Mint&Choco
Twilight
Capitolo
1
Il rumore che la
sveglia fa alle sette
del mattino è fastidioso quanto l'andare al lavoro, non ce
la faccio più…
magari con Bella al mio fianco sarebbe stato diverso. Svegliarsi
insieme,
preparare la colazione, farla tutti come se fossimo vera una famiglia, essere
una famiglia, andare a lavoro insieme… tutto insieme
come doveva essere,
come mi immagino ancora che sia, come so che non potrà mai
essere. Scaccio via
i pensieri e mi alzo dal letto.
«Papi,
dove vai?» mi chiede EJ con gli
occhietti ancora chiusi, svegliato anche lui dal rumore della sveglia.
«Vado
a vestirmi e a fare la doccia
piccolo… dormi ancora se vuoi… ti sveglio tra un
po'…». Gli lascio un bacio
sulla fronte, scostando un po' i suoi capelli sull’arancione
lisci e lunghi.
Anche io quando ero piccolo avevo il suo stesso identico colore e
naturalmente
il soprannome carotino era adatto per sfottermi,
per fortuna che con il
tempo si erano scuriti.
Apro di poco la
finestra per fare
entrare un po' di aria, come faccio ogni mattina e poi butto un
occhiata a Ej
per vedere se è ben coperto… non vorrei si
prendesse un raffreddore. Vado
davanti all’enorme armadio ancora mezzo addormentato per
prendere i vestiti,
annoiato prendo la prima cosa che mi capita, una maglietta nera
attillata e dei
jeans. Mi piace stare comodo, soprattutto se so che devo stare tutto il
tempo a
lavoro.
Oggi non sono in
vena, e neanche in
arteria se è per questo.
Alzo mentalmente
gli occhi al cielo per
la mia battuta infelice ed entro in bagno per farmi una doccia. Il
bagno è abbastanza
grande e moderno, con piastrelle azzurre e bianche. Entro nella doccia
e subito
l’acqua calda mi rilassa, appoggio la testa sulle mattonelle
e ripenso al sogno
di stanotte… ed era solo questo, un sogno. Che purtroppo non
si avvererà. L'ho
fatta mia, mentre ero nel mondo dei sogni, ma l'ho fatta
mia…
Questo pensiero
mi fa venire
Certe volte mi
chiedo cosa ho fatto di
male per meritarmi una punizione del genere. Ho avuto tutto e quando la
mia
vita era perfetta, è successo…
Scaccio i
pensieri tristi che stanno
per tornare. Mi lavo per bene e poi esco dalla doccia. I pensieri non
vogliono
lasciarmi come sempre… Do uno sguardo sul polso sinistro
dove c'è il mio
orologio che indica che sono le sette e venti. Decido poi di farmi la
barba,
l’ora me lo permette ancora. Mi guardo allo specchio e vedo i
miei occhi verdi
spenti, quel colore intenso sembra scomparso e le occhiaie per il sonno
tormentato si notano. I capelli come al solito scompigliati. Mi passo
una mano
e tocco la barba lunga. Sembro un barbone. A Bella piaceva
né troppo lunga né
troppo corta, le piaceva quando strofinavo la guancia sul suo viso o
sul suo
collo e c'era la barbetta che le pungeva… ma appena appena,
altrimenti si
graffiava. Già a lei piaceva…
Mi posiziono sul
secondo lavandino che
c'è in bagno, ho fatto fare due lavandini: il primo era di
Bella e il secondo è
mio. Allora ne feci fare due, visto che Bella rimaneva molte volte e
dormire a
casa, perché il padre era un giocatore di baseball e visto
anche che noi ogni
mattina litigavamo su chi doveva usare prima il bagno.
Sopra ogni
lavandino c'è uno specchio e
ai lati dello specchio ci sono degli armadietti bianchi con all'interno
gli
effetti personali, nel mio caso la schiuma, il rasoio, il dopo barba,
il
profumo e in un bicchiere lo spazzolino e il dentifricio. Ovviamente il
lavandino di Bella ora lo usano i bambini e visto che non ci arrivano
fino
all'armadietto, ho messo due sgabelli. Mentre sto spalmando su entrambe
le
guance la schiuma, sento aprire la porta della stanza. Vedo spuntare la
testolina mora di Lizzie. Mi fermo subito. Mia figlia sta piangendo.
Subito mi
preoccupo come sempre e mi abbasso verso di lei.
«Lizzie!»
lei alza lo sguardo ed
incontro i suoi bellissimi occhi verdi. Quando Bella diceva che i miei
occhi
erano spettacolari, ci ridevo su. Quando poi ho scoperto che mia figlia
ha i
miei stessi occhi mi sono dovuto ricredere. È vero, sono
bellissimi…
sicuramente adesso molto più belli dei miei. Allargo le
braccia e attendo che
lei mi abbracci. Quando lo fa, sento il mio petto bagnarsi delle sue
calde
lacrime.
«Shh
amore, va tutto bene…», le
accarezzo i capelli castani. Un timido raggio di luce si posa sui suoi
capelli
facendo rivelare dei riflessi ramati e non rossi come quelli della sua
mamma.
«Piccola
mia, adesso papà finisce un
attimo di fare la barba e poi mi racconti tutto angelo mio,
okay?» lei annuisce
ed io cerco di combattere contro l'impulso di riempirla di baci per
farla
smettere di piangere, se faccio così rischierei di sporcarla
con la schiuma. La
poggio sul cesto, sembra essersi tranquillizzata un po’, ha
le guance rosse e
si passa una mano negli occhi. Piccola mia. Ritorno
a rasarmi
velocemente, pregando di non tagliarmi. Vedo Lizzie guardarmi ed io le
sorrido
facendo l'occhiolino. Appena finito sciacquo la faccia e poi mi dedico
a mia
figlia. La prendo in braccio e la stringo.
«Piccola,
amore mio, cosa che è
successo?»
«Pensabo
che tutti elabate bia!», dice
Lizzie mentre dalla porta del bagno spunta anche Ej con i capelli tutti
scomposti.
«No
amore… papà ed Ej non vanno via,
non ti lasciano…», dico rassicurante mentre
continuo a cullarla. Le lascio un
bacio sul capo. Tengo la testa lì, adoro il suo profumo.
Assomiglia a quello di
Bella…
«La
mamma è bia…», lei solleva la testa
ed i suo occhi verdi, ma rossi per il pianto, si posano sui miei.
Sospiro e
annuisco piano.
«Ma ci
buole bene la mamma? Acche se è
bia?», lei continua a guardarmi. Mi sento sottoposto ad un
interrogatorio.
«Certo
amore», in fondo è vero.
I primi tempi,
quando era con noi e andava
tutto bene, vedevo come guardava i nostri bimbi. Era praticamente
innamorata di
loro due. Li guardava come una devota, come se vedeva la luce per la
prima
volta. Poi è successo…
Mia mamma entra
nella stanza,
sicuramente ha sentito tutto e sorridendo prende i bambini per mano.
Non se non
ci fossero i miei, non so come potrei continuare ad andare
avanti…
«Andiamo
a fare colazione? Il nonno è
andato a prendere qualche cornetto dalla pasticceria! Li volete o li
faccio
mangiare dal papà?», dice mia mamma con enfasi. I
miei due bimbi scuotono la
testa con entusiasmo e saltano giù. La pasticceria di
famiglia è il Mint&Chocolate.
La nostra pasticceria.
La pasticceria
è accanto alla
cioccolateria degli Swan, la famiglia di Bella ed è il Choco
Twilight,
sono entrambi attività di famiglia da parte delle nostre
madri. I primi gestori
sono stati i nostri bis-bis-bis nonni, che erano amici, per questo la
pasticceria e la cioccolateria sono vicine. I miei bis-bis-bis nonni
avevano
deciso che il gestore sarebbe stato l'ultimo figlio della famiglia.
Si strano direi,
visto che di solito è
sempre il primo…
Ed essendo
l’ultimo, appunto, per la pasticceria sono io e per la
cioccolateria
dovrebbe essere lei. Ma lei non c'è… ed ha
affidato l'attività di famiglia a
suo fratello maggiore e sua moglie, Fred e Bree.
Quando scendo, i
miei bambini si sono già abbuffati. Sento l’odore
ancora dei cornetti ed il sole caldo entra ad illuminare la cucina. Mi
accomodo
vicino a Ej e prendo un cornetto al cioccolato. Lo capisco
dall'abbreviazione M&C
color cioccolato. Questa è una caratteristica che hanno
anche gli Swan con CT.
Su ogni dolce, su ogni torta, c'è l'abbreviazione colorata a
seconda di cosa
c'è all'interno del dolce.
«Papà.
Papà! Papa?», strilla richiamandomi e
risvegliandomi dai
miei pensieri EJ.
«Sì
piccolo?»
«Ci
lispondi?»
Mi sa che mi
sono perso una parte. Cosa?
«Eh
sì, sì amori miei!», mento sorridendo.
«Quindi
ci farai mangiale tutto quello che bogliamo?»
«Ovvio
che… COSA?! No, no, no e poi no!», dico
rincoglionito come
sono.
«Oh
andiamo Edward, non esagerare!», mi rimprovera
papà. «Non sto
esagerando! Non voglio che i miei bambini diventino tipo i figli del
cognato di
Buddy!», affermo serio. «Non diventelemo come lolo
papi!», mi dicono Lizzie e
EJ.
Li osservo bene.
Sono bellissimi. Come la loro mamma.
«Venite
qui.». Loro fanno come chiesto, Ej è sulla mia
gamba
sinistra, mentre Lizzie sulla destra. Dò un bacio sul capo a
entrambi. «Io lo
dico per voi, amori miei. Se mangiate troppi dolci poi dovrete andare
dal
dentista e sanno tutti che il dentista non vi piace. Dai, ora finite di
fare
colazione che poi andiamo»
Finisco il
cornetto e porto i bambini in camera per cambiarli.
Quando finiscono di cambiarsi e prepararsi, visto che ormai fanno tutto
da
soli, andiamo in garage a prendere la mia SAAB 9-3
bianca. Non posso
evitare di guardare la Volvo e la Aston
Martin. Un sospiro mi
scappa mentre penso a qualche anno fa, a quando comprammo la Volvo.
Prima di
scegliere la macchina io e Bella avevamo avuto una
piccola lite… mi ci eravamo riappacificati subito dopo,
quando Bella vide la
Volvo. Fu amore a prima vista, come il mio. Mi piaceva
renderla felice e
poi ogni cosa che piaceva a Bella, sembra in qualche modo piacere
magnificamente anche a me. Il suo sorriso ripagava tutto. Ricordo di
aver visto
noi due insieme là dentro in varie occasioni: a far l'amore
o andare a scuola o
a quando la portavo ad un appuntamento. La Aston Martin
in realtà è di
Bella, ma mi piaceva talmente tanto che l'ha affidata a
me…Quando ha detto di
voler andare a vivere nella Grande Mela non ha portato niente ed ha a
malapena
lasciato un recapito telefonico per le urgenze.
Mi risveglio dai
miei pensieri e scuoto la testa. Non devo pensare
a queste cose, non con i miei figli presenti… Entro in
macchina e dopo essermi
assicurato che Ej e Lizzie hanno la cintura allacciata, metto in moto
per
un’altra lunga giornata di lavoro.
Okay, dopo aver
letto questo capitolo, probabilmente starete
pensando a qualcosa del tipo “ma che diavolo di
problemi mentali ha questa
qui?”. Beh, a volte me lo chiedo anch'io!
Comunque non
è molto complicato:
Cullen =
Pasticceria = Mint&Chocolate
Swan =
Cioccolateria = Choco Twilight
Se non capite
questo… auguri. Siete più stupidi di me ^^.
Ovviamente
scherzo :3
Nella vecchia
versione, era il contrario. Cullen cioccolateria e
Swan pasticceria. *continua a maledire Knam*
In questo
capitolo si scopre di più sulla fine che ha fatto
Bella…
in poche parole lei è partita per New York dopo la nascita
dei bambini - per la
sottoscritta, ancora senza volto - senza avvisare nessuno e lasciando
solo un
recapito telefonico.
Poche, davvero
poche.
Poi abbiamo
scoperto le macchine di Edward, di cui probabilmente
non ve ne frega una beata s**a. Ma sono importanti per
Edward. Okay? Okay. ewe
Piccoli spoiler, che non
servono ad una m****a per chi ha letto la scorsa
versione
Allora, nel
secondo capitolo, avremo un breve flashback, Edward
che si deprime, entrata in scena di Emmett ed Alice ed Edward che si
illude di
poter stare con la sua amata. C: *me si sente cattiva*
Se volete posso
mandarvi un pezzo via messaggio, basta che me lo
chiedete via recensione/commento breve :3 *fa finta di non aver
minacciato
nessuno a recensire il capitolo*
Mi potete
trovare su facebook. Sono Swami Pattz. Non mi
ricordo come si mette il collegamento ewe quando me lo ricordo, lo
metterò. Se
non mi trovate, chiedete il link :)
Del tipo che ho
fatto le NdA più lunghe del prologo, ma
tralasciamo questo piccolo ed insignificante dettaglio…
Ci
vediamo nel prossimo
capitolo! :D