Fumetti/Cartoni americani > Grojband
Ricorda la storia  |       
Autore: E M M A    19/03/2014    3 recensioni
Vide Laney abbracciare i suoi genitori e non poté far altro che sorridere, allora anche lei aveva avuto paura...
-Noi ci accorgiamo di amare qualcuno, solo quando lo perdiamo, o quando siamo in difficoltà, ma se il nostro amore è ricambiato realmente, quella persona, non ci abbandonerà mai...-
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Corey Riffin, Laney Penn, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Natale è alle porte, e a casa Penn ormai, quasi tutta la famiglia è al completo. Staci, Daphne e Carmen Penn, le cugine di Laney, con i loro genitori erano arrivate da una mezz'oretta circa, Daniela e Vincent, gli zii della rossa, con la sedicenne Eleanore, erano arrivati da due giorni
-Laney tesoro, chi manca?- chiese dolcemente la madre, erano talmente numerosi in famiglia, che aveva scritto una lista con tutti i partecipanti al viaggio che avrebbero fatto tutti insieme
  1. Staci. Sì
  2. Daphne. Sì
  3. Carmen. Sì
  4. Zia Ally e zio Mauro. Sì
  5. Zia Daniela, zio Vinny. Sì
  6. Eleanore. Sì
  7. Zio March, zia Alex, e i gemelli...
  8. Nonno e nonna
-Mancano solo i nonni, zio March, zia Alex e i gemelli!- esclamò la rossa quasi urlando, avendo più di dieci persone in casa, ed era difficile farsi sentire.
Laney non era mai contenta quando si riuniva tutta la famiglia, alcuni soggetti proprio non li sopportava.
Staci, Daphne e Carmen ad esempio, erano le cugine quindicenni, tre dive allucinanti, viziate, cattive, antipatiche... un trio insopportabile!
Mauro, era il fratello di suo padre, per questo portavano lo stesso cognome, cresciuti insieme, era molto estroverso e infantile, cercava in tutti i modi di piacere alla sua adorata nipotina Laney, con scarsi risultati, forse proprio a causa del suo animo spensierato. Ally, sua moglie, era una donna gentile e di animo buono, semplice e sofisticata, molto femminile, ma allo stesso tempo vivace e trasgressiva, nulla a che vedere con le persone di quella monotona famiglia, in cui si era inserita tanto bene. Era una delle poche ad aver suscitato un leggero interesse, nei confronti della permalosa ragazza dai capelli rossi.
Lo zio Vinny, era il fratello di sua madre, perciò il loro cognome non combaciava, e di questa diversità Laney non poteva essere più felice, non che lo odiasse, anzi, lui le piaceva, anche se a volte poteva essere permaloso, brontolone e un po' rompi scatole, ma in modo dolce, insomma, una volta che entri nelle sue simpatie, si farebbe in quattro per te. Ama la musica, ed era stato proprio lui ad insegnarle a suonare il basso. Quindi il loro rapporto era... sì... ok!
Quelle che invece non sopportava minimamente erano sua zia e sua cugina.
Eleanore, era tre volte peggio di Staci, Daphne e Carmen messe insieme, era la sedicenne adolescente della famiglia, anch'essa insopportabile. Una figlia unica viziata, arrogante ed esageratamente strafottente.
Sua madre, identica a lei, si crede una diva di Hollywood, una di quelle con i capelli cotonatissimi, e con la faccia chirurgicamente rifatta. Daniela e suo zio, si erano conosciuti quando Eleanore aveva già tre anni di vita, perciò niente sangue in comune!
In quanto allo zio March e alla zia Alex... beh... loro erano forti, già, erano... Alex in realtà era la sua madrina di battesimo, ma chiamarla "zia" la rendeva felice, sempre meglio che chiamarla "Alexmadrina", come faceva da piccola.
Lei amava viaggiare, visitare posti, e aveva preso il vizio di portarle sempre qualcosa dai luoghi in cui andava, erano quelli i tempi in cui l'adorava. Poi un giorno conobbe March, aitante marinaio di una nave turistica, e fu a quel punto che rimase incinta, e la sua vita cominciò a sembrare una telenovela spagnola di basso livello, di quelle che conciliano la nausea ad una come Laney. Per non parlare poi della grande sorpresa, lei non volendo conoscere il sesso del bambino, durante il travaglio si ritrovò a partorire tre gemelli, tre piccoli diavoletti riccioluti, e ovviamente, era a Laney che toccava fare da baby sitter, durante le loro visite.
Nonno e nonna Penn erano i peggiori...
Lei, dall'apparenza sembra una normale nonnina, ma in realtà è una macchinetta spara-cazzate più astronomica di... qualsiasi cosa! Si inventa storie anormali ogni volta che stanno insieme ed, essendo la più piccola, era lei a doversi subire tutte le dimostrazioni d'affetto di sua nonna, (pizzicotti sulle guance, moine, ecc...).
Suo nonno invece era molto diverso, distaccato e menefreghista, buono solo a giudicare e ad offendere, cosa che non giovava affatto alla sua autostima. Ma Laney cercava comunque di non badarci troppo.
-Ehi!- esclamò gioiosa sua madre in un saluto, abbracciando Alex e March, mentre i tre gemelli di tre anni, fecero eruzione in casa, correndo e distruggendo qualsiasi cosa si presentasse sul loro cammino, letteralmente.
-Guardata pel di carota! Prediamola!- esclamò il riccioluto castano puntandola, odiava quando la chiamava così, i suoi capelli erano rossi non arancioni, ma non poteva mettersi a discutere su questo con dei bimbi, a cui in teoria "dovrebbe" voler bene
Laney salì di corsa le scale, entrò in camera e li chiuse la porta in faccia, rigirando la chiave nella serratura. Tre anni... avevano solo tre anni...
Si affacciò alla finestra
-Cavolo... è Natale e io sono bloccata qui, con sti tizzi!- il suo cellulare comincio a squillare, la rossa si butto sul letto guardando il dispaly, su cui c'era la foto di Corey e il suo nome scritto in lettere cubitali. Non ci pensò due volte e rispose subito, l'unica cosa che l'avrebbe fatta sorridere era lui...
-Corey!- esclamò
-Ehi Lanes!- la salutò lui con entusiasmo -Come va con i tuoi parenti?- chiese. Aspetta, lui si era ricordato di quello che gli aveva detto tempo fa? E l'aveva chiamata solo per sapere come stava? Che... dolce da parte sua... la lasciò senza parole
-Emh... sì... va bene più o meno...- disse incerta, in realtà non andava affatto bene, avrebbe passato una settimana lontana dai suoi amici per stare con gente che sopportava a malapena... quindi no... non andava bene affatto -In realtà... non proprio...- confessò
-Tranquilla, Natale passa in fretta!- e aveva ragione. Tra due giorni sarebbe stato Natale e visto che era arrivato così in fretta, sarebbe passato ancora più velocemente...
-Okay Core... Ci sentiamo..!- lo salutò dolcemente, accorgendosi che ormai doveva essere ora di cena
-Ciao pulce..!- rispose lui chiudendo la conversazione. "Pulce" lo ha sempre odiato, ma se era Corey a chiamarla così, questo stupido nomignolo riusciva persino a piacerle.
Sua madre la chiamò, e a quel punto, dovette scendere per forza. Scese le scale di corsa, raggiungendola in cucina
-Laney, ti siedi tu con i bambini?- la rossa rivolse uno sguardo al tavolo su cui si erano seduti i tre gemelli, che litigavano per l'ennesimo, stupido, motivo
-Ho qualche scelta?- chiese ironica, mentre l'aiutava a sistemare i dodici bicchieri sul grande tavolo allestito per la cena
-No amore, non credo- la ragazza alzò le spalle, sarebbe toccato a lei fino a che non fossero stati abbastanza grandi per versarsi la zuppa addosso da soli, senza l'aiuto di Laney. La cosa triste è che lei sapeva che in un modo o nell'altro, quelle tre pesti le avrebbero fatto qualche orribile scherzo, sospirò sconsolata
-Va bene...- rinunciò.
-Chiama le tue cuginette, è pronta la cena!-
Appoggiò l'ultimo bicchiere davanti a suo nonno, lui mormorò qualcosa in modo sgarbato, ma lei non lo ascoltò, si diresse in salotto dove il trio di quindicenni piangeva di fronte alla televisione
-Ehi... è pronta la cena...- disse scocciata incrociando le braccia, cosa guardavano di così deprimente da riuscire a farle piangere in questo modo?
-Arriviamo...- disse la ragazza seduta in mezzo alle altre, aveva i capelli ricci e arancioni, che stonavano incredibilmente con la grossa montatura degli occhiali blu, Laney alzò le spalle e passò oltre, ma prima di andare nell'altra stanza sbirciò la televisione: riconobbe il volto di Leonardo di Caprio.... Titanic? Lo aveva visto mille volte, e non aveva mai pianto... Ma lei non era come loro... (per fortuna).
-Eleanore?- la chiamò. La ragazza dai capelli mossi ramati, se ne stava davanti allo specchio del bagno, sistemandosi il capelli, sbattendo le lunghe ciglia e facendo strane smorfie con la bocca, simili a bacini, verso suo riflesso. Era lei la persona con cui avrebbe condiviso la stanza in hotel? Laney ruotò gli occhi, e tossì un paio di volte per attirare la sua attenzione
-Disturbo?- chiese ironica
-Cuggi! Cosa c'è?- domando entusiasta senza rivolgerle il minimo sguardo
-Non vieni a mangiare..?- continuò. La cugina stava per rispondere quando il suo cellulare cominciò a squillare, la zittì mettendole una mano davanti alla faccia, poi rispose al cellulare. Salutò una sua amica dall'altra parte della cornetta, urlando il suo nome con una voce talmente stridula da traforare i timpani della rossa, che chiuse la porta del bagno e tornò in sala da pranzo.
-Eleanore sta arrivando- disse rivolta agli "adulti", poi si sedette accanto al cuginetto dai riccioli neri, forse quello meno cattivo del gruppetto, forse uno dei pochi a cui avesse mai avuto l'impressione di volergli bene.
-Dammi la coca cola!- esclamò, visto che anche allungando le mani verso la bibita, non riusciva a raggiungerla
-Tieni..- rispose dolcemente Laney versando il contenuto nel bicchierino blu di plastica, già forse non era così male...
Ma poi quel piccolo diavolo lo versò sui suoi pantaloni, creando un'enorme macchia marrone sui pantaloni rossi, no, mai gli avrebbe voluto bene
-Ehi faccia da scema! Te la sei fatta sotto!- esclamò il riccioluto biondo, lei si alzò di scatto guardando i suoi poveri pantaloni
-ADESSO BASTA!- sbottò di colpo, raggiungendo e superando il limite della sua pazienza -SAI CHE VI DICO PICCOLI MOSTRI? VE LO PULITE DA SOLI IL MOCCIO DAL NASO!- la sua reazione li spaventò, tanto che gli occhi dei tre si riempirono di lacrime, ma lei se ne frego, e tornò in camera sua.
 
-Non sopporto la mia famiglia!- scrisse in un messaggio che poi inviò a Corey, che rispose dopo alcuni secondi
-Perché?-
-Sono tutti insopportabili... tutti! A volte... se non assomigliassi così tanto a mia madre... penserei di essere stata adottata...- non aveva mai detto ciò che realmente pensava, ma era troppo stanca e arrabbiata per tenersi dentro i suoi sentimenti
-Andiamo, non può essere così grave...-
-Oh... tu non ne hai idea...-
-Vuoi che vanga lì a farti compagnia?- quel messaggio la lasciò un po' perplessa, stava seriamente parlando con Corey? Sembrava così... disponibile e... dolce. Rifletté seriamente sulla sua proposta, ma era già tardi... che peccato, avrebbe tanto voluto vederlo in quel momento
-No dai... mi basta che domani mi vieni a salutare!-
-Okay, allora a domani!-
-A domani- chiuse la conversazione, si infilò nel suo pigiama verde, e si addormentò, lasciandosi la sua odiosa famiglia alle spalle.
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Grojband / Vai alla pagina dell'autore: E M M A