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Autore: Aanya    02/03/2014    7 recensioni
Alejandro e Heather stanno insieme. Ma come? Quando è successo? Come è possibile che questi due rivali abbiano capito finalmente che sono fatti l'uno per l'altro?
Curiosi?
Mia visione personale su come sono andate le cose...
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Heather, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Alejandro/Heather
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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-Dammi..porto io- le disse prendendole di mano il vassoio.
Heather lo squadrò, alzando un sopracciglio,come se si meravigliasse del gesto gentile. Il ragazzo le sorrise prima di scendere agilmente le scale. Rimase stupita della sua velocità.
-E comunque rimettiti la camicia- lo ammonì.
Alejandro le sorrise nuovamente, scomparendo in cucina. Appoggiò il vassoio sul tavolo. Heather attraversò la soglia della stanza subito dopo.
-Quindi che facciamo?- le domandò, appoggiato con una mano ad un mobile.
Heather era intenta a mettere in frigo ciò che non avevano mangiato.
-È una domanda in generale o riferita a questo momento?- gli domandò senza guardarlo.
Rimase in silenzio. Poi si voltò verso di lui azzardando un sorriso.
-Direi proprio che ora è il caso che tu te ne vada-
-Perchè?-
Alejandro storse la bocca.
Heather gli si avvicinò lentamente, poi gli poggiò l'indice all'altezza dello sterno. Alejandro sembrò rabbrividire al contatto.
-Perchè tra poco la mia coinquilina sarà qui e non voglio avere uomini mezzi nudi in giro per casa- gli sorrise beffardamente -Ok?-
Il ragazzo assunse un'espressione accigliata.
-Vuoi dirmi che ci sono dei ragazzi mezzi nudi qui in questo momento?- le domandò girando la testa a destra e a sinistra per mimare un controllo del luogo.
Heather scosse la testa.
-Stupido-
Si lasciò scappare un sorriso. Alejandro le prese entrambe le mani.
-Dai fammi restare un altro pò- finse di lamentarsi, facendole gli occhioni.
Gli sorrise. Poi si avvicinò al suo orecchio. Sembrava volergli sussurrare qualcosa.
-No!- disse in tono deciso.
-Hey!Così perdo l'udito-
Heather si mise le mani sui fianchi, mentre lo guardava nello spettacolino che stava inscenando. Sembrava stesse aspettando qualcosa.
-Il resto dei tuoi vestiti è su..non penso tu debba aver bisogno dell'accompagnatrice-
-Sbaglio o stamattina sei più..più- Alejandro fingeva di pensare assumendo un'espressione assorta -..più Heather?-
La ragazza lo guardò male.
-Ok- le sorrise di rimando -Sono già su- fece, salendo i gradini a due a due.

Lo vide scendere mentre si abbottonava lentamente la camicia.
-Sai..avevo pensato ad una cosa-
Heather lo fissò, pronta a sentire cosa fosse passato per la sua mente contorta. Scese l'ultimo gradino e si avvicinò a lei.
-Potresti venire da me-
-Da te?-
Heather assunse un'espressione interrogativa.
-Già..devo pur abitare anch'io da qualche parte-
-Mi stai dicendo che vuoi presentarmi ai tuoi o cose del genere?- gli domandò, visibilmente preoccupata.
Alejandro scoppiò in una risata. Heather non sapeva se interpretare questo come una presa per i fondelli.
-No..intendevo il mio appartamento qui- le rispose ricomponendosi.
-Da quando in qua hai un appartamento qui tu?-
Alejandro alzò le spalle.
-Sono maggiorenne e vaccinato non pensi che abbia anch'io il diritto di vivere indipendentemente?-
Heather socchiuse a malapena le palpebre.
-Già...ma io intendevo perché qui-
-Diciamo che volevo aumentare le possibilità di trovare una certa persona- disse sorridendole.
-Quindi mi stai dicendo che ti sei preso un appartamento qui solo per potermi vedere? Tu non sei normale-
-Beh..- sfoderò uno dei suoi sorrisi ammalianti -Mi sembra che abbia funzionato però- le disse, avvicinandosi ulteriormente.
Heather lo respinse.
-Quindi..fammi capire..da quand'è che abiteresti qui?-
-Diciamo che sono in affitto da circa un mese- le rispose tranquillamente.
Heather spalancò gli occhi. Non si sarebbe mai immaginata che in quei giorni lui fosse più vicino di quanto pensasse. Quella volta nel locale non era stata quindi una semplice coincidenza. Doveva aspettarselo da un tipo come lui. Dentro di sé si domandava se sarebbe rimasto lì anche se lei non lo avesse perdonato. O forse lui sapeva fin dall'inizio che lei alla fine si sarebbe arresa? Non sapeva veramente che cosa pensare.
-Allora?- disse interrompendola nei suoi pensieri -Non vieni?- le domandò suadente.
-Anche se volessi non potrei- rispose scostando il viso dal suo e voltandosi verso la cucina.
-Perché?- disse seguendola.
-Perché la mia coinquilina è uscita di casa e non si è portata via le chiavi-
-Cioè..fammi capire..non avete un mazzo di chiavi ognuna?-
Heather alzò le spalle come se non fosse colpa sua.
-Vabbé..non importa..le lascerai sotto lo zerbino e le mandi un messaggio-
-Ma io le avev..-
Alejandro la prese per mano e l'attirò verso di sé.
-Stai trovando un po' troppe scuse chica-
Un sorriso seducente gli si stampò in viso.
-Hai paura a restare sola con me? No perchè prima non mi sembrava stessi tremando- le disse ironicamente, sempre sorridendo.
-Stupido- fece alzando gli occhi al cielo.
-Sai ormai ci ho fatto l'abitudine-
-A cosa?-
-Alle tue paroline dolci-
-Beh..in effetti Alejandro Stupido Burromuerto non suona male..se vuoi posso chiamarti sempre così- commentò, contraccambiando alla frecciatina.
-Chiamami come vuoi chica, però ora vieni con me- disse prendendola per i fianchi e spingendola verso il portoncino.
-Ok ok- alzò le mani in segno di resa.

Heather richiuse la porta dietro di sé e nascose le chiavi sotto lo zerbino.
-Figurati che avevo detto ad Erin che sarei rimasta a letto tutto il giorno perché volevo riposarmi- commentò.
-Puoi sempre riposarti da me comunque-
Lo guardò storto. Mentre prendeva il cellulare dalla borsa gettò un'occhiata in strada, come se stesse cercando qualcosa.
Alejandro le aprì il basso cancelletto.
-Che cavolo stai cercando?-
-La tua macchina-
-Ma io non sono venuto in macchina-
-Ah no?- lo guardò preoccupata.
-No..non ce l'ho qui- si fermò un attimo -A dire il vero non ce l'ho neanche a casa mia..devo dividerla con i miei fratelli- sbuffò irritato.
Heather scoppiò a ridergli in faccia.
-Hey! Non ho detto che non me ne comprerò una-
-Certo certo- lo tranquillizzò ironica, sforzandosi di non continuare a ridere.
-Piuttosto..dimmi..- fece puntandogli il dito al petto -..quanto ci vuole per arrivare al tuo castello?-
-Una ventina di minuti-
Dall'espressione dubbiosa sembrava avesse sparato un numero a caso.
-E sei venuto qui a piedi?-
-No..con il mio cavallo bianco..non vedi?- fece distendendo un braccio nel vuoto davanti a lui.
Heather alzò gli occhi al cielo, arrendendosi alle sue battute.
-Alejandro tu sei tutto fuorché un principe azzurro- fece incamminandosi verso il garage.
-Beh se ti va posso essere un principe viola..- rispose seguendola -..ti piace il viola?-
Il portone del garage si stava alzando verso di loro.
-Dai..salta su principe viola-
-È forse sarcasmo questo?- disse, aprendo la porta dell'auto.
-Nooo sembra a te- rispose lei scomparendo all'interno dell'abitacolo.
-Spero solo che tu ricorda la strada- fece lei allacciandosi la cintura -Non vorrei che fosse stato solo il cavallo bianco a condurti fin qui-
continuò, sforzandosi di assumere un'espressione seria.
Alejandro alzò un sopracciglio.
-E allacciati la cintura..non vorrei dover prendere una multa per colpa tua-
-Perché non vuoi prendere una multa o perché se succede qualcosa ho più possibilità di salvarmi?-
Il rombo del motore rispose per lei e l'auto uscì lentamente in strada.

-Quindi hai trovato volutamente un appartamento qui- cominciò lei.
-No..in effetti all'inizio non sapevo abitassi così vicino- rispose, guardando fuori dal finestrino.
Non sapeva se credergli o meno.
-Alla rotonda gira a sinistra-
Heather annuì. Rimase qualche secondo in silenzio prima di fargli quella domanda.
-Volevo sapere anche un'altra cosa..-
-Dimmi- fece voltandosi verso di lei.
-Sei stato con quelle ragazze solo per farmi ingelosire?- gli domandò, tenendo sempre gli occhi fissi sulla strada davanti a sé.
Non voleva chiederglielo, ma la curiosità era troppa.
-Beh...-
Un sorriso spuntò sulle sue labbra.
Heather non lo stava guardando, ma poteva giurare che stesse sorridendo.
-A sinistra all'incrocio-
-Allora?- lo incalzò dopo aver svoltato.
-Un altra cosa in cui sono riuscito..non credi?-
Gli lanciò una stilettata.
In realtà era sollevata nel sapere che non era successo niente tra lui e quelle ragazze.
-Oh già..ma tu non sei gelosa, vero Heather?- il tono aveva un leggero tono sarcastico.
-No-
Anche se entrambi sapevano che quel “no” equivaleva ad un “sì”.
Calò per alcuni secondi il silenzio nell'abitacolo.
-Comunque avevano tutte lo stesso difetto se t'interessa- aggiunse, guardando fuori dal finestrino.
Heather gli lanciò una rapida occhiata. Si chiedeva se doveva rispondere o starsene zitta.
-Semplicemente non erano te-
Si voltò verso di lui. Vide un sorriso sulle sue labbra, anche se continuava a guardare fuori.
Era forse una delle cose più belle che gli avesse detto finora. Non poteva essere una delle sue solite sviolinate, sembrava sincero. E questo la rendeva felice. Sentiva quel leggero peso allo stomaco come un fastidio piacevole, una sensazione calda e rassicurante. Una sensazione che non aveva mai provato così intensamente. E il ragazzo che le aveva appena detto quelle parole era proprio Alejandro.
-Qui alla fine della strada svolta a sinistra..più avanti c'è una stradina secondaria e lì giri-
Heather seguì le indicazioni senza proferire parola. Il silenzio li avrebbe accompagnati per quegli ultimi pochi metri.
Lei ormai lo sapeva. Di piacergli s'intende. Lui non aveva fatto altro che ricordarglielo da un po' di tempo a quella parte. Ma era successo tutto così in fretta. La scenata in tv, le lacrime, la gelosia, i baci e il resto. Heather non era mai stata pronta a questo. Lei che considerava quelle emozioni solo per sentimentalisti e creduloni e che aveva costruito per sé una maschera terrificante che avrebbe respinto chiunque avesse provato a sfidarla. Insomma, lei era Heather. Non poteva assolutamente dimostrarsi debole. Eppure lui era riuscito a smascherare una parte nascosta di lei e ora non sapeva come avrebbe dovuto comportarsi.
-Ecco..parcheggia qui- le disse, riportandola alla realtà.
Posteggiò davanti ad un alto palazzo.
-Wao..non sono morto- commentò lui scendendo dalla macchina.
-Perché? Avevi forse qualche dubbio?- gli rispose a tono, facendo lampeggiare le luci dell'auto.
-No..certo che no mi amor- disse avvicinandosi a lei, sempre ostentando quel sorriso suadente.
-Quindi è qui che abiti-
Heather alzò lo sguardo verso l'alto edificio che sembrava estendersi oltremodo.
-Già..-
Alejandro le aprì il portoncino d'ingresso. Heather si stava dirigendo verso le scale.
-A meno che tu non voglia arrivare al ventesimo piano a piedi dovresti considerare l'ascensore-
La ragazza si girò. Continuava costantemente a sorriderle in quel modo. Quel modo che odiava, ma che allo stesso tempo la faceva impazzire. Il suono dell'ascensore li avvisava che di lì a momenti si sarebbero aperte le porte. Entrarono e Alejandro si appoggiò contro una parete, premendo il bottone sulla pulsantiera.
Perché le sembrava una situazione così strana? Non era certo la prima volta che prendeva l'ascensore. Spostò lo sguardo verso il suo viso e arrossì lievemente quando capì che lui non aveva smesso di guardarla con quei suoi grandi occhi verdi. Rimasero così, a fissarsi, senza parlare. Occhi negli occhi.
Improvvisamente lui si staccò dalla parete e le prese il viso tra le mani, concedendole un caldo bacio passionale. Come fosse da tempo che lo desiderasse. Heather rispose al bacio, lasciandosi trasportare in quel turbinio di emozioni, da quella sua bocca che cercava la sua avidamente. Sentiva il corpo in fermento e la faccia accaldata. Probabilmente era il calore delle sue mani. Si malediceva per volerlo così tanto, per provare quello che stava provando, ma era come se lei si ritrovasse tra le sue braccia inerme, priva di vitalità e si sentisse viva solo in quel piacevole contatto.
Il bip dell'ascensore li interruppe.
Alejandro lasciò il suo viso anche se Heather a quel punto si sarebbe fatta altri venti piani tranquillamente.
Perché mi sto dannatamente comportando come una sciocca ragazzina innamorata?
La prese per mano.
-Vieni-




Angolo autrice

Et voilà..anche questa settimana sono qui. Innanzitutto volevo ringraziare per i complimenti ricevuti..troppo buoni...comunque...spero di aver reso l'idea in questo capitolo che la cara fredda Heather si sta pian piano lasciando trasportare dalle emozioni, ma soprattutto che se ne stia rendendo conto dalle sue azioni un pò troppo avventate, secondo il suo pensiero...
Se doveste trovare errori grammaticali, di battitura o di contesto non esitate a riferire...
Le prossime settimane sarò parecchio impegnata, quindi non posso promettere di aggiornare in tempo come al solito..ma non si può mai dire...
Beh...chi vuole lasciare un commento è sempre ben accetto...e per chi ci sarà ancora.....alla prossima;)
Aanya
 
   
 
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