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Autore: Yuki Ookami    09/03/2014    0 recensioni
In un mondo fantastico il giovane Avion si ritrova a dover affrontare una minaccia vecchia di centinaia di anni, circondato dai suoi compagni di viaggio riuscirà il giovane a salvare Illeon e a proteggere la persona che ama contemporaneamente?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avion  sarebbe rimasto ad ascoltare quella storia  per ore ed ore, il vecchio Sakel sapeva bene il fatto suo , riusciva a catturare e a scuotere la fantasia  dei ragazzi del villaggio come se essa fosse in preda ad un terremoto, ad Avion ciò era sempre piaciuto, grazie  i suoi racconti per un attimo aveva l’ impressione di poter vedere terre a lui sconosciute e per  ora recluse.
"AAAAAH beato te Sakel che hai viaggiato e hai vissuto tante avventure, io probabilmente rimarrò bloccato qui ad Eridian per sempre” disse Avion con fare sconsolato,
Eridian era un piccolo villaggio di contadini e allevatori situato alle pendici del monte Kanos , circondato da una parte dal grande oceano e dall’ altra dalla foresta del Tempo, grazie a questa sua posizione, il villaggio era difficilmente raggiungibile e non aveva subito l’influenza del mondo esterno, ciò per gli abitanti era un bene, ma per Avion rappresentava purtroppo un muro invalicabile.
"Suvvia ragazzo ,sono sicuro che un giorno non lontano vivrai anche tu le tue avventure  e sono certo che saranno anche migliori delle mie”  Avion si senti ancora più sconfortato nel sentire quelle parole ,sapeva benissimo che suo padre non lo avrebbe mai permesso, come sapeva benissimo che fino ad ora l’ unico ad essere riuscito ad attraversare la foresta del tempo era Sakel . La foresta del tempo era una sorta di spaccatura nella realtà creata dagli elfi  bianchi dopo la guerra tra Wolf e lo stregone , essi l’ avevano creata  per impedire che altri esseri maligni potessero minacciare il loro quieto vivere, se qualcuno osava entrare in questa  spaccatura si perdeva in un mondo a metà  tra la realtà degli uomini e quella creata dagli elfi, ma  per qualche oscura ragione Sakel riusciva a passare al suo interno senza difficoltà.
Nonostante ciò Avion non voleva rinunciare al suo sogno, il suo più grande desiderio , in fatti era di andare ad Eranya la capitale, per  perseguire la strada che lo avrebbe portato a diventare un cavaliere dell’ ordine , questo  lo aveva spinto più volte a tentare la fuga dal villaggio ,ma giunto di fronte alla foresta si bloccava per poi fare ritorno a casa.
Avion  era assorto nei suoi pensieri mentre fissava le nuvole , non era estraneo a rimuginare e a sognare ad occhi aperti,  ad un tratto una voce severa lo strappo dai suoi pensieri per riportarlo bruscamente alla realtà: “Avion smettila di stare li a fissare il cielo e vieni a darmi una mano” ,era suo padre che assieme ad altre due persone si accingevano a portare le capre al pascolo, il giovane scatto in piedi e raggiunse il genitore  il più velocemente possibile ,una volta sul posto, il vecchio (cosi  lo chiamava Avion di nascosto) aggiunse con tono austero “Dovresti smetterla di ascoltare quel vecchio ciarlatano di Sakel , non fa altro che riempirti la testa di storie e leggende mentre qui noi ci spacchiamo la schiena” , Avion non riusciva a sopportare il padre quando parlava in quel modo, poi con un filo di voce rispose : “ma padre, senza le storie di Sakel la vita qui al villaggio e noiosa , e poi è l’ unico modo che ho per sapere come e fatto il mondo esterno …” detto questo il giovane alzo gli occhi , si accorse che  il padre lo fissava  con uno sguardo gelido come i ghiacciai di kiros, dopo aver  fatto un profondo respiro l’ uomo aggiunse con fare calmo "lo so che per te la vita qui e difficile Avion , ma ormai hai compiuto i 16 anni ora sei un uomo  non puoi continuare a fantasticare su miti o leggende è giunto il momento che inizi  a contribuire anche tu al villaggio , ora su dammi una mano qui" , gli occhi di Avion  si abbassarono, e con un filo di voce rispose "si padre" ,quelle parole lo avevano ferito nel profondo si sentiva come se una parte di lui stesse morendo.
Quella sera più tardi la madre vedendo il figlio giù di tono  gli si avvicinò ,e con dolcezza disse : “cosa turba i tuoi pensieri piccolo mio?”, al contrario del padre ,la madre di Avion capiva anche fin troppo bene quali fossero i desideri del figlio, lo aveva sempre supportato a perseguire i suoi desideri  anche se ciò significava vederlo partire per diventare un Cavaliere al servizio della dea, "niente madre , solo che il vecchio non capisce come mi sento, ogni giorno qui per me e una tortura le uniche cose che faccio sono badare al bestiame o lavorare nei campi ....io ....io sento che li fuori al di la della foresta c’è un mondo di cose straordinarie che io probabilmente non vedrò mai..”  disse Avion  abbattuto .
La  madre  di Avion tiro un profondo sospiro ,per poi dire  “Figlio mio tuo padre cerca solo di proteggerti dalle insidie del mondo esterno, non vuole  che tu ti faccia del male..” ,improvvisamente il volto della dona si incupì, per poi aggiungere  “Avion , tesoro forse non te ne sei mai accorto ma sei un ragazzo speciale ,i tuoi occhi sono uguali al riflesso  della luna su uno specchio d’ acqua , e quel segno che porti sul braccio non e un segno comune….” Il giovane non capiva quel affermazione, come poteva il padre sapere delle insidie del mondo esterno quando non era mai uscito dal villaggio?, ma soprattutto cosa intendeva sua madre con “sei un ragazzo speciale”? , e cosa era il segno che lui portava sul braccio ? .
Mille domande affollavano la mente del ragazzo ,domande senza risposta ,quesiti e misteri che fino ad ora i suoi genitori gli avevano tenuto nascosto ,il giovane tornò a fissare il volto della madre in cerca di risposte “Madre mi hai sempre detto  ciò che ho sul braccio e una voglia ,perché ora dici che non e un segno comune?” , la donna sospirò ancora una volta, più profondamente di prima , e seguitò nelle sue spiegazioni : “Avevo promesso a tuo padre di non raccontarti nulla di tutto questo ,ma e giusto che tu sappia la verità su i tuoi natali.” , il giovane rimase sbigottito tanto da non riuscire a proferire parola, "Figliolo" prosegui la madre "devi sapere che ne io ne tuo padre siamo originari di Eridian , entrambi siamo originari della capitale.”, "che cosa?!?" urlo Avion scattando in piedi , "devi sapere piccolo mio che io nacqui nel grande tempio della dea ,  come tu sai le ragazze nate li sono destinate a diventare sacerdotesse di seyne poiché dotate di poteri magici , ma quando ho incontrato tuo padre il mio mondo e cambiato, he he, mi ricordo ancora la prima volta che l' ho visto, cosi impacciato nella sua armatura , cosi timido e insicuro nei suoi movimenti , ma quando lo guardavo negli occhi potevo vedere una forza e un coraggio incredibili ,alla fine il mio unico desiderio fu  di stare con lui” ammutolito Avion ,continuo ad ascoltare la madre che con dolcezza e malinconia rispolverava i ricordi e i segreti di gioventù, "ma alle sacerdotesse non e concesso di innamorarsi ne tanto meno di avere dei figli, cosi io e tuo padre decidemmo di fuggire in un luogo dove nessuno potesse trovarci ,e dove poter costruire una vita insieme, vagammo per giorni e giorni dopo la nostra fuga attraverso Kanos , quando arrivammo qui la gente si dimostro ospitale e ci accolse con calore pochi anni dopo io e tuo padre eravamo sposati e io portavo in grembo te figlio mio", gli occhi di Avion erano spalancati alla luce di quelle rivelazioni ,inutile dire che quella sera non riuscì a chiudere occhio.
Il mattino successivo Avion si sveglio di buon ora , come era solito fare sempre, ma questa volta era diverso si sentiva una persona nuova, nonostante le sue occhiaie dicessero il contrario, si sentiva fresco e riposato, il pensiero che suo padre fosse un cavaliere in gioventù lo riempiva di orgoglio: "ci posso riuscire ,anche io posso diventare un cavaliere della luna ,devo mettercela tutta!!". Disse affondando il pugno destro nel palmo della mano sinistra.
Alla luce di quelle rivelazioni il suo mondo era crollato, ora di fronte a lui si espandevano nuovi orizzonti ,nuove mete gli si aprivano ,non gli restava che prendere possesso del suo destino e proseguire per la strada da lui scelta.
Tutto sembrava propizio presto la luna nova avrebbe fatto capolino nella volta notturna mancava solo una cosa , la più difficile da ottenere, l'approvazione del  padre, Avion  decise  di tentate il tutto per tutto alla festa per il raccolto li avrebbe parlato con il padre e tentato di ottenere la sua benedizione ,sperava infatti che il padre preso dal allegria della festa  avrebbe accolto la sua volontà senza obbiettare.
I giorni prima della festa passarono in allegria e spensieratezza, nel villaggio si poteva già sentire il rumore del grano che veniva falciato.
   
 
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