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Autore: Rinkaku    31/03/2014    0 recensioni
Nell'affollata città di New York un ladro del soprannaturale sorprende tutti i cittadini entrando in un cavò della National Bank. Dietro di lui si nasconde Edward Kane, librario capace di controllare l'oscurità attorno a sè. Se in un primo momento deciderà di sfidare sé stesso e la città intera penetrando senza alcuna difficoltà negli edifici più protetti della città, la sua vita sarà destinata a cambiare, poi, grazie a numerosi avvenimenti.
Piccola nota: I primi tre capitoli formano l'introduzione alla storia vera e propria che comincerà dal quarto in poi.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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New York, tre mesi dopo.

La fama di Sinner aveva raggiunto tutto il mondo ma non come uomo che aveva sfidato semplici sistemi di sicurezza.

Era diventato solo un mostro omicida che aveva ucciso, senza alcuna pietà, mafiosi e poliziotti.

La gente ancora non si sentiva sicura per le strade di giorno e ancora di meno nelle proprie case la notte anche se del criminale non erano più state viste apparizioni dalla famosa notte alla casa del Sindaco Briant.

La realtà, questa volta, era che Edward Kane si era solo momentaneamente ritirato a causa dello shock subito quella notte.

La sua idea iniziale era quella di diventare un mito per le masse, voleva solo sfidare i propri poteri e un governo che ora lo voleva morto.

Cominciò a pensare ce la persona diventata famosa come peccatore doveva, ora, cercare di redimersi.

I suoi poteri, anche se non sapeva come, gli erano giunti per un motivo di sicuro ben preciso e, col pensiero fisso di voler espiare i propri peccati, cancellò per sempre ogni traccia di Sinner nella sua vita.

Bruciò il costume scuro e ne realizzò un altro, del tutto bianco e con una grande croce nera che si estendeva dalla maschera fino al basso ventre.

Questo nuovo costume era semplice, quasi senza protezioni, se non per qualche rinforzo di ferro sull'addome e sulle braccia, il tutto coperto dalla tuta.

In realtà dentro di lui non c'era il desiderio vero e proprio di salvare o aiutare i cittadini da criminali e ingiustizie, voleva solo togliersi di dosso il peso di tutti quegli omicidi.

La nuova vita come eroe cominciò dal giorno stesso in cui realizzò il costume, riuscendo a scampare una rapina in una gioielleria del centro e, il giorno dopo, i giornali iniziarono a parlare di Redeemed con estremo sospetto.

 

Come ogni mattina fu costretto dalla sveglia ad alzarsi per andare in libreria, passando l'intera giornata tra clienti ignoranti o insoddisfatti dei propri acquisti.

Solo la visita di Julie Finch, l'assistente dell'ormai famosissimo Gordon, lo cambiò d'umore.

Era da quel primo incontro in negozio del reporter che i due si tenevano in contatto e, ora, facevano coppia fissa, anche se ovviamente la ragazza non sapeva di stare assieme all'uomo contro il quale il suo capo si accaniva.

I due rimasero a chiacchierare per un po' di tempo finchè Edward non fu costretto a riprendere a lavorare.

La giornata passò lentamente e, quando la luna fu alta in cielo, il famoso uomo mascherato sbucò dai tetti, saltando agilmente da uno all'altro impegnato nelle sue abituali ronde notturne.

Era da qualche settimane che indossava il nuovo costume e si immedesimava sempre più nel nuovo ruolo ma senza dimenticare mai il motivo che lo aveva spinto a quella scelta.

Raramente trovava dei veri criminali, il più delle volte erano semplici ladruncoli o spacciatori ma quella notte era differente, ma nel cupo silenzio che riempiva l'aria si sentiva che qualcosa di molto brutto avrebbe cambiato la città, forse per sempre.

Un'improvvisa esplosione ruppe il silenzio di tomba dell'intera città, fiamme e fumo si alzarono verso il cielo, raggiungendo le nuvole che coprivano la luna e le sirene di polizia, pompieri e ambulanze non tardarono a farsi sentire.

In pochi minuti tutta New York era sveglia e nel panico più totale.

 

L'edificio esploso era un grosso palazzo a Wall Street, il luogo in cui aveva lavorato, molti anni prima, Francis Law.

A un'ora dall'esplosione non erano ancora stati trovati morti, solo qualche impiegato ferito che si era dovuto trattenere per degli straordinari ma nessuno aveva notato che la bomba aveva colpito tutti i piani del palazzo tranne uno.

Redeemed si precipitò subito all'interno, entrano da una grande finestra di un ufficio del tutto deserto.

Era il piano più alto dell'edificio, dove si trovavano gli uffici dei dirigenti e del presidente della compagnia, insieme ai computer contenenti le informazioni riservate sui conti e le attività.

Aggirandosi per i diversi corridoi notò che c'era ancora qualcuno all'interno della struttura che lentamente diventava sempre più calda.

-Ehi Jack, sei sicuro che i file siano qui?- Mormorò a bassa voce qualcuno da una stanza non molto lontana.

-Sì, il capo ci ha dato tutte le informazioni per accedere agli utenti e eliminare ogni informazione, te lo sei già scordato?- Quasi urlò qualcun altro.

Il ragazzo si avvicinò al punto da cui le voci provenivano e vide due uomini armati di fucile e con addosso una tuta stealth nera, fatta di un materiale a lui sconosciuto.

-Ehi voi, che ci fate qua?- Irruppe Edward da dietro i due.

-Ehi, Jack, hai visto?! Un supereroe in calzamaglia! Te l'ha fatto Super man quel bel costumino?- Gridò il più basso dei due scoppiando a ridere furiosamente.

Un pugno lo raggiunse all'istante, facendolo cadere a terra senza sensi in pochi secondi.

Jack rimase sbalordito dalla velocità di quell'uomo mascherato e cercò di imbracciare il fucile il più in fretta possibile ma qualcosa glielo lanciò lontano e lo afferrò per la gola, sollevandolo da terra.

Una massa oscura con la forma di una mano lo stringeva tanto forte da impedirgli quasi di respirare.

-Chi siete? Quanti di voi sono ancora nell'edificio?- Gli domandò Redeemed a braccia conserte fissandolo negli occhi attraverso le lenti che impedivano al criminale di vedere i suoi.

-Siamo in cinque...Ma ora senza quell'idiota laggiù in quattro! Non riuscirai a scamparla bastardo! Gli altri sono armati più di noi, e pronti ad ucciderti senza ripensamenti! Non uscirai da qui viv..!-

L'uomo non fece in tempo a finire la frase che Edward, con un geste della mano, mosse la massa oscura che lanciò l'uomo contro una scrivania e se ne andò alla ricerca degli altri tre criminali.

 

Gli uomini rimasti tenevano d'ostaggio alcuni dei dirigenti e il presidente stesso nell'ufficio di quest'ultimo e li minacciavano con le armi da fuoco di stare fermi ai propri posti.

Quello che sembrava essere il capo discuteva animatamente col presidente che, levato il bavaglio, cercò di persuaderlo a smetterla e promettendogli che se lui e i suoi se ne fossero andati la compagnia non avrebbe sporto denuncia, alleviando la pena.

Da fuori gli altoparlanti della polizia minacciavano a loro volta i criminali di arrendersi ma questi sembravano non sentirli nemmeno.

Il ragazzo osservava la scena nascosto dietro al muro dalla parte opposta rispetto al gruppo e ascoltava ogni singola parola che veniva pronunciata nell'ufficio, aspettando il momento più adatto per agire ed eliminare i tre criminali.

Improvvisamente la situazione peggioro, uno degli uomini sparò a un ostaggio e gli altri iniziarono a urlare mentre il gruppo li colpiva con le canne dei fucili per zittirli.

Redeemed varco la porta e colpì uno di loro alla testa e ne stese un altro con un braccio d'oscurità proiettato dal terreno.

Il terzo schivò i suoi colpi con agilità e contrattaccò colpendolo col calcio dell'arma..

Il ragazzo incassò il colpo senza poterlo evitare e il criminale ne approfittò per prendere la mira, quando un fascio di oscurità gli coprì il volto, facendogli perdere l'arma.

I dirigenti e il presidente dell'azienda assistevano alla scena increduli.

Avevano sentito parlare del misterioso eroe che di notte pattugliava le strade della città ma mai avrebbero pensato che quella storia fosse vera.

E ora lui era proprio lì, di fronte ai loro occhi pieni di paura e gli stava salvando la vita, seppur con qualche difficoltà.

Edward si rialzò e sferrò un calcio dritto al mento dell'uomo, al quale saltò via l'elmetto che gli proteggeva il mento.

L'uomo si coprì il volto con la mano sinistra mentre con l'altra reggeva un piccolo pugnale, pronto a colpire il ragazzo mascherato e togliergli la vita.

Edward si sentiva insicuro ad usare i suoi poteri, specialmente con tutti quegli ostaggi lì vicino e lentamente la paura prese possesso di lui.

Doveva usarli oppure no? E se avesse ucciso qualcuno degli innocenti? Mille domande si affollarono nella sua mente e l'immagine dei poliziotti stesi a terra senza vita gliela scombussolò ancora di più.

Fingendo sicurezza si gettò a sua volta verso il criminale, cercando di contrastarlo come poteva e cercando di tratte vantaggio dal fatto che questo usava una sola mano per combattere, ponendo la segretezza del suo volto come priorità.

-Beh, che fine hanno fatto i tuoi poteri, Redeemed? E' così che ti chiamano, giusto? Tutto per quella bella croce sul petto, chissà cosa succede se te la strappo via insieme alla pelle che c'è sotto, che ne dici?!- Urlò l'uomo sferrando fendenti casuali e furiosi con pugnale.

Edward incassava i colpi, quasi senza reagire e fingendo di avere la situazione sotto controllo, mostrandosi deciso e forte nei colpi ma quella finta non avrebbe retto per molto ancora, il criminale lo istigava a usare i poteri e gli ostaggi erano sempre più in pericolo.

-Che tu sia stato un grande peccatore, prima di diventare così, “Eroe”?- Lo istigò ancora l'uomo.

A quella frase qualcosa nel corpo e nella mente di Edward scattò, tutta l'oscurità nella stanza si concentrò attorno al suo corpo, infondendogli uno strano senso di rabbia nei confronti dell'avversario e, quasi automaticamente, mosse le braccia, lentamente, verso di lui.

L'oscurità partì, sotto forma di raggio e lo centrò in pieno, scaraventandolo contro il muro, senza sensi ma ancora vivo.

Gli ostaggi esultarono, gridando i loro ringraziamenti verso Redeemed che li portò ai soccorsi in poco tempo ma nessuno fece in tempo a parlargli, non appena tutti si voltarono a cercarlo lui era già sparito ma, lentamente, la sua fama di eroe si diffondeva per la città.

 

Edward si abbandonò sul letto, i muscoli a pezzi per la fatica e con la testa che sembrava esplodergli.

Aveva superato leggermente il limite dei suoi poteri, cosa che aveva cercato di fare per mesi ma con scarsi risultati e aveva compreso che la sua capacità di controllo delle masse di oscurità funzionava in base ai suoi stessi sentimenti e pensieri.

In quel momento, davanti al criminale, il suo desiderio era quello di proteggere gli ostaggi e salvarli da quella situazioni e i poteri avevano agito di conseguenza, insieme al suo corpo.

Tutto ciò gli pareva ancora più incredibile del fatto di possedere tali capacità sovrumane e una domanda gli balenò in mente: C'è qualcun altro come me là fuori?

Con questo quesito i suoi occhi si chiusero, la mente si calmò e il suo corpo cadde in un sonno profondo.

 

Il mattino seguente il telegiornale informò dell'attentato al palazzo, in possesso della Logitech, azienda specializzata nello sviluppo di programmi informatici e con sede principale proprio a Wall Street.

Se in un primo momento sarebbe potuta sorgere come domanda il motivo per cui questi due elementi fossero legati trovò subito risposta, la Logitech aiutava molto la Borsa di New York, difendendola da virus informatici e altri problemi del campo elettronico e tecnico.

Il capo dei criminali era stato identificato come Francis Law, ex-azionario della Borsa, divenuto famoso tanto per il suo fiuto per gli affari tanto per il tragico destino che lo aveva colpito.

La moglie e la figlia, infatti, erano stati uccisi dall'amante gelosa dell'uomo e questo, caduto in depressione, aveva deciso di vendicarsi contro il Governo.

Ma qualcosa non c'entrava in tutto ciò, agli occhi di Edward.

Nonostante ciò, però, non aveva il tempo per pensare a quella storia, l'importante per lui era che gli ostaggi e l'attuale presidente dell'azienda erano sani e salvi e il piccolo gruppo di terroristi nelle mani della polizia.

Dopo essersi vestito uscì di casa si diresse verso la libreria per l'ultima giornata di lavoro della settimana.

  
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