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Autore: GabrielleWinchester    09/03/2014    0 recensioni
Dopo la battaglia contro Semeyraza, tutto sembra ritornare alla normalità nella famiglia Winchester...ma è una normalità che ha il sapore di mistero, un mistero legato al regno più misconosciuto di tutti, il Purgatorio e che darà modo ai fratelli Winchester e alle loro compagne di conoscere nuovi personaggi e scoprire verità nascoste. Buona lettura :-) Crossover Supernatural/Alphas/Guild Hunter di Nalini Singh :-)
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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Buongiorno a tutti,
ecco a voi il secondo capitolo di "Stairway to Purgatory"...Nel precedente abbiamo visto un flashback con Sam che veglia all'ospedale una Christine/Hesediel  esanime...Ricordate la promessa di Lucifero di restituire la grazia a Michele dopo la sconfitta di Semeyraza? Bè Lucifero non ha nessuna intenzione di restituirla...Ma non vi anticipo nulla :-) Augurandomi che la storia vi possa coinvolgere ed emozionare, ringrazio di vero cuore tutti coloro che mi leggono e mi leggeranno, tutti coloro che mi recensiscono e mi recensiranno, tutti coloro che hanno messo e metteranno le mie storie nelle seguite/preferite/ricordate e da recensire e tutti coloro che mi hanno messo e mi metteranno come propria autrice preferita :-) Buona lettura :-) Gabrielle :-)

Tempo imprecisato-Tra il Paradiso e l’Inferno
 
“Io non posso restituirti la grazia Michele, non ancora” disse il Serafino Caduto sbattendo le ali incessantemente.
“Lucifero” disse Michele brandendo la spada luminosa “Hai aiutato i prescelti e adesso restituiscimi la tua grazia”.
Il Serafino fece una giravolta e con un movimento leggiadro disarmò il fratello, lasciando una ferita al polso e ribattendo “No, non ancora”.
“Lucifero io non ho la pazienza di nostro Padre” ringhiò l’arcangelo della giustizia “Ridammela”.
“Perché che cosa?” domandò Lucifero ringhiando a sua volta “Perché cosa? Per farti bello di fronte di fronte a nostro Padre? Io voglio ancora aiutare. Sento che non è finita”
“Il tuo posto è all’Inferno” disse Michele bellicoso “Sto perdendo la pazienza Lucifero”
Il Serafino parò una stoccata e con un calcio mandò suo fratello a gambe all’aria. Michele si rialzò e alzò la spada luminosa e fece un affondo contro una delle ali di sinistra, leggermente messa in disparte. Lucifero sibilò e delle gocce di sangue comparvero in quel luogo misterioso “Tu non c’eri quando Hesediel è morta, non c’eri”.
L’arcangelo della giustizia non riusciva a crederci. Era bontà quella che vedeva negli occhi cerulei del fratello? Si ricordò della parabola del ritorno del figlio. Possibile? Chiuse gli occhi e vide solo scene truculente, in cui Lucifero prendeva e torturava con piacere sempre crescente le anime. Non si era ancora abituata a un Lucifero buono e non si sarebbe mai abituato. Una volta strappata la sua grazia, sarebbe ritornato il solito stronzo di sempre. Non poteva rischiare.
“Tu non c’eri quando Sandolphon l’ha pugnalata” disse Lucifero irriverente “Dove eri? A farti la manicure?”
Un leggero movimento e Michele prese la gola di Lucifero, il quale ridacchiò “Non sei migliore di me caro fratellino. Anche voi fate del male per seguire il bene. Il bene e il male sono entità uniche. Il male è bene non trasformato”
“Io seguo il bene” disse Michele convinto “Tu hai fatto la tua scelta tanto tempo fa”
“E guarda caso mi hai dato un’ulteriore occasione” disse Lucifero “Non è ancora ora di essere di nuovo il principe delle Tenebre”
“Lucifero” disse Michele perentorio “Ridammi la grazia”
“Sento che non è ancora tempo di restituirla” disse Lucifero cocciuto “Non essere così rigido Michele”.
E poi era scomparso in un vortice di piume nere e fuoco.
Era appena finita la battaglia contro il Vigilante Semeyraza e Michele era all’erta. Si trovava nella foresta di Marte, una regione al confine tra il Paradiso e dell’Inferno. Era lì che erano scomparse le ultime tracce di suo fratello. Fece un cenno ai suoi commilitoni e si addentrò nel buio luminoso di una foresta che raccoglieva sia la bontà che la cattiveria. Era un luogo particolare, ma non era il Purgatorio. Suo fratello Lucifero era scappato con la grazia addosso, non rispettando gli accordi precedentemente stipulati.
“Sento che c’è ancora bisogno di me”
Una Ninfa del Fuoco li guardò strafottente e poi li sorpassò. Quel luogo era una sorta di prigione per coloro che, mostri, angeli o demoni, avessero combinato qualcosa di grave. Per Lucifero era come una seconda casa. L’arcangelo della giustizia divina s’inginocchiò ed esaminò una traccia infuocata.
“Allora comandante?” disse Harahel, un arcangelo dalle ali di bronzo “Come procediamo?”
Michele guardò il suo sottoposto, era un ragazzo di ventidue anni e mezzo, dagli occhi castani e capelli riccioluti di media lunghezza e sospirò. Era difficile essere il comandante in quel periodo. Sapeva che Lucifero era scappato per un motivo ben preciso. Ma non poteva fare come voleva lui. C’era bisogno del Creatore dell’Inferno al suo posto. L’equilibro era tutto.
“Continuiamo” disse Michele deciso “Dobbiamo attraversare il Ruscello di Hel”
Michele avanzò lentamente e scostò un ramo infuocato e lui e gli altri otto arcangeli guardarono l’altra sponda. Un ruscello color nero pece infuocato si estese davanti ai loro occhi, una foresta di mangrovie con le spine cresceva sulle sponde. Un fiume che per le persone buone era limpido e trasparente, mentre per i demoni cattivi era il tormento assoluto. Lucifero doveva essere ferito. Numerose piume erano adagiate sul letto ciottoloso, nonostante la sua ritrovata grazia. Non si potevano cancellare tutti gli anni a torturare demoni, angeli e persone innocenti.  Al di là c’era il Portale di Chronos, un angelo del Tempo, appartenente ai Serafini, un portale sempre aperto. Una piuma color rubino e color topazio era messa lì vicino. Chronos era a terra ferito, con le ali mutilate e Michele capì subito le intenzioni di suo fratello.
Aveva attraversato il portale.
“Ragazzi” disse Michele “Aspettate qui e curate Chronos. Abbiamo ancora bisogno di lui”
E in un attimo attraversò il portale di fuoco e di luce alla ricerca di suo fratello Lucifero. Doveva svolgere il suo lavoro. Ma qualcosa dentro di sé gli diceva che suo fratello aveva fatto la cosa giusta.
  
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