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Autore: Ser Balzo    20/03/2014    14 recensioni
In una notte buia e tempestosa, un autore frustrato ha una pessima idea…
Una storia folle, presuntuosa e (si spera) divertente, scritta a quattro mani dal sottoscritto e dal suo irritante e insubordinato personaggio.
CIAO STELLINE XD QUESTA E LA PRIMA FF K SCRIVO QUINDI NN VACCOLLATE SE SCRIVO MALE :) SONO PRESENTI SCENE PERVY E ROBA FORTE, QUINDI SE AVETE IL PANCINO DELIKATO NON ROMPETE E NON LEGGETE
…ma che sei matta? Non puoi aggredire i potenziali lettori in questo modo! E da quando ci sono "scene pervy e roba forte"?
ODDIO NON TI ACCOLLARE ANKE QUI POI TI SPIEGO OK???
Eh sì, poi mi spieghi. Bella idea ho avuto, proprio una bella idea...
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Nove.

Che non a caso è il numero degli spettri dell’Anello

 

 

Hope Crystal Jane Chantal Chanel Emma Charlotte Arya e Poi Non So PIOVIESSEAPOSTROFO

 

Non è finita. Per niente.

Sono furibonda. Ma la mia ira avrà presto vendetta.

Cammino fuori dalla scuola, fumante di rabbia. Il mio Nialler chupa chups è omo sessuale. A me non è che non mi piacciono i ghei, anzi mezzo mi ingrifo quando nelle ficcy bombano a tappeto, ma questo finché non si mettono fra me e una sacrosanta AAAAAA ata. 

È inutile che mi bippi le parole bastardo, tanto sera capito quello che volevo dire.

(uno ci prova...)

Comunque sia cammino fuori dalla scuola. Se Niall non può essere mio, niente ha più senso.

Corro a casa. Vado in bagno. Lì c’è il rasoio di papà. Uno da barbiere, che a lui piace farsi la barba come dio comanda.

Prendo il rasoio.

Aspetta un attimo...

Niall non è più mio. Il dolore è troppo. Deve uscire da qualche parte.

Eh no.

Mi arrotolo la manica della felpona. Il polso è scoperto.

No dai, non mi pare il caso...

Dopotutto, cosa ci vuole? Una piccola pressione, e tutto sarà presto finito...

Dai stavo scherzando prima. Non era mia intenzione farti del male. Non così tanto almeno.

...niente più anzie, niente più preoccupazioni...

Ehi? Ehi! Dai, per favore!

...niente più interrogazioni...

cioè ti stai suicidando e pensi alle interrogazioni?

IL RASOIO AFFONDA NELLA PELLE COME FOSSE BURRO

Ok, non era il caso, scusa, scusa...

Mi siedo a terra, mentre lascio il sangue sgorgare dalla ferita. Comincio a sentirmi debole

Sì, ok, tanto lo sappiamo che ora arriva qualcuno a salvarti.

Sempre più debole...

Harry? Zayn? Dai, ragazzi, su, forza...

La mia patetica vita sarà solo un ricordo.

"Ooh Harry grazie di avermi salvato, ti riempirò di Harry Junior finchè la menopausa mi farà diventare un termostato sballato..."

La vista si annebbia, mi sento debole... sempre più debole...

Dai, su, ci siamo anche stufati qui eh.

Io volevo... solo... Niall... addio.

Posso linkare il video di Helena, se ti può essere utile.

Oh?

Hope Crystal Jane Chantal Chanel Emma Charlotte Arya e Poi Non So?

Ehi?

Guarda che non si scherza su queste cose, eh. È la volta che ci bannano davvero.

Giosy? 

Giosy?

Oh cazzo. Oh mio Dio, mi è stirato un personaggio. Da solo!

E mo che faccio? Si chiamano i carabinieri? La polizia postale?

Ti prego, svegliati! Non volevo, mi dispiace! Ti prego! Farò qualunque cosa! Qualunque! Lo giuro! Ma ti prego, non

Qualunque???

Ma che... cazzo...

XD

Non sei morta!

Ti pare che na fregna col portapacchi come me stira kosi?

Giosy cara?

Sì?

VAFFANCULO! IO MI SONO PRESO UN COLPO, PORCACCIA DI QUELLA PUTTANA, E TU STAVI SOLTANTO... in effetti, cosa speravi di ottenere?

kome ai detto tu, qualsiasi cosa.

Che cosa? Io non ho detto un bel... un momento. No. Dimmi che non è quello che penso...

lo ai giurato. avresti fatto qualunque kosa se nn sarei morta. ed ekkomi qui XD

Mio... Dio... io... tu... ahk...

ai giurato e nn fare il furbetto ora voglio il mio desiderio XD

Sai dove te lo ficco il tuo desiderio, lurida str

su su, nn exere volgare k nn e karino verzo ki ci segue da kasa. il mio desiderioooooooooooo lo voglioooooo lalalalalalallalala XD

...bene. Avrai il tuo desiderio. Spara.

oo, ma tu sai bene kosa voglio...

Niall non sta più con Josh, ok? Ora è tutto...

nonnò, karo mio. Niall non mi interessa più

MA TI SEI TAGLIATA I POLSI PERCHÈ... ok, ci rinuncio. Dimmi cosa vuoi, e facciamola finita.

hihihih ok ti do un indizio

Senti non ho voglia di giocare, dim...

inizia per J

...oh no. No no no no

e finisce per USTIN BIEBEEEEEERRRRRRRRRRRRRRR MLMLMMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLM

 

NNNNNNNNEEEEEEEEAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARRRRGHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

brucia e? Te lavevo detto di nn farme skazza

 

...bene. Mi arrendo. Avrai Justin Bieber.

 

YEEEEEEEEEEEEEEE

 

... ma almeno fammelo introdurre a modo mio.

 

vaaa bene dai su spicciati k nn vedo lora di smarmottarmelo km dio komanda XD

 

Faccio subito. 

 

(Accidenti a me.)

 

DA QUALCHE PARTE IN GERMANIA, FEBBRAIO 1945

 

Gli stivali chiodati dell’Obersturmbannführer Gorst rimbombavano sul pavimento di metallo con un rintocco cupo. Alle spalle dell’ufficiale, il martellante fragore dei fucili e delle mitragliatrici si confondeva in un baccano confuso.

Fortunatamente, la porta a tenuta stagna del Laboratorio Nove era semichiusa, altrimenti il comandante non sarebbe riuscito ad aprirla. Una pallottola lo aveva colpito alla spalla, e aveva ormai perso sensibilità al braccio.

Il professor Doppler era piegato su di una console, e armeggiava freneticamente fra i cavi e i contatti, mormorando qualcosa di incomprensibile.

«Herr Doktor, a che punto siamo?» 

Il professor Doppler non si diede neanche la pena di girarsi. «Quasi... manca solo...»

«Herr Doktor, i miei uomini si stanno facendo ammazzare perché lei possa portare a termine questo esperimento, per la gloria del popolo tedesco e del Terzo Reich. Se qualcosa va storto, le giuro che gliela farò pagare...»

«Niente andrà storto, comandante... ho fatto bene i miei calcoli.» Il professor Doppler premette un pulsante. La miriade di spie della console si illuminarono, mentre un mormorio sommesso avvolgeva tutta la stanza.

«Perfetto... sequenza d’avvio... inizializzata... preparazione del S.I.G.F.R.I.D. ...  venti per cento.»

Improvvisamente, gli spari tacquero. Il comandante Gorst estrasse la pistola.

«Si sbrighi, Doktor. Non le rimane molto tempo.» detto ciò, l’Obersturmbannführer uscì dal laboratorio, chiudendo la porta dietro di se’.

Il professor Doppler neanche lo sentì. Batté febbrilmente le dita sulla tastiera di un terminale, poi controllò una lunga lista di numeri che una macchina stampante sputava in continuazione. 

«Bene, bene... cinquanta per cento.»

Fuori dalla porta si udirono delle grida incoerenti. Minacce proferite in una lingua straniera.

«Mille anni al Terzo Reich!» gridò il comandante Gorst. Due colpi di pistola, una raffica di mitra, poi più nulla.

«Forza, forza...» sussurrò il professor Doppler. «Novantadue per cento... novantotto... procedura completata!» 

Con un ghigno di vittoria stampato sul volto, premette un grande pulsante rosso posizionato al centro della console.

«S.I.G.F.R.I.D. completato. Apertura della capsula.»

Un potente sibilo risuonò nel laboratorio, prima che la stanza venisse invasa dal fumo dei vapori di condensazione. Il professor Doppler tossì, mentre una figura scura si stagliava in mezzo al bianco delle volute biancastre.

Lo scienziato si inginocchiò a terra, colmo di timore reverenziale.

«S.I.G.F.R.I.D. ... sei completo... la nostra arma perfetta... insieme libereremo il Reich dalla minaccia delle democrazie corrotte e decadenti!»

La figura fece qualche passo verso di lui... e il professor Doppler si sentì venire meno.

La sua creatura, il supersoldato alto, possente e minaccioso che avrebbe dovuto sconfiggere gli Alleati, non era nessuna di queste tre cose. Era basso, mingherlino, e sopratutto non poteva avere più di sedici anni.

«Ma... che cosa...»

Prima che potesse rendersene conto, la creatura era accanto a lui. Gli poggiò una mano sulla spalla e lo guardò con grande serenità.

«Non temere, herr Doppler. Sarai ricompensato per il tuo lavoro. Ti ringrazio per avermi donato la vita.»

«Io... certo...»

L’essere osservò il proprio corpo. Allargò le braccia e le guardò con attenzione, per poi passare al tronco e agli arti inferiori. Parve soddisfatto di quello che aveva visto, ed emise un ringhio sordo.

«La guerra...» balbettò Doppler.

«La guerra è perduta, dottore» lo interruppe la creatura. «Questa guerra, almeno. Gli alleati danzeranno sulle rovine di Berlino, e crederanno di avere scacciato il Diavolo da questa terra. Saranno talmente ubriachi di vittoria che non vedranno il vero nemico scivolare sotto il loro naso. Attraverserò l’Atlantico, e lì attenderò, finchè i tempi non saranno propizi. Poi mi rivelerò al mondo... e il mondo mi amerà, disperandosi.» 

Il dottor Doppler deglutì rumorosamente. Questo parve distrarre la creatura dalle proprie elucubrazioni. «Ah, perdonatemi, dottore. Quasi mi dimenticavo. Per aver servito così fedelmente il Reich, io vi dono la migliore delle ricompense... la morte.»

 

Il tenente Leo Davidovich Lenko del Ventisettesimo Reggimento Guardie dell’Armata Rossa credette che il cervello gli avesse giocato un brutto tiro quando udì l’urlo raccapricciante provenire da dietro la porta del Laboratorio Nove. Ma uno sguardo alle facce dei suoi uomini fugò ogni dubbio: qualcuno era morto, lì dentro, e non certo per cause naturali. 

Strinse convulsamente il calcio della pistola, mentre il soldato Petrev preparava l’esplosivo.

«Tutti al riparo!»

Uno scoppio, un boato, e la porta del laboratorio venne divelta dai suoi cardini. Il tenente e i suoi uomini si infilarono nella breccia. 

La stanza era invasa dal fumo.

«Merda, non si vede niente!» imprecò il soldato Medvediev. «Compagno tenente, lei...»

Medvedev non finì la frase. Qualcosa lo attirò a se’, facendolo sparire nel fumo. Il soldato lanciò un urlo folle, poi il rumore nauseabondo di ossa spezzate e carne squarciata lo mise a tacere.

Gli uomini del tenente aprirono il fuoco, crivellando il laboratorio di proiettili. Lenko vide un’ombra comparire e scomparire tra i vapori, uccidendo uno ad uno tutti i suoi soldati. I proiettili sembravano attraversarlo.

In preda al terrore e con la pistola scarica, il tenente girò i tacchi e si lanciò fuori dal laboratorio.

Corse con tutto il fiato che aveva in corpo, via da quell’orrore che aveva sterminato tutti i suoi soldati.

Per un attimo, fu quasi certo di avercela fatta. Poi qualcosa lo fece cadere a terra.

Si voltò di scatto, estraendo il coltello baionetta dalla cintura.

La creatura incombeva su di lui. Ma non era un mostro.

Era un ragazzo. Un ragazzo biondo con una discutibile acconciatura.

«Dio...»

«Sssh» il ragazzo si portò un dito alla bocca. «Non nominare il Nemico in mia presenza. Non è educato.»

«Tu... cosa... sei?»

Il ragazzo inclinò leggermente la testa da un lato, mentre un sorriso divertito si formava sul suo volto. «Bella domanda. Il mio vero nome è impronunciabile per voi sudici umani: soltanto la prima lettera vi porterebbe alla follia... mi serve un... nome di battaglia...»

Le dita della creatura si insinuarono nella giubba del tenente, traendone fuori una fotografia ingiallita. «Chi è questo bambino?»

«Lui... si chiama... Justin... mia sorella è andata a vivere in Canada... lei...»

«Sshh, ho sentito abbastanza.» La creatura lasciò cadere il foglietto sulla divisa del tenente. «Justin... potrebbe piacermi. Ma ora veniamo a te... ho intenzione di farti un regalo... un grande regalo... vuoi sapere di cosa si tratta?»

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice: oddio finalmente ciaa fatta mammamea nn ne potevo più k palle vbb nn importa JUSSS E TORNATO SIIIII MAMMMAMEA E LUI E TUTTO MIO AHAHAHAHAHAHIHIHIHIHIH so trpp kontent lo so k lo siete anke voi razza di mandrille nn fate le vaghe XD basuz a tt

 

Spazio autore: Mai, mai sottovalutare una donna ferita. Ricordatelo sempre.

Che venga pure, maledetto marmocchio. Gli farò vedere io. Tsk. Gli farò vedere che c’è ancora un umano che respira in questa fanfiction!

E niente, secondo me questo capitolo vi farà abbastanza schifo, con tutta la pappa sul supersoldato. Però vabbè, io sono il boss e decido io mwhahahAhAHAHAHAH!!!

 

...no ok stavo scherzando, vi prego non ve ne andate, ho bisogno di compagnia... nel prossimo capitolo torno a scrivere vaccate sui ragazzi, ve lo giuro.

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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