Cap 2
- Buongiorno
anche a te. – commentò Blaise ironico, mentre
osservava la ragazza che era
entrata come una furia nel suo scompartimento e aveva preso posto
accanto a lui
con aria imbronciata.
Georgiana gli
rivolse un breve cenno del capo e tornò a fissare il
soffitto con intensa
ostilità.
- Sei incazzata
nera. –
Più che una
domanda era un' affermazione e così la Night si
limitò a sbuffare in assenso.
- Tiro ad
indovinare … c’entra Draco. –
- Non nominarmi
quella testa di cazzo. – ringhiò la rossa,
fulminandolo con i suoi occhi verde
smeraldo.
- Ah, ma allora
parli, pensavo che ti avessero fatto un incanto Languelingua.
– scherzò,
beccandosi l' ennesima occhiataccia.
- Cosa ha combinato
questa volta? –
Le passò un
braccio intorno alle spalle e la trasse a sé con
disinvoltura.
- Il solito, lui
e quell' idiota di Nott stavano sbavando dietro ad Astoria e
così mi sono
alzata ed ho detto che sarei andata a fare quattro chiacchiere con te.
– replicò,
appoggiando la testa sul suo petto.
Larissa, che
fino a quel momento era stata in silenzio, prese la parola.
- Quando ti
deciderai a lasciare quello stronzo non sarà mai troppo
tardi. – commentò, lasciando
che la sua disapprovazione lampeggiasse negli occhi grigi.
- Non è che non
ci abbia provato Laris, ma è ... –
- Lo so, lo so,
è più forte di te ... è come la droga
per un tossico, sai che fa male ma non
riesci a farne a meno. – completò saggiamente.
Georgiana si
accigliò. Non era esattamente il paragone che avrebbe scelto
lei, ma tutto
sommato era un' immagine abbastanza calzante. Ci aveva provato a
scordarsi di
Draco, ci aveva provato sul serio, ma ogni volta che si decideva a
scaricarlo
il ragazzo le si presentava davanti con l' aria da cane bastonato e le
prometteva mari e monti, giurandole che sarebbe cambiato. Ovviamente
questo
pentimento non durava mai per più di un giorno, ma lei lo
aveva giustificato;
era fatto così, non era colpa sua, e Georgiana non poteva
certo pretendere di
cambiare un Malfoy.
Larissa le
ripeteva in continuazione di lasciar perdere, era una cretina a stare
male per
un idiota del genere; se solo avesse dato un' opportunità a
tutti i ragazzi che
facevano la fila per uscire con lei, se ne sarebbe resa conto e con
ogni
probabilità avrebbe trovato un ragazzo molto migliore di
Malfoy.
La rossa sapeva
perfettamente che la sua migliore amica aveva ragione, ma lei non
voleva un
ragazzo migliore, voleva Draco. Quel ragazzo stronzo, egocentrico,
freddo e
altezzoso che sapeva trasformarsi in un amante gentile e appassionato,
che
riusciva a farla sentire viva. Poco importava se negli ultimi mesi i
momenti di
gentilezza e passione si erano ridotti e Georgiana era stata costretta
a
sopportare l' umiliazione di sentirsi rispondere male e sentire i suoi
elogi
nei confronti di altre ragazze.
Ma ora il suo
spirito battagliero, l' orgoglio che il Cappello Parlante aveva visto
al
momento del suo Smistamento, aveva ripreso a bruciare dentro di lei.
Chissà,
forse questa volta avrebbe lasciato Draco una volta per tutte.
Larissa continuò
imperterrita la sua arringa contro Malfoy fino a che il cielo non
cominciò a
scurirsi e dai finestrini iniziarono ad intravedersi gli alberi della
Foresta
Proibita; Georgiana la trovò una conversazione molto
riposante, non doveva fare
altro che annuire di tanto in tanto e dirsi d' accordo ogni qualvolta
la mora
si interrompeva per riprendere fiato.
Blaise, dal
canto suo, continuava a cullarla lentamente e a coccolarla cercando di
tranquillizzarla; Georgiana apprezzò il fatto che non
cercasse di influenzarla
in alcun modo e si limitasse ad abbracciarla in silenzio.
- Esco, così
potete cambiarvi. – annunciò, alzandosi e
dirigendosi verso la porta dello
scompartimento.
Quando la ebbe
richiusa e le ragazze furono sicure che non potesse sentirle, Larissa
esordì
con la frase che anche lei stava pensando in quello stesso momento: -
Come
diavolo hai fatto a preferire Malfoy a lui, non lo riesco proprio a
capire. –
- Se può esserti
di consolazione, non lo so neanche io. – ammise.
Larissa lasciò
intelligentemente cadere il discorso e finirono di prepararsi in
religioso
silenzio.
*
Blaise si diresse
verso il bagno per indossare a sua volta la divisa e, aprendo la porta,
si
ritrovò davanti proprio l’ ultima persona che
desiderava incontrare in quel
momento. Lui, il suo ex migliore amico, quello con cui aveva stretto un
rapporto paragonabile a quello fraterno, almeno fino a quando entrambi
non
avevano posato lo sguardo sulla bella Georgiana. Quello era stato l'
inizio
della fine. Si riscosse dai ricordi e si schiarì la voce per
comunicare al
biondo la sua presenza.
Il giovane
rampollo dei Malfoy si voltò di scatto e per un attimo sul
suo volto passò qualcosa
di simile alla sorpresa; soffocò immediatamente quell'
emozione dietro alla sua
maschera di impassibile freddezza.
- Zabini. –
salutò asciutto, calcando sul cognome.
- Malfoy. –
replicò, volgendogli le spalle e cominciando a prepararsi
per l' arrivo ad
Hogwarts. Stava finendo di sistemarsi la cravatta quando ruppe il
silenzio.
- Ti stai
comportando da vero idiota. –
Draco si voltò,
sgranando gli occhi, incredulo.
- Prego? –
domandò, con una freddezza ostentata che preannunciava la
collera.
- Hai sentito
bene, trattare Georgiana in quel modo .... bè, che eri uno
stronzo lo sapevo,
ma lei non si merita tutto questo. – disse pacatamente,
riuscendo finalmente ad
annodare la cravatta.
Il biondo era
incredulo; tra tutte le persone a questo mondo proprio lui, l' ex della
sua
ragazza, veniva a fargli la morale?
- Non sono
affari tuoi. –
- Sì, sono
affari miei se viene a cercare rifugio da me ogni volta che litiga con
te...
come questo pomeriggio. – gli fece notare; l' aria composta
che aveva fino a
quel momento era sparita e i primi accenni di collera cominciarono ad
affiorare
nel suo tono di voce.
Draco irrigidì
la mascella; non gli piaceva dove stava andando a parare il suo ex
amico.
- E tu, da
cavalier servente quale sei, l' hai accolta tra le tue braccia
ovviamente. –
replicò beffardo.
- Ovviamente. –
confermò con aria di sfida.
- Vuoi riconquistarla
e portarmela via? – gli domandò a bruciapelo.
- No, Draco, non
sarò io a portarla via da te, ci stai riuscendo fin troppo
bene da solo –
Gli voltò le
spalle e uscì dal bagno.
L' erede dei
Malfoy colpì lo specchio alla parete. Si guardò
la mano su cui scorrevano dei
rivoletti di sangue. Imprecò sottovoce e, dopo aver
mormorato un incantesimo di
guarigione, si apprestò a raggiungere il resto del suo
gruppo.
Spazio autrice:
Ci ho messo un
po’ ad aggiornare e il capitolo è corto, me ne
rendo conto e me ne scuso. Ho un
sacco di progetti all’attivo e sono ricominciate le lezioni
all’università,
quindi capirete da voi che è un periodo piuttosto pieno. Che
dire, spero che
apprezziate comunque il capitolo e che vogliate farmi sapere che ne
pensate.
Alla prossima.
Baci baci,
Fiamma Erin Gaunt