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Autore: Serenity452    08/03/2014    6 recensioni
Undici anni dopo la Quarta Guerra Mondiale Ninja contro Kaguya, Itachi è sopravvissuto passando più di otto anni in coma, disperso in un villaggio senza nome.
Al suo risveglio decide di rimanere nell'ombra e vivere come cacciatore di taglie, per non portare scompiglio nella nuova e pacifica vita di Sasuke, ristabilitosi a Konoha dopo anni di viaggi in giro per il mondo.
Ma quando Itachi torna in segreto nel proprio villaggio ritrova Luna, la bambina che aveva salvato anni prima sulla strada di casa con Kisame.
Tuttavia Luna ormai diventata una ragazza adulta, bella e apparentemente indipendente.
Una ragazza capace di risvegliare in lui una passione irrefrenabile che farà tremare i loro cuori.
Una lotta interiore tra amore di lei e negazione di lui, fra differenze d'età, fragilità nascoste e amicizia.
Certo, se poi ci si mettono pure Naruto e Boruto, siamo sicuri che la storia d'amore funzionerà, no?
E Sasuke, come la prenderà?
[Revisione di You'll be in my heart!]
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itachi, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie, Più contesti
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Uno per tre e tre per uno perché 
insieme noi usciamo sempre dai guai 
e difendiam la Casa dall'ombra della Sporcizia 
il nostro cuore batteà per la libertà 
intrighi e loschi Basilico,  dei Mor disumani 
il nostro Mocio spazzerà nell'immensità…
Daitarn, Daitarn arriva già la zia, Scappa!
Evviva Daitarn III. Vacci Piano. Sarai Pur sempre la mia beta con il Mio Coinquilino Malefico, ma Vacci Piano! Vino!
 

Capitolo III: Moonless.
 
 
Luna ed Itachi, scesi per il tanto atteso bagno, si ritrovarono davanti ad una ragazza dai biondi capelli e gli occhi celesti, vestita con un eccentrico Kimono floreale, scollato ed aderente, che metteva in risalto le sue forme perfette.
Se ne stava lì, tutta sorridente, con una penna in mano ed un registro nell’altra.
-Konbanwa, Signore, benvenuto…-
Itachi annuì in segno di saluto e le chiese informazioni, scrutandola con attenzione.
-Come funziona per le terme qui?-
La ragazza sorrise, portandosi la penna alle labbra.
-Ecco… le terme per gli uomini sono sulla destra, a quest’ora…hmm…- Spiegò la ragazza fingendo di dare un'occhiata sul registro.
-…hmm sì, sono vuote, non c’è nessuno. Dunque, all’entrata troverete lo spogliatoio, potete riporre tutto lì…-Finì lei mordendosi il labbro inferiore.
Itachi la fissò, era bella e non poteva negare quanto sfacciatamente ci stesse provando con lui, guardandolo come una pantera sulla lepre.
Ma Luna cominciò a tirargli una manica, ignara degli intenti della giovane donna.
-Itachi!-Bisbigliò lei.
-Eh? Ah, ehmm…sì, giusto…cosa c’è?-
-Ma Itachi… io non so nuotare!-
-Oh, già…-Esclamò, guardando la bambina negli occhi color miele, per poi tornare con gli occhi sulla bionda che continuava a sorridergli.
Peccato che con lui in stanza ci fosse una bambina, in caso contrario ne avrebbe approfittato senza alcun dubbio.
Per un secondo lo sfiorò il pensiero di spedire Luna da Kisame, ma si dannò all’istante solo per averlo pensato.
Non poteva nemmeno tollerare che si parlassero, figuriamoci farli dormire nella stessa camera.
Senza contare lo shock che avrebbe avuto la bambina vedendosi improvvisamente scaricata.
-Accidenti, Bakayoro! Ci sono anch'io!-Urlò Luna allungando un braccio per farsi notare, visto che fino ad ora era stata nascosta dietro Itachi ed ignorata da entrambi gli adulti.
La bionda rimase a bocca aperta quando se ne accorse.
-Oh… mi scusi… non sapevo che ci fosse… anche sua figlia…-
-Non è mia figlia!-Esclamò un po’ imbarazzato Itachi.
-Ah!-La ragazza sembrò riacquistare speranza e sfoggiò un altro sorriso seducente, scollando in modo falsamente casuale il colletto del kimono.
-Allora è la sua sorellina…?-
-Ehm…-Itachi fu attirato dallo scollo e vacillò, notando che era generosamente prosperosa e candida.
-Più o meno… lei non sa nuotare…-Disse per tagliare corto e cercare di darsi un contegno, visto che iniziava a sentire qualcosa premergli contro il pantalone.
Cavolo, era in astinenza da troppo tempo.
-Bene… -La ragazza guardò ancora sul registro.
-Visto che non sa nuotare può venire con voi, perché purtroppo nella piscina femminile non c’è nessuno che possa badare a lei. Mi raccomando la tenga sempre d’occhio, i bambini toccano fino a metà vasca. Le terme chiudono alle sei e trenta… Non so se vi hanno detto che la cena sarà servita per le sette e trenta…-Disse in modo, finalmente, professionale e distaccato.
-La ringrazio, Signorina!-
-Mi chiami Aria! E si figuri, è stato un piacere…-Disse questa volta con uno strano sorriso che ad Itachi non piacque.
Quella ragazza tramava qualcosa.
 
 
-Aria, mi chiami Aria!-Luna imitava Aria camminando a grandi e pesanti passi lungo lo spogliatoio.
-Quella Bakayaro, Accidenti a lei!-
-Luna!-La rimproverò lui, improvvisamente infastidito dalle parole della bambina.
-Itachi-san, quella donna è una Geisha!-Affermò la bambina incrociando le braccia al petto.
Itachi la guardò a bocca completamente spalancata.
Luna lo aveva stupito.
-Da cosa lo dedurresti tu, con sei anni di vita?-
-Dal modo in cui ti gualdava [guardava], Itachi-san! Sei venuto alle terme con me Bakayaro, Accidenti!-
Itachi sospirò e si passò una mano fra i capelli, chiudendo gli occhi.
Ora si ritrovava ad dover subirsi anche lezioni di vita da una bambina di sei anni, solo perché si era lasciato sfuggire qualche occhiata da una piacente e giovane ragazza che pareva ci stesse provando.
-D’accordo, ti chiedo scusa…adesso vuoi andare lo stesso in piscina?-Chiese, cercando di mettere da parte il turbamento per la bella bionda e l'irritazione per le parole che Luna aveva fin ora riservato solo a Kisame e Aria.
Che lui fosse il “Bakayaro” alla fine delle sue ingenue frasi, non gli stava poi tanto bene.
La bambina sorrise e gli abbracciò una gamba.
-Si! Facciamo il bagno insieme!-Esclamò, cominciando poi a svestirsi. Itachi si limitò a sospirare e si levò la maglia piegandola e riponendola sullo scaffale apposito, poi osservò Luna che aveva sfilato la sua di maglia e l’aveva gettata a terra.
-Luna, raccogli la camicia da terra…-Gli disse con le mani sui fianchi.
Lei si chinò a raccoglierla e la passò ad Itachi, che la sistemò accanto alla sua.
-Non riesco… proprio a staccarmi il bottone della gonna, Itachi-san!-
-Aspetta ti aiuto!-Disse lui, piegandosi sulle ginocchia e sbottonando la gonnellina blu della piccola.
-Arigatō, Itachi!-Esclamò sorridendo e ricevendo un sorriso ed una carezza sulla nuca.
-Adesso però prendi questo ed avvolgilo in vita, così…sui fianchi…Vado solo un attimo in bagno, ok?-
-Perché vai nel bagno?-Domando lei con fare curioso.
-Hmm… cosa si va a fare nel bagno?-Domandò un po’ imbarazzato il moro.
-Oh, Gomennasai, Itachi-san! Puoi mettermi seduta sulla panca? Da sola non ci riesco!-Rispose lei, un po' arrossita in viso, mentre si guardava i piedini nudi.
Itachi le carezzò di nuovo la nuca e, prendendola sotto le braccia, la tirò sù per aiutarla a sedersi sulla panca.
Poi, prima di andare, con un elastico le tirò sù i capelli, facendole un chignon alto sulla nuca.
-Sei carina così, torno subito!-Le disse sorridendo e carezzandole la guancia, per poi avviarsi verso la porta del bagno.
Luna lo guardò e fece ciondolare i piedi, con il cuoricino che le batteva forte e con la mano poggiata sulla guancia che Itachi le aveva sfiorato poco prima con delicatezza.
Nella sua testa lo immaginò sull’altare con uno smoking nero, in attesa di lei mentre percorreva la navata con un meraviglioso vestito bianco ed un bouquet dai colori caldi.
Ad un tratto però, si aprì la porta ed apparve Aria.
La ragazza bionda indossava un telo bianco che le copriva il corpo, probabilmente nudo sotto, ed ecco che il suo sogno andò in frantumi.
La bionda sorrise guardandosi in torno, ma quando si rese conto che Itachi mancava, cambiò espressione.
Luna la scrutò un po’ di sbieco ed i loro sguardi s’incrociarono quando Aria si avvicinò a lei, con passo lento e calcolato.
I suo fianchi ondeggiavano e Luna si chiese come facesse e sopratutto perché diavolo camminasse in quel modo.
-Ciao, piccola, dov'è finito il tuo fratellone?-Chiese con tono gentile ed un sorriso che fece rabbrividire Luna, nello stesso istante in cui la donna si piegava sulle ginocchia per guardarla dritto negli occhi.
-Itachi-san è andato in bagno e lui non è il mio fratellone, è il mio fidanzato, perciò stagli lontano, Bakayaro, Accidenti!!-Esclamò incrociando le braccia al petto, tenendo lo sguardo fisso negli occhi celesti della ragazza.
Aria mutò ancora la sua espressione, che divenne chiaramente irritata, forse dalla sfacciataggine della bambina ed il suo modo di chiudere le frasi quando voleva darsi un tono e provocare.
-Ah capisco…-Sibilò l'altra, chiudendo gli occhi e sorridendo con rabbia, mentre i pugni le si stringevano con forza.
Poi riprese il controllo e guardò la bambina.
-Senti piccola…visto che questo è lo spogliatoio degli uomini, perché non vai ad aspettare Itachi-san sulla piscina?-
-No! Non posso, Itachi-san mi ha detto di aspettare qui!-Le rispose Luna, voltando lo sguardo con aria superba.
-Ma vedi, fra poco, potrebbero arrivare altri uomini, non ti sentiresti in imbarazzo? Potrebbero essere malintenzionati! Va pure sulla piscina, dirò io ad Itachi che sei lì! Sai, potrai trovare dei giochi veramente carini!!-Esclamò facendole l'occhiolino, mentre lei rabbrividiva all'idea di un branco di mostruosi  e pelosi uomini che cercavano di rapirla.
La parola giochi però la entusiasmo di più.
-Davvero??!-
-Certo!-
La bambina, colpita dalla gentile rivelazione, saltò giù dalla panca, tenendosi l'asciugamano sul fianco.
-Arigatō, Geisha-san!-Esclamò all'indirizzo di Aria, che annuì con gli occhi colmi di ira indicandole il lungo corridoio che terminava con la porta.
Lei lo percorse di corsa e, quando la ragazza non la vide più, certa che ormai fosse sola e la bambina si trovasse nella grande stanza con la piscina termale, in cerca dei gommoni e dei pochi giochi presenti, chiuse la porta a chiave, sorridendo soddisfatta.
Nello spogliatoio, proprio in quel momento, apparve Itachi con solo un asciugamano attorno alla vita.
-Oh…-Borbottò, notando Aria seduta sulla panchina, dove aveva lasciato Luna, solo che adesso c’era una giovane bionda con le gambe a cavalletto.
E, a meno che Luna non fosse cresciuta e diventata bionda, quella era decisamente Aria.
-Ciao…-Disse lei sorridendo.
-Dov’è la bambina?-Chiese, guardandola con gli occhi ridotti ad una fessura intimidatoria e cupa.
-Tranquillo, non farti problemi per lei… l’ho mandata sulla piscina a giocare con una mia amica, ho chiuso la porta a chiave… in modo che non ci disturbi!-Spiegò la giovane, alzandosi ed avvicinandosi col suo passo lento ed accattivante.
Itachi sospirò, quella ragazza era una seccatura decisamente succinta ed attraente.
Forse qualche minuto poteva permetterselo.
-Allora, Itachi, pensi che possiamo saltare i convenevoli?-Disse con voce sensuale la bionda, mordendosi il labbro inferiore come aveva fatto all'entrata poco prima.
Dopodiché slacciò l'asciugamano che le copriva il corpo e mostrava solo le snelle gambe, per lasciar posto ad un corpo nudo e perfettamente modellato.
Forse poteva dedicare a sé stesso più di qualche minuto.
 
 
 
-Ohe! Dove sarà finito quel Bakayaro, Accideti a lui!?-
Nel frattempo Luna continuava a muovere le braccia del pupazzo in plastica trovato sul bordo della piscina, lamentandosi e guardando male il bambolotto dalle sembianze di un robot.
-Antipatico Robot! Dove sono le bambole di Sailor moon ed i braccioli?-Disse gettando il robot in acqua, presa dalla furia.
Però poi sembrò pentirsi del gesto e sbuffò.
Itachi ci stava mettendo troppo, non lo sapeva lei, ma era già passato un quarto d'ora da quando era stata indotta ad andare sulla piscina da sola.
Con i piedi che sguazzavano nell'acqua calda, mise il broncio e si sorresse il capo con la mano sotto il mento.
Senza Itachi non si divertiva e non poteva fare il bagno.
Però continuava ad aspettarlo, perchè era stato così carino quando le aveva fatto il Dango sulla testa carezzandole poi la guancia, che non vedeva l'ora di rivederlo e farsi abbracciare per nuotare insieme.
Dopotutto, era il suo fidanzato e voleva sposarlo, quando sarebbe stata alta quanto lui.
Poi un pensiero triste le attraversò la mente.
E se Itachi l'aveva abbandonata?
-Oh no, cosa farò?! Se ne sarà andato anche Kisame-san!?-Sentì le lacrime pizzicarle gli occhi e si gettò per terra, rotolando qua e là sul pavimento gelido.
Improvvisamente le luci cominciarono a lampeggiare ed emettere suoni quasi metallici, per poi spegnersi del tutto, lasciando la bambina al buio più assoluto.
-Ka-Kami-sama! Ho pauraaa!-Urlò rimettendosi in piedi e camminando lentamente senza sapere dove stava andando.
 
 
Itachi sobbalzò accorgendosi che la luce s’era spenta e spinse giù Aria, che gli dava le spalle, costringendola a tenere la faccia schiacciata sulla panchina.
-Non vorrai fermarti, Itachi!-Ansimò, avida ed ancora bramosa, sentendo che la virilità di Itachi era ancora rigida e perfettamente eretta, dove lei voleva che fosse.
Lui le strinse i fianchi e muovendo il bacino con più forza la fece quasi gridare con un colpo netto.
-Sta zitta, non ho nemmeno iniziato!-La rimbeccò lui improvvisamente a disagio.
Qualcosa, fin dall'inizio, gli stava sussurrando con voce arcaica e lontana che stava sbagliando tutto.
Ma l'istinto d'uomo dentro di lui aveva preso il sopravvento.
Almeno finché non sentì delle urla e si fermò, confuso.
-Maledizione!-Esclamò sfilando il suo membro dalla ragazza, in modo brusco, facendola cadere con le ginocchia sul pavimento.
-Che fai, sei impazzito!?-Esclamò col fiato mozzato la bionda mentre cercava di rimettersi in piedi.
Itachi non le rispose nemmeno, ma si limitò a prendere i suoi abiti dal ripiano su cui li aveva posati.
Infilò i boxer che fortunatamente era riuscito a trovare nonostante il buio ed indossò il pantalone.
Il resto poteva aspettare, pensò, quando sentì il rumore di un getto d'acqua.
Fece il corridoio di corsa, arrivò alla porta che dava sulla piscina e, quando provò ad aprirla, la trovò chiusa a chiave.
-Itachi!-Aria lo raggiunse quasi subito, visto che si era limitata a coprirsi con un telo.
-Dov’è la bambina?-Chiese infuriato, forse più con sé stesso che con Aria.
Dopotutto, Luna era una sua responsabilità e per una volta si sentì come se fosse stato lui a comportarsi come supponeva che avrebbe fatto invece Kisame con Luna.
-Ma cosa te ne importa di lei adesso! Su torniamo a…!! Ah!-Il moro l’afferrò per la gola.
-Dov’è?-Domandò con uno sguardo omicida che trasudava tutta la sua forza ed imponenza.
-È… è… sulla piscina! L’ho chiusa lì!!! Da sola!-Esclamò perfida la bionda.
Itachi la spinse con forza a terra, guardandola con furia omicida, che non ricordava d'aver mai provato con tanta e violenta forza.
L'avrebbe uccisa, se non fosse stato per il fatto che cominciò a sentire l'acqua della piscina agitarsi.
Luna c'era certamente caduta dentro.
Con un poderoso calcio la buttò letteralmente giù, facendola volare diversi metri lontano.
-Ringrazia il fatto che non ti abbia uccisa seduta stante, Geisha!-
 
 
-Luna? Ehi, dai, apri gli occhi...-La chiamò preoccupato Itachi, carezzandole il viso, tenendola stretta sul suo braccio.
-Uhm...I-Itachi?!-Mormorò lei, aprendo i grandi occhi color miele.
-Menomale…-Sospirò il giovane, baciandole la fronte e continuando a coccolarla dolcemente.
-Come ti senti?-Chiese ancora lui, ma Luna non appena lo mise davvero a fuoco, riempì i suo occhi di lacrime e gli saltò al collo, abbracciandolo
-Itachi! Pensavo mi avessi abbandonata!-
-Shh, shhh, va tutto bene, non lo farei mai, piccina....-Gli disse carezzandole la schiena con dolcezza.
-Stavolta ho tenuto la bocca chiusa e tlattenuto [trattenuto]il fiato! Sono stata brava, velo [vero], Itachi-san?-Itachi lanciò un altro sospiro.
-Sì, sei stata brava piccolina… ora vieni, torniamo in camera!-
Lei lo fissò un attimo, poi cercò di asciugarsi le lacrime.
-Però… Però… noi due… il bagno…Io ti ho aspettato…-
-Ehi, dai non piagere di nuovo... -
-Ma io ci teeenevo tantoo!-Strillò lei, scoppiando a piangere come una fontana.
-Oh no…-Borbottò Itachi lanciando un sospirò.
-D’accordo! Hai ragione, te l'avevo promesso...-
Luna si asciugò le lacrime ancora una volta e sorrise, biricchina e vittoriosa.
-Evvai, Accidenti!-Esclamò tutta contenta lei.
Che subdola, pensò Itachi, sorridendo ai modi di parlare unici della piccola, che lo mettevano di buon umore.
 
 
 
Alla fine, arrivarono appena in tempo per la cena, dove trovarono Kisame che li aveva addirittura aspettati.
Luna aveva di nuovo i capelli raccolti, ma stavolta in una morbida treccia che scendeva di lato ed indossava la sua immancabile divisa dell'asilo.
Era stanca e stremata, dopo il bagno, dove aveva tentando di nuotare, col risultato che, dopo esser andata a sotto un paio di volte, era toccato ad Itachi tenerla a galla.
E si era persino divertito a farla nuotare e tuffare. 
Luna divorò due Onigiri, un piatto di verdure ed un brodo di carne, cosa che stupì Itachi.
-La piscina mi ha messo tanta fame lo sai!?-Esclamò lei addentando il cibo con fare estasiato che divertì Kisame tanto da indurlo a passare quantità industriali di cibo alla loro piccola compagna, fra risate e situazioni imbarazzanti.
A fine serata, lei ed Itachi si misero a letto.
All’inizio, Luna trovò difficoltà nell’addormentarsi, era agitata e si stringeva convulsamente ad Itachi, che cercava di consolarla e farla sentire al sicuro.
Itachi non faticava a capire il motivo dell'agitazione della bambina.
Domani sera le avrebbe detto addio, Konoha era alle porte.
Questo lo metteva in agitazione e, anche quando Luna si fu pienamente addormentata, rimase sveglio a guardala chiedendosi quale fosse la scelta giusta da fare.
Luna non era stata cercata o sicuramente le voci si sarebbero sparse e durante il viaggio qualche traccia ci sarebbe stata.
Ma niente. Nessuno sembrava reclamare la bambina che lui, in due giorni, aveva amato dal primo sguardo.
Sì, amava quella bambina e la gioia che sapeva trasmettergli.
Poi, finalmente, Morfeo catturò anche lui proprio mentre i suoi pensieri andavano a suo fratello, piccolo quanto Luna.
 
-Neh Itachi, non la conosci questa storia?-
Luna era sulle spalle di Itachi e proseguivano a passo spedito fra i rami.
-No...-Le ripose senza badare a lei.
-Avanti, Koneko, perché non ce la racconti?!-Esclamò l’uomo pesce, ridendo come un matto.
-Kisame, fra poco ci fermeremo per mangiare, Konoha è a poche ore...-Esclamò Itachi, sempre più cupo ed estraneo ai fatti intorno a lui.
Era da tutta la mattina che si comportava in quel modo freddo e distaccato.
Il suo solito, insomma.
Dietro di lui sentì un sospiro e la fronte di Luna sulla sua spalle.
-Hai fame?-Domandò l’Uchiha alla bambina, senza guardarla o usare modi affettuosi.
-No...-
Il viaggio fu estremamente silenzioso, infatti Luna si era pacatamente accucciata sulla schiena di Itachi e non proferiva più parola, come se si fosse chiusa nei suoi pensieri, nemmeno i richiami di Kisame avevano attirato la sua attenzione.
Pranzarono lo stesso in silenzio, fermandosi giusto il necessario, per poi ripartire immediatamente alla volta di Konoha.
Itachi ipotizzò che lei si fosse addirittura addormentata finché, quando ormai il tramonto colorava il cielo di rosso, lei parlò.
-Itachi?-Il Mukenin si voltò quanto bastava per notare il viso sconsolato della bambina.
-Ti sei svegliata?-Domandò lui sorpreso.
-No, non dormivo… stavo pensando…-Disse seria lei.
Itachi si accigliò e tornò a guardare avanti.
Anche lui aveva pensato per tutto il tempo.
Mancava poco a Konoha, davvero troppo poco.
-Siamo quasi arrivati a Konoha non è vero? Questo posto lo riconosco! Fra poco ci sono le porte giganti…-
-Già… Ti dovrò lasciare poco prima però…Non possiamo avvicinarci al villaggio, capisci?-
La bambina rimase in silenzio, mettendo in trepidazione Itachi.
Se Luna raccontava in giro di aver viaggiato con Itachi Uchiha, gli avrebbe dato la caccia tutta Konoha.
“No, non lo farebbe mai…” pensò, assottigliando gli occhi disperato.
-Ok…-Poi nessuno disse più nulla.
Finché le porte di Konoha non apparvero all’orizzonte.
-Kisame, fermati qui ed aspettami…Le indico la strada dei civili…-Disse mentre faceva cenno a lei di scendere e l’aiutava.
Luna lo guardò intensamente a bocca semi aperta.
-Senti, Itachi-san, sei sicuro?-Chiese improvvisamente Kisame, guardando Itachi con sguardo serio e deciso.
Itachi per un attimo sembrò vacillare, mentre sentiva Luna aggrapparsi alla sua gamba.
-Non c'è nulla di cui essere sicuri, Kisame! Konoha è il suo posto!-Decretò l'Uchiha senza minimamente guardare Luna.
-Itachi!-Provò a chiamarlo lei, ma la voce dello Shinobi la bloccò.
-Se vuoi salutare Kisame fallo adesso!-Disse, facendola sobbalzare e stringere più forte la stoffa dei suoi pantaloni blu notte.
-Mi spiace, Koneko, Itachi-san è il capo, fosse per me, ti avrei fatta diventare una Kunoichi coi fiocchi!-
Allora Luna tirò sù col naso e gli occhi le si riempirono di lacrime, corse da Kisame e gli abbracciò la gamba.
-A-Arigatō, Kisame!-
L'uomo pesce rise e le scompiglio i capelli con la sua mano grande e blu.
-Ora vai, Koneko...Chissà, magari un giorno ti verrò a trovare!-
Lei ci mise qualche secondo, poi si staccò.
Itachi le aveva lasciato fare, nonostante dentro ribollisse.
Era l'ultima volta lei avrebbe visto Kisame, per fortuna, perché se solo avesse scoperto che si avvicinava a Luna l'avrebbe bruciato come la sardina che era.
Ma non poteva non pensare che sarebbe stata anche l'ultima volta in cui lui stesso la vedeva.
Si guardarono, ma lui distolse subito lo sguardo e le afferrò la manina, accompagnandola per il sentiero di terriccio e sassi.
Lei camminava lenta, quasi riluttante.
O era lui che lo immaginava?
Basta. Basta legarsi a lei così. Era solo una bambina, non l'avrebbe mai più rivista.
Ma allora perché si tormentava in quel modo?
Perché con lei si sentiva bene?
Semplice, perché si sentiva vero e vivo.
Vero, perché con lei poteva essere sé stesso, dolce e gentile.
Vivo, come non si sentiva dalla notte in cui aveva dovuto ammazzare tutti i suoi parenti, nascondendo il tredicenne spaventato che c'era in lui.
Vivo e felice, come non era mai stato dal momento in cui era diventato ‘Itachi Uchiha’ dell’Akatsuki, sacrificando la sua gioia, ricevendo solo solitudine e fango, mescolato al sangue di cui le sue mani erano sporche.
Era solo.
Solo nella sua battaglia, alla ricerca della morte per espiare le sue colpe.
Ed una sola persona poteva aiutarlo, solo una.
Luna non avrebbe mai potuto salvarlo dall'oblio e l'oscurità in cui era caduto.
L'unica persone era Sasuke Uchiha.
Che un giorno, quando sarebbe stato pronto, l'avrebbe ucciso salvandolo dal suo eterno peccato.
-Itachi…-La vocina della bambina risuonò nella foresta.
-Hmm?-Si limitò a mugugnare lui, sorpreso e strappato via dai suoi pensieri.
-Ti mancherò?-Mormorò lei abbassando il capo, mentre la frangia sulla fronte le copriva gli occhi lucidi.
Itachi si fermò di botto e rimase in silenzio a lungo.
-…Certo…-Sussurrò appena, senza volerlo.
Ma lei lo sentì. E mostrò ad Itachi tutte le lacrime che aveva versato e stava versando.
-Anche tu mi mancherai, Itachi! Ti sei preso cura di me meglio di tutti! Io ti amo, Itachi!-Esclamò lei strizzando gli occhi e portandosi le gambe al petto insieme alle mani strette a pugno, accucciandosi a terra.
Itachi si sentì appena sfuggire quella manina piccola dalla sua grande e forte.
Ti amo.
Quando era stata l'ultima in cui volta qualcuno gli aveva riservato quelle parole?
No, non voleva neppure pensarci.
Non voleva ricordare il volto di quella ragazzina, appena tredicenne, con le labbra tinte di rosso ed il petto squarciato, che gli sorrideva.
Yoko Uchiha.
La sua dolce Yoko, il suo primo “Ti amo”, il loro primo bacio.
La sua vita finita, ancor prima di essere vissuta.
Ma sorrise alla bambina e si piegò per starle di fronte.
-Arigatō, Luna!-Disse prendendole le braccia, allontanandole dal volto paffutello che aveva.
Lei lo guardò, incerta ed imbarazzata.
-Itachi, quando sarò abbastanza alta per te, prometti che mi sposerai!-
Esclamò saltando improvvisamente tra le braccia dello Shinobi, di nuovo spiazzato dalle parole della bambina.
Tuttavia, un sorriso gli si stampò in viso, guardando e stringendo quella dolce creatura aggrappata alla sua giacca, che non aveva il coraggio di guardarlo.
Sì, sapeva cosa doveva fare, Luna, presto o tardi, si sarebbe dimenticata di lui.
La strinse a sé e le carezzò i lunghi capelli di lucente miele.
-Quella storia, raccontamela...-Disse lui, senza staccarsi.
-....La...La storia della volpe e la scimmietta?-Domandò lei colta alla sprovvista.
Itachi annuì soltanto, annusando il profumo di buono che emanavano i suoi capelli e la tranquillità che abbracciarla gli infondeva.
-I-in realtà è una canzone, parla di una volpe con delle scarpe nuove che lungo la strada per Osaka incontra una scimmia e le ordina di portarla in città perchè non vuole sporcare le sue scarpe, così la scimmietta la mette nel suo cesto e la trasporta, perchè è molto gentile, ma nonostante questo la volpe pesava troppo e così la scimmietta è svenuta e la volpe, pentita, capisce che l'amicizia della scimmietta è più importante delle sue scarpe...-Spiegò lei, tirando sù col naso di tanto in tanto.
-E tu cosa ne pensi, piccina?-
Sentendosi chiamare così, Luna lo strinse di più.
-Che tu sei la mia scimmietta, Itachi! Senza di te....io...io sarei morta!-Le lacrime le rigarono di nuovo il viso, ma ad Itachi non servì vederle per capire.
-Luna, ti sposerò senza alcun dubbio!-
Era così difficile lasciarla andare, eppure doveva farlo.
Per il suo bene.
-Ma adesso devi andare...-Sussurrò afferrandole le spalle ed allontanandola piano.
Lei singhiozzò e tirò ancora sù col naso, cercando di coprirsi gli occhi.
-I-itachi-i!-
-Shh... Devi andare...-
Dio, no!
Perché la stava facendo andare via!?
Perché non poteva tenerla con sé!?
L’avrebbe fatta diventare una Kunoichi! Sì! Poteva farlo!
Cosa lo tratteneva?! Non sarebbe mai più stato da solo.
Guardò la bambina, ancora una volta.
“Dillo, Luna… chiedimelo! Chiedimi di tenerti con me dannazione!!!” pensò il Mukenin stringendo i denti.
Ma lei non aveva nemmeno il coraggio di guardarlo.
Perché? Perché non poteva tenere con sé quel raggio di sole nella sua vita buia!?
-Itachi…se ti vedono quelli di Konoha, ti uccidono vero?-
L’Uchiha si destò dai suoi pensieri.
E rammentò perchè non poteva tenere Luna.
Non l’avrebbe trascinata nel buio insieme a lui, non l'avrebbe resa una traditrice di Konoha, costretta ad uccidere e seminare dolore.
Lei era nata per dare amore e lui non poteva distruggere la sua luce, solo per egoismo e solitudine.
-Tranqulla…Soltanto...Non devi dire a nessuno il mio nome e nemmeno quello di Kisame!-Disse cercando il suo freddo autocontrollo di sempre.
Lei annuì, notando il cambiamento del ragazzo.
-Non dirò mai niente di te, non voglio che ti facciano del male, racconterò che sono rimasta nascosta tutto il tempo, perchè avevo paura di esser sgridata!-Esclamò lei senza guardalo.
-Mi crederanno, perchè sono già scappata altre volte ed sanno che lo faccio...-Confessò, spostando il suo sguardo sui piedini che si accavallavano in modo nervoso.
-Ehi, ehi, non farlo più d'accordo? È troppo pericoloso, quando esci dai confini del villaggio, sei preda di chiunque capisci?-
-Si, ma tu e Kisame...-
-Io e Kisame...Ascoltami, noi non ti abbiamo fatto del male, ma i Mukenin non sono brave persone, d'accordo? Dimenticati di me e Kisame, noi non torneremo mai più a Konoha! Ora promettimi che non uscirai più dal villaggio da sola, né ti metterai nei guai!-
Lei lo guardò un attimo, poi sembrò annuire.
-Te lo prometto, ma se non tornerai, come faremo a sposarci, Itachi-san?-Chiese con la voce flebile e distrutta.
Le lacrime erano diminuite, ma ogni tanto scivolavano lungo le sue guance arrossate.
Rimasero a guardarsi in silenzio, poi Itachi le rispose.
-Tornerò per quello, adesso segui il sentiero, dovrai proseguire da sola, ma ti guarderò da qui, finché non sarai al posto di guardia...-
Sembrava che lei volesse dire qualcosa, eppure esitava.
-Adesso vai…-Disse Itachi dandole un’ultima carezza sulla guancia.
Lei non rispose, ma si voltò a guardare la strada da percorrere, le porte non erano molto lontane.
-Non voglio tornare, Itachi...-Sussurrò tutto d’un fiato lei, mentre gli baciava la  guancia e gli prendeva il volto fra le piccole mani.
Il cuore dell'Uchiha esplose e sentì le lacrime premere contro le palpebre.
Cercò di non lasciarsi sfuggire alcuna emozione.
Nessuna esitazione.
Non farla andare via, gli urlava la sua mente, ma quando riaprì gli occhi e parlò, aveva già ripreso il controllo e lo shinobi dell'Akatsuki era pronto a fare il suo dovere.
-Devi andare, sbrigati…Non posso tenerti, saresti un peso, vai!-Disse con voce seria, mentre il gelo che mostrava a tutti arpionava di nuovo il suo cuore, che Luna aveva per poco tempo scongelato.
Era bravo a fingere, davvero troppo bravo.
La bambina tremò e le sembrò che il cuore le si fosse appena spezzato, mentre si allontanava da lui e gli dava le spalle cercando di non scoppiare in una crisi di pianto.
-Ayanami Luna...-Disse piano, prima di voltarsi verso di lui con gli occhi peni di lacrime ed il sorriso più tremolante che Itachi avesse mai visto.
Poi senza alcun preavviso lei cominciò a correre via, piangendo più rumorosamente.
Il moro si appoggiò ad un albero e strinse i pugni.
-Addio…-Sorrise amaramente, mentre la guardava correre fra gli alberi e lungo il sentiero, sempre più lontana.
Lontana da lui, verso il sole, Konoha.
Lui verso l’oscurità, la Morte, L’inferno.
-Non credo… che ti rivedrò mai più…-Sussurrò, abbandonandosi in fine allo straziante dolore che gli stringeva il cuore, ma non un semplice dolore interiore.
Con una mano si arpionò il petto gemendo e s’inginocchiò a terra chiudendo gli occhi, ansimando.
Con fatica cercò ancora di trovare la figura di Luna, ormai troppo lontana, di lei restava solo una sfumatura arancione dei suoi capelli scossi dal vento e dalla corsa.
-V- Vai..Vai… arg!-Un'altra straziante fitta lo colpì, ed un’improvvisa e convulsa tosse gli macchiò le mani di sangue e la vista gli si appannò.
Di nuovo. Ancora quel malessere, i suoi occhi che lo abbandonavano.
Si accasciò a terra guardando il celo, anche se i suoi occhi erano ormai privi di vista.
Era la sua mente che continuava a vedere quegli occhi d'ambra e miele.
Sì, anche se un giorno i suoi occhi si fossero spenti, condannandolo all’oscurità totale, quegli occhi dolci ed innocenti li avrebbe visti per sempre, nel suo cuore.
Sempre.
Anche all’inferno.
Dove pochi anni dopo, Sasuke l'avrebbe spedito.
Chiuse gli occhi, il dolore si era attenuato e Kisame lo aspettava per catturare il Kyūbi.
Non poteva riposare.
 
Luna varcò le soglie di Konoha, attirando subito l’attenzione dei due ninja di guardia.
-Ehi, ma è una bambina!?-Esclamò uno dei due.
-Sì, accidenti, da dove viene?-L'altro la prese in braccio immediatamente, cercando di calmare la piccola che urlava e piangeva.
-Ayanami Luna, mi sono p-persa! Qu-uesta è…è K-konoha v-vero?!-
-Ayanami? Ehi è la Fuggiasca Arancione della Foglia, non fa che scappare di casa!-Esclamò l’altro Shinobi, riconoscendola immediatamente, ricevendo un'occhiata perplessa dal compagno con la piccola fra le braccia. -Tranquilla piccola, sei a Konoha ed io mi chiamo Kakashi, spiegami che cosa è successo…-Disse il ninja dai capelli color argento sparati all’insù.
Dopo essere riusciti a sapere l'accaduto, ovvero un’inverosimile storia di fughe e notti a combattere contro demoni e Geishe, la bambina era tornata a casa.
Il compagno di Kakashi poi annunciò che non era la prima volta che sentiva di una certa bambina che aveva l'abitudine di scappare di casa e tornare entro la sera.
-L’accompagnerò io a casa, il mio turno di guardia è terminato!-Disse quindi Kakashi, ignaro della verità e con Luna in lacrime fra le braccia.
Non sapeva che lo sguardo d'ambra e lacrime della bambina era per Itachi Uchiha, che di lì a poco avrebbe fatto la sua apparizione incasinando nuovamente la vita del suo tredicenne allievo, Sasuke.
Ma l'Hatake rimase stupito quando la madre della bambina non proferì parola nel rivedere la figlia. La fece entrare in casa, scoccò un’occhiata infastidita sia a lui che alla piccola, poi richiuse la porta e Kakashi non rivide per oltre undici anni La Fuggiasca Arancione di Konoha.
Ma non dimenticò mai l'alone di mistero che avvolgeva la scomparsa di Luna ed il misterioso ritorno di Itachi Uchiha al Villaggio.

 
 
Fine III Capitolo.

[Continua...]

Bene, prima di andare...Annuncio che spero vi faccia piacere *_*
Questo capitolo ha avuto un finale un po' triste T__T
Ma per risollevarmi il morale per il prossimo aggiornamento sono previsti 2 capitoli nell'arco dello stesso giorno o quanto meno il giorno dopo.
In oltre...sto portando a termine il video Trailer per la fanfic, che troverete nel prossimo capitolo o sulla mia pagina Fb <3 
Restate collegati, Ser-
   
 
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