*poche parole, ok questo capitolo è quasi il doppio degli altri, lo so..avrei voluto spezzarlo ma, non trovavo il momento giusto quindi ho deciso di tenerlo insieme lo stesso. Volevo ringraziare chi ha messo la storia tra le preferite, seguite o ricordate, anche un ringraziamento speciale a chi continua a recensire le mie storie, c’è chi lo fa facendomi i complimenti e chi mi aiuta a crescere, ringrazio tutti perché mi date la carica di andare avanti a scrivere e mi aiutate a capire i miei errori, continuate vi prego! (alla faccia delle poche parole!) ed ora, alla storia!*
 
 
 
 Luna passò tutto il giorno chiusa in camera, non si fece viva ne alle lezioni ne in sala grande a mangiare. Il pomeriggio tardi, poco prima di cena si sentì bussare alla porta, Luna non era ancora pronta per parlare con qualcuno ma disse lo stesso con voce tremante:
-Av-a-avanti-
Una testa bruna comparve dalla porta che si aprì scricchiolando, lentamente.
-Neville … -
Disse sorpresa Luna, i suoi occhi per un attimo si rallegrarono, ma subito dopo iniziarono a velarsi di lacrime. Scoppiò a piangere, si alzò di scatto e saltò tra le braccia di Neville, lo abbracciò forte
-Non-non è vero, i-io non sto con Draco, m-mi ha solo chiesto una mano … è t-tanto triste, n-non potevo farci niente, i-io non lo avrei fatto s-se tu me lo avess…-
Tentò di spiegare Luna ma fu subito interrotta dal ragazzo:
-Shht, non dire niente … stai tranquilla, tu sei una ragazza dal cuore grande, avrei dovuto immaginarlo, non mi mentiresti mai, ora dai … smettila di piangere, non c’è bisogno-
Luna smise di singhiozzare, non aveva mai pianto prima, era strano per lei che solitamente affrontava le cose con il sorriso, ci teneva davvero tanto a Neville. Luna si scostò dall’abbraccio e con le mani si asciugò gli occhi, proprio come una bambina; a Neville fece tenerezza. Il ragazzo chiuse per bene la porta che fino a quel momento era rimasta semi aperta, da dove Cho con alcune sue amiche sbirciavano i due. Chiusa la porta tornò ad a guardare Luna, che ormai aveva smesso di piangere, la accompagnò a sedersi sul letto e sì sedette vicino a lei senza sapere cosa fare , dato che lui era un ragazzo un po’ goffo, gli era difficile consolare le persone, poche volte ci provava; allora decise di ammirare la stanza. Era una stana strana e piccola, inizialmente doveva essere stata uno sgabuzzino ma dato che Luna non era ben voluta in giro dovevano averla trasformata fatto una stanza a sé, le tende del letto erano blu, il comodino era in mogano, ed era molto ordinata, tranne il letto sfatto e alcuni vestiti buttati a terra. Neville posò lo sguardo su luna, aveva gli occhi rossi e gonfi, ma era comunque bellissima, aveva sempre il suo fascino, in questo momento sembrava un piccolo cagnolino indifeso, molto adorabile … a parte che per Neville lei era sempre bellissima, era proprio cotto di lei ma aveva paura a dirglielo
-Neville, ma eri sincero quando dicevi che mi trovavi stupenda-
“oh si che ero sincero, sei assolutamente perf… aspetta, io lo ho detto!” pensò Neville, poi arrossì violentemente. perché quella ragazza faceva domande sempre così dirette!?!
-Hemm … i-io … N-no … cioè s-sì, io ti trovo stupenda, a-anzi perfetta-
Luna lo guardò po’ sconcertata poi lentamente si sporse verso di lui, gli sfiorò le labbra, un bacio semplice, casto. Neville ne restò sorpreso, con gli occhi spalancati, ormai la sua faccia era così rossa e bollente che ci si poteva cuocere una bistecca sopra. Luna cercò lo sguardo di Neville come per una conferma; quando i loro occhi si incontrarono, il viso dei due si rilassò, sapevano entrambi che si erano voluti per troppo tempo. Luna socchiuse leggermente le labbra e mordicchiò il labbro inferiore di Neville che come se fosse automatico si aprì e allora la ragazza fece scorrere lentamente la lingua fra le sue labbra, Neville non sapeva cosa fare , per fortuna che l’istinto gli disse di prendere il viso di Luna tra le mani e così fece, spingendo la sua lingua contro quella della ragazza, lei si fece scappare un gemito. La adagiò sul letto: si trovavano lei sotto che teneva un braccio al collo di Neville e una mano stretta sul suo gilet dai colori improbabili; lui teneva una mano sul suo meno per tenerlo alla sua altezza e l’altra mano accarezzava gentilmente la guancia della ragazza. Smisero di baciarsi solo per riprendere fiato. La stanza era silenziosa, si sentivano solo i loro ansimi, poi tutto un tratto come un gorgheggio ruppe il silenzio
-ho fame-
Disse Luna, iniziarono a ridere
-allora andiamo a mangiare, è giusto l’ora!-
Dopo un ultimo e piccolo bacio umido, con tanto di schiocco alla fine, si alzarono e sistemandosi i vestiti un po’ stropicciati si avvicinarono alla porta
-meglio tenere la nostra relazione nascosta per adesso, non vorrei che la gente pensasse male di me-
Disse Luna, il ragazzo annui e uscì dalla porta, c’erano ancora Cho e le sue amiche
-Grazie per avermi fatto entrare-
Disse Neville rivolto a Cho
-figurati, almeno ha smesso di piangere. Poverina mi faceva tanto pena-
Si scambiarono un cenno a mo di saluto e i due svoltarono l’angolo della sala comune Corvonero
I due amici, anzi, amanti scesero in sala comune a mangiare e anche se erano in tavoli diversi si sentivano più vicini che mai.
Dopo mangiato si salutarono con un piccolo bacio, nascosti tra due colonne e Neville andò nella sua sala comune, mentre Luna andò in biblioteca per l’incontro con Draco.
Al suo posto trovò solo una pergamena attestata a lei. Era di Draco
        “Luna, la gente pensa male in questo periodo,
          per sta sera niente, ci vediamo domani,
                  ma nella serra
                                             D.M.”
Così, dopo venti minuti di lettura anche lei tornò a dormire, ancora sopraffatta da tutte le emozioni provate durante quella giornata.