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Autore: LunaPiena20    07/03/2014    1 recensioni
Grays è una quindcenne con tanti amici, tra cui Miles ed April: i suoi migliori amici. Trevor è un sedicenne solitario orfano di madre e padre, con un grande segreto. Ma quando incontrerà Grays, vedrà in lei più di un'amica. Condivideranno paure, passioni e "vittorie", e dall'amicizia nascerà l'amore. Un amore impossibile. Ma niente è sbagliato se ti rende felice...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4. MILES ED APRIL

La giornata si annunciava negativa. Il vento non era di quelli piacevoli e leggeri, ma di quelli che piegano gli alberi, e che portano solo gelo fino alle ossa. Il cielo era grigio, pieno di nuvole a perdita d'occhio. 
<< Alzati,dai! >> Ancora non si era del tutto svegliata, e sentire quella voce squillante da bambino mentre le toglieva il piumone da dosso era davvero insopportabile.
<< Ben.. vattene! >>
Dopo qualche secondo sentì gli urli allontanarsi, e si rimise sotto le coperte... Ma poi suonò la sveglia, e si buttò giù dal letto. 
La prima cosa che fece fu guardare il telefono sul comodino, lo accese e controllò whatsapp. Ciò che vide non fu piacevole: il giorno prima Grays l'aveva avvisata che ci sarebbe stato compito in classe, e lei non aveva letto il messaggio, per cui non era preparata. Benissimo.
Appena uscita di casa, un'ora dopo, sentì la negatività nell'aria. 

<< Miles, stasera usciamo? >> Se qualcuno riusciva a farle tornare il buon umore, quello era il suo ragazzo. Con un semplice sorriso le faceva passare tutti i pensieri negativi, e quel giorno ne aveva tanti...
<< Certo. Ti vengo a prendere o mi vieni incontro? >> Le mise un braccio intorno alle spalle, e quel gesto la fece sentire spensierata.
<< Vengo io, oggi sono da nonna. >>
<< Otto davanti Benny's? >>
<< Perfetto. >>

Alle otto meno un quarto, April era pronta. Aveva fatto lo shampoo, per cui i capelli già biondi sembravano del colore del miele sul pane, ed erano perfettamente lisci e pettinati. Il maglioncino azzurro sblusato, da dentro ai jeans stretti. Era bellissima...
Scese da casa di nonna Carol e si diresse verso Benny's. Benny's era la pizzeria del quartiere, di fronte casa di Miles. Aspettò lì davanti per esattamente sei minuti: dopo i cinque minuti April si spazientiva sempre, e iniziava a chiamare e richiamare. Ma era Miles, con lui non riusciva ad arrabbiarsi. Dunque aspettò, aspettò ed aspettò ancora... fino quindici minuti di ritardo.
Allora si incamminò verso casa del ragazzo. Bastava attraversare la strada, girare l'angolo e arrivare in fondo al vicolo. April aveva appena girato l'angolo, quando vide una scena alquanto strana: una coppia si stava baciando... ma non era questa la cosa strana. La ragazza non l'aveva mai vista, ma il ragazzo le sembrava quasi Miles.
Ma no, non poeva essere Miles. Lui non l'avrebbe mai fatto! Si fidava di lui, quindi continuò a camminare senza darci troppo peso. Ma l'ansia le cresceva nel petto: a mano a mano che si avvicinava vedeva in quel ragazzo Miles. Il modo in cui circondava con le braccia la vita della ragazza, esattamente come faceva con lei, i capelli castani sempre spettinati, la sua schiena abbassata per via della sua altezza... E poi Miles non era mai stato un ritardatario, e il fatto che non l'aveva chiamata era strano.
Quella che prima era solo una brutta sensazione si trasformò nella dura realtà: quegli occhi, quei capelli, quelle labbra... erano di Miles. Si, era lui.
April non riusciva a dire niente, era pietrificata. Voleva urlare con tutto il fiato che aveva in corpo, andare da lui e dargli uno schiaffo, di quelli che lasciano il segno, tirare i capelli da quella ragazza e dirle di stare lontana dal suo ragazzo... eppure era lì, immobile, senza riuscire a fare niente.
Di colpo si sentì disorientata, iniziò a girarle la testa e le mancava l'aria. Ora respirava affannosamente, e le tremava tutto il corpo. E Miles continuava a non notarla.
Solo quando cadde a terra, priva di sensi, il ragazzo corse in suo aiuto, gridando il suo nome, ma senza ottenere niente.

Si svegliò adagiata su un letto. All'inizio non riusciva a capire... sentiva delle voci lontane, delle grida. Una ragazza, una voce alquanto familiare, e un ragazzo. Stavano litigando, ma non April non riusciva ancora a capire cosa dicevano. Poi, lentamente, aprì gli occhi.
Vedeva tutto sfocato, ma riuscì a distinguere la camera di Grays. Poi un volto si avvicinò, e l'amica entrò nel suo campo visivo. 
Ora vedeva chiaramente, e il sorriso di Grays la rasserenò.
<< Finalmente ti sei svegliata. >>
<< Cosa è successo? >>
<< Sei svenuta... Miles ti ha portata da me perchè a casa sua non c'era nessuno. >>
<< Miles... dov'è? >>
<< Eccomi... >> Il ragazzo si avvicinò, e April provò un gioia immensa nel vederlo. Lentamente, si sedette, e lo abbracciò con amore. Poi, osservando bene il suo volto, notò il segno rosso di cinque dita sulla guancia destra, e qualcosa si risvegliò in lei.
Un desiderio di fargli del male, di dargli uno schiaffo come si deve... Poi cominciò a ricordare. Due figure lontane. Una ragazza bellissima... un ragazzo. Miles.
Il rumore dello schiaffo risuonò nel silenzio di tutta la stanza. Arrivò inaspettato, veloce, e forte. Ora non aveva più cinque dita, segno evidente di uno schiaffo alla Grays, ma ne aveva dieci.
<< Come hai potuto? >> Le lacrime arrivarono, ma April cercò di respingerle.
<< April... >>
<< Silenzio! Io mi fidavo di te, ti amavo con tutta me stessa... Non riesco a capire perchè lo hai fatto! Dovevmi parlarmene se volevi chiudere, avrei capito, ma saremo almeno rimasti amici! Ti rendi conto di cosa sei tu per me? Miles tu sei tutto. Sei il mio sorriso, la mia spalla su cui piangere, il motivo per cui ogni giorno sono felice...! O almeno, lo eri... ma adesso cambierà tutto. Perchè sai, io non credo di meritarlo. So di essere una persona un po' acida, talvolta anche antipatica o assillante. Ma ti ho sempre dato tutto. Ti ho amato come amo la mia stessa vita, non mi sono mai arrabbiata con te, non ti ho mai detto niene di male e non ti ho mai fatto notare i tuoi errori. Ho accettato i tuoi difetti e mi sono rassegnata ai tuoi atteggiamenti negativi, quando talvolta li hai mostrati. Ma non ti ho mai fatto nulla di male. Forse non sono abbastanza per te... Forse sono proprio io il problema. >>
Le lacrime cominciarono a scorrerle sul viso, e le riusciva impossibile fermarle. Si sentiva usata... Aveva sempre creduto di essere accettata, amata... e ora aveva ricevuto uno schiaffo morale ancora più forte di quello che aveva dato a Miles. 
Lui invece sembrava non provasse nulla. Non parlava, non piangeva, non la guardava negli occhi. Il niente più assoluto. Poi alzò lo sguardo e lo piantò in quello della ragazza.
<< April... so che ora non vuoi parlare con me, e infatti non ti sto chiedendo alcuna risposta. Ma voglio ch tu sappia una cosa: io ti ho sempre amata. Da quel giorno, all'età di otto anni, quando durante un pic-nic tu recuperasti il mio aquilone. Non ho mai smesso di amarti, ho sempre lottato per stare con te,  e quando finalemente ho scoperto che anche tu eri innamorata di me non sai come mi sono sentito felice. Non ti ho mai, e dico mai usata o presa in giro! Quella ragazza, era una mia compagna di classe alle medie... Da un po' di tempo è innamorata di me, ma non ho voluto dirtelo per non farti preoccupare. Io non ho mai provato niente per Lauren, e tutto'ora non provo niente. Tu sei l'unica... io... io ti amo. Ma se non ti fidi di me io non posso che accettare la tua decisione... >>
Senza dire una parola, April prese il cellulare appoggiato sul comodino e andò via da casa di Grays, lasciando Miles con una lacrima all'angolo dell'occhio. 



L'angolo di Luna
Scusate tanto per il mega ritardo! Davvero non ho avuto tempo, ma ora ecco un altro capitolo :)
Ho voluto lasciare un attimo in sospeso Grays e Trevor e soffermarmi su Miles ed April. Come promesso, oltre tutto. :') Spero vi sia piaciuto! Baci, ciaoo
  
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