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Autore: _Giuls17_    31/03/2014    4 recensioni
Voldemort è tornato ed ha intenzione di vincere la guerra a tutti i costi. Hogwarts non ha intenzione di perdere, ha deciso di combattere e per farlo utilizzerà tutte le armi a sua disposizione, persino una ragazza.
Sacrificherebbe persino Hermione Granger se questo gli assicurasse la vittoria, ma in che modo?
1:-No cara, vogliamo che tu vada al Manor… Devi conquistarti la fiducia dei Mangiamorte, entrare a far parte dei fedelissimi, dovrai combattere dall’interno.- disse in un soffio la professoressa.
4: -Non lasciare che lo faccia di nuovo.- gli occhi supplichevoli e le lacrime agli angoli di essi, -Non lasciare che lei mi colpisca, ancora.-
9: -Fermatevi per ordine del Ministro della Magia.-
-Se ci prendono?- sussurrò la ragazza.
11:-Granger stai giocando col fuoco.-
-Sai che c’è? Stai attento tu a non scottarti, perché stai giocando contro il Leone, Serpe.-
12:-Non potevo permettere che ti uccidesse.- alzò lo sguardo verso il ragazzo, ma gli occhi di lei erano privi di emozione.
16:-Io avevo scelto te.- sussurrò prima di essere trasportata via dalla Smaterializzazione [...]
23:-Stava guardando qua e poi…. Oh miseriaccia!!- esclamò.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo, Più contesti
Capitoli:
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Buonasera, sono di nuovo qua :)
Non riuscirete a tenermi lontana da questo sito, ormai non vedo l'ora di 
pubblicare per sapere sempre consa pensiate di questi capitoli, che 
sono tutto tranne che normali !!
Quindi ecco qua che i nostri due eroi/fidanzati affronteranno
il piccolo diverbio che il Re delle Serpi aveva fatto scoppiare.
Cosa fare Herm?
Staremo a vedere e per la cronaca, Elis vi ringrazia per tutti i bellissimi complimenti 
 e non vede l'ora di sapere le vostre opinioni sulla storia <3

 
Sarà mai possibile ricominciare?
 
 
Hermione non credeva di aver sentito veramente quelle parole, lui non le aveva mai chiesto scusa, non si era mai giustificato per un suo sbaglio, non le aveva mai chiesto perdono.
Ma quel ragazzo che aveva davanti non assomigliava più al Draco che lei conosceva, aveva gli occhi lucidi e una sola lacrima gli aveva attraversato la guancia, il petto si alzava e abbassava freneticamente, come se i polmoni non riuscissero a pompare abbastanza aria e le sue mani stringevano le lettere che lei aveva scritto.
Le stesse lettere che gli avrebbe voluto far leggere per fargli capire, per aiutarlo a farlo sentire meno lontano da una realtà che lei aveva metabolizzato nel corso dei due anni, ma lui aveva dovuto rovinare tutto.
Insultandola, deridendola, facendola sentire sporca come solo Voldemort era riuscito a fare e nessun’altro.
Non importa se ti ho aspettato per tutto questo tempo, non importa se ti amo come una disperata.
Non mi importa nulla se poi tu non hai fiducia in me.
 
-Co… Cosa ci fai a casa mia?- chiese ancora, cercando di mantenere un tono di voce piatto, non voleva dargli soddisfazioni, non voleva apparire debole.
L’ultima volta che lo aveva fatto era stato un anno fa, quando aveva scritto la sua lettera peggiore, ma poi era riuscita a vedere la luce fuori dal tunnel e non ci sarebbe caduta ora.
Non per lui.
-Hermione, mi dispiace.- disse Draco alzandosi e tenendo ancora nelle mani qualche lettera.
-Ti dispiace?- chiese lei ironica, doveva ferirlo, solo cosi si sarebbe protetta.
Anch’io posso fare la Serpe, non mi importa se tu hai il mio cuore tra le mani, anche io posso fare male al tuo, a quel cuore che non mi hai mai dato.
-E per cosa? Per essere entrato in casa mia senza permesso? Per aver minacciato i miei amici? Oh aspetta, forse ti dispiace di avermi dato della puttana. Per cosa ti dispiace, Malfoy?- fece cadere a terra le buste con un tonfo e lo stesso fece con i libri.
Solo cosi poteva difendere quello che aveva costruito con Elis, non gli avrebbe permesso di farle male, lui che l’avrebbe dovuta consolare e proteggere, lui che l’avrebbe dovuta amare.
-Ho fatto un casino e…-
-Cosa? Ti sei dimenticato il cervello ad Azkaban? Vai fuori.- indicò la porta.
Non era pronta.
Non era pronta per affrontare quel dolore imminente, per sentire le scuse dell’uomo che amava, non era pronta a perdonarlo, aveva bisogno di tempo.
-Ascoltami, dimentica questi due giorni, io non sono più il ragazzo di una volta.-
Gli si parò davanti ed a Hermione sembrò di svenire per la troppa vicinanza, non si era riabituata al suo odore. Quello stesso odore che le piaceva sentire mentre facevano l’amore, nel momento esatto in cui lei si perdeva dentro di lui.
Devo smetterla, devo toglierlo dalla testa o sarà solo peggio.
Mise una mano sul suo petto, si stupì di quanto ancora fosse duro e ben allenato, ma poi con una mossa decisa lo allontanò.
-Dammi tempo.-
-Cosa?-
-Hai sentito, devi darmi tempo.- ripeté tranquilla.
-Per cosa?-
-Per farmi dimenticare tutto quello che mi hai detto in questi giorni.-
-Ma… Ti ho chiesto scusa, non ti basta?-
L’atteggiamento di Draco le apparve molto semplice, era il comportamento di un bambino viziato che non accettava un no come risposta.
Lei non avrebbe ceduto, non stavolta.
-No, Malfoy non mi basta! E sai perché? Perché mi hai dato della puttana quando io ero qua a casa a prendermi cura di Elis quando aveva la febbre! O quando aveva le placche, perché mi hai dato della poco di buono quando io stavo facendo la madre, stavo crescendo tua FIGLIA!- gli urlò contro, non era riuscita a mantenere il controllo.
Ma tutto di quel ragazzo la urtava in quel momento, persino i suoi occhi, gli stessi che avrebbe rivisto su sua figlia a breve.
-Io non lo sapevo.-
-Lo so! Ma per una volta potevi avere la decenza di chiedere, di informarti prima di sparare sentenze create sulle nuvole! Fred mi stava riportando Elis perché avevo la necessità di studiare, e lei aveva bisogno di attenzioni!
Pensi che sia facile studiare e prendersi cura di una figlia?
Pensi che io sia stata ad Hogwarts o a casa tua, come hai detto? A trastullarmi? NO, razza d’imbecille! Sono stata qui a casa sola, ad aspettare che Elis crescesse dentro di me, ad avere il terrore che me la portassero via quel giorno in cui è nata e a crescere una figlia da sola, perché io ero sola DRACO.-
Scoppiò a piangere senza un minimo ritegno, non le importava di quello che aveva pensato, non le importava più di niente, solo che lui sapesse quanto fosse stato difficile vivere sola, quanto fosse difficile vivere senza lui.
-Vieni qua.- provò ad attirarla a se ma senza successo, Hermione si divincolò per guardarlo nuovamente negli occhi.
-La sai qual è la cosa peggiore? Sapere che questo.- indicò il suo cuore, -Appartiene ancora a te, che non riesco a odiarti neanche un po’ per tutto quello che mi hai detto.-
 
-Allora chiudiamo questa discussione.- il tono di voce era spento, come se sapere quelle cose lo avesse ucciso, un po’ alla volta.
-No, non ci riesco così su due piedi. Avrai anche il mio cuore ma almeno mi devi un po’ di rispetto e di tempo.-
-Ha… Hai ragione, non so cosa mi sia preso. Aveva voglia di vederti, di poter finalmente stare con te e poi… Ho rovinato tutto?-
Hermione dovette resistere per non cedere e mandare a quel paese tutte le parole che gli aveva detto per fiondarsi tra le sue braccia.
-Dammi tempo.- ribadì decisa.
 
In quel momento venne aperta la porta di casa da Ginny che teneva tra le braccia Elis, sveglia e pimpante come non mai.
-Ciao amore.- disse Hermione, ricacciando indietro le lacrime per non farle vedere alla figlia e corse ad abbracciarla.
-Ti sei divertita dagli zii? Ti hanno fatto giocare?-
 
-Ti.- rispose sorridendo, mostrando solo qualche dentino ancora poco sporgente.
Solo in quel momento Hermione si rese conto che Draco era ancora lì e stava guardando lei e Elis.
 
Stava guardando quello che si era perso negli scorsi anni, stava guardando quello che aveva appena rovinato con le sue mani.
 
-Tutto bene?- chiese Ginny, mentendosi davanti a lei.
-Si e grazie per averla tenuta.-
-Ringrazia George, le ha fatto provare alcuni giocattoli speciali.-
-Me lo ricorderò.-
-Sono da Harry, se hai bisogno.- voltò la testa verso Draco e gli sorrise, un sorriso alla Weasley, finto.
-Ciao Furetto.- lo salutò e andò via, senza aggiungere altro.
Hermione impiegò un po’ di tempo per decidere il da farsi e sentì le piccole mani di Elis stringersi attorno al suo collo, come se avesse paura.
-Elis, lui è Draco… Draco Malfoy.- disse mettendo la bambina a terra, -Lui è… il tuo papà.- disse abbassando lo sguardo, per non guardarlo negli occhi.
Anche lei aveva paura.
 
 
-Ciao.- disse lui un po’ impacciato. Non avendo idea di quale fosse l’atteggiamento giusto da usare.
-Ciao.- disse la bambina, esitando come il padre.
-Oh dio.- sussurrò Hermione, rendendosi conto per la prima volta da chi avesse preso la figlia, nei suoi atteggiamenti scostanti e poco carini che ogni tanto assumeva nei suoi confronti.
-Elis, forza.- disse con tono autoritario, che non ammetteva repliche.
Così fece un passo avanti e poi un altro ancora per mettersi davanti a Draco, il quale si era abbassato per essere quasi alla sua altezza.
-Sei… Davvero una bella bambina.-
-Lo so… Ho preso dalla mia mama.-
-Ma hai i miei occhi.- disse sorridendo.
 
Hermione rimase folgorata da quella visione, Draco non sorrideva e se lo faceva erano rare le volte, a lei aveva sorriso due volte. Due volte in cui le aveva fatto perdere la sensazione della terra sotto i piedi e di se stessa.
Due volte che era stata totalmente nelle sue mani.
“Come il resto delle volte, vorresti negarlo?”
Era da un po’ che non venivi a farmi compagnia, cara coscienza, dove sei stata?
“Ad Azkaban, dove c’era anche li tuo cuore.”
Quel pensiero la fece tremare per un istante, era la verità. Lei non era mai stata presente in quei due anni, per il semplice fatto che lei, anche se non coscientemente, era stata con Draco in quella prigione, aveva ripreso a esistere quando lo aveva visto entrare in casa sua.
Solo in quel momento si sentì completa, perché anche il suo cuore era tornato.
Guardò il suo presunto ragazzo e sua figlia, la vide porgere la manina magra versa di lui, Draco la strinse con delicatezza, come se avesse paura di romperla.
Ha fatto cosi anche con me, mi ha sempre considerato troppo fragile, troppo delicata, come una bambola di porcellana, impedendomi di rompermi.
“Alla fine ti sei rotta Hermione, i suoi sforzi non sono serviti a niente. Tu sei caduta a pezzi e devi ancora trovare il modo di ricomporti.”
 
 
-Si vede che assomigli alla tua mamma, sai già parlare e camminare, sei un prodigio.-
Draco alzò il viso per guardare Hermione, ma le sembrò distante anni luce.
Come se si fosse persa da qualche parte nel suo mondo e avesse escluso tutti, lui e Elis compresi.
È questo quello che hai passato per due anni? Ti sei sempre sentita così anche quando eri con me? O è stata la mia assenza a farti diventare cosi?
-Hermione.- disse lui per richiamarla e improvvisamente rivide la vita negli occhi di lei, le gote assunsero colore e i loro sguardi si incrociarono.
È bellissima ed io ho rovinato tutto, se solo le avessi dato la possibilità di parlare a quest’ora non mi sentirei cosi distante da lei, quanto sei lontana?
-Posso… Posso fermarmi a pranzo se vuoi.- strinse ancora la manina di Elis, per averla più vicina, sua figlia le trasmetteva il coraggio che non aveva mai avuto.
Era magra, ma forse era normale per una bambina di sedici mesi, ed era la cosa più bella che lui avesse visto, dopo Hermione, era la sua seconda stella.
-Forse non è il caso, ho delle cose da fare e devo fare il bagno a Elis.- sentì quel tono scostante ma anche distante, gli fece male il cuore ma riuscì lo stesso a percepire l’indecisione
Lei avrebbe voluto dirgli di si, ma era ancora ferita.
Devo darle tempo, ma io la voglio ora.
-Posso aiutarti, è vero sono alle prime armi ma…-
-No, per favore. Domani… Ricominciamo da domani.- disse mentendosi una mano sugli occhi, per ricacciare le lacrime.
-Ci vogliono ancora tante ore per arrivare a domani.- le fece notare cauto.
-Lo so, ma deve andare cosi.-
-Okay.-
Prima di alzarsi diede un bacio in testa alla sua piccola, sorridendole ancora, -Ci vediamo domani, va bene?-
-Ti, papo.-
Quelle parole cosi naturali lo colpirono al cuore, come quel ti amo che Hermione gli aveva sussurrato durante la battaglia, facendogli sentire ancora di più la mancanza di tutto quello che aveva perso.
-Vai in cucina, arrivo.-
Hermione lo accompagnò all’entrata, rimase davanti a lui con la porta leggermente aperta, ma non lo stava guardando, stava osservando le sue scarpe.
-Senti…-
-E’ bella, vero? Ti assomiglia molto…-
-Assomiglia più a te che a me.- disse, le carezzò la guancia con la mano e sentì la ragazza tremare a quel tocco.
Ti faccio ancora questo effetto? Perché tu provochi lo stesso dentro di me.
-Io vengo domani e il giorno dopo ancora, non… Non voglio perdere altro tempo, ho perso già troppo.-
Solo a quelle parole lei alzò lo sguardo, per guardarlo, veramente.
-Anche tu sei bellissima.- la guardò negli occhi e vide il rossore arrivarle in viso, poco dopo aver detto quelle parole.
-Io…-
-Ciao Granger.- esitò solo un attimo ma poi le diede un bacio in guancia, non volendo rovinare quella tranquillità che era riuscito a creare con molta fatica e poi sorridendo, a lei, si Smaterializzò via.
 
***
 
-Draco sei tu?-
-Sì, madre.- disse entrando nella cucina, per sedersi accanto a lei su una sedia.
-Come va?-
Narcissa osservò attentamente il viso del figlio e notò che la rabbia che lo aveva colto ieri era del tutto sparita, ma che ansi sembrasse felice, rilassato.
-Devo farti vedere una cosa.- disse prendendole la mano per trascinarla in quella stanza.
Cissy non disse niente e aspettò con pazienza che il figlio le dicesse qualcosa, e la portò davanti all’arazzo di famiglia.
-Guarda.- disse semplicemente.
La donna si avvicinò al nome del figlio e come se lo avesse sempre saputo trovò due linee, una con il nome di Hermione Jean Granger e l’altra col nome di Elis Malfoy.
-Elis.- sussurrò toccando quel nome, come se avesse la bambina davanti.
-È tua figlia.- si voltò per sorridere al figlio e lo vide sorridere di rimando, suo figlio non sorrideva mai.
-È bellissima, hai i miei occhi.- disse incredulo.
-Allora non era la figlia di Fred?- chiese il padre entrando nella stanza e osservando lo stesso arazzo.
-No, è una bambina… Sa già parlare, non bene, ma capisce e cammina.-
-Sembri sorpreso.- le disse la madre.
-Sono… Emozionato…- rispose non credendo a quelle parole.
-Perché non sei con loro, allora?-
-Perché ho fatto un casino.- abbassò lo sguardo, per evitare il rimprovero di sua madre.
-Questa è una cosa tipica dei Malfoy ma se ci tieni troverai il modo di rimediare, puoi ancora far parte della vita di tua figlia… E di quella di Hermione… Non temere.-
-Lei mi deve ancora perdonare.-
-Si vede che ho un figlio stupido.- disse il padre allontanandosi di poco.
-Cosa?-
-Lei ti ha perdonato, solo che tu le hai detto delle cose poco carine e vuole farti capire che hai sbagliato, è una tattica. Ma devi comunque esaudire il suo desiderio.-
E come se quelle parole gli avessero spalancato la mente, corse in camera sua per scrivere una lettera, una semplice frase che avrebbe dovuto chiedere a Hermione prima.
 
-Sarà mai possibile ricominciare?-
 
Prese un gufo e lo fece partire subito, forse non avrebbe ricevuto una risposta imminente ma sentì il cuore più leggero, come se fi fosse tolto un gran peso.
Non si rese conto di essersi appisolato sulla sedia, finché un rumore non lo fece svegliare, aprì gli occhi e trovò un gufo fuori dalla sua finestra, lo fece entrare e prese dalla zampetta il foglio di pergamena.
 
-Sì, lo stiamo già facendo.-
 
Sorrise ancora, e posò il foglio accanto a lui nel letto, stavolta si addormentò pensando a quelle due donne che lo avrebbero aspettato, e che lui avrebbe protetto a costo della sua stessa vita.
Per sempre.
E nonostante tutto era stata una giornata perfetta. 


Spoiler:

-Non trattarla come una bambola, credendo che non si romperà mai.-
-Io…-
-Perché alla fine si romperà, ci rompiamo tutte alla fine.-


 
   
 
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