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Autore: 6july2014    22/03/2014    1 recensioni
Summer è una ragazza che decide di scoprire se stessa e pronta a iniziare una nuova vita a Londra.Questo viaggio si scoprirà essere la cosa più bella che potesse capitarle, nonostante i vari problemi che si ritrova per la strada.
Infatti in quella bellissima città incontrerà Niall, un ragazzo con un sogno , e lo aiuterà in tutti i modi a realizzarlo.
"Dietro le nuvole il cielo è sempre azzurro".
FATEMI SAPERE SE CONTINUARE E RECENSITE PERFAVORE,Spero vi piaccia :)
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

Ero finalmente in aereoporto, agitata dalla paura di perdere l'aereo. Cavolo, andrò a Londra!!
"Summer calmati, manca ancora un'ora alla partenza!"Mi disse mio padre tranquillizzandomi.
"Allora, sicura di aver preso tutto? Non è che se hai dimenticato un libro posso venire a portartelo!"
Sbuffai e scrollai le spalle. Quella era la centesima volta che mio padre mi faceva la stessa domanda, ma non gli dissi niente sapendo che lui era preoccupato quanto me.
"Allora pà, ho detto alla vicina di prepararti un piatto caldo ogni tanto e di tenerti d'occhio, mi raccomando comportati bene!"Gli ricordai preoccupata.
"Signorsì capitano."Sbuffò scherzosamente.
Nella mia famiglia i ruoli erano completamente invertiti, io ero l'adulta e lui il bambino da dover tenere sotto controllo.Tutto sommato questo ruolo non mi dispiaceva,adoravo prendermi cura di lui e per un bel pò non avrei più potuto farlo.
Dopo aver superato il controllo del biglietto e delle valige, ci dirigemmo verso il tunnel, dove mio padre mi abbracciò forte e mi sussurrò all'orecchio."Ora vado se no non ti lascio più partire, ti voglio bene tesoro".
Prima di scomparire del tutto dalla mia visuale però si volta e gridando, mi ricorda di telefonarlo appena sbarcata.
Un pò imbarazzata per gli sguardi indiscreti delle persone rivolti verso di me, attraversai il tunnel e sbucai direttamente sull'aereo dove un'hostess mi indicò gentilmente il mio posto a sedere. Attraversato lo stretto corridoio arrivai al mio sedile e dopo aver messo il bagaglio a mano negli aramadietti notai la signora vicino. In seguto scoprii chiamarsi Jody, infatti dopo essermi sistemata, quella donna di quarant'anni circa iniziò a fare domande sul mio viaggio, ma, nonostante le sue continue interruzzioni dai miei pensieri, ebbi anche il tempo di pormi tutti i problemi del mondo.
E se non fossi riuscita ad adattarmi alla nuova scuola? E se non avessi fatto amicizia? E se non mi destreggiassi poi così bene come pensavo nell'Inglese?
Tutte le mie preoccupazioni vennero a galla in pochi secondi, e il mio nervosismo aumentava a ogni piccola scossa dell'aereo.
Guardai fuori dal finestrino e vedendo quelle nuvole di un bianco limpido mi venne in mente la frase di una canzone:"Dietro le nuvole il cielo è sempre azzurro", dopo essermi tranquillizzata un pò, presi il mio I-pod e mi infilai le cuffiette, perchè come si suol dire nella famiglia Evans,"Un pò di musica al giorno toglie i problemi di torno."


                                                                ***

"Si avvisano i gentili passeggeri di prepararsi all'atterraggio".
La voce elettronica proveniente dagli autoparlanti mi fece svegliare di soprassalto.Ci misi un paio di secondi a ricordarmi di dov'ero, infatti all'uscita dell'aereo ero ancora un pò scombussolata.
Ora arrivava la parte difficile, avrei dovuto trovare in mezzo a tutto quel via vai di gente mia Zia Kelly.L'avevo vista solo un paio di volte quando ero piccola, eppure ricordavo ancora benissimo la sua bizzarra figura.
Infatti, dopo qualche minuto, la scorsi vicino al nastro trasportatore con già in mano la mia enorme valigia viola.
Kelly era una donna affascinante, con lunghissimi capelli rossi raccolti in una treccia messa di lato.Aveva grandi occhi verdi con folte ciglia che glieli rendevano ancora più grossi, un naso sottile e una bocca a cuore.
Per questo il fatto di saperla ancora single mi stupiva alquanto. Nel lungo periodo in cui avremmo vissuto assieme l'avrei conosciuta meglio e avrei scoperto il motivo dell'assenza di un uomo nella sua vita.
Vedendomi arrivare, Zia kelly mi fece un enorme sorriso e appena vicine mi accolse in un caloroso abbraccio inaspettato.
"Allora ti sono mancata ragazza?"Mi chiese senza nemmeno volere realmente una risposta e scompigliandomi i capelli.
"Ciao Zia, non sei cambiata per niente!"Le dissi, sorridendole ammirata.
"Dai Sam, andiamo alla macchina che l'ho parcheggiata male e non vorrei dover tornare a casa a piedi."
Uscimmo dall'aereoporto e ci incamminammo verso l'auto.
  
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