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Autore: xSelene11    24/06/2008    9 recensioni
Ma, un istante prima che premesse il pulsante play, si rese conto di un lieve passo felpato che aveva seguito la chiusura dei portelli.
Alzò lo sguardo incuriosito – magari colui che era salito sarebbe diventato un suo compagno di corso alla Konoha University of Fine Arts, dove era diretto.

Una normale vita universitaria, nella più caotica e degradata Shibuya. Storie di ragazzi che si intrecciano, si attraggono, si respingono. Ragazzi normali, beh, più o meno…
[NaruSaku] [accenni ShikaIno, NejiHina, KibaHina e SasuSaku <- per poco, don't worry XD] [accenni lievi MinaKushi, JiraTsu]
Genere: Romantico, Triste, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'autrice: titolo banale per capitolo banale XD ho fatto non poca fatica a buttarlo giù stavolta [complice il computer che è andato a farsi fottere >>]
Continua la parte introduttiva, ma prometto che nel giro di due capitoli si entrerà nel [forse XD]
Mi spiace comunque che questo capitolo sia più breve degli altri >.<, scusate T-T

Capitolo III – Red Riding Hood and the Big Bad Wolf

Little girls, this seems to say,
Never stop upon your way,
Never trust a stranger-friend;
No one knows how it will end.
As you’re pretty so be wise;
Wolves may lurk in every guise.
Handsome they may be, and kind,
Gay, and charming — nevermind!
Now, as then, ‘tis simple truth —
Sweetest tongue has sharpest tooth!
~Charles Perrault – Red Riding Hood




La città in cui sono nato era un comune agglomerato urbano nel Nord America, né troppo grande, né troppo piccolo.
Nonostante fossi il loro unico figlio, i miei genitori non si occuparono mai di me più del necessario. Così, a sette anni mi trasferii in Giappone, affidato alle cure di vecchi amici di famiglia.
Essendo di origini straniere, non ho mai avuto molti amici*. Solo Kiba ed Hinata ebbero il coraggio di avvicinarsi a “quello strano ragazzo biondo” ed io, oltre loro, non avevo bisogno di nessuno.

Naruto Uzumaki, 18 anni, biondo e di aspetto discretamente attraente, si gettò a peso morto sul suo nuovo letto, rifatto con molta cura e probabilmente in un tempo relativamente recente. Ma, effettivamente, non gliene fregava proprio un cazzo.
Dopo aver passato la mattinata con le due donne più terribili della terra, tutto quello che desiderava era poter schiacciare un sonnellino in santa pace. Sì infilò le sue amate cuffie, accendendo finalmente l’iPod, e subito un assordante musica Metal gli lavò via tutte le stupide preoccupazioni. O almeno finché il piccolo apparecchio non lanciò un gemito di disperazione e si spense.
Il ragazzo rimase immobile, freddato da un dubbio nato nell’istante stesso in cui il brano si era interrotto bruscamente.
Cazzo…
La sera precedente aveva fatto una doccia, poi, mentre si asciugava, il suo piede aveva fatto la conoscenza dello spigolo del mobile. Così, era andato in camera sua saltellando su un piede solo, rendendosi conto che tutti i suoi fottutissimi boxer erano finiti in fondo al borsone. Quindi era stato costretto a svuotarlo, per poi vestirsi e riempirlo nuovamente.
E? Dov’era la parte in cui metteva in carica l’iPod?
In effetti, ora che ci pensava, gli avvenimenti della sera prima non erano stati esattamente di “buon auspicio” per la giornata successiva.
Dovevo restarmene a dormire stamattina…
Biascicando improperi verso non ben identificati spiriti maligni – ovviamente femminili – si alzò di scatto da letto. Quella non era la sua giornata… non poteva essere la sua giornata.
Per un istante, ebbe l’impulso di lanciare qualcosa fuori dalla finestra, ma poi sospirò sonoramente, cercando di far appello alla sua pazienza e al suo buon senso.
Tanto vale farmi un giro.
Si avviò verso la porta, gettando un’occhiata supplicante alla stanza, come se le chiedesse un motivo per restare e non rischiare di incontrare un’altra donna assurda. Ma la stanza rimase ostinatamente in silenzio, e Naruto decise che forse non avrebbe avuto così tanta sfortuna.
Uscì con un sorriso stampato in faccia, fiducioso nella sorte e nel fato, convinto che gli avevano tirato fin troppi brutti scherzi. Ma, ovviamente, non era ancora abbastanza.
Non aveva nemmeno fatto due passi in corridoio che un tornado in corsa lo travolse e, inaspettatamente, si ritrovò sbattuto a terra con certa tizia dai capelli rosa – ed il peso non esattamente delicato – tra le braccia.
Ma che cazzo ho fatto di male?
“Uzumaki-kun!” Esclamò allora Sakura Haruno – la prima delle sue disgrazie – quando si rese conto di chi avesse investito.
Rimase a fissarlo per qualche istante, uno strano sguardo negli occhi verdi, poi, evidentemente, attivò i quattro neuroni che aveva in testa – le tinte dovevano averle fuso il cervello – e si alzò di scatto, come se tra loro fosse passata una scarica elettrica.
O un istinto omicida.
“Perdonami.” La ragazza abbassò il volto, inchinandosi davanti a lui, che, nel frattempo, si era rialzato e stava controllando che non si fosse danneggiato nulla – a parte forse la sua sanità mentale.
“Fa niente…” Rispose lui, facendole un cenno con la mano. “Ma dove stavi andando così di corsa?”
Fatti miei mai, neh?
Lei sollevò lo sguardo e il biondo inaspettatamente perse un battito. Perché quegli occhi erano così… tristi?
Sakura, tuttavia, si riscosse immediatamente, lo sguardo che scrutava il corridoio in cui si trovava, completamente sperduta. Come diavolo era finita su quel piano?
“Ehm…” Sorrise timidamente, alla ricerca di una buona scusa che potesse sembrare credibile. Dove poteva andare così di corsa? “Cercavo te, volevo sapere com’era la stanza e se avevi conosciuto il tuo compagno*.”
Così penserà che lo perseguito…

Mi sta perseguitando?
Per l’appunto…
Ridacchiò disperatamente – ma poteva sembrare benissimo un sorriso di timidezza – non sapendo se doveva sentirsi più incazzato o più allarmato. Quando si sarebbe liberato di quella piattola?
Scrollò le spalle. Magari se avesse fatto finta di nulla se ne sarebbe andata da sola.
“Non so chi sia il mio compagno di stanza, non era…” Osservò incuriosito la ragazza, che stava fissando ostinatamente qualcosa alle sue spalle. Al che, anche il ragazzo si voltò, ritrovandosi, attaccato alla porta, un cartello con scritto il suo nome. “La porta era aperta…” L’isterismo nella sua voce era solo un’impressione?
“Sei in stanza con Sasuke Uchi…”
L’urlo che i due ragazzi lanciarono all’unisono quel giorno, probabilmente, finì nel guinnes dei primati, sotto la categoria “il maggior suono mai udito prodotto da esseri umani”.
Così come era nato, il grido si spense all'istante e i due ragazzi si ritrovarono a fissarsi sbalorditi.
“Conosci Sasuke Uchiha?” Chiesero simultaneamente, il tono di voce eccessivamente alto, forse troppo presi da quel nome per rendersene conto.
“Quello spocchioso, arrogante, moccioso viziato?” Domandò allora lui.
“Quell’affascinante, misterioso, stupendo ragazzo?” Rispose lei.
Naruto storse il naso, visibilmente disgustato dall’affermazione della ragazza. Ma stavano parlando dello stesso Sasuke Uchiha? Magari si trattava solo di un caso di omonimia…
“Il fratello si chiama Itachi.” Aggiunse la ragazza, annuendo sicuramente.
Sas’ke in camera… Fantastico. Penso che gli spezzerò il collo…

“Yo, Naruto-baka, dovresti litigare con la tua ragazza in un posto migliore.”
Ecco… ovviamente le sue disgrazie non potevano, nella maniera più assoluta, fermarsi lì. Il diretto interessato fece scorrere lo sguardo lungo il corridoio, fino ad individuare il ragazzo che l’aveva chiamato.
Kiba Inuzuka, idiota, amante dei cani, eccezionalmente suo migliore amico, accompagnato da Hinata Hyuga, bella, intelligente, l’unica ragazza che riuscisse a sopportare.
Lui, il più spocchioso skater di Tokyo – forse del Giappone – secondo figlio di una famiglia discretamente famosa di Yakuza* e lei, la più dolce Gothic Lolita* che esistesse, primogenita di una antica e nobile famiglia aristocratica, i suoi amici, i suoi unici amici.
E ora se li ritrovava davanti, mentre era seriamente sull’orlo di una crisi di nervi, in compagnia di una tizia che aveva l’abitudine di tingersi i capelli di rosa, con gravi problemi – almeno secondo lui.
“Non sono la sua ragazza.”
Ci mancava soltanto che Sakura gli rispondesse male, che incrociasse le braccia al petto e che lo guardasse in cagnesco. Beh, esattamente come aveva fatto.
Sono nella merda…
“Uh, la ragazzina ha carattere, perché non vieni a farti un giro con me, invece di stare con questo perdente?”
Chissà perché aveva lo strano impulso di spaccare la faccia a Kiba, mah.
“N-Naruto-kun, è una tua amica?”
Per fortuna che c’era la cara, dolce Hinata a risolvere sempre la situazione.
Le sorrise dolcemente e, mentre lei arrossiva vistosamente, pronunciò secco “No”, che, ovviamente, si era trovato immediatamente in disaccordo con il “Sì” convinto della rosa accanto a lui.
Perfetto… Altro?
Sakura si era voltata verso di lui, gli occhi sgranati dalla sorpresa e dalla delusione, evidentemente non si aspettava un colpo così basso da parte sua. Ma come poteva pretendere che la considerasse un’”amica”?
Complimenti Sakura…
Il silenzio che era calato dopo le risposte dei due, stava diventando ogni secondo più pesante ed imbarazzante.
“È-è quasi ora di pranzo…” Provò Hinata, balbettando ed arrossendo ripetutamente – poteva davvero essere così timida? “…c-che ne dite di andare al bar della scuola?”
L’altra le sorrise, riconoscente di aver sbloccato la situazione. Era davvero molto gentile ed intelligente, le sarebbe piaciuto se fosse diventata sua amica.
“Che maleducata…” Esordì la rosa, arrossendo impercettibilmente. “Non mi sono nemmeno presentata, il mio nome è Sakura Haruno.”
“H-Hinata Hyuga, il piacere è tutto mio, Haruno-san.” Si inchinò davanti a lei e i lunghi capelli mori le scesero morbidamente davanti al viso, nascondendo degli stupendi occhi di giada.
Sakura arrossì davanti a tanta perfezione, la riverenza di Hinata non aveva niente a che vedere con quelle impacciate che era abituata a vedere, era semplicemente perfetta.
“Eddai Hinata, smettila di fare così. Sakura vorrà sicuramente un trattamento più caloroso di questo.” Le ragazze si voltarono a fissarlo, l’una piuttosto seccata, l’altra visibilmente preoccupata. “Kiba Inuzuka, puoi chiamarmi Kiba. Ma basta formalità, andiamo a pranzo che ho fame.”

Nello splendido giardino della Konoha University sorgeva un adorabile, piccolo gazebo, adibito da anni al servizio di ristorazione e, attorno al quale, spuntavano ad intervalli regolari dei tavolini in ferro battuto, in cui gli studenti potevano rilassarsi e rifocillarsi.
Soprattutto una bionda di nome Ino Yamanaka, aveva intenzione di rilassarsi e rifocillarsi. Progetti che i suoi compagni, evidentemente, non avevano intenzione di farle portare a termine.
Choji Akimichi – castano, aria amichevole e una stazza fuori dal comune – si stava tranquillamente rimpinzando con ogni sorta di cibo, facendole passare l’appetito, mentre Shikamaru Nara – moro, sigaretta alle labbra e atteggiamento perennemente annoiato – sbuffava in continuazione, seccato da questo o da quello, facendole saltare letteralmente i nervi.
La ragazza si massaggiò le tempie, già prevedendo un immenso mal di testa che le sarebbe scoppiato da un momento all’altro. Perché doveva passare del tempo con gente del genere?
Perché sono tuoi amici…
Le suggerì una vocina dentro di lei, facendola innervosire ancora di più. Ci mancava la coscienza sensibile…
Certo, che erano suoi amici era vero, lo erano sempre stati fin da bambini. Ma era anche vero che lei aveva una reputazione da difendere e Choji e Shikamaru non erano propriamente definibili come “popolari”.
Iniziò a battere le dita sulla superficie nivea del tavolo, cercando di trattenere la sua profonda irritazione.
Ennesimo morso al panino da parte di Choji, ennesimo sbuffo da parte di Shikamaru. E la sua pazienza se ne andava letteralmente a puttane.
Stava per saltare al collo dei due, quando la voce allegra e squillante di Sakura Haruno la distolse dai suoi intenti omicidi. Era in compagnia di tre ragazzi sconosciuti – due ragazzi ed una ragazza, per la precisione – e non sembrava essersi accorta della sua presenza.
Ino sorrise malinconicamente, era la prima volta che vedeva la sua Sakura così spensierata, probabilmente quelli che l'accompagnavano erano suoi amici da molto tempo. Una punta di invidia la colpì improvvisamente, piegandole le labbra in una smorfia di dolore, Fronte Spaziosa non era mai stata così allegra con lei, non aveva mai sorriso così spontaneamente.
"Ino?"

I quattro ragazzi si sedettero ad un tavolo, riparati all'ombra piacevolmente fresca di un albero. Da quando avevano lasciato il corridoio del secondo piano, non avevano smesso un attimo di chiacchierare. Per Sakura era stranamente facile parlare con loro, nonostante li avesse appena conosciuti, come se fossero amici da sempre.
Hinata era una ragazza molto dolce e Kiba, nonostante l'impressione iniziale, aveva una simpatia tutta sua. Solo Naruto si comportava freddamente con lei, rispondendo al massimo con dei monosillabi.
Inaspettatamente, la Gothic Lolita - arrossendo vistosamente - si chinò verso di lei.
"A N-Naruto-kun non piacciono m-molto gli estranei... s-scusalo." Le sussurrò a bassa voce, sotto lo sguardo incuriosito dello Yakuza, che tuttavia fece spallucce, continuando a blaterare su una bella straniera che aveva conosciuto l'inverno passato.
Nemmeno quando iniziarono a mangiare - panini farciti. gentilmente offerti da Kiba - il ragazzo smise di parlare, tempestando Sakura di domande e cercando di far partecipare Hinata al discorso. Solo Naruto se ne stava in disparte, mangiucchiando il suo panino - comprato da solo - in silenzio, non badando minimamente alle gomitate che, ogni tanto, l'amico gli rifilava.
"Ehi Sakura, perché qualche volta non esci con noi?"
Quello fu l'unico momento in cui il biondo prestò attenzione ai tre, rischiando anche di strozzarsi con il boccone. Aveva capito male, giusto?
Aveva lanciato uno sguardo raggelante. L'idea decisamente non gli era piaciuta. Ma a Sakura non interessava molto. A Naruto lei non piaceva, non era difficile capirlo. Eppure sorrise e annuì, forse per dispetto. Hinata e Kiba, però, erano davvero piacevoli, e non voleva rinunciare alla loro amicizia.
"Come volete." Alla fine lui si arrese e, a discapito di tutto, le sorrise.

Sakura-chan? Com’è che era quella favola? Ma dai, quella, Cappuccetto-coso. Sì, esatto Cappuccetto Rosso.
Il cacciatore uccideva il lupo cattivo, ma solo per salvare la bambina, vero?



Note:
*Infatti, o almeno da quanto ho sentito in un servizio in tv, i giapponesi sono piuttosto schivi nei confronti degli stranieri.
*Insomma, non tutti posso usare il congiuntivo al posto giusto quando parlano XD
*Come tutti coloro che leggono manga sapranno, la Yakuza è la più potente organizzazione criminale del Giappone, definibile come una sorta di mafia giapponese
*Il Gothic Lolita è un tipo di abbigliamento, prettamente femminile, in cui i vestiti si rifanno allo stile vittoriano [i vestiti infatti ricalcano quelli delle bambole vittoriane]

Disclaimer: Naruto non è roba mia, ma di Kishimoto-sama >.<

Ringraziamenti: ~yuna92: tanto Naru-chan è figo anche con la tuta arancione XD però il nero e il blu gli stanno benissimo =ç= in ogni caso non è per il colore che l'ho vestito così XD più per la marca u.u''' sì beh... non l'ho ancora citata, ma prima o poi lo farò XD
~Kaho_chan: ecco a lei anche questo capitolo Kaho-sama u.u ovviamente non sarà mai all'altezza dei suoi lavori, ma spero che le piaccia XD
Ok, son scema, lo so. Comunque sono davvero contenta che i miei Naruto, Sakura e Ino ti piacciano [nonostante li abbia stravolti così tanto XD], in questo capitolo ho presentato Kiba ed Hinata e accennato a Shika [<3] e Cho >.< spero di non aver fatto danno >.<
~kiara_chan: grazie mille per averla aggiunta tra i preferiti *-* me onorata *-* sì, Naruto, Sakura ed Ino sono discretamente assurdi T-T scusatemi ragazzi T-T spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo T-T [voglio meritare di essere tra i preferiti XD]
~the ell: carriera XD addirittura XD considerando che c'è gente con grande talento [come lei ad esempio u.u''' <- ruffiana XD] sarà difficile XD ma fintanto che mi legge una piccola schiera di sostenitori va bene XD stavolta non sono stata molto celere ad aggiornare, spero di non averti deluso T-T sennò scusami davvero tanto T-T
Grazie anche a tutte le new entry dei preferiti *-* me vi vuole bene *-*

Capitolo finito, penso che sia una vergogna, ma vabbè XD spero che il prossimo sia migliore, ma ho già problemi di ispirazione XD non ho altro da dire se non R&R ^o^ bye XD

  
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