-Giorno.
-Giorno..
-Come va?-
-Bene.. ma sono confusa.-
-Senti ci deve essere per forza una spiegazione.-
-Si, c'è. Ieri sono tornata nella camera della nonna, prendi questa.-
Amber diede a Ashlie una lettera:
'Mie care nipoti, quando leggerete questa lettera vi starò guardando da lassù, e significa che in questo momento siete molto confuse. Lo so che sembra strano, o impossibile. 
Siete diverse, come lo ero anch'io e come lo era vostra madre. Non abbiate paura, imparerete ad accettarlo. Perdonatemi, perdonatemi se non ve ne ho parlato, volevo semplicemente e solamente proteggervi.
Adesso siete cresciute, ogni giorno mi chiedo come la prenderete, se mi odierete.. A volte mi auguro che non troverete mai questa lettera, che non vi ritroverete costrette a leggerla rigettando lacrime su lacrime per una colpa non vostra.
A volte me lo auguro davvero. Ci sono giorno che mi ritrovo ora dopo ora a combattere il male, a rischiare la mia e la VOSTRA vita ogni giorno. Ragazze mie.. vi chiedo solo di non tirarvi indietro, di non mollare.
IL MONDO HA BISOGNO DI VOI, vi voglio bene!
Nonna Amanda.'
Entrambe scoppiarono in un mare di lacrime, ricco di paure e sofferenza, ricco di terrore per la vita che le aspettava.
Ashlie abbracciò subito Amber, per la prima volta dopo anni. In quel momento tutto si fermò, in quell'attimo, in cui gli esseri magici più potenti di sempre unirono le proprio forze.
Non era un semplice legame fra sorelle, era un legame soprannaturale, che nessuno poteva spiegare tranne loro, così diverse, ma così uguali.
Un bagliore di luce trapassò il vetro delle finestre.
-Cos'è?!-
-Ashlie... ATTENTA!-
Un uomo dal volto distrutto,svigorito e fustigato, alto e con un finisco imponente, occhi neri come la pece,con unghie affilate come lame di coltelli sbalzò dentro dalla finestra.
Proveniva dal un gruppo di stregoni, malvagi, tre precisamente, era il più debole, ma comunque uno dei più forti, fratello minore dei tre.
-Chi è quello?!- urlò tramortita dalla paura Ashlie.
-Il male di cui parlava la nonna!-
-Cosa facciamo?!-
-NULLA!- rispose l'essere rivoltante.
Amber fu subito colpita, cadendo senza sensi per terra. Ashlie cercava aiuto, invano. Prese un coltello e cercò di allontanare l'uomo, che però non si lasciava intimorire.
Amber riprese i sensi e colpì violentemente e voracemente il collo di quell'essere con una sedia, schizzando sangue ovunque,non sangue normale, era una specie di melma velde, nausente all'odore e rivoltante alla vista.Riuscì a guadagnare un po' di tempo.
-Usa il tuo potere!- incitò Amber.
-Il mio potere?! Quale?! Io non so farlo, non voglio!-
-Concentrati! Come hai fatto l'altro giorno!-
Ashlie alzò le mano verso l'uomo, si concentrò e come se padroneggiasse il suo potere da sempre, lo scaraventò contro le scale, che distruggendosi caddero su di lui.
-PRESTO! Prendi il libro della nonna!-
Amber prese il libro e iniziò a cercare qualcosa, una soluzione, che non sapeva nemmeno potesse esistere.
-Guarda! Questo sul libro.. Assomiglia a lui!-
L'essere malvagio scomparve nel nulla, si dissolvette nell'aria, come altra aria. Le sorelle si guardarono, terrorizzate. Amber piangeva terrorizzata. Ashlie invece era immobile, quasi paralizzata.
Il giorno dopo iniziarono a fare ricerche, su maghi e streghe, sulla magia e sulla stregoneria. 
'Telecinesi', leggevano... il potere di Ashlie, la telecinesi. Ma cos'era? Movere gli oggetti con la mente, una vera e propria dote.
Sembrava eccitata dal suo nuovo potere, lei, ma non sapeva, non immaginava davvero cosa le aspettasse.
Amber invece era confusa, ancora di più, la nonna diceva che entrambe avrebbero avuto poteri, ma lei? Non era riuscita a scoprire ancora niente. Tempo al tempo pensava, e i giorni passavano, velocemente.
Ashlie nel frattempo diede appuntamento al fidanzato, futuro marito, voleva parlargli, doveva.
Christian arrivò; Crhstian era alto, un bel ragazzo, sorriso contagioso, muscoli scolpiti, occhi verde smeraldo. 
-Devo parlarti.-
-Cosa succede? Riguarda il matrimonio? Lo so che non ti senti pronta, ma tranquilla, le paure passeranno e...-
Ashlie lo interruppe bruscamente. -No, non è questo.. non so davvero come spiegarlo, io.... sono una specie di strega, posso muovere gli oggetti con la mente, è davvero strano.-
Christian scoppiò in una risata che nascondeva imbarazzo e anche un po' di paura.
-Si certo.. una 'strega'- E continuava a ridere.
-Non scherzo! Guarda!-
Ashlie fece come sempre, come il giorno prima.
- OH MIO DIO! No, non è possibile... io..... ho bisogno di stare solo e pensare, scusa.-
Dopo qualche ora arrivò un messaggio : 'Non posso sposarti, non cercarmi. Addio.-
La povera ragazza voleva morire, era davvero innamorata, desiderava con tutta sè stessa sposarsi, con lui. Piangeva, per ore, e ancora.
Amber invece era chiusa in camera sua, cercando i suoi 'poteri', quando all'improvviso di nuovo quella luce. 
-Ashlie, di nuovo lui. AIUTO!-
Ashlie restava immobile sul divano.
-Ashlie, TI PREGO AIUTAMI! Mi ucciderà!-
-ESATTO!- disse quell'uomo rivoltante.
Ashlie si fece forza salì le scale con il libro. -LASCIA STARE MIA SORELLA!-
Più arrabbiata che mai, il suo potere era sempre più forte, quella specie di stergone orripilante non riusciva nemmeno ad alzarsi.
-Ecco, il libro dice come ucciderlo. Bisogna.... OH CHE SCHIFO!-
-Cosa? Bisogna cosa?!-
-Dobbiamo tagliargli un orecchio e preparare una specie di pozione.... che schifo!-
-Bene vai a prendere un coltello in cucina, corri!-
Amber scese in cucina, prese il coltello più affilato che aveva e corse di sopra. Purtroppo non era andata secondo i piani. Nè lo stergone nè Ashlie c'erano. Dove erano finiti?
Amber continuava a urlare e a cercare Ashlie, fino a quando scoprì come cercarla.Era scritto nel libro della nonna:'Concentrati, prendi un pezzo di vetro e ti mostrerà dov'è la persona che cerchi.
Era in una discarica di City Square, una periferia della città.
Doveva preparare la pozione, seguì per filo e per segno le istruzioni. Prima versare dell'acqua bollente in un bicchiere, poi immergere l'orecchio di quell'essere, versare una goccia di sangue di strega -la cosa non piaceva molto a Amber- e infine mettere una specie di erba, rarissima, che non sapeva dove trovare.
Andò in tutte le drogherie della città, niente. Allora andò fuori città, a massima velocità e tornò con un bel mazzetto di Mandragora, così si chiamava l'erba, e finì la pozione.
Andò alla discarica. Nessuna traccia. Passò un'ora intera a cercare, finalmente la trovò. 
Ashlie era sdraiata per terra, cosciente ma ferita. Amber non esitò ad aiutarla; lo stregone non era lì.
Tornarono a casa. Non dovettero aspettare molto che attaccò di nuovo. 
-La pozione! Lanciala!-
Lo stregone fu molto abile e riuscì a toglierle di mano la pozione, che cadde per terra sotto il divanetto. 
Ashlie corse a prenderla. 
-Amber intrattienilo!-
-IO?! Come?! Non ho poteri!-
-Concentrati!-
Amber lo fece, chiuse gli occhi, sentì il suo potere, puntò lo stregone con una mano e poi tutto!
Fuoco, fuoco ovunque, dalle mani di Amber usciva una vampata di fiamme, che colpirono l'uomo e lo bruciarono, completamente; ustioni ovunque, faccia, mani, braccia. Gli occhi dello stregone erano come sciolti: non vedeva.
Ashlie lanciò la pozione, lo colpì al petto! Il demone fu preso da una specie di bomba interna, scoppiò, in mille pezzetti, sparsi ovunque.
Ce l'avevano fatta, avevano ucciso, per la prima volta, il male. Esultarono entrambe, contente e speranzose. 
Però, per loro, la battaglia non era finita lì.