IL CUORE HA LE SUE RAGIONI CHE
- E così, domani
riparti…-
Shikamaru se ne stava seduto, appoggiato con la schiena ad un
tronco d’albero, poco lontano dall’entrata del villaggio.
La testa china e gli occhi
fissi sulla sigaretta che teneva stretta tra le mani.
- Sì, torno a Suna. Ormai la missione è terminata –
Temari stava in
piedi davanti a lui, le braccia conserte, con quel suo solito sguardo troppo
fiero. Il ventaglio, di fianco a lei, infilzato nel terreno.
- Capisco…- nervoso, il
ragazzo cominciò a espirare il fumo, emettendolo poi nell’aria
pesantemente.
Temari lo fissò per un breve istante, per poi
volgere lo sguardo malinconico verso l’enorme semiarco di pietra che
marcava l’inizio di Konoha.
Probabilmente non avrebbe
rivisto quel villaggio per un bel po’ di tempo. Ma, soprattutto, non
avrebbe rivisto lui.
Quella, era stata la sua
ultima missione con i ninja di Konoha; da lì,
in avanti, tutte le missioni sarebbero state sospese, in attesa della sperata
alleanza tra Suna, Konoha e
il paese della Stella.
- Avremo modo di rivederci?
– chiese temerario Shikamaru, alzando
lievemente la testa sotto gli occhi trepidanti di quella ragazza.
- Non lo so, può darsi…Dipende
se l’alleanza tra i villaggi andrà a buon fine o no –
- Vero…- Altro tiro,
altro sbuffo.
- Sei diventato un bravo genin…Non sei più il pivellino che mi ha
sconfitto all’esame dei chuunin… – se
ne uscì seria.
Mollò una leggera
pacca sul ginocchio del ragazzo, tanto per sdrammatizzare quella situazione
così gelida.
Lui le sorrise, un sorrisino
malinconico - Anche tu sei migliorata, la tua tecnica…è sempre
stata migliore della mia, peccato che adesso io la superi di gran lunga… –
- Non fare il modesto con
me, genietto da quattro soldi…Resti sempre un
cacasotto in fatto di missioni! - ancora quell’aria fiera e superiore, quegli
occhi furbi e magnetici e quel sorrisetto beffardo da vincitrice nata.
Shikamaru spense la sua sigaretta, fece un bel respiro, prese coraggio e decise di chiderglielo.
Doveva sapere e doveva chiarire.
Per la prima volta,
capì che non poteva permettersi di fare il finto tonto.
Prima o poi sarebbe saltato
fuori tutto e ne avrebbe pagato le conseguenze.
Tanto valeva affidarsi alla
sorte in quel momento.
- Temari,
per quanto riguarda ciò che è successo…- iniziò, ma
la ragazza lo zittì con una sola seccante occhiataccia.
Vide Temari
irrigidirsi, le braccia stese lungo i fianchi e un pugno chiuso e lo sguardo
basso.
Non era da lei fissare il
terreno.
- Quello che è
successo, è successo. Tuttavia, non voglio che quello stupido bacio ti
procuri alcun problema. Abbiamo sbagliato e basta, succede. Ma non si
ripeterà…-
Sicura, svelta, secca. Come
una lama. Come il suo ventaglio quando parte all’attacco. Sfiora e affetta.
Zac. Un taglio netto.
- Temari…-
riesce a malapena a sussurrare il suo nome.
Quelle, erano decisamente le
ultime parole che avrebbe voluto sentirsi dire.
Parole taglienti e che
faceva un male maledetto.
- Shikamaru,
sapevamo che sarebbe successo, prima o poi. Abbiamo solo beccato il momento più
sbagliato, tutto qua. E’ Ino la tua ragazza e con me hai commesso un
errore. Non ci dare peso…- Lei era tranquilla, era sicura di quello che diceva,
senza dare troppo peso ai fatti.
Ancora una volta, usò
quelle parole così taglienti. Gli avevano traforato lo stomaco, i
polmoni, percorrendo le arterie fino al cuore. Un vero colpo da meastra.
- Mpf…-
- Cos’hai da sbuffare?
– chiese la biondina. Questa volta, lo sguardo fisso su di lui.
- Io detesto questi
casini…- sbuffò ancora, sorreggendosi la testa tra due pugni, i
gomiti puntati sulle ginocchia.
- Dovresti ringraziarmi, invece,
perché come ti ho già detto, domani me ne vado…Un problema
in meno, direi…- lo guardò con quegli occhi acquamarina, profondi
e penetranti, carichi di accusa.
- Questo non giustifica
niente. Devo trovare una dannata soluzione…- si battè
una mano sulla fronte, ripetutamente. Non sapeva cosa fare né cosa dire.
Odiava quella situazione. Odiava le complicazioni. Odiava gli intrecci. Odiava
tradire.
- Nara, non si tratta di calcolare
la strategia migliore, non siamo in missione. Si tratta di capire che hai avuto
una debolezza e basta…-
- Lo so. Ecco perché
tutto ciò mi scoccia –
Lui stava con Ino, ormai da un
anno e qualche mese. Era felice, si sentiva felice con lei.
Credeva di averla dimenticata,
credeva di aver sorpassato quella cottarella
adolescenziale per la ragazza di Suna. Ma non era
così. Non lo era mai stato.
- Non hai le palle. Come non
hai le palle per fare il ninja, non hai le palle per seguire i tuoi sentimenti.
Sei solo un codardo, oltre che scansafatiche. Potrai essere un genio sul piano
teorico, ma è nelle azioni che uno compie che si capisce davvero con chi
si ha a che fare. E tu non stai facendo niente. –
- E che cosa dovrei fare? –
gridò esasperato. Ormai non sapeva assolutamente che pesci pigliare.
- Accettare il dato di fatto
che ciò che è successo tra noi è successo solo per
circostanza e convincerti che io non devo avere a che fare con la storia tra te
e Ino! –
Lei era ancora calma e
pareva davvero sicura delle sue parole. Ma lui non era calmo, per niente.
- Perciò non te n’è fregato mai niente di me, o sbaglio?-
Non potè
udire la risposta, perché una voce femminile lo stava chiamando,
imperterrita.
- Shikaaaaaaaaaaa!
–
-Adesso è meglio che
vada. La tua dolce metà ti sta cercando…-
Temari si caricò sulle spalle il pesante ventaglio,
legandolo stretto al nastro rosso che le cingeva la vita.
- Ehi, aspetta…Non mi
saluti? – chiese disperatamente il ragazzo, alzandosi in piedi nel vano
tentativo di salutarla, per bene, un’ultima volta.
- Ci rivedremo,
Nara…- e come il vento, sparì veloce tra le fronde degli alberi…
- Tesoro! Ma come sei finito
quaggiù? Ti ho cercato per tutto il villaggio! –
Una bella ragazza bionda,
con grandi occhi azzurri, gli si avvicinò sensuale, prendendolo
dolcemente per mano.
- Scusa Ino, avevo bisogno
di…pensare…- rispose il moro, schioccandole un docile bacio in
fronte.
-Ehi, com’è
andata la missione? Ti sono mancata? –
Ino si strinse ancora di
più al braccio del suo ragazzo.
- S-sì,
certo tesoro…-
Detto questo, la biondina li
saltò in collo, baciandolo con amore. Ma lui non ci mise tutta questa
passione e restava quasi passivo al giocare delle sue labbra morbide sulle sue.
- Shika,
che hai? Sei…strano…- chiese preoccupata,
scostandosi con tranquillità dal moro.
- E’ che il ritorno da
Suna mi ha stancato parecchio…- borbottò
sbadigliando pesantemente, pregando che non si accorgesse della sua titubanza.
- Ti accompagno a casa?
–
- No, tranquilla…Tu
vai pure in negozio, io sto ancora un po’ qua, poi vado a casa. Ci
vediamo stasera…- l’assicurò, dandole un ultimo bacio a
stampo, prima di salutarla.
- Come vuoi…A dopo,
amore! – rispose allegra, lasciandoli un frizzante buffetto sulla
guancia, prima di scappare verso il villaggio.
Shikamaru si lasciò cadere nuovamente sotto
l’albero.
Non sapeva assolutamente
dove andare a sbattere la testa.
Mille pensieri svolazzavo
incontinenti nella mente, ma uno in particolare continuava a risuonarli nel
petto.
FLASHBACK
Lui, Temari,
Kiba, Neji e Kankuro erano in missione segreta verso il villaggio della
Stella, per assicurarsi che nessun membro della banda di Orochimaru
mettesse le grinfie sulla Stella sacra a quel villaggio. Ordine di Tsunade.
Erano ore che saltavo tra i
rami del bosco che divideva Konoha dall’altro
villaggio, per ciò decedettero di arrestarsi per la notte in un piccolo
spiazzo, nel mezzo della foresta.
Una volta appiccato il fuoco
e steso i saccoapeli, i due ragazzi si ritrovarono da
soli, a parlare della loro vita e aspettative, come due vecchi amici.
- Io non ho mai voluto fare
il ninja…-
- E questo già si
sapeva… - le rispose prontamente lei, sfoggiando uno dei suoi soliti sorrissetti birichini.
- La domanda è…perchè
hai fatto il ninjja allora? –
Temari li stava seduta accanto, le gambe piegate e la
testolina appoggiata sulle ginocchia nude, rivolta in direzione di Shikamaru, che stava sdraiato comodamente su un saccoapelo, col ventre all’insù.
- Pensavo sarebbe stato
divertente…e poi, lo faceva anche mio padre…-
- Sei molto legato a lui?
–
- A chi? A mio padre?
–
- E a chi, se no…- rispose
sarcastica, come al solito.
- Sì. Mi trovo bene
con lui. Mi ha insegnato tanto, soprattutto sulle
donne…- e a questo punto gli scappò un sorriso, ripensando alla
frase che spesso li ripeteva: “Figliolo, le donne sono solo delle grandi
seccature. Se riescono a strapparti un sorriso ogni
volta che le pensi, sei fottuto”.
- Bè,
ma adesso sei cambiato o sbaglio? –
- Forse un po’…-
- Del resto, adesso stai con
Ino…-
- Già…-
Temari trattenne una risatina.
- Perché ridi?
–
- Mi è venuto in
mente la prima volta che ci siamo conosciuti, nell’arena degli esami ella
selezione per i chuunin. Non dimenticherò mai
la tua faccia rivolta all’insù, dopo che Naruto
ti aveva spiattellato a terra…E poi mi ricordo come mi guardavi durante
il combattimento, sembravi proprio un misogino convinto! Mi odiavi! Invece
adesso ti sei fatto la ragazza, non sbuffi più, o quasi mai, e…-
Shikamaru, senza neanche lasciarla finire di parlare, si
alzò di scatto, intrappolandole le parole con un bacio.
Temari spalancò gli occhi, interdetta. Stava per
scansarti, ma non lo fece e si limitò a chiudere gli occhi, per
abbandonarsi a quel peccato.
Fu un bacio voluto e
aspettato da troppo tempo.
Quasi di colpo la ragazza si
staccò da quell’unione che stava decisamente prendendo una brutta
piega, protendendo il palmo delle mani sul petto del ragazzo.
- Nara, che cazzo stiamo
facendo? – I suoi occhi erano impauriti, ancora increduli, ma allo stesso
tempo corrugati, quasi a voler linciare Shikamaru che
la guardava con occhi più stralunati dei suoi.
- H-hai
ragione…Scusa…Io, non so cosa mi sia preso...…-
riuscì solo a biascicare qualche parola annaspata, con lo sguardo basso,
colpevole.
In quel momento li raggiunsero
Kiba , Neji
e Kankuro, che nel frattempo erano andati a fare
rifornimenti per la legna.
Da
lì in avanti non ebbero più modo di restare da soli “.
FINE FLASHBACK
Il ragazzo scrollò la
testa, quasi a volersi liberare di quell’immagine che si continuava a
ripetere nella sua mente.
Si alzò in piedi,
deciso e sicuro di dove dovesse andare.
Aveva bisogno parlare, aveva
bisogno di consigli e aveva bisogno di qualcuno che lo avrebbe saputo ascoltare
davvero.
Choji se ne stava seduto su una panchina, di fronte al
negozio di fiori Inuzuka.
Stava aspettando Ino per la
pausa pranzo, poi, insieme sarebbe dovuti andare a recuperare Shikamaru.
Ma il moro fece capolinea da
lui ancor prima che la ragazza staccasse il turno.
- Choji,
ho bisogno di te….-
- Ehilà! Shika! –
- Muoviti, prima che Ino ci
veda…-
- Ma veramente la
stavo…-
Shikamaru trascinò l’amico fino in cima al
terrazzo di un vecchio palazzo, dov’erano soliti incontrarsi a
contemplare le nuvole quand’erano piccoli.
Shikamaru si sdraiò sul tavolo di legno che sorgeva in
mezzo al piazzale, mentre Choji vi si sedette sopra,
un po’ goffamente.
Ci fu silenzio per qualche
minuto, poi Shikamaru cominciò a parlare.
- Ho baciato Temari…-
Choji, per poco, non s’ingozzava con la sua stessa
saliva. Si battè un forte colpo sul petto,
dopo di che si voltò a fissare l’amico gli occhi fuori dalle
orbite, increduli.
- C-Cosa hai detto, scusa? -
- Ho baciato Temari…- Il moro si rizzò col busto, restando
con le mani congiunte a forma di triangolo e la punta di questo che sorreggeva
la sua fronte.
- Ma…Quando? Come?
– Choji proprio non poteva creder alle sue
orecchie.
- In missione…Eravamo
soli, lei mi stava parlando…Era così…dannatamente belle e dolce, che… che ne so cosa m’è
preso! M’è venuto istintivo baciarla…- Ancora non poteva
spiegarsi neanche lui il perché di quel gesto così avventato, o
forse lo sapeva, ma non voleva crederci.
- Ino lo sa? –
- Oh, si..Certo
che lo sa! Mi ha pure chiesto com’è stato….- Povero Choji, a volte era così ingenuo…
- Ok, non lo sa.
Perciò, le hai fatto le corna? –
- E’ quello che ti ho
appena detto…-
- E che pensi di fare?
–
- Ah, io non lo so. Speravo
potessi aiutarmi tu…Io non so cosa fare…-
- Bè, se l’hai baciata per circostanza, ma non
te ne frega niente di lei, a Ino è meglio che non dica nulla, che poi
quella si altera, sbraita e chi la sta a sentire…Quindi, ti continui a
vivere la tua love story con lei e basta…”
Shikamaru rimase in silenzio, con gli occhi fissi nel vuoto.
- Se invece, come deduco
dalla tua reazione e da quel che ho potuto notare in questi anni, te ne frega e
anche parecchio di Temari, allora, caro mio, ti sei
messo in un bel casino…-
- Fin qui, c’ero
arrivato anch’io, grazie…- rispose amaramente ironico il moro.
- Shika,
sarò sincero…Non puoi prendere per il culo quelle due. Devi scegliere:
o salvi la storia con Ino e dici addio a Temari una volta per tutte, oppure chiudi con Ino e ti godi
felice l’ipotetica storia con la ragazza di Suna…-
- Io non voglio troncare con
Ino, perché mi piace, ne sono innamorato e…siamo insieme un anno e
passa... Non posso buttare tutto al vento, così, per un mio capriccio. Non
se lo merita…E poi, non so neanche se a Temari
gliene frega davvero qualcosa di me…-
- Allora a posto, no? Non
dici niente e basta…-
- Il problema non è
se dirglielo o no…Il problema è che, cazzo…Si può
essere innamorati di due ragazze, contemporaneamente? –
- Sei
innamorato di Temari?! –
- Credo di
sì…Insomma…Sì, credo di sì, merda…-
- Shika,
ho sempre saputo che eri un ragazzo complicato, ma adesso stai facendo del tuo
meglio, davvero! Diamine, hai 18 anni…Come puoi venirmi a dire che ami
Ino, ma ami anche Temari? Queste sono cose da
medie…Tsk…-
- Choji,
cristo! Non so cosa fare! Ho il cervello a pezzi! –
-Vuoi un consiglio? –
- Te ne sarei grato... - sempre con un
tocco di sarcasmo.
- Resta con Ino e vedi di
levarti Temari dalla testa…-
Quella parole erano state decisamente un’altra batosta.
Levarsi dalla testa Temari? Impossibile. Lei era come
il prezzemolo, per lui. La vedeva dappertutto. Anche quando s’era messo
con Ino, non aveva smesso di pensarla e sognarla. In effetti, perché
s’era messo con Ino? Forse per quella sua dolcezza e premurosità
che Temari soffocava deliberatamente, quando stava
con lui.
- Choji,
non posso dimenticarla…Io la voglio...-
- Ma vuoi anche Ino, giusto?
–
- Già…-
- Bello mio, tutti vorremmo
avere due belle ragazze a fianco, ma qui si tratta di sentimenti. Coi
sentimenti non si gioca, Shika. Devi fare chiarezza.
Prenditi uno, due, tre giorni o una settimana,
insomma, del tempo per riflettere. Pensa a chi vuoi davvero, senza esser
condizionato da nessuno e da niente…Dammi retta, segui il tuo istinto e
basta…E che non sia una questione di sesso, grazie…- Choji schioccò un occhiolino all’amico che
sorrise per quella stupida battuta.
- Hai ragione Choji. Devo…devo cercare di capire chi voglio davvero.
Però... con Ino…Vedi, nel caso scoprissi che Temari
fosse quella che voglio davvero, come faccio a mollare Ino così, su due
piedi? Capisci anche tu che non posso certo presentarmi da
lei, sorridere e dire “Ehi, Ino! Ti lascio perché
amo di più Temari “…Tralasciando
il dettaglio che quella mi taglierebbe a cubetti, come potrei anche solo
pensare di rovinare tutto ciò che abbiamo costruito in questi mesi, in
un giorno? Non potrei…-
- Mpf,
Shika…Supponiamo che sia Temari
la tua, chiamamola, “scelta”, ok? –
- Ti seguo…-
- Bene. Allora, tu vuoi
stare con Temari, lei, incrociamo le dita, vuole
stare con te.
Unico problema: Ino.
Tu, per non farla soffrire,
rimani assieme a Ino, anche se nel tuo profondo vuoi Temari. Cosa credi che sia più corretto? Ammettere
che ti sei innamorato di un’altra o prendere per il culo la tua fidanzata
e far soffrire, così, sia lei che Temari? Per
non parlare del fatto che soffriresti anche tu perché non puoi stare con
la persona che ami davvero…Che dici?– Choji
cercò di essere il più chiaro possibile, associando uno strano
gesticolare alle parole.
- Dico che è tutto un
gran casino…- fu la risposa del moro, che prese a battersi la testa col
palmo della mano.
- E’ l’amore,
amico mio…E’ solo l’amore…- cercò si sollevarli
il morale l’amico, battendoli delle leggere pacche sulla spalla.
- Fanculo
l’amore, allora…lo sapevo che le donne portano solo rogna!
Seccature…-
- A ma siete qui, ragazzi!
–
La voce di Ino giunse alle
orecchie dei ragazzi come una scossa elettrica.
La ragazza si
avvicinò serena a Shikamaru, facendosi spazio
tra le gambe penzolanti del ragazzo.
- Tesoro, è tutto il
giorno che ti nascondi, c’è forse qualche problema? - domandò sensuale, giocando col
codino ad ananas del suo fidanzata.
Shikamaru deglutì, detestando ogni singola goccia di
sudore che li stava solcando il viso.
- Ehm, ma no Ino…Niente…-
- Siamo venuti qua in
ricordo dei vecchi tempi, quando stavamo ancora all’accademia…- tentò
di salvare la situazione Choji, sfoggiando un sorriso
a 32 denti.
- Giusto. Eravamo dei così
piccoli marmocchi…-
I due ragazzi si lanciarono
occhiatine complici, mentre Ino li osservava sempre più stranita.
- Cero che siete strani,
comunque che ne dite di andare da Ichikaru? Ci stanno
aspettando Sakura, Sasuke Naruto,
Hinata e gli altri…-
- Andiamo, dai…- si
alzò Shikamaru, prendendo per mano Ino e trascinandosela dietro, assieme a Choji.
Per tutto il resto del
giorno, Shikamaru non potè
far altro che pensare a lei.
Anche quando fece l’amore
con Ino, lui pensava a lei e sapeva bene che non
c’era cosa peggiore del pensare a un’altra in quel momento.
D’un tratto si
ricordò delle parole di Shikaku : “…se riescono a strapparti un sorriso ogni
volta che le pensi, sei fottuto”. Era fottuto, dannatamente fottuto, perché
ogni volta che pensava a lei, non sorrideva e basta, ma il suo cuore batteva
all’impazzata. Ogni volta che se la ricordava a combattere, ogni volta
che pensava ai suoi occhi prepotenti che lo fissavano, ogni volta che riviveva
quel breve contatto con le sue labbra, ogni volta che sentiva il vento sfiorargli
la faccia e ogni volta che dei granelli di sabbia s’intrufolavano nei
suoi occhi, lui la voleva, la voleva più di ogni altra cosa.
Lei era ovunque e lui sapeva
bene che ovunque avrebbe avuto bisogno di lei.
***
Era passato un mese dalla
partenza della biondina di Suna ed era ormai chiaro
che la relazione con Ino stava in piedi per inerzia,
più che per passione e amore.
Ino si era accorta da qualche tempo che le cose non
funzionavano più come una volta tra di loro, ma era evidente che faceva
finta di niente e che tutto andasse alla grande.
A confronto loro, un Naruto e un’ Hinata erano molto più affiatati.
Non facevano l’amore
da qualche settimana, eppure le occasioni non era certo mancate.
Nessuno dei due voleva
decidersi ad affrontare la situazione, chi per paura di fronteggiare la
realtà e chi per paura di ammettere la realtà.
Entrambi vivevano la loro
storia, se ancora così la si poteva chiamare, come se niente fosse, tra
bugie e litigate e brevissimi momenti di intimità.
Un giorno Shikamaru e Ino stavano seduti al
solito muretto, che si ergeva di fronte al negozio di fiori Yamanka,
quando Choji li raggiunse in tutta fretta.
- Shika!
Tsunade vuole vederti immediatamente! -
- Che succede? –
chiese tremendamente svogliato il ragazzo.
- Non lo so, non mi ha detto
niente, ma è urgente. Corri! –
- Va bene, va bene, ci vado…-
- Ehi, ti accompagno…-
- Scusa Ino,
ma se l’hokage ha chiesto solo di me ci
sarà un motivo…Ci vediamo dopo, ragazzi…Ciao…- e corse
verso il palazzo dell’hogake, lasciano una Ino imbronciata in compagni del
suo migliore amico.
- Io non lo capisco! Ma che
diavolo li prende!?- cominciò a borbottare fra sé
e sé Ino, al fianco di Choji.
- Magari ha litigato coi
suoi…- azzardò Choji, cercando di essere
convincete.
- Andiamo, Cho! Lo sai meglio di me che pur di non litigare con loro, acconsentirebbe
a fare di tutto e di più! E’ troppo pigro anche per sollevare una discussione…Ma
anche se fosse come dici te, non vedo perché debba prendersela con me! Sono
la sua ragazza! Ho il sacrosanto diritto di stare più tempo possibile
con lui! – la faccia di Ino si rattristò
e una debole lacrima le solcò il viso..
- Ino…-
- Choji,
lo sto perdendo! Non mi ama più, lo sento! – si tuffò tra
le braccia forti dell’amico, con le lacrime che cominciarono a scendere
sempre più veloci.
- Ino,
non fare così…Magari è solo stressato per qualcosa…-
la buttò là Choji, sapendo bene cosa
frullasse in testa all’amico in quel periodo.
- Cho,
se sai qualcosa dimmelo, subito! – i suoi occhi blu mare lo fissavano
carichi di accusa, quasi volessero strappare via a forza la risposta alla sua
infelicità con Shikamaru.
- Io…-
- Sei il suo migliore amico!
Devi sapere per forza! Dimmelo! –
- Non posso. Non è
giusto…-
- Me ne frego se non
è giusto! Giuro che non mi arrabbio né vado a dirgli qualcosa,
coraggio…Spara…-
Lui la guardò negli
occhi, trattenne un respiro e sputò il rospo alla velocità della
luce.
Gli raccontò del loro
bacio e della chiacchierata che aveva fatto la mattina della sua partenza.
Ino restò semplicemente senza parole.
- Ha b-baciato…quella
brutta troietta di Suna!!!??? – più che rabbia, Ino
aveva in corpo odio puro. Lo aveva sempre avvisato che non sopportava il
tradimento e lui l’aveva tradita.
L’aveva tradita
moralmente, fisicamente e spiritualmente…E la stava ancora tradendo, la
stava ancora prendendo in giro.
Pianse parecchio tempo tra
le braccia di Choji, il quale si limitava ad
accarezzarle la testolina bionda e a schioccarle qualche delicato bacio in fronte,
senza proferire parola, ma partecipando solo al suo dolore.