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Autore: hopelessgem    31/03/2014    0 recensioni
Ogni giorno, da un anno a questa parte, sono costretta a dover sopportare in silenzio masse di adolescenti idioti che l'avevano con me, che mi accusavano per qualcosa in cui loro non sono mai stati chiamati in causa. Qualcosa che in realtà non aveva neanche mai fatto.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Hopeless


Capitolo 2
~ Valle di lacrime
 
* One, two, three, four. Settle down with me. Cover me up, cuddle me in. *
Ore 6.50. La sveglia.
Per alleggerire questa dannata sofferenza quotidiana ho impostato la voce del mio unico, vero, grande amore: Edward Christopher Sheeran.
Feci sbucare solo un braccio da sotto il piumone bianco e iniziai ad andare a tantoni sul comodino con la mano alla ricerca del cellulare, per interrompere la sveglia.
Quando lo trovai la spensi, ma decisi di concedermi ancora qualche secondo di beatitudine sotto le coperte calde.
Decisi di alzarmi. La casa era abbastanza calda per fortuna. Scesi di sotto per mettere qualcosa sotto i denti.
La casa era tanto calda quanto vuota, come sempre ormai. Mio padre si era rifatto la sua vita e non lo vedevo più spesso e mia madre la vedevo quando i turni in ospedale lo permettevano.
Il loro divorzio non è mai stato un problema per me. Non aveva senso continuare a stare insieme fingendo la presenza di un legame.
A questo punto meglio divisi ma entrambi "felici". Tra l'altro stare a casa da sola non era così male, nessuno che ti rompe le palle o che ti sta addosso per quello che devi o non devi fare.
Mi avvicinai al bancone della cucina, afferrai un paio di biscotti e li mangiai lentamente, con lo sguardo fisso su un punto indefinito.
Decisi di risalire per prepararmi. Mi lavai e cambia velocemente, afferrai chiavi e zaino e mi avviai fuori casa.


 
Di malavoglia feci partire la mia auto, simbolo di uno stile di vita lontano, e in pochi minuti arrivai a scuola. Posteggiai. Avevo ancora il tempo di una sigaretta. L'accesi e improvvisamente i miei muscoli si rilassarono.
Da lontano sentì urlare -Effie!- con davvero tanto entusiasmo.
Mi guardai attorno, finché non scorsi la figura del mio migliore amico che si avvicinava lentamente a me, con il suo solito fare da "figo" e mi beai della sua figura snella e longilinea.
-Zayn!- ricambiai con un abbraccio e si poggiò sulla mia auto, accanto a me. -Fammi accendere piccola.- Il suo sorriso era magnifico, mi contagiava buon umore, mi scaldava l'esistenza.
Estrassi l'accendino dalla mia tasca e glielo porsi.
-Grazie, come stai oggi?- mi chiese con tono deciso, che non permetteva di evitare di ricevere una risposta.
-Bene.- Accennai un sorriso. Mentii, non stavo bene. Stavo uno schifo. La mia vita era uno schifo. Da quando tutto era cambiato i muri delle mie certezze erano crollati a effetto domino: mio padre era andato via, mia madre aveva aumentato i turni, a scuola non c'avevo voglia d'andare e i miei voti erano calati notevolmente.
Aspirai un altro tiro.
-Ripeto: come stai Effie?- Il fatto che per lui fossi un libro aperto, spesso e volentieri mi dava sui nervi. Mi arresi, come era tipicamente mio.
-Indifferente proprio a tutto Zay. Vado avanti per inerzia, lo sai già.-
Zayn non era uno di quelli che dovevano importi il loro parere a tutti i costi o che necessariamente dovevano trovare un consiglio utile. Lui stava ad ascoltarmi in silenzio, di tanto in tanto annuiva e aspirava qualche tiro. Non mi interrompeva. Sapeva che quello era un modo per me per "sfogarmi", per fare uscire i miei pensieri, ma non i miei demoni.
Zayn era il mio rito catartico quotidiano. -E in più mi sono tornate in mente quelle cose.-  Abbassai lo sguardo a scrutare l'asfalto. Mi circondò le spalle con un braccio e mi attirò a se, facendomi poggiare la testa sul suo petto.
-Effie, è passato un anno. So che è difficile, ma devi cercare di mettere tutto da parte. È un nuovo anno scolastico questo, è la tua occasione. È l'ultimo anno e oserei dire "finalmente!"- disse in tono scherzoso - Non lasciare che vincano i tuoi demoni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo, o una cosa simile, piccola.- Scoppiai a ridere al pensiero di quante cazzate potesse sparare tutte insieme.
-Ma stai zitto idiota!- continuai a sorridere e gli diedi una spallata.
-Quanto sei bella quando ridi?!- mi sorrise di rimando.
Sentimmo la campanella suonare.
-È suonata.- lo avvisai.
-Sì infatti, e ho avvistato in lontananza la dolce Liz Conrad tutta sola soletta. Magari provo un tete-â-tete della prima ora.
Scoppiamo a ridere entrambi per la palese cazzata e poi ci dividemmo con un abbraccio.


 
Io e Zayn avevamo due lezioni differenti.
Andai al mio armadietto a prendere i libri.
Non appena lo chiusi mi si parò davanti Hollie, la cosa più simile ad una amica che potessi avere, non perché non le volessi abbastanza bene. Semplicemente non ero una di quelle ragazze che hanno una "miglioreamicadelcuore". Credo che esistano "buoni amici", "amici" e "nemici".
Hollie comunque era perfetta: bionda, occhi castani, fisico atletico, "ogni cosa al suo posto", dolce, solare, amichevole, vomita-arcobaleni. Ma capiamoci, nonostante ciò era una a posto, non una Cheerleader, arrampicatrice sociale. E magari anche per questo andavamo d'accordo.  In confronto a lei io non sono "ne carne ne pesce". I miei capelli non sono splendenti e sempre in ordine come i suoi, i miei sono un moro-liscio-boh. Il mio fisico non è perfetto come il suo, io non sono a mio agio come lo è lei, ci sono troppe cose che vorrei cambiare: il mio naso, le mie braccia, la mia pancia, le mie gambe, la mia altezza. E neppure possiedo degli occhi espressivi come i suoi. I miei sono di un verde scuro spento, che li guardi e scappi, che se per sbaglio li incroci nei corridoi o per strada preferisci distogliere lo sguardo, cambiare direzione, andare lontano.
-Ciao bellezza!!- trillò vicina a me Hollie.
-Buongiorno forza della natura.- le risposi con un sorrisetto tra lo stupito e il "ma che cazzo hai da essere sempre al 1000‰?". Ma non si arrese, era paziente e c'era qualcosa di strano, troppo euforica. La vedevo fremere.
-No. Per favore. No!- mi affrettai a dirle prima che potesse parlare, avendo già capito le sue intenzioni. Festa. Aveva lo sguardo da "festa".
-Oh si!- disse lei, con l'aria di una che non te la da vinta. Eccola là, e ti pareva..
-Scordatelo!- la fermai di nuovo senza neanche voler conoscere i dettagli, totalmente superflui. -Oh dai, suvvia amica! Ci divertiremo! Tra l'altro è a casa mia quindi il posto è familiare e ti sentirai a tuo agio!- mi sorrideva per convincermi.
-Dai, dai, dai, dai ti prego! È questo sabato! Quindi hai più o meno due giorni scarsi per pensarci.- si fermo speranzosa.
-Hollie, te lo giuro, non me la sento, mi dispiace. E se venissero anche loro? Io che farei?- mi fermai - Aspetta, Hollie, chi hai invitato a questa festa?- le dissi con tono quasi accusatorio. Le si spalancarono gli occhi.
-Potrei e sottolineo POTREI, averlo scritto sul gruppo Facebook del liceo.- chiusi gli occhi per pensare. Alla fine era casa sua, la festa organizzata da lei, poteva invitare chi voleva, ma io non potevo correre il rischio di incontrarli. Riaprii gli occhi ma non la vidi più. Era rimasta qualche passo dietro di me perché un Niall Horan la stava trascinando per i fianchi. Lei rideva e implorava di essere lasciata. Erano innamorati e lo avrebbero notato pure i bradipi, famosi per la loro sensibilità, anche se loro lo avrebbero negato fino alla morte, uscendosene sempre dall'argomento con un "siamo solo amici"...
Sì, coi benefici. Ma non potevo non essere felice per loro.
Hollie si voltò verso di me, regalandomi uno sguardo di scuse e mi urlò -Fammi sapere bellezza!- e sparì tra la folla con Niall al suo fianco.
Hollie e Niall, Zayn e Liz. E io che mi ritrovavo ormai puntualmente da sola. Forse avrei dovuto darmi da fare. O forse no. Ero sola perché una qualche entità superiore aveva deciso che non meritavo di essere amata, di essere stretta tra le braccia di qualcuno. Probabilmente continuavo solo a meritarmi serate di solitudine con la mia tazza rubata da Starbucks e giorni di San Valentino a guardare la tv. Che poi il punto non era solo "avere un ragazzo". Quella era solo una delle mille fermate che faceva la mia mente quando iniziava a fare un resoconto della mia vita, nonostante io non glielo chiedessi mai, con puntuale capolinea a "valle di lacrime".
Le risposi tra me e me, borbottando un -Sì, certo contaci.-
Non avevo intenzione di andare a quella festa. Non avevo tantomeno intenzione di rischiare un qualsiasi approccio e/o contatto visivo con Louis Tomlinson e il suo fedele secondo, Harry Styles, il codardo.


 
 
 
 
 

•spazio autrice•



Sono tornata! È passato un po' di tempo da quando ho pubblicato il primo capitolo, che detto sinceramente era solo un abbozzo. Volevo vedere cosa ne usciva fuori.
Ultimamente non sono stata bene e non sto bene neanche ora. Di conseguenza mi viene voglia di scrivere in questi momenti e quindi ho pensato di pubblicare il secondo capitolo, visto, rivisto, cancellato, corretto ecc...
Spero non ci siano grandi errori, che comunque spero capiate che sono solo di distrazione, dovuta anche al fatto che pubblico dal cellulare (sono una folle lo so!)
~Volevo ringraziare:
•Le 2 persone che hanno messo la mia storia tra i preferiti;
•Colei che ha lasciato la prima recensione;
•E le 17 anime che in silenzio hanno visitato il capitolo.
So che sono delle cifre piccolissime, che potrebbero fare ridere, ma DAVVERO: GRAZIE! Non avete idea di quanto mi renda felice anche vedere un solo nome! :)


Vi sarei DAVVERO grata se mi poteste lasciare una recensione per farmi sapere quello che vi è piaciuto, quello che non vi è piaciuto, cosa ne pensate o se ne vale la pena continuate questa avventura!


Grazie mille, vi abbraccio!
•L's


 
P.s.: Sono spratica da morire con efp, quindi perdonate anche l'assenza di banner, ecc :D
P.p.s: Se vi interessa, se avete qualche domanda da farmi o anche no, mi trovate su twitter, sono
hopelessgem :)
  
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