continua stuzzicandomi
- Insomma Edward! Stai facendo i capricci come i bambini, lascia stare Bella e se non vuoi la carbonara puoi anche uscire con quella vongola della tua ragazza e mangiare fuori con lei! - Gli risponde a tono Alice prendendo le mie difese
- Insomma ragazzi, ma che vi prende? Adesso basta discutere e mangiate! Buon appetito! - Interviene Carlisle a placare gli animi. Certo che Cullen quando ci si mette è davvero ridicolo, fare i capricci perchè sua mamma ha cucinato per me e non per lui, veramente sono allibita. Il resto della cena, fortunatamente, passa in modo armonioso, con qualche altra stuzzicata da parte di quel troglodita, ma nulla di troppo animato. Ad un certo punto mi alzo per dare una mano ad Esme a sparecchiare e quello che accade dopo, mi lascia letteralmente a bocca aperta
- Mamma, lascia, sparecchio io, perchè voi intanto non andate sul divano a rilassarvi? Tanto c'è Bella a darmi una mano, prepariamo il caffè e ve lo portiamo dillà - Dice camuffando il suo tono da autoritario a dolce
- Scusa chi ti ha detto che io... - Stavo per inveendo contro di lui ma il suo sguardo gelido e ammonitorio mi blocca la frase sul nascere, mi sbaglio o la sua è una scusa per rimanere solo con me? Cos'è la presenza della sua famiglia non gli permette di torturarmi come si deve? Lo odio, è ufficiale. In compenso, la sua famiglia lo prende in parola e si dirigono tutti in salotto lasciandomi sola con lui
- Allora, cosa vuoi? E' chiaro come l'acqua che la tua era una scusa per rimanere solo con me, hai per causa paura che la tua famiglia ostacoli i tuoi malvagi piani contro di me caro Cullen? - Gli chiedo ironica mettendomi le mani sui fianchi
- Piantala con queste stronzate Swan, devo parlarti. - Dice serio guardandomi negli occhi
- Cullen, mi spaventi, cosa vuoi? - Gli chiedo confusa
- Facciamo un patto - Dice lapidario
- Un patto? Che patto? - Chiedo curiosa
- Voglio lasciare Tanya, ma nonostante siano giorni che la prendo a parolacce, la tratto male e non la consideri, lei continui a starmi addosso - Comincia a spiegare risoluto
- Oh te la sei cercata Cullen ecco cosa si ottiene ad andare dietro alle papere - Gli rispondo deridendolo
- Non sono quì per ridere alle tue squallide battute Swan, tu devi aiutarmi - Mi dice quasi pregandomi e obbligandomi allo stesso tempo
- E da quanto a te, il possente ed irresistibile Edward Cullen, serve l'aiuto di una qualunque come me? - Continuo a deriderlo
- Beh, non è proprio un aiuto Swan, diciamo che ti sto concedendo una tregua - Mi dice guardandomi con aria di sfida
- Oh, ma quale gentile concezione Cullen e a cosa devo tutta questa gentilezza? - Gli rispondo ricambiando il suo sguardo poggiandomi con una mano sul ripiano della cucina e l'altra sul fianco
- Zero gentilezze Swan, so che tu sei la persona giusta per aiutarmi perchè sei la meno sospettata e se mi aiuterai, prometto che non ti darò più il tormento - Mi dice con tono pacato
- E sentiamo, in cosa consisterebbe questo patto? - Chiedo curiosa incrociando le braccia sotto al seno
- Devi fingere di essere la mia fidanzata - Risponde sicuro di se
- Che? Ma dico ti ha dato di volta il cervello? - Gli chiedo alzando di un'ottava il mio tono di voce, io fingermi di essere la sua ragazza? Ma che siamo matti! Non vorrei esserlo neanche per finta, per l'appunto.
- Andiamo Swan, conviene a te, tanto quanto a me, io mi toglierò di mezzo Tanya e tu ti toglierai di mezzo me! - Dice alzando anche lui il tono di voce
- Non se ne parla Cullen, l'ultima cosa che voglio è averti tra i piedi e fingendo di essere la tua fidanzata dovrò starti appiccicata come faceva quella cozza, credimi non è proprio quello che voglio, perciò no, scordatelo! - Gli dico tutto d'un fiato con tono convinto
- Swan, giuro che se non mi aiuti mi vendicherò nel modo peggiore che conosco per quello scherzetto della cella frigorifera! - Mi sta sfidando
- Cullen, non hai ancora recepito che non ho paura di te? Non cederò ad alcun tipo di ricatto e non ho intenzione di aiutarti! - Gli rispondo risoluta
- Swan, te lo sto chiedendo per favore e credimi per me è tanto, perchè non ho mai chiesto favori a nessuno! Neanche a me alletta l'idea di averti tra i piedi, ma sei l'unica persona che può darmi una mano, perciò ti prego, aiutami - Mi chiede tornando calmo, mi fa quasi tenerezza in fondo cos'ho io da perdere? Se lo aiuto, lui smetterà di tormentarmi e questo, in un certo senso, va a mio vantaggio...
- Va bene, ho capito, d'accordo, ti aiuterò - Gli dico cedendo - Ma ad una condizione! - Lo interrompo
- Quale? - Chiede sbuffando
- Se non dovesse funzionare questo tuo piano diabolico, comunque mi lascerai in pace ed apprezzerai che mi sono abbassata a queste sciocchezze per aiutarti? - Chiedo calma puntandogli il dito contro
- Affare fatto - Dice annuendo porgendomi la mano
- E' un piacere fare affari con te Cullen - Gli dico stringendogli la mano e sorridendo.
Questa storia ha davvero dell'invero simile, ma chissà magari passando del tempo con lui, possa anche diventarmi simpatico. L'ho pensato sul serio? Nah!

 
  
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