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Autore: auroramyth    29/03/2014    8 recensioni
INTRO ORIGINALE DELL'AUTRICE: In un regno fantastico, dove non esistono le macchine e le armi da fuoco, e dove regna la magia, a due principi vengono regalate due schiave sessuali per fare di loro ciò che vogliono, ma una di loro è una guerriera e l’altra una strega! L’amore busserà alle porte di tutti e quattro e farà loro vivere un’incredibile avventura ai confini della realtà… Spero di aver incuriosito un po’! Buona lettura!
...Scritta da Precious Star...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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8 … A Precious Star… Arrivederci, amica mia!


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CAPITOLO 11
 
 
- BILL -
 
Oggi è il giorno del matrimonio di Tom, in casa c’è un clima di fibrillazione un po’ ovunque: durante il pranzo, mamma e Gordon sono esagitati, io sto andando fuori di testa dall’ansia, mio fratello continua a saltare sulla sedia, come se avesse del pepe nel sedere, Victoria ogni quattro secondi o scoppia a piangere o si mette a ridere come un’isterica, servi e soldati corrono a destra e a manca per sistemare Dio solo sa cosa, quella più calma e controllata è Marissa, la quale comunque mostra anche lei segni di cedimento, è un po’ nervosa, si capisce. Il pomeriggio si terrà la celebrazione, nel boschetto dietro il palazzo, dove sono stati istallati tendoni e gazebo e dove regnano sovrani i fiori, scommetto che c’è lo zampino di Marissa per tenerli vivi e lucenti con la sua magia. I festeggiamenti continueranno fino a notte fonda e io ho organizzato una sorpresa per Marissa, è questo che mi carica d’ansia, perché, per me, lei è un’incognita!
Dopo pranzo schizziamo a prepararci, Marissa si cambia e si veste in un batter d’occhi, poi si trucca un po’ davanti alla toeletta che ho fatto portare per lei qualche tempo fa, quando si è decisa a passare tutte le notti da me, per pochi minuti, poi schizza via, deve andare a far indossare l’abito da sposa a Victoria, Tom non la può vedere prima del matrimonio perché porta sfortuna, motivo per cui, appena se ne va Marissa, che è anche la damigella d’onore e testimone della sposa, arriva mio fratello nella mia stanza per cambiarsi e prepararsi. Oddio, è davvero andato fuori di matto, continua a saltellare di qua e di la, si è allacciato i gemelli d’oro al contrario e stava per infilarsi i pantaloni senza boxer, insomma con questo livello di nervosismo sta facendo impazzire anche me, che proprio non ne ho bisogno! Finalmente siamo entrambi pronti, con i nostri elegantissimi smoking dai panciotti oro per lui e rame per me, il suo testimone. Ci dirigiamo nel luogo dove si terranno le nozze e ci mettiamo ai nostri posti. Mamma e Gordon arrivano in quell’istante e si siedono nei primi due posti a sinistra, delle due file separate da una magnifica quanto improvvisata navata con tappeto panna a segnarne il percorso, mi guardo un po’ intorno, è davvero un luogo magico, Marissa è riuscita a renderlo un angolo di paradiso, anche mamma è estasiata dalla visione idilliaca e celestiale che c’è qui; fiori bianco latte, panna e gialli sono sparsi un po’ ovunque in bouquet incantevoli e sono troppo brillanti per essere solo dovuto ai brillantini oro che li tempestano, ripeto, centra la magia di Marissa, sedie eleganti bianche, imbottite e rivestite di broccato panna compongono due lunghe file di posti a sedere, sotto i tendoni bianchi, da cui pendono tendine svolazzanti di impalpabile seta per delimitare il confine laterale dei posti, dietro alle quali girano continuamente servi per mettere in ordine o per organizzare la cena successiva in un altro gazebo.
Molti invitati hanno già preso posto, ci sono nobili e soldati, con mogli e figli, consiglieri e amministratori, con le loro famiglie. Vedo Marissa correre attraverso la navata verso di noi, con una rosa bianca a bocciolo semiaperto, i capelli rosso fuoco acconciati solo in cima al capo svolazzanti al vento, che si intonano perfettamente con quel vestito color ruggine, la gente si gira a guardarla emettendo stupiti sussulti di meraviglia e cominciando a fare commentini tra di loro su di lei, soprattutto le donne, che avevano sperato di far sposare una delle loro nobili figlie con me: spiacente, sono già occupato! Marissa arriva da Tom e senza dire una parola appunta la rosa nella tasca della sua giacca, dando un colpetto di assestamento al suo pettorale sinistro, poi appoggia incoraggiante una mano sulla sua spalla e gli sussurra, non abbastanza piano perché la gente e io non sentiamo: “Sta per arrivare, buona fortuna!”, lei fa per andarsene, ma io ho bisogno di lei, e diciamolo, mi da fastidio che non mi abbia degnato di uno sguardo: “Marissa!”, la chiamo, lei si gira e viene da me, io appoggio le mani sui suoi fianchi snelli fasciati dal vestito stretto e lungo fino a terra e le stampo un bacio sulle labbra, casto e dolce, giusto per mettere in chiaro che lei è mia! Dio, quanto sono geloso! Ma la amo, quindi è normale, no? “Sei bellissima!”, le sussurro e poi la lascio andare, lei, dopo essersi alzata in punta di piedi per arrivare a darmi un rapido bacetto sulla guancia, scappa via e torna da Victoria. Mamma mi guarda con un sorriso complice sulle labbra: sa che cosa ho in mente per dopo, è stata lei ad aiutarmi ad organizzare tutto. Io le rispondo con uno nervoso e ansioso.
Dal fondo i musicisti iniziano ad intonare la marcia nuziale e Marissa entra in scena: percorre la navata con sguardo fiero e sereno, seguita a ruota da un nostro cugino di secondo o terzo grado, di otto anni che porta gli anelli su un cuscinetto di velluto bianco, e viene a posizionarsi al mio fianco. Poi è il turno di Victoria, splendida e sorridente, commossa e felice, che si porta con disinvoltura, nonostante il vestito tanto scomodo quanto magnifico, davanti a mio fratello. Il suo bouquet a cascata finisce nella mani di Marissa che lo custodiranno per lei durante la cerimonia. Il funzionario incaricato della cerimonia comincia a parlare e riferire con tono pomposo e altisonante dell’essere tutti riuniti per celebrare l’unione di quest’uomo, mio fratello, e di questa donna, Victoria, nel sacro e indissolubile vincolo del matrimonio. Finalmente giunge il momento delle domande: “Tom Kaulitz, vuoi accogliere la qui presente Victoria Mayer come tua legittima sposa e futura regina, promettendo di esserle fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarla e onorarla tutti i giorni della tua vita?”, mio fratello risponde sicuro e fiero, fissando negli occhi la sua sposa: “Sì, lo voglio!”, Victoria è alle stelle e sorride felice e commossa fino alle lacrime, poi il funzionario si rivolge a lei: “Victoria Mayer, vuoi accogliere il qui presente Tom Kaulitz come tuo legittimo sposo e futuro re, promettendo di essergli fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarlo e onorarlo tutti i giorni della tua vita?”, “Sì, lo voglio!”, risponde Victoria con voce strozzata dall’emozione.
Dopo altri discorsi dell’uomo arriva il tanto atteso scambio degli anelli, il piccolo cede il cuscino al funzionario che lo appoggia all’altare e slega i nastrini che tiene fermi gli anelli. Tom prende il suo e comincia: “ Prometto di unire la tua vita alla mia e di sostenerti ora e sempre, per tutti i giorni della nostra vita insieme.”, poi lo infila al dito di Victoria, sopra all’anello reale del loro fidanzamento, lei combatte con le lacrime con due respiri profondi poi prende parola e con voce tremante, dopo aver prelevato il suo anello, recita la sua promessa: “Prometto di amarti fedelmente e di prendermi cura di te e dei nostri bambini a venire ora e sempre, per tutti i giorni della nostra vita insieme.”, anche l’anello per Tom finisce al suo posto e il funzionario finalmente termina la cerimonia: “Con i poteri conferitomi, vi dichiaro marito e moglie. Può baciare la sposa!”, Tom impaziente prende il viso di Victoria tra le sue mani e si avventa sulle sue labbra come un assetato che ha bisogno del suo nettare per vivere. Esplode un boato e la gente piange, urla e applaude, Marissa ormai non è più padrona delle sue emozioni, l’hanno completamente sopraffatta e piange come una fontana. Hai visto, piccola, quanto è bello questo momento? Sarà anche nostro se tu questa sera mi dirai di sì!
Marissa si avvicina e ridà il bouquet a Victoria, la quale, per mano al suo neo marito, viene condotta attraverso la navata per la prima apparizione davanti ai testimoni come coppia sposata, il mio sguardo cade su mamma che piange come una bambina, commossa e felice, ma con una vena di tristezza nello sguardo, starà forse pensando a nostro padre? Non lo so, ma è il momento di seguire il corteo nuziale, prendo per mano la damigella, Marissa, e seguiamo gli sposi a pochi passi di distanza lungo la navata. Lentamente tutta la gente si alza e segue mia madre e Gordon dietro di noi. Ci rechiamo al tendone del banchetto e dei festeggiamenti, so che la cena sarà servita tra qualche ora, prima ci saranno danze, aperitivi, scambio di auguri e felicitazioni per gli sposi, complimenti alla regina, al re e allo splendido matrimonio. Dunque è il momento di fare la mia mossa. Prendo Marissa per mano e mi defilo dalla gente, ritornando a palazzo: “Bill, che succede? Che cosa c’è che non va? Oddio, ho dimenticato qualcosa di importante per i festeggiamenti?”, mi domanda Marissa, mentre in tutta fretta la conduco in casa, su per le scale e fuori sul terrazzino panoramico. Non le rispondo perché non ce n’è bisogno: lei sa già qual è la risposta alle sue domande quando arriva qui, lo leggo nei suoi occhi positivamente stupiti ma un po’ confusi che vagano incantati per il pergolato intorno a noi e sopra le nostre teste che è pieno di fiori di mille colori, i suoi preferiti: le orchidee. Sa già che il matrimonio di Tom non centra niente e che questo è un momento per noi. “Mi scuso, questi fiori non sono belli quanto quelli che hai procurato tu per il matrimonio, ma speravo che potessero piacerti lo stesso!”, lei li osserva estasiata ancora per qualche attimo poi dice in un soffio: “Sono bellissimi! Ma, Bill, perché siamo qui?”, la mia risposta arriva dal mio mettermi in ginocchio di fronte a lei e prelevare una scatolina di tessuto rosso dalla mia tasca. Lei sgrana gli occhi ma non dice nulla: “Marissa, piccola, ti amo, e lo sai, e credo che anche tu mi ami! Tutte le tue remore sono cadute tempo fa, quando ti ho dimostrato quanto sei venerata, ora, ti prego, concedimi l’onore di diventare la mia straordinaria, meravigliosa e adorata moglie!”, apro la scatolina, che contiene il mio anello reale, quello che è stato per anni al mio mignolo, porgendogliela, e aspetto la sua risposta fissando con ansia i suoi occhi. Marissa, ti prego, non dirmi di no questa volta! Marissa, piccola, ti prego, rispondimi di sì! Lei continua a stare zitta e io comincio a scoraggiarmi, abbasso lo sguardo demoralizzato e mi sento un emerito cretino per essere stato tanto stupido da credere che questa volta sarebbe stato diverso, poi quando non ci spero più e sto meditando di rialzarmi lei dice un flebile “Sì!”, i miei occhi scattano di nuovo ai suoi e le domando insicuro: “Sì?”, lei annuisce con veloci e furiosi movimenti della testa e ripete: “Sì!”, io sono al settimo cielo, mi alzo in piedi e la prendo tra le braccia facendola volteggiare e piroettare con me, lei si aggrappa alle mie braccia per non cadere e ride con lacrime di gioia che le rigano le guance: “Oddio, hai detto sì! Hai detto sì!”, continuo ad urlarle, “Bill, sì, ho detto così, mettimi giù, mi gira a testa!”, mi dice lei con simulata urgenza. La rimetto a terra e lei mi getta le braccia al collo, poi mi bacia, con gioia, amore, condivisione, passione e desiderio: non mi ha mai baciato così prima d’ora! Si stacca da me e mi porge la mano sinistra, con le dita larghe, e attende che io le infili l’anello all’anulare.
Con somma gioia e soddisfazione lo prendo dalla scatolina che stringo tra le mani e faccio per metterglielo: “Spero che vada bene, l’ho fatto stringere per te!”, per fortuna le calza a pennello, benedetto gioielliere! “Bene, è perfetto!”, sussurro tutto contento, lei mi prende le mani tra le sue e mi chiede guardandomi: “Sapevi che ti avrei detto sì? Eri tanto sicuro della mia risposta da andare a far stringere il tuo anello per me?”, ops! Dove vuole arrivare? “Ehm, no! Non ero affatto sicuro della tua risposta, ma ci speravo, ecco!”, lei scuote la testa divertita e mi abbraccia, poi mi sussurra in un orecchio: “Sei proprio uno che non molla mai, eh?”, “Infatti!”, le rispondo anch’io divertito.
Dopo un po’ di tempo passato a coccolarci e baciarci sotto quel pergolato di orchidee decidiamo di ritornare ai festeggiamenti per il matrimonio di Tom. Marissa preleva un’orchidea gialla e porpora e se la appunta al vestito, infilandola nella scollatura non molto generosa, per la mia sanità mentale, e ritorna tutta felice al gazebo della cena. Appena incrocia lo sguardo di Victoria solleva la mano sinistra da cui luccica il mio anello e la sventola in aria con aria di trionfo! Victoria caccia un urlo entusiasta, al quale tutti ammutoliscono e si girano a guardarla per cercare di capire che succede, e corre ad abbracciare stretta Marissa. Come faccia a non inciampare in quei metri di pizzo è ignoto! “Ti sposi, ti sposi anche tu!”, urla e la gente resta basita. Poco dopo si separano e Victoria ritorna da suo marito e io prendo sottobraccio la mia fidanzata e la accompagno a prendere un calice di champagne. I festeggiamenti continuano, la cena è divina, le danze spensierate e divertenti e spesso la gente viene a congratularsi anche con me e Marissa per il nostro lieto evento.
 
 
- TOM -
 
Sono passati due anni esatti da quando Victoria e Marissa sono arrivate a noi, ed è di nuovo il compleanno mio e di Bill! Ora siamo tutti e quattro felicemente sposati e io non sto più nella pelle! Mi sembra di essere ritornato al giorno del mio matrimonio, o anche a quello di Bill, quando temevo di impazzire dal nervosismo. Oggi si terrà la nostra incoronazione: è la prima volta nella storia che si celebra l’inizio di un governo a quattro, ma d’altra parte è anche la prima volta che nascono due gemelli all’interno della famiglia reale che sopravvivono entrambi fino al venticinquesimo anno di età! Dio, che paura!
Sono solo, siedo nel salottino di famiglia a bere litri di camomilla per placare i nervi. Ad aggravare il mio stato ansioso c’è la notizia che mi ha comunicato ieri notte Victoria, tempismo perfetto quella ragazza, devo dire! Già sono abbastanza fuori di testa per la storia del passaggio di trono, ci mancava anche che ci si mettesse anche lei! Ma è anche vero che l’ho costretta io a confessare, quindi è solo colpa mia se sto per sclerare! È incinta! Incinta, cazzo! Merda, sto per diventare padre! Ho una strizza del diavolo! Sarò capace di essere un buon padre come Bill lo è per il suo bambino? Non lo so, ma spero proprio di sì!
Parlando del bambino di mio fratello, eccolo che spunta, tallonato da Electra, diventata una cagnolona grande e spaventosa tanto quanto la sua padrona, colpa degli occhi troppo simili a quelli di Marissa, dico sempre io! Il mio nipotino fa il suo ingresso con il suo passo malfermo da bimbo di un anno che ha cominciato precocemente a camminare, ma stiamo pur sempre parlando del figlio di una strega, chissà cosa sarà già in grado di fare a due?! Sinceramente a volte mi spaventa, ma almeno non ha preso gli occhi di sua madre! Il piccolo è un biondino vivace con gli occhi vispi del colore di suo padre e Marissa dice che fra qualche mese comincerà a combinare casini perché si svilupperanno le sue doti magiche, se le avrà ereditate! Dio, spero tanto di no! Non ho niente contro il potere magico, ma ritengo che una strega basti e avanzi in famiglia, non c’è bisogno anche di un piccolo stregone! “Ehi, ciao, piccolo! Vieni qua dallo zio!”, gli dico e gli tendo le mani per prenderlo in braccio. Lui si tuffa ridendo su di me e io me lo siedo sulle ginocchia: “Allora ometto! Dove hai lasciato la mamma e il papà?”, “Camea!”, mi risponde con la sua vocettina fine e squillante, “Stanno ancora dormendo?”, domando, scuote la testa convinto, Dio, è precoce anche nell’apprendere le cose e nella capacità di rispondere con un senso logico alle domande che gli vengono fatte, l’ho detto che è inquietante? Sì, penso di aver già detto qualcosa di simile!
Ed ecco che arrivano anche i suoi genitori: un Bill scarmigliato e con le occhiaie nere come la pece entra in sala sbadigliando con il dorso di una mano davanti alla bocca, Marissa, bella come il sole e pericolosa come il fuoco, avanza a passo sicuro fino al tavolo dove sediamo io e il loro piccolo Alexander, tenendo le mani sul ventre come a proteggerlo dal mondo. Eh, sì! È incinta anche lei, di nuovo, di due mesi! Il mio fratellino si è dato da fare parecchio! Beh, anch’io mi sono dato da fare, ma per Vichy è stato più difficile rimanere incinta: quando lo ha cercato non è venuto e quando si è rassegnata è arrivato in un attimo. Le ho detto che era tutto lo stress e l’ansia dall’averlo per forza che l’ha bloccata ma lei mi guarda storto tutte le volte che lo dico, come se fossi io il problema! Ehi, baby! Io non ho nessun problema, là sotto, infatti vedi: il piccolo è arrivato anche per noi! Oddio, sarà maschio o femmina?
Mio fratello con la compostezza e la grazia di un elefante si getta su una sedia e appoggia i gomiti alla tavola per tenersi la testa cadente, Marissa si accomoda accanto a lui, guardandolo con divertita commiserazione. “Papà!”, urla il piccoletto tra le mie braccia e scivola giù dalla sedia per correre dal suo papà, la prima parola in assoluto che Alexander ha pronunciato in vita sua, per somma soddisfazione di Bill! “Ehi, vieni qui, campione!”, gli dice Bill con voce stanca, prendendolo in braccio, i piccolo si mette in piedi sulle cosce di Bill che lo tiene in equilibrio, stringendo le manine del bambino tra le sue, la mamma si china a dargli un buffetto sul naso, facendolo ridere, poi gli domanda, con l’apprensione di una madre: “Vuoi mangiare?”, Alex testardo scuote la testa e si gira dall’altra parte, stringendo suo padre al collo, “Va bene, dopo, allora!”, Marissa comincia a servirsi e mi domanda: “Victoria?”, le rispondo con un sospiro: “L’ho lasciata dormire stamattina, ho pensato che le facesse bene un po’ di sonno, soprattutto adesso che è incinta!”, a Marissa scappa la forchetta di mano che atterra sul piatto di ceramica facendo un gran casino, “È incinta?!”, mi domanda tra l’euforico e lo stupito, “Sì, me lo ha detto ieri notte, dopo che l’ho beccata china sulla tavola del gabinetto a dare di stomaco… è normale che vomiti anche di notte? Comunque non sa se di due, tre mesi, non è sicura…”, “Oddio, perché non te l’ha detto prima? Comunque sì, può capitare qualche nausea anche di notte i primi tempi!”, mi dice sconvolta, “Dice che aspettava che questa storia dell’incoronazione fosse finita per risparmiarmi altra ansia e ancora più stress.”, Marissa caccia un urletto fastidioso battendo le mani: “Ah! Tom, potrebbero nascere nello stesso periodo i nostri figli perché anch’io sono incinta dallo stesso tempo!”, ah, già! A questo non avevo pensato!
Cerco di cambiare discorso: “Ehm, fratellino, come mai quest’aria sbattuta stamattina? Preoccupato per la cerimonia, eh?”, lui mi guarda, distogliendo lo sguardo dal figlio che sta pasticciando con una fetta di toast nel piatto del padre, e mi risponde: “No, più per le nausee mattutine di Marissa!”, quest’ultima sbuffa con aria davvero poco signorile e ricomincia a mangiare, Bill continua: “Sono cominciate insolitamente presto questa mattina, e non ho chiuso occhio tutta notte per via di questa peste indemoniata che non ne voleva sapere di dormire e lasciarci dormire! Vero, Alex?”, mio nipote ignora bellamente suo padre e continua la sua opera di sbriciolamento cibo. Bill alza gli occhi al cielo e sorride al figlio come solo un padre può fare e gli scompiglia i capelli biondi.
Victoria arriva poco dopo, radiosa e splendente, con un sorriso felice sulle labbra, un sorriso di madre che ho visto spesso sulle labbra di Marissa da un anno e mezzo a questa parte. Mi alzo in piedi e le vado incontro, la bacio leggermente sulle labbra e le domando con preoccupazione: “Come stai? Ti senti male? Nausea?”, lei sghignazza e mi risponde divertita: “Oddio, Tom, sono incinta, non moribonda!”, mi da una pacca sul fianco con il dorso della mano e mi guarda con malizia, Dio, questa donna è diabolica! Ma io la amo lo stesso, o forse la amo proprio per questo! Bah, l’uno e l’altro, forse! Lei mi schiva e va da Alexander, gli da un bacino sulla guancia e gli dice: “Ciao, piccolo! Che fai, non saluti la zia?”, Alex le lancia un bacino con la mano, al quale ricambia anche Vichy con tenerezza, poi alza lo sguardo verso Marissa, la quale le sussurra complice: “E così anche tu, eh?”, Victoria fa un sorriso radioso e risponde: “Sì, non ero sicura, ormai credevo di non poterne avere!”, Marissa fa un sorriso enigmatico del tipo: “Io sono a conoscenza di un segreto scottante, ma non te lo dirò mai, nemmeno sotto tortura!”, mia moglie capisce al volo e le punta un dito contro: “Centri tu, vero? È grazie a te se sono rimasta incinta!”, Marissa ha la compiacenza di mostrarsi ferita e sconvolta: “Certo che no! Tu mi avevi detto di non intromettermi e io non l’ho fatto! Ho solo acceso un cero per te nel bosco e pregato per la tua fertilità i quattro elementi, tutto qui! Niente magia!”, Vichy la guarda storta e le dice: “La magia l’hai fatta, bella mia! L’hai appena detto di aver invocato i quattro elementi!”, Marissa si finge imbarazzata: “Ops!”, sussurra per niente dispiaciuta.
Victoria scuote la testa e la va ad abbracciare, “Grazie mille, è un bellissimo regalo quello che mi hai fatto! Mi sono sempre domandata perché in tutti quegli anni di schiava non fossi mai rimasta incinta non facendo niente per proteggermi più di tanto! Ora mi è chiaro: senza di te, non posso averne!”, Marissa la stringe per un attimo più forte e poi la lascia andare: “Ehi, ehi, io non ho fatto niente! È Tom che ti ha messa incinta, mica io, eh!”, io divento rosso come un peperone, Victoria ride di gusto poi sussurra di nuovo: “Grazie!”, “Di nulla!”, risponde Marissa con lo stesso tono! Eccole lì, due future mamme, una per la seconda volta e l’altra per la prima agognata volta, e sono magnifiche, sprizzano gioia da tutti i pori ed irradiano luminosa serenità materna, io e Bill ne siamo quasi sopraffatti! E così è un po’ grazie alla magia della moglie di mio fratello se la mia Vichy è rimasta incinta, eh?! Ok, allora forse non era lo stress e aveva ragione lei a guardarmi strano, ma lei è felice di aspettare il nostro bambino, nonostante il piccolo aiuto extra, e lo sono anch’io! Immensamente! Bene, forse posso rivedere la storia di una sola persona con poteri magici per casa, se Alex avrà anche lui poteri magici come la mamma non mi lamenterò e se li avranno anche i loro futuri bambini non dirò una parola! Promesso!
Fisso la mia famiglia, quasi tutta riunita qua, in salotto: Vichy e Marissa, ancora abbracciate, il mio amato fratellino con il suo bimbo in braccio, e i piccoli in arrivo, ancora al sicuro nelle pance delle loro mamme, mancano solo Simone e Gordon e saremmo al completo. Cosa un uomo potrebbe volere di più dalla vita? Io e Bill abbiamo ottenuto tutto quello che potevamo sperare dalle nostre vite: ci siamo innamorati di due bellissime, carismatiche e intelligentissime donne, le abbiamo sposate e ora ci stanno regalando dei figli, infine questa sera diventeremo re e regine! È una giornata splendida e in cuor mio so che ce ne saranno molte altre come questa perché siamo circondati dall’affetto e dall’amore dei nostri cari! Guardo il mio gemello e gli sorrido, finalmente siamo completi e lo saremo per tutta la vita che ci resta da vivere, e forse anche oltre!
 
My space: ed ecco che siamo giunti alla fine anche di questo viaggio… devo ammettere che questa è la storia di Precious che a me è piaciuta di più (e anche a voi, sembra, dal numero di recensioni che mi avete lasciato nel corso della storia… non smetterò mai di ringraziarvi per questo…)… Ora vi devo chiedere l’ultimo sforzo… commentate il finale! Mi piacerebbe davvero molto sentire che avete da dire di questa conclusione e se per caso vi aspettavate un proseguo…
Ad ogni modo, ringrazio Alice Varn per aver inserito la storia tra le preferite e Silents_words per averla messa tra le ricordate, un enorme grazie poi a _Vesper_ e Alice Varn per essere state così costanti nel recensire tutti i capitoli di questa storia e Lia483 per aver lasciato il suo commento al precedente, infine un grazie a tutte le lettrici silenziose numerosissime!
Ricordo la mia pagina facebook per avere news sulle mie storie (quelle scritte da me) e conoscere qualcosa in più su di me, su Debby e sulla ragazza che gestisce la pagina con me, nonché mia amica, non che _Vesper_, ecco a voi il link: Dark Blue Horizon
  
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