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Autore: jas_    05/03/2014    12 recensioni
“Ma chi se la caga una make-up artist? Va’ a fare la modella” era stato il commento di Deb quando, il primo giorno di convivenza, avevano chiacchierato un po’ delle loro vite e dei loro sogni. Wynne le aveva spiegato che era proprio il non essere presa in considerazione dal mondo intero che le piaceva, voleva il successo a modo suo, senza essere accecata dalle luci della ribalta.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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6
 
 
 
Wynne era rimasta sorpresa dell’efficienza del management dei One Direction. Avevano dovuto aspettare solo venti minuti perché una macchina arrivasse nel garage del palazzo in cui c’era la festa, pronta ad abbandonarlo subito dopo con Harry alla guida.
Avevano percorso una strada buia, fortunatamente sgombera di paparazzi, e dopo alcuni minuti si erano ritrovati tra le strade trafficate di Londra.
«Dove andiamo?» le domandò allora Harry, diminuendo la velocità in prossimità di un incrocio.
«Dove vuoi, sei tu che hai voluto fuggire» fu la risposta provocante di Wynne.
Il riccio sorrise distogliendo per un istante gli occhi dalla strada, giusto il tempo di lanciarle uno sguardo divertito.
«Perché tu saresti rimasta ancora lì volentieri? Ti ho vista affogare i tuoi dispiaceri nel Martini mentre la gente intorno a te discuteva dell’andamento delle azioni di non so quale compagnia.»
«Qualcuno mi ha controllata durante la serata…» osservò Wynne divertita ma al contempo lusingata per tutte quelle attenzioni.
«Non passavi di certo inosservata» ribatté Harry con l’ingenuità di un bambino in contrasto col sorriso malizioso che era comparso sul suo viso.
Wynne abbassò lo sguardo sentendo il nervosismo impossessarsi di lei e le guance farsi sempre più calde.
Il resto del viaggio trascorse in silenzio, Harry che tamburellava le dita sul volante con in mente chissà quale motivetto e qualche imprecazione contro chi gli intralciava la strada. Wynne invece aveva la testa appoggiata al finestrino e gli occhi che ogni tanto si muovevano veloci dalla strada al profilo concentrato di Harry, illuminato a intervalli dalle luci delle auto che viaggiavano in senso opposto. Le sue labbra sembravano morbide e le sue sopracciglia erano leggermente aggrottate. La sua pelle era chiara e a Wynne dispiaceva quasi che le sue imperfezioni fossero nascoste dal fondotinta che lei stessa gli aveva messo. Quelle erano l’unica cosa che sembravano rendere Harry reale perché, ai suoi occhi, quel ragazzo non aveva nulla che non andasse. Anche i suoi capelli, che quella sera erano tirati indietro ma lasciati comunque un po’ sbarazzini, sembravano perfetti, così come il suo naso e i piccoli nei sul collo e accanto alla bocca. Wynne si ritrovò quasi ipnotizzata mentre osservava i movimenti meccanici di Harry che accelerava, frenava e cambiava marcia. Sussultò quando lui parlò.
«Siamo arrivati» disse infatti, parcheggiando l’auto sul ciglio della strada.
Wynne si guardò intorno siccome fino ad allora non aveva prestato molta attenzione a dove fossero diretti. «Covent Garden?» domandò poi quando riconobbe la zona.
Harry annuì. «È il primo posto che mi è venuto in mente» ammise mentre scendeva dall’auto.
Wynne lo imitò, si strinse nel cappotto per il freddo che le colpì il viso – anche se non era niente in confronto al gelo che aveva provato poco prima – e gli camminò accanto in silenzio, osservando i marciapiedi affollati e sperando che nessuno si accorgesse di loro due, di Harry.
«Niente sciarpa in faccia per non farti riconoscere?» lo prese in giro Wynne non appena svoltarono l’angolo.
Harry scosse la testa. «Se mi prestassi la tua potrei provare. In quel caso però dovresti tenermi la mano per evitare che vada a sbattere addosso ad un palo.»
«Mi dispiace ma preferisco tenerla stretta intorno al mio collo. Il vestito di Lou è così leggero che mi sembra di essere nuda sotto questo cappotto.»
Harry allungò il braccio dietro la schiena di Wynne ed appoggiò la mano sul suo fianco, avvicinandola a lui. La ragazza sentì una scarica elettrica partire dal punto in cui le dita di Harry si erano posate su di lei e propagarsi in tutto il corpo. La sua vicinanza le provocava la tachicardia e respirare le veniva improvvisamente più difficile. Inspira. Espira. Cercò di concentrarsi ma le parole che Harry le sussurrò in un orecchio con una lentezza inaudita le diedero il colpo di grazia.
«Io ho trovato la tua schiena molto sexy, stasera.»
E improvvisamente Wynne non sentì più freddo.
 
 
 
«Sei passata dallo stare ibernando al mangiare un frozen yogurt, a cos’è dovuto questo cambio repentino?» domandò Harry mentre porgeva i soldi al commesso.
«Non lo so» fu la risposta vaga di Wynne che dopo aver afferrato la coppetta aveva assaggiato i gusti che aveva scelto.
Il riccio rimase in silenzio, non voleva metterla in imbarazzo più di quanto non avesse già fatto, e si avvicinò indisturbato verso una piccola folla di persone che si era piazzata intorno ad uno dei tanti artisti di strada che in quella zona ravvivavano le serate.
«Pensa se non avessi partecipato ad X Factor, magari sarei finito al suo posto» osservò Harry, portandosi il cucchiaino di plastica in bocca e gustando l’aroma di fragola del suo frozen yogurt.
«E magari io questa sera sarei venuta qua con un altro ragazzo…» continuò Wynne.
Harry la guardò confuso ma davanti al suo sorriso vittorioso i suoi dubbi si sciolsero. «Ti avrei rubata comunque dalle sue braccia, sappilo» ribatté, cingendole le spalle con fare possessivo.
«Probabile» rise lei.
L’esibizione del cantante di strada finì e nel momento in cui il ragazzo ringraziò chiedendo agli spettatori di lasciare un’offerta, la folla pian piano scemò fino a quando rimasero solo poche persone.
Harry prese in mano il portafoglio ed estrasse da esso cento sterline. Wynne lo guardò sorpresa avvicinarsi al ragazzo e porgergliele con tranquillità.
«Valgono anche per tutta la gente che probabilmente ha apprezzato la tua musica quanto me ma che non ha fatto lo sforzo di rinunciare a qualche spicciolo per ripagarti.»
Il ragazzo era palesemente sconvolto, balbettò un grazie a malapena udibile prima di chiedergli, con altrettanta difficoltà, una foto insieme. Harry acconsentì, si complimentò ancora una volta con lui per la sua esibizione prima di salutarlo con una pacca sulla spalla e tornare da Wynne, che aveva assistito la scena da lontano.
«Wow» disse la ragazza riprendendo a mangiare dalla sua coppetta e camminare. «Le fai tutti i giorni queste cose o…?»
Harry rise. «Certo che no! Mi piaceva davvero come cantava quel tipo.»
«Ma se non hai ascoltato mezza parola! Stavamo parlando.»
«Tu non hai sentito mezza parola. Io di orecchie ne ho due e sono riuscito a sentirlo lo stesso.»
Wynne alzò gli occhi al cielo, si allontanò per un istante da Harry per buttare la coppetta ormai vuota in un cestino e quando si voltò per tornare da lui lo vide occupato a parlare con due ragazze, probabilmente fan.
Non sapeva cosa fare, tornare da lui avrebbe significato farsi scoprire, anche se in realtà tra loro due non c’era niente. Wynne rimase immobile ad osservarlo scattarsi delle foto con le due ragazze che in un batter d’occhio erano diventate cinque. Sapeva come funzionavano le cose, da un momento all’altro qualcuno avrebbe scritto da qualche parte che Harry si trovava a Covent Garden e nel giro di poco quelle cinque ragazze sarebbero diventate trenta, se non di più. Harry alzò lo sguardo verso Wynne e la vide in piedi accanto al cestino della spazzatura guardarlo senza sapere cosa fare. Lei gli fece segno che sarebbe andata verso la macchina e che l’avrebbe aspettato lì. Harry annuì e tornò con l’attenzione sulle sue fan prima che queste potessero accorgersi del suo attimo di distrazione.
 
 
 
«Mi dispiace.»
Erano fermi davanti a casa di Wynne da alcuni minuti, l’auto spenta ma la radio alla quale nessuno stava prestando attenzione ancora in funzione.
Lei scosse la testa. «Non importa, davvero.»
«E invece sì!» esclamò Harry dando un pugno al volante. «Dannazione!»
Wynne sussultò, colpita dalla sua reazione. Gli appoggiò una mano sul braccio guardandolo preoccupata. «Non è colpa tua se il tuo bel faccino lo conosce chiunque» cercò di rassicurarlo con un sorriso.
«Tu non vuoi farti vedere con me, saremo costretti a passare il tempo chiusi in casa a guardare dvd o in un posto dimenticato da Dio. Tra poco qualcuno ci fotograferà pure mentre siamo in macchina. Mi hanno scattato foto anche quando ero fermo ad un semaforo!»
Wynne abbassò lo sguardo abbattuta, Harry aveva ragione e purtroppo non c’era nulla che potessero fare per cambiare la situazione.
«Ringrazio il cielo ogni giorno per la possibilità che mi è stata data ma a volte vorrei solo essere… Un ragazzo qualunque» sospirò Harry lasciandosi andare addosso al sedile. «Vorrei poter andare al cinema, a fare una passeggiata, a correre o al ristorante senza essere riconosciuto. Senza che mentre mi sto mangiando una bistecca al sangue qualcuno arrivi al mio tavolo chiedendomi l’autografo. Penserai che sia stupido e irriconoscente ma la verità è che a volte tutto questo mi sta stretto.»
Wynne allungò la mano stringendo quella di Harry. «Penso che tu abbia ragione invece» disse. «Non so cosa si provi ad essere nella tua situazione ma posso capire. Io sono rimasta traumatizzata solo dai paparazzi che c’erano oggi quando siamo scesi dalla limousine!» esclamò, cercando di strappare un sorriso al volto imbronciato di Harry. Lui si limitò ad increspare leggermente le labbra.
«Puoi sempre diventare uno stronzo che non prende in considerazione nessuno, ignorare tutti quelli che ti fermano per strada e ti chiedono una foto» cercò di sdrammatizzare poi.
«Non sono quel tipo di persona» mormorò Harry, mantenendo lo sguardo fisso fuori dal parabrezza, nonostante non stesse osservando niente di particolare.
Wynne annuì. «Lo so» sussurrò, col tono di chi ha appena rivelato un segreto. «È per quello che mi piaci così tanto.»
Harry si voltò di scatto verso Wynne che lo guardava stranamente rilassata. Non era da lei dichiarare una cosa del genere, stava per risponderle ma le parole gli rimasero inespresse in gola perché lei gli prese il viso tra le mani e lo baciò.
Wynne sentì le vertigini quando le sue labbra sfiorarono quelle di Harry ma soprattutto quando sentì lui ricambiare il suo gesto. Dischiuse le labbra lasciando che la lingua di Harry s’intrufolasse nella sua bocca e quasi si aggrappò alle sue spalle mentre lui cercava di avvicinarsi ulteriormente a lei. Il suo movimento fu bruscamente bloccato dalla cintura ancora allacciata.
«Maledizione» borbottò il ragazzo, allontanandosi lievemente da lei.
Wynne rise mentre Harry cercò a tentoni il bottone da schiacciare per liberarsi della sicura.
«Ti serve aiuto?» domandò lei divertita, alzando lo sguardo sugli occhi di Harry rivolti verso il basso, cercando di vedere qualcosa nel buio di quell’abitacolo.
Il ragazzo stava per risponderle ma in quell’istante uno scatto le fece capire che era riuscito nel suo obiettivo.
Senza aggiungere altro Harry tornò a cercare le labbra di Wynne che, sorpresa e lusingata da quella reazione, ricambiò con entusiasmo ritrovandosi col corpo schiacciato tra quello di Harry e il sedile e con la testa appoggiata al finestrino freddo.
Era inebriata dal suo profumo e incapace di intendere e di volere in quel momento. Si sentiva su di giri, come se tutto l’alcol che aveva ingerito durante la serata le avesse fatto effetto tutto d’un colpo, sebbene sapesse che nessun drink sarebbe stato in grado di farle provare quelle sensazioni, a meno che questo si chiamasse Harry Styles.
Il ragazzo si staccò leggermente da lei, il respiro affannato che le accarezzava la pelle e gli occhi ancora più belli visti così da vicino.
«Ti farei salire se non fosse che la mia coinquilina morirebbe d’infarto vedendoti in casa sua» mormorò Wynne cercando di riprendere il controllo di se stessa.
Harry scosse la testa. «Devo andare anch’io.» Stava per rimettersi composto ma Wynne lo bloccò.
Il riccio la guardò in attesa che dicesse qualcosa ma lei sembrava in difficoltà ad esternare ciò che le passava per la testa.
«Ti metto ancora a disagio?» le chiese allora lui, senza riuscire a trattenere un sorriso.
«Credo che mi metterai sempre un po’ a disagio» ammise Wynne con imbarazzo. «Volevo solo chiederti se…» Chiuse gli occhi e prese un respiro profondo cercando di racimolare un po’ di coraggio. «Ho bisogno di sapere che non sparirai, Harry.»
Il ragazzo sorrise, rincuorato nel sapere che ciò che preoccupava Wynne fosse solo quello.
«Non vado da nessuna parte» la rassicurò lui, dandole un bacio sulle labbra. «Dopodomani parto per Madrid, in realtà» Harry sorrise. «Ma sabato sarò di nuovo qui.»
«Bene, perché ho una collezione di dvd a casa, nel caso in cui tu non voglia uscire.»
Wynne prese la borsa ed aprì la portiera.
«Se vuoi che mi faccia vivo però devi lasciarmi il tuo numero» le ricordò Harry, porgendole il telefono con un sorriso soddisfatto.
«Che stupida» borbottò Wynne mentre lo digitava sul cellulare del ragazzo. «Ora però non hai più scuse.»
«Non ne ho mai volute avere.»
Harry appoggiò due dita sotto il mento della ragazza ed avvicinò il suo viso al suo facendo incontrare le loro labbra in un ultimo bacio.
«Buonanotte» le sussurrò, così vicino che parlando la sua bocca sfiorò nuovamente quella di Wynne.
«Lo sarà» rispose lei prima di scendere dall’auto e correre in casa, il cuore che le batteva all’impazzata e la mente che non aveva ancora elaborato ciò che era appena accaduto.






Sono in ritardissimo con gli aggiornamenti e probabilmente me ne avrete dette dietro di ogni ma spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo!
Le cose cominciano a movimentarsi, chi mi conosce sa che sono solita far penare i miei lettori fino all'ultimo per baci, dichiarazioni e cose del genere ma questa volta ho deciso di cambiare un po' il mio modo di fare, spero di avervi resi felici! ahaha
Non ho molto da aggiungere, sto morendo di sonno e non pensavo nemmeno di postare stasera ma ultimamente un bel po' di persone mi hanno chiesto del nuovo capitolo e non mi andava di farvi aspettare ulteriormente!
Non credo di aver riletto quindi mi scuso per eventuali errori!
Alla prossima,
Jas

P.S. Ho scritto una one shot su My Mad Fat Diary se qualcuno è interessato :)



 





 
   
 
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