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Autore: HelenaLestrange    23/03/2014    1 recensioni
1971
Clara è una ragazza undicenne che ha appena scoperto di essere una strega, e presto andrà a studiare ad Hogwarts, la grande scuola per maghi del Regno Unito.
Lì scoprirà che non potrà pronunciare il cognome di sua madre senza che tutti restino a bocca aperta, che essere una mezzosangue è difficile, e che venir odiati dalla propria nonna per esserlo è ancora più complicato.
*
La magia che era nel sangue di Jane è passata attraverso Rose , senza neanche considerarla , per poi arrivare in Helena e Andrew. Ora , Clara e Gabriel , essendo figli di Helena , per loro fortuna , hanno preso il sangue della madre , e perciò sono magici.-
Silente diede il tempo a John e alla famiglia di guardarsi e poi continuò:
-Ora , a quanto pare , voi , signor Bernat , non volete concedere ai vostri figli di andare a Hogwarts, e perciò noi siamo venuti per convincerla , e se non lo accetterà dovremo assumere estremi rimedi- disse il vecchio come se nulla fosse.
Ci fu un silenzio degno di una tomba e poi arrivò la catastrofe.
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, I Malandrini, Lily Evans, Minerva McGranitt
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Allora, innazitutto domando perdono per il ritardo, ma settimana scorsa ho avuto un'imprevisto, e di conseguenza non ho potuto aggiornare, perciò ho fatto tutto oggi! Tranquilli, settimana prossima dovrei poter aggiornare con un nuovo capitolo, anche perché ho già in mente cosa accadrà nel prossimo capitolo, e se non lo scriverò presto sono sicura che dimenticherò tutto e non voglio! Possiamo dire che nello scorso capitolo alla fine ho descritto una Bellatrix molto OOC, una cosa molto incoerente, siccome io stessa ho scritto una One-Shot su di lei, e lì vi assicuro, il suo comportamento è come in quello dei libri(o peggio). Parola di ''scrittrice'', sempre se mi si può definire così, oltre ad un sacco di cose.
Come al solito ringrazio Marty Evans che recensice molto volentieri (almeno spero!) le mie Fanfiction, e ringrazio anche le persone che leggono questa assurda storia.
Spero che questo capitolo sia di gradmento.
Ricordo che recensioni sono gradite, positive e negative.
Buona lettura.
HelenaLestrange


-Stai scherzando vero?!- urlò la rossa.
-No Lily non sto scherzando, stando a ciò che questo libro dice, Camelia deve esser stata posseduta da qualcosa che arriva direttamente dal mondo dei morti.- le rispose tranquillo il ragazzo.
-Andiamo Peter, è impossibile, da quando qualcosa che non è un fantasma può vagare per il mondo in piena libertà?- protestò lei.
-In teoria Pix è un Poltergeist…-
-È comunque un fantasma! E poi scusa, ma per quel che ne so lo si può vedere, a  meno che noi non siamo una specie di eccezione … ma allora dovremmo preoccuparcene, insomma, forse visto che siamo gli unici che possono vederlo allora è solo una visione e stiamo “solo’’ impazzendo!- urlò di nuovo Lily.
-Hei cosa succede? E perché stai urlando Lily? Ti si sentiva fin dal primo piano della biblioteca! Ringrazia che non ci fosse Madama Prince, perché allora saresti messa davvero male!-  Remus era appena arrivato e aveva una faccia un po’ scandalizzata.
-È solo che questo genio- gridò la ragazza indicando Peter.
-Stai ancora urlando… - le fece notare il ragazzo.
-Aaaah! Va bene!- e da lì la rossa cominciò a bisbigliare –lui sostiene che ci sia qualcosa di invisibile che arriva direttamente dal mondo dei morti, il che è una cosa perfettamente improbabile, siccome le uniche cose morte che possono andare in giro per la terra morte sono i fantasmi!- concluse la ragazza.
-E pure gli Inferi!- la corresse Remus.
-I che?- domandò sconvolta Lily.
-Sono delle creature di Tu.Sai.Chi.- rispose tranquillamente Lupin.
-Che cosa? Voldem-
-Non dire quel nome!- la sgridò Peter.
-Va bene! Vuoi dire che ColuiCheNonDev’EssereNominato ha altre creature magiche dalla sua parte che non siano Mangiamorte?- domando Lily un po’ confusa.
-Ovvio.- rispose noncurante Remus.
-Ovvio? Ovvio? Come può essere ovvio? Devono essere veramente molto idioti per mettersi dalla sua parte!- esclamò la ragazza.
-Ci sono un sacco di cose che quell’uomo è disposto a scarificare, promettere, o fare per avere più seguaci e vincere la sua guerra. – le spiegò come se nulla fosse.
-Perché usi questo tono con me?- domandò sospetta Lily.
-Quale tono?- le chiese senza capire il ragazzo.
-Questo tono noncurante. C’è qualcosa che non va? Se vuoi posso aiutarti. Se vuoi possiamo aiutarti, perché è ovvio che anche gli altri sono ben disposti nell’aiutarti, vero Peter?-
-Che?- domandò il ragazzo interpellato alzando il viso dal suo libro.
Lily d’altro canto gli rifilò una bella gomitata sulla spalla.
-Ahi ma sei per pazza per caso?- protestò il ragazzo.
Questa domanda gli procurò un’altra gomitata.
-Vero Peter?- domandò un’altra volta Lily.
Il ragazzo non capì, ma poi notò che il suo era di mal umore e che il tentativo di Lily era quello di sollevarglielo un po’.
-Ma certo! Cosa credi: che saremo capaci di lasciarti al tuo orribile destino da solo? Noi ti aiuteremo in tutto e per tutto!-  rispose infine il ragazzo senza rendersi conto di aver accennato fortemente ad un segreto che  il suo amico non voleva ancora rivelare.
Il volto di Remus si oscurò ancora di più.
-Orribile destino? Ma cosa stai dicendo lui non ha nulla che non va!- ma poi a Lily venne in mente qualcosa di orribile. –Non ti sarà capitato mica qualcosa di brutto? Non avrai mica un qualche problema che non ci hai detto?- domandò poggiandogli una mono sulla spalla.
Remus si girò bruscamente togliendosi la mano della ragazza di dosso.
-O Merlino hai qualcosa e non ci hai detto nulla!- esclamò la ragazza spaventata.
Nello stesso esatto momento arrivarono James, Sirius, Amy e Clara, e non appena il ragazzo li vide corse  giù per le scale, scappando da loro e dalla biblioteca.
-Ma che cos- non ebbe il tempo di finire James che Lily già gli rispose:
-Remus ha qualcosa che non ci vuole dire, e dalla sua reazione deve essere grave. Dobbiamo aiutarlo!-
I tre ragazzi si scambiarono velocemente un’occhiata d’intesa e rispose in coro:
-Ma no!-
Clara aveva notato il loro scambio d’occhiate e aveva capito che quella che sarebbe uscita dalla loro bocca non sarebbe stata nient’altro che  una bugia.
-Vado a cercarlo!- esclamò seguendo poi il percorso fatto dal suo amico.
-Vado anch’io!- esclamò la biondina.
-No no no no, tu resti qui!- le rispose Sirius moltoo seriamente mentre le bloccava un braccio per non farla andare.
-Vi dobbiamo spiegare una cosa.-  disse James, come scusa per non farle andare.
-Ma Remus?- domandarono preoccupate le due ragazze. -E Clara?-
- Remus racconterà a Clara ciò che stiamo per raccontarvi.- concluse Peter velocemente, togliendo gli altri due amici dall’impiccio.
-Va bene.- accettarono la bionda e la rossa, sedendosi poi.
-Oggi Remus è un po’ di cattivo umore perché stamattina ha ricevuto una lettera da parte di suo padre che gli diceva che sua madre stava male e che  era stata portata urgentemente al San Mungo. Lui è rimasto scioccato e quindi propongo di non discutere di questo argomento ne ora ne mai. – raccontò velocemente Sirius.
-Sapete, non si sa se la malattia di sua madre potrebbe farla tornare un’altra volta in ospedale…-  spiegò James.
-Oh  quanto mi dispiace!- mormorò tristemente Amy.
-Si, dispiace pure a me, ma a me è sembrato che se la sia presa dopo che ho cominciato a parlare delle creature di Volde- disse Lily.
-Ti ho detto di non pronunciare quel nome!- l’apostrofò un’altra volta Peter, un po’ agitato.
-Va bene!- gli rispose la ragazza.
-Beh, sai, sua madre una volta ha avuto uno scontro con un Licantropo, per fortuna è arrivato il padre di Remus che l’ha salvata in tempo! I Medimaghi però non hanno ancora capito se il lupo le ha inflitto una qualche ferita,anche solo minima. Ad ogni modo se così fosse e manifestasse un qualche sintomo l’ospedale aveva riferito loro di recarsi immediatamente, in modo da provvedere a ciò che sarebbe potuto accadere.- terminò infine Sirius.
-Ma è orribile!- esclamò Amy con le lacrime agli occhi.
-Per lo meno non è stata morsa!- esclamò un po’ scherzosamente James.
-E tu ridi su questo tipo di cose? Ma ti ascolti quando parli?- domandò scioccata Lily.
-Ok forse non avrei dovuto fare quest’ultimo commento…- bisbigliò il ragazzo accucciandosi a terra con le mani sulla testa per poi cominciare a dire: -Non mi picchiare non mi picchiare non mi picchiare!-
-Alzati idiota che non sei altro!- gli ordinò la rossa.
James fece come gli era stato ordinato, e dopo che lui si sedette Peter cominciò a spiegare cosa lui ed il suo amico  avevano scoperto durante le vacanze, e ciò che loro sostenevano.
 
Nel frattempo una primina con i capelli castani e la divisa di Grifondoro correva per i corridoi di Hogwarts , cercando di stare alle calcagna di un altro ragazzo del primo anno con la sua stessa divisa: Remus Lupin.
Lo aveva visto uscire dalla biblioteca prima di scendere dalle scale del decimo piano della biblioteca in fretta e furia. Grazie a Morgana era stata abbastanza veloce da poterlo vedere prima che girasse l’angolo del lungo corridoio che portava alla biblioteca.
Aveva corso più veloce che poteva, e quando lo aveva quasi raggiunto aveva avuto l’ottima idea di urlargli un “Hei!’’ che lo aveva fatto girare verso di lei. Qualcuno potrebbe immaginare che lui si fosse fermato e che avrebbe risparmiato alla ragazza una bella corsa, ma invece si rigirò e cominciò a correre per di fiato da lei.
“Ma perché scappa?’’ si domandò Clara.
Da quel momento la ragazza non lo perse di vista neanche un secondo: aveva corso per tutti i corridoi di Hogwarts, gli era stata dietro come un cane insegue la sua preda, e così era andata avanti per una quindicina di minuti, fino a quando la ragazza si trovò davanti al portone della scuola da sola, perdendo completamente le tracce dell’amico.
“Di certo non sarà uscito, siamo a gennaio e fa troppo freddo per uscire.’’
E così pensando proseguì il suo percorso, fino ad arrivare al quadro della Signora Grassa, l’entrata per la Sala Comune di Grifondoro.
-Let It Be!- esclamò la ragazza.
La parola d’ordine era quella poiché la Signora Grassa, in un modo di cui nessuno era ancora venuto a conoscenza, si era innamorata dei Beatles, cominciando così a cantare ogni due per tre le loro canzoni.
Entrò velocemente nella Sala Comune, e appena vi mise piede dentro si rese conto di quanto stupida fosse stata a pensare che Remus non sarebbe mai potuto uscire dalla scuola.
Senza perdere tempo corse nel suo dormitorio, prese il mantello, la sciarpa, li indossò e prese quello di Lily.
“Non si arrabbierà se lo prendo in prestito.’’ Pensò la ragazza, e così corse verso il portone.
Non appena fu fuori pensò a dove sarebbe potuto andare: da Kettleburn, l’insegnate di Cura delle Creature Magiche, che era per lo più scontato, alla Guferia, o a Hogsmead.
Remus se era  da solo non infrangeva le regole di solito, quindi Hogsmead era da escludere. Non erano neanche molto affezionati a Kettleburn, perciò decise di dirigersi verso la Guferia, e fu lì che lo trovò.
La ragazza gli si avvicinò a grandi falcate pronta a fargli notare un paio di cosette.
-Di’ ma hai mai pensato che non tutti sono capaci di correre per un sacco di minuti filati? Hai mai pensato che io potessi soffrire d’asma? – gli urlò addosso con tale furia che avrebbe potuto impaurire persino Voi.Sapete.Chi. in persona.
Dopo che il ragazzo si fu ripreso disse una sola cosa:
-Perché , hai l’asma?- domandò intimorito.
La ragazza lo guardò malissimo, poi la sua espressione si tramutò in scioccata ed infine lo fulminò.
-Ovvio che no!- esclamò Clara.
-Come ovvio? Non lo è affatto!- protestò Remus.
-Io ti inseguo perché voglio aiutarti e tu scappi via come se fossi inseguito da un gruppo di Mangiamorte! –
-Non hai pensato che io non volessi parlarne?-
Allora Clara che stava per ribattere fortemente rimase a bocca aperta.
Lei veramente non ci aveva pensato neanche un secondo, perciò cambiò argomento.
-È così che mi ringrazi? Ti ho portato un mantello in modo che tu non muoia di freddo!-
-Ah, grazie, ma sto monto bene così!- rispose il ragazzo.
-Certo, nel bel mezzo di gennaio, in un giorno di neve, tu stai bene con un pullover addosso! Mettiti ‘sto mantello così non discutiamo più!- gli ordinò Clara.
Remus se lo mise sbuffando e lamentandosi, e quando finì Clara cominciò a domandargli perché se ne fosse andato non appena avevano cominciato a parlare di sua madre.
Il caso fu che Remus raccontò la stessa ed identica storia dei suoi coetani.
“Per fortuna che avevo già detto agli altri cosa raccontare nel caso fosse successa una cosa del genere.’’ Pensò Lupin.
Dopo il suo racconto Clara lo guardò per un po’ di tempo, come se volesse capire se stava mentendo o no.
Il ragazzo tentò di mantenere il suo sguardo serio.
-Allora, cos’avete scoperto durante le vacanze?- domandò Clara una volta che ebbe deciso che stava dicendo la verità.
-Abbiamo scoperto che c’è qualcosa che vagabonda nel nostro mondo ed è principalmente morto.- rispose Remus.
-COSA? È una cosa impossibile, a meno che non si parli di fantasmi!- esclamò la mora.
-Ma i fantasmi si vedono, e loro non possono entrare in un essere umano.- rispose Lupin.
-Si, ma allora cos’è?- chiese scettica Clara.
-Dovrebbe essere uno spirito!-
-Come “dovrebbe’’? Non lo è?-
-In teoria si, ma noi non lo sappiamo ancora.-
-Come non lo sapete ancora! E Amy? Se succederà di nuovo una cosa del genere lei rischierebbe di morire!-  disse preoccupata la ragazza.
-In teoria è qualcosa di morto, uno spirito, che è ritornato sulla terra perché deve proteggere qualcosa che gli è appartenuto e che è rimasto intatto nel tempo.- spiegò Remus.
-In teoria sono qui perché sono i protettori di qualcosa.-  concluse Clara.
-Non proprio: ciò che era appartenuto a loro deve essere qualcosa di molto importante anche per l’umanità. Gli spiriti dovevano essere streghe o maghi prima di morire, e loro possono tornare nel nostro mondo solo se ciò che è appartenuto a loro, e che è quindi molto importante per l’umanità, è in pericolo.- specificò Remus.
-E se ciò che devono proteggere si rompe e cessa di esistere?- domandò curiosa Clara.
-Non ne sono sicuro, ma credo che lo spirito non potrebbe più tornare.-
Clara lo guardò preoccupata.
-In teoria per impedire allo spirito di tornare dovremmo trovare quell’oggetto e romperlo!- concluse Remus.
-O semplicemente trovarlo e proteggerlo!- propose Clara.
-Sarebbe più facile distruggerlo.- confermò Lupin, mentre si avviava verso l’uscita della guferia.
Clara lo guardò confusa.
-Vieni si o no?- domandò il ragazzo.
-Perché?- chiese Clara.
-Beh, è quasi ora di cena, non vorrai saltarla a piedi pari? In più io sto morendo di fame.- spiegò Lupin.
-Ah okay, arrivo.- e così dicendo lo raggiunse.
S’incamminarono verso il castello, ma tornarono velocemente sull’argomento precedente, o per lo meno fu Clara a tornarci.
-Ma se è un oggetto importante per l’umanità… allora non si dovrebbe distruggerlo!-
-Ma se è in pericolo e smettesse di esistere allora non avremmo più alcun problema. Niente più spirito e niente più ladro o qualsiasi cosa sia.- replicò Remus.
La ragazza rimase perplessa.
D’un tratto i due si fermarono e si nascosero dietro ad un muro del corridoio: più in là si stava svolgendo una scena davvero surreale.
Non sapendo come,  Clara e Remus si trovarono nel corridoio che portava al dormitorio dei Corvonero. Lì c’era la Dama Grigia, il fantasma di Corvonero che stava parlando con uno scolaro.
Più che parlando sembrava stesse urlando.
-Va via di qui, e non provare neanche a tornare!. Come osi anche  solo pensarlo! Io l’ho nascosto in Albania in modo che nessuno lo trovasse e tu lo riporti qui! Dopo secoli! Se fosse rimasto intatto lo avrei ripreso, ma non puoi chiedermi di custodire una cosa del genere! Non ora. Non dopo che Lui l’ha profanato! Non dopo che è diventato un pericolo per tutti! Vattene! - gridava il fantasma, intanto che una figura che somigliava moltissimo a quella di Rodolphus Lestrange correva via con qualcosa che brillava tra le mani.
Clara e Remus scapparono velocemente, prima che Lestrange o il fantasma li vedessero, e raggiunsero la Sala Grande, che era quasi deserta, siccome erano arrivati persino in anticipo alla cena.
Mentre riprendevano fiato a Clara balzò un’idea in mente.
Si girò velocissimamente verso Remus e disse:
-Corvonero!- lo gridò quasi.
-Cosa centra Corvonero adesso?- chiese Lupin senza capire.
-Lestrange quando è scappato aveva tra le mani qualcosa che aveva l’aria di essere qualcosa di molto prezioso.  La Dama Grigia non l’ha voluto più prendere perché qualcuno l’ha profanato, e di conseguenza persino pericoloso per gli altri! Hai detto che gli spiriti vengono qui solo per proteggere qualcosa. E se lo spirito si fosse intrufolata dentro a Camelia per avvertirci che il suo oggetto era appena stato profanato!?- ragionò Clara.
Poi continuò velocemente con il suo ragionamento.
-La Dama Grigia ha detto che quel qualcosa è stato profanato. Sono le stesse identiche parole che ha detto Amy ad Halloween. Noi supponiamo che uno spirito sia entrato dentro di lei, e se fosse proprio così? E se fosse lo spirito di Priscilla Corvonero ad essere entrata in Camelia,perché lei fa parte della sua casata, per dirci che il suo cimelio, come l’ha definito il fantasma, è stato profanato, e che di conseguenza non è più puro?- spiegò la mora.
-Ma visto che è successo tutto ad Halloween il cimelio dev’esser stato profanato proprio quel giorno. Quindi per Corvonero non possiamo fare più nulla, ma forse ci sono quelli di Tassorosso e Serpeverde ad essere in pericolo, e anche quello di Grifondoro!- rispose Remus.
I due si guardarono ed esclamarono insieme:
-O Merlino!-
-Dobbiamo dirlo agli altri!- disse velocemente Remus.
-E fare qualcosa!- rispose Clara.
-Che cos’è che dovete fare?- domandò una voce dietro di loro.
Si girarono e videro Sirius e gli altri che li guardavano con uno sguardo interrogatorio.
-Abbiamo scoperto chi è stato ad “entrare’’ dentro ad Amy e cos’è successo!- esclamarono felici e seri allo stesso momento.
Insomma, è una cosa grave!
  
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