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Autore: LoreleiJTyler    21/03/2014    4 recensioni
Tutti conoscono la storia di Lily e James; tutti sanno com'è finita; e a molti piace immaginare come sia iniziata... mentre il resto dei Malandrini se la rideva alla grande!
"'Ragione e Sentimento', eh?" aggiunse James, spostandosi i capelli all'indietro.
"Sì... è un romanzo Babbano" spiegò in breve Lily.
"E tu verso cosa pendi, Evans?" le chiese a bruciapelo James.
"Immagino che ci sia bisogno di entrambe le cose, no?"

Prima fanfiction della mia vita... siate spietati! >:D
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Nota molto breve: dedico questa mia primissima fanfiction alla mia Denise... sperando che si iscrivi anche lei su EFP, perché a scrivere è bravissima! ;D
1 thermos
1 libro
1 sorriso


* * *



Non era un segreto che la rossa più famosa di Hogwarts fosse Lily Evans, brillante studentessa dei Grifondoro e ora anche uno dei Caposcuola più severi che la Scuola di Magia avesse mai visto. E non era nemmeno un segreto che la signorina Evans avesse rifiutato per anni le avances di un certo collega Grifondoro, James Potter, celebre per essere una delle chiome più spettinate e affascinanti della Gran Bretagna intera.
Tuttavia, qualsiasi Babbano conosce la storia di Lily e James Potter: prima tanti litigi e bisticci, ma poi... PUFF! La magia permea il mondo attraverso le vie più misteriose, e non per tutte è necessaria una bacchetta magica... a volte un sorriso è più che sufficiente.
Questa è una storia che parla di uno di quei sorrisi.

Lily si trovava in biblioteca e stava cercando di terminare il tema di Trasfigurazione: tuttavia, sarebbe stato meglio per lei non scegliere uno dei tavoli vicini alla finestra, dato che l'arrivo anticipato della primavera non faceva altro che distrarla. I cambi di stagione la mettevano sempre di buon umore e mai come in primavera e in autunno trovava difficile rinchiudersi in biblioteca a studiare: certo, faceva sempre il suo dovere, ma ogni tanto si ritrovava ad alzare gli occhi da quelle pagine impolverate e a sorridere ai primi raggi del sole di marzo, o alle svolazzanti foglie rosse d'autunno. Le mezze stagioni erano il suo punto debole: in quei periodi di cambiamento le sembrava che qualsiasi cosa sarebbe potuta accadere, e c'era quel qualcosa di diverso nell'aria che mancava all'estate e all'inverno.
Lily osservò un raggio di sole creare sulla sua mano un gioco di luci e ombre che la convinse: in fondo, quel tema era solo per settimana prossima e ci sarebbe stato tutto il tempo per continuarlo quella sera, quando il sole sarebbe scomparso. Si immaginò a leggere un libro (non per scuola!) sotto uno degli alberi del parco, magari con un thermos pieno di the verde tra le ginocchia... Sì, era una giornata perfetta per quel genere di cose! Chiuse decisa il libro, da cui si creò una nuvola di polvere che la fece starnutire, raccolse in fretta le sue cose e fece una sosta nella sua stanza per prendere tutto il necessario: una sciarpa leggera, un romanzo e il thermos. Evocò con un incantesimo un the non troppo intenso e finalmente si decise ad uscire dal castello, ammirando silenziosamente le ombre che le guglie e le colonne ricreavano sui cortili interni di Hogwarts.
Sapeva già verso quale albero si sarebbe diretta: c'era questa quercia un po' isolata, vicino ad una panchina dove nessuno si sedeva mai... Nemmeno lei la usava ma le piaceva l'idea di averla lì mentre studiava o leggeva sotto la quercia... Forse perché quella panchina vuota la rassicurava di più sul fatto di essere veramente sola: non che fosse un'amante della solitudine, ma c'erano momenti - tipo quello - in cui voleva semplicemente starsene per conto suo.
Lily si diresse a grandi passi verso la quercia, con la lunga sciarpa verde che quasi sfiorava l'erba, quando ad un certo punto si immobilizzò con estremo disappunto.
La panchina della quercia era occupata.
Non solo: era occupata da James Potter.
LUI! Proprio la persona che meno avrebbe voluto vedere in quel momento!
Beh, in realtà c'erano persone che detestava ancor più di Potter... in fondo era dallo scorso anno che stranamente aveva smesso di comportarsi da idiota... Tuttavia, non potè ugualmente fare a meno di storcere il naso. Per fortuna non si era accorta di lei, così avrebbe potuto semplicemente cambiare albero e quel breve "incontro" con Potter sarebbe stato solo il piccolo inconveniente di un pomeriggio perfetto.
Peccato che in realtà James Potter si fosse accorto della sua presenza...

"Ehi, Evans!"
"Accidenti!" si disse sottovoce Lily, che stava proprio in quel momento per fare dietrofront: si voltò verso la panchina con l'espressione di chi è stata beccata e cercò di non sembrare troppo scontrosa... in fondo, in quell'ultimo periodo, Potter aveva smesso di darle fastidio... più o meno. A volte saltava ancora fuori con la storia dell'appuntamento, ma almeno non era così pressante come un tempo!
"Non vorrai cambiare zona perché ci sono io, vero?" esclamò Potter, con quel sorrisino ambiguo che gli ricreava una fossetta all'angolo della guancia sinistra "Lascia che sia questo misero mortale ad abbandonare questa panchina! È tutta tua!"
"No! Non..." Lily non sapeva come rispondere "... non è necessario! Non volevo sedermi sulla panchina! Ero venuta per l'albero!"
"Per... l'albero?!"
"Ecco, ora penserà che sono strana...!" pensò Lily, mordendosi il labbro "sarebbe stato meglio fingere di volere la panchina... almeno se ne sarebbe andato!"
"Oh, allora tutto a posto!" disse semplicemente James "sempre che la mia fastidiosa presenza non ti disturbi, Evans!"
"No... no..." si limitò a borbottare Lily, cercando negli occhi nocciola del ragazzo almeno un accenno di scherno: non ne trovò. A passi un po' indecisi si diresse verso la quercia, lanciò un'ultima occhiata a Potter (che però era ritornato a fare quello che stava facendo prima del suo arrivo, ossia: niente. Seriamente, l'unica cosa che faceva era fissare il nulla! Non aveva nemmeno un boccino d'oro con cui giocherellare!) e si sedette sull'erba, aprendo il libro sulla prima pagina. Rilesse però la prima riga almeno cinque volte, senza riuscire a concentrarsi. Alla fine aprì il thermos e diede un piccolo sorso al suo the, cercando di immaginare di essere completamente sola...
"Scusa Evans, ma... cos'è quello?!"
Lily si voltò infastidita verso Potter: "Beh... è un libro! So che non devi averne mai aperti molti in tutta la tua vita, ma..."
"No, no!" la interruppe James, gesticolando come un folle "intendevo dire... quella strana tazza!"
"Oh" Lily alzò il thermos all'altezza degli occhi e lo fissò "intendi dire... il thermos?"
"L'hermes?!"
Lily scosse la testa e ridacchiò, coprendosi il sorriso con una mano: "È un thermos! Tiene le bevande al caldo... Insomma, è una cosa da.... da Babbani!"
"Oh... eppure sembra così magico!" disse James, osservando incuriosito la tazza "dovrei dire a Peter di comprarsene uno, così la smetterebbe di far esplodere le cose ogni volta che vuole riscaldare qualcosa!"
Lily si lasciò sfuggire un sorriso e iniziò a sentirsi in colpa per la pessima battuta sul libro: in fondo, anche se per la maggior parte del tempo non sembrava, James Potter era uno degli studenti più brillanti di Hogwarts!
"A proposito, come mai non sei con la tua compagnia di scapestrati?!" chiese la Grifondoro, chiudendo definitivamente il libro: finché James fosse rimasto lì, sapeva che non sarebbe riuscita a leggere alcunché.
"Uuuuh, Evans... stai forse cercando di fare conversazione?!" esclamò il ragazzo con uno sguardo esageratamente stupito.
"è solo un modo per essere educati... no?!" rispose Lily, incrociando le braccia all'altezza del petto.
"E io, molto educatamente, risponderò!" aggiunse scherzosamente James, con un finto inchino "che tu ci creda o no, io, Sirius, Remus e Peter non siamo sempre appiccicati tutto il tempo! Non siamo mica fidanzati!"
"Ma come?! Avevo già votato te e Black come miglior coppia dell'anno!"
"Anche le coppie più affiatate hanno i loro momenti in solitario!"
A quel punto James si era alzato dalla panchina e si era avvicinato a Lily, sovrastandola in tutta la sua altezza. Ad un certo punto, prima che la ragazza potesse fermarlo, le prese il libro che aveva accantonato e lesse il titolo.
"Mh... 'Ragione e Sentimento'!"
Lily si alzò di scatto, facendosi quasi rovesciare il the dal thermos, ed esclamò: "Ridammelo subito, Potter!"
Si aspettò che James iniziasse a fare un po' l'idiota, ma invece il ragazzo le lanciò uno sguardo sorpreso e si limitò a dire: "Scusami Evans... giuro che non te lo volevo mangiare!"
Il Grifondoro restituì il libro a Lily, e la ragazza fu stupita di averla avuta vinta così in fretta.
"'Ragione e Sentimento', eh?" aggiunse James, spostandosi i capelli all'indietro.
"Sì... è un romanzo Babbano" spiegò in breve Lily: anche se era una strega, non aveva mai cercato di rifiutare il suo mondo d'origine e per questo si portava da casa un sacco di cose che nessuno dei suoi colleghi maghi sembrava conoscere... e non sapevano che si perdevano, a non conoscere la letteratura Babbana.
"E tu verso cosa pendi, Evans?" le chiese a bruciapelo James, e Lily non riuscì a capire se glielo stesse chiedendo seriamente oppure no.
"Immagino che ci sia bisogno di entrambe le cose, no?" rispose la Grifondoro, sentendosi un po' a disagio: forse era giunto il momento di ritornare al castello, anche se la permanenza sotto la quercia era stata breve.
"Io... devo andare" disse Lily, facendo un piccolo sorriso a James per congedarsi ed iniziando a camminare dritta lontana da lui.
"Ehi... ehi, Evans!" le gridò però James, mentre la ragazza si allontava sempre più velocemente "Hai dimenticato l'hermes!"
La Grifondoro a metà strada si fermò e si voltò verso il collega: "Si dice thermos!"
"EROS?!"
Lily si limitò ad un facepalm, poi aggiunse: "Sai una cosa? Puoi tenertelo! Anzi, se vuoi regalalo a Minus... così non toglierà più così tanti punti a Grifondoro ogni volta che fa esplodere qualcosa!"
James si rigirò il contenitore tra le mani, alzò lo sguardo verso Lily e chiese: "Davvero posso tenerlo?"
La ragazza annuì: "Non è niente di speciale... è solo un thermos! Potresti imparare qualcosa dai Babbani..."
Fu in quel momento che James le rivolse un sorriso che Lily non gli aveva mai visto in volto: era ben diverso dal sorriso arrogante per cui era diventato famoso, quel sorriso storto che gli disegnava sulla guancia quella che era diventata la "fossetta più sexy di Hogwarts"... era un sorriso diverso, più spontaneo, che per un istante sembrò addirittura illuminargli gli occhi...
Da quando James Potter sorrideva in quel modo?
"Beh... grazie Evans!" disse James, rivolgendo alla ragazza un gesto di saluto.
"P-prego..." si limitò a dire Lily. Oddio, era forse arrossita? Si sentiva le guance in fiamme... ma forse era la sciarpa a soffocarla. Alla fine fece dietro-front e si diresse verso il castello, cercando di organizzarsi mentalmente la serata: il tema, gli esercizi, quattro chiacchiere con Alice, i suoi doveri di Caposcuola... ma, ogni tanto, quel sorriso faceva capolino nella sua mente, procurandole lo stesso effetto dei primi raggi del sole primaverile e le foglie rosse autunnali: anche se per pochi secondi, erano in grado di cancellare tutto il resto.

Mentre osservava Lily Evans allontanarsi verso il castello, James Potter teneva saldamente il thermos tra le mani, e si disse: "Col cavolo che ti regalo a Peter, mio piccolo hermes!"
  
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