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Autore: telesette    22/03/2014    1 recensioni
Lei Wulong (dall'universo di "Tekken") e Chun Li (dall'universo di "Street Fighter"), insieme in questo cross-over per sventare un importante traffico di droga a livello internazionale.
Riusciranno i due prodi agenti, esperti di arti marziali, a scovare il genio criminale che gestisce la produzione e la vendita di un micidiale derivato oppiàceo, meglio noto come "Polvere del Drago"?
Per arrivare al boss finale, i due dovranno sostenere una serie di violentissime sfide: inseguimenti, scontri a fuoco, combattimenti all'ultimo sangue e...
Genere: Azione, Generale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Lei Wulong
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ci vollero alcuni istanti, perché Chun Li si rendesse conto di ciò che realmente era successo.
La potenza spaventosa che aveva sentito scorrerle dentro, prima che Pan Quan Yu le opponesse contro la sua tecnica di arginamento spirituale, aveva un che di incredibile.
Di antico.
Era come se un gigantesco essere addormentato, svegliatosi dentro di lei, per un attimo avesse inteso travolgere ogni cosa con la sua forza inarrestabile e micidiale.
Il povero Ginzo se l'era vista davvero brutta.
Pan Quan si chinò a fianco dell'allievo, facendogli inalàre una qualche medicina olfattìva per attenuare il dolore.

- Maestro...
- Va tutto bene, Ginzo, respira adesso - lo rassicurò il vecchio. - Se tu non fossi così forte, probabilmente, saresti già morto: il potere sopìto della signorina Zang potrebbe annientare anche l'intero esercito americano, se solo lei fosse in grado di risvegliarlo completamente; ma è ancora troppo giovane, per riuscire a padroneggiàre come si deve il Soffio del Drago... per tua fortuna!
- Ohi, la mia testa - gemette Chun Li, ancora piuttosto stordita. - Cosa... Che cosa stavo facendo?
- Diciamo che, a partire da oggi, sarà molto difficile che lei perda un combattimento - rispose Pan Quan, quasi ironicamente, accennando alla facilità con cui era riuscita ad atterrare un avversario del calibro di Ginzo.

Chun Li sgranò gli occhi perplessa, incapace di ricordare con chiarezza.
L'unica cosa che rammentava era la forte rabbia che, mista al senso di frustazione e alla stanchezza, le impediva di combattere con lucidità. Eppure qualcosa in lei si era mosso, un'energia che neppure credeva di possedere, e la prova era l'aspetto malconcio in cui era ridotto Ginzo.

- Era tutto vero - mormorò sconvolta.
- Direi che, a questo punto, non sussìstono più dubbi sul vostro legame di sangue con la principessa Gong Ren - osservò Pan Quan, facendosi estremamente serio in volto. - Pur avendo risvegliato solo una piccolissima parte del suo "io" interiore, la sua energia spirituale è aumentata in modo spropositato: persino io non sarei certo in grado di contenerla, se lei fosse già capace di estendere il suo spirito per intero, e lo stesso Tan potrebbe ben poco contro il drago originale della leggenda...
- Comunque lo affronterò io, per sicurezza!

Sorpresi al suono di quella voce, Pan Quan, Ginzo e Chun Li si voltarono di scatto.
Wulong era appena uscito dalla Stanza della Rinascita, notevolmente cambiato nell'aspetto anche se non fisicamente, e chiunque poteva avvertire lo straordinario elevamento del suo spirito combattivo.
Malgrado le vesti lògore e la presenza di vari lividi sul volto, la sua espressione era calma e sicura di sé, come se avesse raggiunto un livello tale da permettergli di affrontare qualsiasi tipo di sfida.
Chun Li gli si avvicinò preoccupata, benché lei stessa non fosse in condizioni migliori dopo il combattimento contro Ginzo, ma Lei la tranquillizzò ponendole entrambe le mani sulle spalle e guardandola direttamente negli occhi.

- E' stata dura - spiegò. - Ma ho scoperto quello che mi occorreva sapere, ora so come fare per affrontare Tan!
- No, Lei, non se ne parla - ribatté Chun Li. - Voglio essere io ad affrontarlo per...

Prima che potesse finire la frase, Wulong si chinò a sfiorarle la guancia con un lieve bacio dolcissimo.
Chun Li ammutolì.
Gli occhi del giovane erano velàti da una profonda tristezza, ma comunque brillavano puri di luce e determinazione, e fu allora che la fanciulla comprese il motivo per cui rinunciare a vendicarsi personalmente su Tan.
Wulong aveva appena superato una prova molto difficile, una sfida mortale contro sé stesso e la paura, pur di acquisire la forza necessaria per non scendere impreparato contro l'uomo che aveva ferito la sua compagna.
Vedere Chun Li in fin di vita, oltre ad addolorarlo profondamente, gli aveva fatto comprendere quanto ella fosse importante per lui. Si era scoperto innamorato a tal punto che, pur di riscattarne la sofferenza, si sentiva pronto a morire per amor suo.

- Lascia che lo affronti io - sussurrò. - Tan è una belva, un uomo senza morale, che non ha esitato a trasformare Hong Kong in un lago di sangue per i suoi scopi; troppe persone hanno sofferto per causa sua, tutte le vittime sacrificate alla realizzazione del suo sogno di potere, e io voglio vendicare tutta quella gente con le mie stesse mani... Lo capisci, vero?
- Lei, io...
- Ti prego, Chun Li - insistette. - So quello che provi, ho visto quello che ti ha fatto, e puoi star certa che non gliela farò passare liscia!

Costei esitò per un attimo, pur comprendendo e approvando le ragioni del compagno, ma alla fine chinò il capo in cenno di assenso.

- D'accordo - esclamò. - Lascerò che sia tu ad affrontarlo, ma devi promettermi di non perdere!

Lei sorrise.

- Bene, signor Wulong - li interruppe Pan Quan, facendosi avanti. - Sono contento che voi e la signorina Zang abbiate ora le armi proporzionate al vostro nemico... anche se mi rattrista ammettere di essere il maggior responsabile della situazione, avendo scelto in passato Tan come mio allievo!
- Mi dica la verità, Maestro Yu - sentenziò Lei deciso. - Tan è ad un livello più o meno simile al suo, o addirittura superiore?

Pan Quan trasse un profondo respiro.

- Lo spirito di Tan è forte, perché la sua ambizione brucia più intensamente della sua anima, e io non ho più l'età per contrastarlo: di tutti i miei discepoli, si può dire che Tan è riuscito ampiamente a superare il Maestro; ora è troppo orgoglioso, per sporcarsi le mani con colui che ritiene un "miserabile vecchietto"... e questo è forse l'unico motivo per cui sono ancora in grado di camminare su questa terra!
- Parerò il suo colpo - dichiarò Lei convinto. - Dopo aver sentito la morte sfiorarmi così da vicino, sono certo che riuscirò ad avere ragione della sua tecnica!
- E io verrò con voi - intervenne Ginzo, sentendo il medicinale fare effetto sui suoi muscoli indolenziti. - Se è vostra intenzione affrontare Tan, posso aprirvi la strada con i suoi tirapiedi; anche se non ho mai raggiunto il suo livello, sono anch'io un combattente del Drago Nero... E' mio dovere, dunque, assistervi in questa lotta!

Lei e Chun Li annuìrono con gratitudine.

- Forse c'è ancora una cosa che può aiutarla, signor Wulong - esclamò Pan Quan, traendo una fiaschetta da sotto le vesti. - Se il combattimento contro Tan si rivelasse più arduo del previsto, o se la frenesìa di costui dovesse raggiungere il culmine, beva il contenuto di questa fiasca: è una ricetta segreta del nostro clan, una pozione che aiuta a vincere le paure del corpo, sono certo che le tornerà utile!
- Grazie, Maestro Yu - fece Lei, accettando la fiaschetta dalle mani del vecchio. - Ci dica solo dove possiamo trovare Tan!
- Ginzo conosce perfettamente la strada, seguitelo e arriverete dritti al quartier generale di Tan!

Dopo aver salutato e ringraziato il vecchio maestro, Lei e Chun Li si accinsero a seguire Ginzo.
Non appena se ne furono andati, Pan Quan si passò nervosamente le dita sui lunghi baffi, preoccupato da un dettaglio che aveva omesso di menzionare.

- Mi auguro che il signor Wulong non sia astemio - mormorò. - Il liquido della fiasca non ha che 95° appena, ma è ugualmente piuttosto forte... spero che non gli faccia male!

***

Nel frattempo Tan era stato appena informato degli ultimi movimenti alla villa di Pan Quan, compreso l'ennesimo tentativo fallito di assassinarlo, e del fatto che Ginzo e i due sbirri dati per morti erano tuttora vivi e vegeti e che si stavano dirigendo da lui in quel preciso momento.
L'uomo al telefono domandò se fosse il caso di intensificare la sorveglianza, allorché Tan gli rispose di lasciar perdere e anzi che preferiva risolvere la faccenda personalmente.

- Questo succede, quando ci si affida a degli idioti per fare un lavoro da uomini - osservò beffardamente un tizio davanti alla sua scrivania. - Avrebbe dovuto rivolgersi a noi subito!

Tan strinse gli occhi con disappunto, scrutando attenamente i due robusti ceffi di fronte a lui.
Gli Sparvieri di Hong Kong, ovvero Jiàn Kai-shiek e il suo fratellino minore Liàn, due tra i più noti killer a pagamento della città.
Dal momento che Ginzo aveva tolto di mezzo quella nullità di Shuo, spezzandogli il collo al termine del loro scontro, Tan doveva ora assegnare di nuovo qualcuno a capo del terzo settore di Yuen Long.
La scelta sembrava favorire quei due tipacci, noti soprattutto per il numero elevato di vittime a testa, cosicché stava appunto trattando con loro i termini di un accordo estremamente vantaggioso.
A parlare era stato Jiàn, il più anziano dei due, mostrando con orgoglio la benda che gli copriva l'occhio sinistro cieco, e sorridendo da sotto i baffi sottili che si univano alla barba in una sorta di orribile pizzetto del quale andava assai fiero. Costui era arrogante e spavaldo, con la camicia aperta sul davanti lasciante intravedere l'enorme tatuaggio che, terminando ai lati del petto, andava ricoprendo tutta la schiena.
Liàn, invece, era assai più taciturno. Vestito in modo molto meno appariscente rispetto al fratello, con i capelli tirati su a cresta e due occhi freddi come il ghiaccio.
Nel mentre che Jiàn discuteva con Tan, Liàn si stava rigirando nella mano una pesante sfera di acciaio, quasi fosse una normale pallina da tennis. Sembrava non gli interessasse molto sapere "chi" uccidere o a "quanto" ammontasse il compenso per il suo lavoro.
Tan immaginò che costoro potevano essere anche una specie di bluff, due buffoni in cerca di soldi facili, tuttavia sentendo parlare Jiàn era rimasto piacevolmente impressionato.

- Mettiamola così - esclamò Tan, chiudendo subito la questione. - Tra poco, arriveranno qui tre ospiti sgraditi... Fatemi vedere quanto tempo ci mettete ad eliminarli e il posto è vostro!
- E per il compenso?
- L'assegno è in bianco - sottolineò Tan, accendendosi un sigaro. - Spero solo che i risultati valgano la cifra!
- Tu che ne dici, fratellino - sogghignò Jiàn, passando un braccio sulle spalle di Liàn tuttora in silenzio. - Il signor Tan teme di buttare via denaro con noi... perché non gli fai vedere qualcosa, per fargli cambiare idea?

Per tutta risposta, Liàn strinse la biglia d'acciaio con tale forza che questa si frantumò nella sua mano quasi fosse fatta di gesso.
Tan osservò la polvere metallica sulla scrivania, per nulla impressionato, traendo fuori un secondo assegno.

- E' bello avere a che fare con gente così professionale - commentò soddisfatto. - Un assegno in bianco per ciascuno, vi aiuterà a lavorare meglio!
- Assolutamente, signor Tan - sorrise Jiàn, intascando entrambi gli assegni. - Assolutamente!

 

continua )

   
 
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