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Autore: Jade_Horan    02/03/2014    9 recensioni
Premetto dicendo che non cancello questa storia solo perchè (non so grazie a quale orrendo incantesimo) a qualcuno piace.
►One direction nel mondo di Harry Potter◄
Dal 1° capitolo:
"Mi guardai allo specchio, mi sentii strana.
Primo giorno di una nuova straordinaria scuola, divisa ancora incompleta… fino a una settimana prima ero convinta di essere una Babbana, ma in realtà ero tutt’altro. Fino a una settimana prima non mi sarei mai aspettata di andare in una nuova scuola, in cui si usano le bacchette magiche e le pozioni."
[...]
"A pochi metri di distanza da me, un ragazzo biondo con una divisa di Grifondoro aveva appena salutato il padre, per poi sedersi sul suo baule,pensieroso. Aveva i capelli di un biondo magnifico, e degli occhi azzurri che avrei notato anche a chilometri di distanza.
Erano un puro concentrato di oceano,misto a cielo, acqua pura e cristallina, e gelato al gusto puffo"
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prima di cominciare con il tanto atteso capitolo, volevo ringraziare tutti quelli che hanno letto questa FF.
Mi mancheranno tutte le vostre recensioni, mi mancherete tanto amati lettori! Spero che continuerete a recensire, spulciando tra altre mie storie. 
Un enorme "grazie" a chi ha letto i capitoli, apprezzato le piccole scintille di magia di questa storia, a chi ha recensito, ma anche a chi è restato nascosto in un angolino, a leggere solamente, senza recensire.
Vorrei che in quest'ultimo capitolo, recensiste tutti.
Grazie, davvero!♥











 
Epilogo della storia, "magia?" "no,amore!♥"
 
 Niall mi aveva presa per mano, e senza dire una parola si era avviato fuori dalla sala grande, fuori dal castello. Nessuno dei due aveva il coraggio di parlarsi, ma nessuno dei due voleva mollare la mano dell’altro. Cominciammo a camminare, lentamente, per le vie del cortile della scuola, passando davanti alla capanna di Hagrid il guardiacaccia.

Mi portò in riva al lago, il mio posto preferito, di notte.
Era tutto più magico, di notte.
La luna era riflessa sul lago nero, perfetto e liscissimo, ed il cielo era trapunto di stelle. Mi fermai a guardarle, erano tantissime, immense, meravigliose.
Mi facevano spesso quell’effetto, le stelle e la luna insieme. Le consideravo bellissime.
E Niall sapeva che consideravo un cielo stellato molto più romantico di un tramonto.

Si sedette sulla sponda del lago, senza lasciare la mia mano, e mi fece cenno di sedermi accanto a lui.
Era piuttosto serio, nervoso, molto nervoso.
E lo ero anch’io. Tremavo dalla testa ai piedi, non so se per il freddo o per il nervosismo. Probabilmente era colpa di entrambi.
Niall si sfilò la giacca, e me la appoggiò sulle spalle. Subito si notò quanto erano grandi rispetto alle mie.
Sorrisi, involontariamente.
Era un gesto dolce da parte sua.

«Mi sento parecchio stupido, in questo momento..» disse, guardando la luna, e afferrando di nuovo la mia mano. Eravamo vicinissimi, lui mi stringeva in un abbraccio caldo e confortevole, di quelli che adoro.
«Non dovresti, invece. La canzone.. beh.. era bellissima..e..» arrossii, e continuai a tremare. Capii che era più per il nervosismo.

«Shh, non devi dire niente..» disse, cominciando ad accarezzarmi la guancia in modo dolce ed irresistibile «..voglio vivere questi ultimi momenti della nostra amicizia al meglio..» continuò con la mia guancia.
«In che senso?» arrossii. La mia voce, si era fatta sottile sottile, quasi un sussurro.
«Shh, un attimo, fammi trovare le parole adatte..» rise, risata di nervosismo, che fece incurvare le mie labbra in un sorriso. Lui se ne accorse.
Restammo uno vicino all’altra, abbracciati, per qualche minuto.. anche se a me sembrò molto di più.
Era tutto così calmo, tranquillo,stavo davvero bene.
Respirando il suo profumo, guardando il lago, le stelle, la luna, era tutto perfetto.
Una stella cadente.
“vorrei che questa giornata sia una di quelle difficili da dimenticare” chiesi, nella mia testa.
Un gufo volò, andava in direzione della gufiera. Da lontano si sentivano ancora gli urli degli studenti, e gli assoli di chitarra elettrica dei boldi di fuoco.

«Mi sento ancora uno stupido..» continuò
«ed io ti ripeto che non dovresti..» risi
«Invece lo sono..» si spostò, e si mise di fronte a me, a gambe incrociate. Anch’io ero di fronte a lui, ma in un’altra posizione dato il mio vestito. «Vieni, devo mostrarti una cosa..» si alzò in piedi, e mi portò su un’altra sponda del lago.
Ancora con la mano intrecciata alla mia, mi mostrò dov’eravamo.
Non avevo mai visto il lago da quell’angolazione. Al posto del prato, c’era una piccola riva ricoperta di sabbia bianchissima, fresca.
La luna era proprio di fronte a noi. E, a terra, sulla sabbia, c’era una di quelle lanterne che una volta liberate volano nel cielo, sempre più in alto.
Sorrisi a Niall, e lui incrociò il mio sguardo, sorridendomi.
Sapeva che amavo quelle lanterne, sapeva che amavo il lago.
«e non è ancora finita..» si avvicinò ad un altissimo albero «Sali.» disse
«cosa?» risi
«Sali! Non ti fidi? L’abbiamo costruita io e Baston!» rise
«Oh, allora è sicura!» risi. Salii sull’albero, c’era una lunga scala a chiocciola attorno al tronco.

 
Trovai, tra i rami dell’albero, una specie di balconcino fatto di legno. Era fantastico vedere tutto da quella posizione.
Mi affacciai, appoggiandomi sulla ringhiera fatta sempre di legno.
Si vedeva la lanterna, appoggiata sulla riva del lago. C’era un po’ di vento, quindi piccole onde s’infrangevano sulla riva.

Sussultai, quando sentii la mano di Niall stringere la mia. Mi ero quasi dimenticata che lui fosse qui.
Aveva in mano una di quelle stelline d’artificio, scintillanti e luminose.


Risi, quando si mise di fronte a me, e con un gesto trasformò la scintilla in una cascata di coriandoli argentati.
«bellissimo,vero?» chiese, guardando la luna
«è tutto perfetto..»
«niente potrà mai essere più perfetto di te in questo momento..» disse, prendendo entrambe le mie mani.
Eravamo uno di fronte all’altra.
Un brivido mi percorse tutta la schiena.

«Non so cosa mi è successo, quel giorno. Quel giorno in cui tua madre urlò il tuo nome, e tu, imbarazzata, le avevi fatto una specie di rimprovero come se si fossero invertiti i ruoli. Fin da quella mattina sul treno, io mi sono sentito strano, stranissimo. Incredibilmente felice, ogni volta che tu eri con me. In paradiso, ogni volta che sorridevi. Quando le scale si sono mosse per la prima volta, e tu ti rifugiasti tra le mie braccia.. è li che capii... “mi ero innamorato di te, e di tutte le tue piccole cose..”» cantò. «Ed oggi, io, ti ho portato al ballo della scuola. E tu sei così perfetta, con questo vestito, mentre io mi sembro uno stupido solo a parlarti…» passò un dito sulla mia guancia, accarezzandomi. «Insomma, ti sei mai chiesta perché sto così bene con te? Hai mai sentito quella strana sensazione allo stomaco? Io la sento ogni volta che tu mi sorridi. E mi sento benissimo quando sei tra le mie braccia. Amo quando i tuoi occhi si incontrano con i miei, e amo maledettamente quando arrossisci.» cosa che era appena successa.
Lo fece sorridere. «come te lo spieghi?» appoggiò la mia mano sul suo cuore «come spieghi che il mio battito del mio cuore è così forte quando sono con te?...Come spieghi tutto questo?» fece sfiorare la punta del suo naso sulla mia.

«M-magia?» timida. La mia voce, era quasi un sussurro.
Lui rise, divertito, ma nervoso.
«No, amore..» prese il mio viso tra le mani e si avvicinò sempre di più.
Alzò ancora un po’ di più il mio viso.
Sentivo il suo respiro intrecciarsi con il mio, e, lentamente, sentii le sue labbra toccare le mie.

Sentivo come se il mio cuore avesse tirato un sospiro di sollievo, come se le farfalle che avevo nello stomaco si fossero liberate come tante piccole lucciole, come se tutte le insicurezze fossero svanite. Sentii tutti i problemi volare via, lontani.. sentivo che le mie guance erano diventate nuovamente rosse.
Romantico, dolce,timido. Il mio primo bacio.

E, proprio com’erano arrivate, sentii le labbra di Niall allontanarsi piano dalle mie.
Aprii gli occhi, ed incontrai i suoi oceani.
Non avevamo più dubbi, non dovevamo dirci più nulla, ognuno aveva capito cosa voleva dire l’altra, con un semplice sguardo.
Perché nessuna, nessuna parola avrebbe potuto essere più dolce di quel bacio.

Mi sorrise.
Il sorriso più bello che mi avesse mai fatto. Mi strinse forte a se, facendomi inspirare il suo profumo, e mi lasciò un altro bacio sulla fronte.
Mi alzai sulle punte dei piedi, per dargliene uno sulla guancia.
«Grazie mille.» disse lui
«Grazie a te…»


Mi prese per mano, e scese velocemente la scala a chiocciola, ridendo come un matto. Si sfilò le scarpe, si tolse velocemente i calzini, e fece il risvolto ai suoi pantaloni, buttandosi in acqua fino alle caviglie e correndo come un bambino.
Urlava: «sono il re del mondo», allungando l’ultima vocale, e ridendo come un matto.
Sfilai i tacchi, lasciai cadere la sua giacca a terra, tolsi le calze con un semplice colpo di bacchetta, e lo seguii.
Cominciò a schizzarmi, facendomi ridere. Io feci lo stesso. L’acqua era calda.

Cercai di scappare dai suoi schizzi, ma cominciò a rincorrermi.
Uscii dall’acqua, ridendo come una bambina. Per poco non inciampai nella lanterna, quando lui mi abbracciò fortemente da dietro, e mi fece cadere assieme a lui sulla sabbia.
Le nostre labbra erano a due centimetri di distanza, ridevamo ancora come matti.
Lo guardai ridere. Era dolce, contagioso.
Gli accarezzai la guancia, e – non so con quale coraggio – stampai le mie labbra sulle sue.  
Sorrise, quando le nostre labbra si allontanarono.
«io… non so che dire» sorrise nuovamente, accarezzandomi la guancia
«tu non dire niente» mi feci pervadere dalla dolcezza del momento, dalla magia che si era sprigionata nell’atmosfera, inspirando il suo profumo.
«guarda in alto..» disse. Mi stesi accanto a lui, tenendogli la mano.


Sfilò la bacchetta dalla giacca, e con un solo colpo, fece volare la lanterna, e con un altro, la moltiplicò in altre miliardi di lanterne più piccole.Numerosissime, si rincorrevano fra loro, fino a diventare minuscoli puntini arancioni, per poi esplodere in piccoli fuochi d’artificio.
«Che incantesimo complicato,eh?» chiese lui soddisfatto.
«Sono bellissime..» sorrisi
«Mai quanto te» sorrise
«Sai quante regole avremmo infranto?»
«Non me ne importa niente. Infrangerei tutte le regole del mondo, pur di star qui con te. Qualunque cosa pur di stare con te..»
Un’altra stella cadente. «esprimi un desiderio» disse
«si è già realizzato..» sorrisi
«ti amo» rispose.
«ti amo anch’io.» e le sue labbra si unirono alle mie in un dolcissimo bacio.

 
Come potevo descrivere tutto ciò?
Magia? No,amore.♥
 


 

Un'ultima cosa!
Ciao a tutti! Ho fatto delle piccole modifiche a questa storia (le posizioni delle immagini, il carattere della storia ed i titoli) poichè non mi piace granchè. L'ho scritta qualche anno fa, è una delle prime storie che scrivevo, per cui avevo pensato di cancellarla, ma dato che (non so grazie a quale magia) a qualcuno piace, per rispetto di quel qualcuno la lascio qui :)
Ringrazio tutti quelli che l'hanno recensita fin'ora ed invito chi sta leggendo queste note a leggere una delle mie ultime storie:

I Tasselli Del Puzzle e Inaspettato, due originali romantiche/fluff/tristi che fanno parte della serie "I Tasselli Del Puzzle";
Heart's on fire, originale romantica/fluff 
Chuck vs. Le Piccole Cose, fanfiction sulla serie tv Chuck, romantica/sentimentale/malinconica
alla prossima!,
Jade_Horan♥

 
  
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