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Autore: Eliot Nightray    01/04/2014    2 recensioni
"Pensi che ci sia un motivo particolare per cui i nostri Patronus sono così diversi fra di loro, ma allo stesso tempo così simili?"
Arthur ripensò a questa domanda un'ultima volta mentre gli occhi si facevano pesanti e mesti
"Non siamo così diversi, siamo entrambi schivi , timidi ed aggressivi. Una volpe e un lupo, una strana coppia lo devo ammettere, ma non credo che sia impossibile"
Le avrebbe voluto rispondere così quella volta in cui gli aveva posto la domanda... le avrebbe risposto così anche in futuro? Con la mano stretta nella bacchetta Arthur pensò un'ultima volta al volto dell'italiana . Prima di esalare un ultimo sospiro " fanculo a tutto"
HogwartsxHetalia ff
ATTENZIONE LA STORIA PRESENTA LA MIA VERSIONE DI ITALIA DEL CENTRO CATERINA VARGAS
Coppia misteriosa (TROLL)
Genere: Malinconico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland, Nord Italia/Feliciano Vargas, Nuovo personaggio, Scozia, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Arthur tentò di respirare, inspiro e poi sputò quasi un polmone incazzato com’era. No, maledizione fanculo al mondo fanculo al preside e SOPRATTUTTO fanculo a Nathan. Suo fratello lo stava fissando con una lacrima sulla guancia, probabilmente aveva riso per così tanto tempo che aveva cominciato a piangere. Gli puntò il dito contro con un sopracciglio sollevato a tal punto che pareva sul punto di spiccare il volo. Gilbert si grattò appena il mento prima di salutare euforico il neo professore di Rune Antiche. Arthur si voltò furente verso Caterina, le sarebbe saltato alla gola molto volentieri. Come diamine aveva fatto a dimenticarsi una cosa del genere? Si aspettava di poter passare la vita o meglio il suo ultimo sacrosanto anno assieme alla sua cotta senza avere la colonna sonora di Psico versione veh. Avrebbe voluto tanto, ma veramente tanto ficcarsi una forchetta nell’occhio e saltellare nudo nella sala. Caterina sorrise salutando fievolmente ai due nuovi professori, quelli di rimando si comportarono in modo completamente diverso. Veneziano salutò a sua volta mandando un bacio, cosa che causa uno scuoricinio generale. Romano invece arrossì sbuffando e , non appena Caterina abbassò lo sguardo, gli fece un gesto semplice e chiaro : “ tocca mia sorella e ti taglio la gola”. Conga mentale in arrivo. La cerimonia di smistamento prese poco tempo, ma Arthur non poté fare a meno di alzarsi in piedi non appena Sebastian si sedette. Il capello dondolò un poco, ma Arthur un po’ se lo sentiva. “ Corvonero”. Ok niente, avrebbe ricominciato a frequentare Divinazioni. Sotto lo sguardo contrariato di Nathan, che si era già fatto preparare un cappellino d’orato a forma di leone per il più piccolo dei Kirkland, Sebastian si accomodò al tavolo dei Corvonero. Francis cominciò subito a parlare con il piccoletto, se non altro il rospo ci sapeva fare con i bambini. Ad Arthur venne in mente che Francis odiava i rospi e , probabilmente, se Sebastian si fosse lasciato sfuggire il proprio al francese sarebbe venuto un colpo.
Il preside stava ancora borbottando qualcosa su un calice fatto di fuoco. Arthur si bloccò di botto, momento lui sapeva di cosa stava cianando il vecchietto, si che lo sapeva. Suo fratello Nathan si stava preparando a quel momento da anni. Passò lo sguardo verso il maggiore per trovarlo tutto sorridente a gesticolare con i suoi amichetti. Un gesto di intesa passò dal tavolo dei Tassorosso, a quello dei Corvonero dei Serpeverde ed infine dei Grifondoro. Il quartetto dei dementi tossici si era deciso, avrebbero partecipato tutti a quel fottuto torneo. Arthur ci pensò su, non è che fosse un’idea così malvagia. Cioè, avrebbe finalmente mostrato a Caterina quanto potesse essere eroico e potente e virile. Si, le avrebbe mostrato tutto il suo carisma e intelligenza. Non si era neppure accorto di come stesse stringendo il pugno carismaticamente, sotto lo sguardo preoccupato e divertito di Gilbert. A quel punto notò lo sguardo di Caterina, così carico di tensione. Voleva parteciparci pure lei a quel torneo? Non le avrebbe mai permesso una cosa simile, insomma già era pericoloso il Quidditch figurarsi il Torneo tre maghi. Si grattò appena il capo prima di pizzicarle la mano. L’italiana si voltò, lo stesso sguardo carico di tensione che scorreva da un volto all’altro del quartetto carismatico. Era preoccupata per quei quattro squinternati? Ad Arthur venne un groppo alla gola, perché si preoccupava tanto di quei cretini, lui era amico suo. In realtà avrebbe preferito smettere di parlare di amicizia e legami non appartenenti all’ambito romantico. Aprì bocca per chiederle il perché di quella strana tensione, ma la porta si aprì di botto. Una manica di ragazzoni che parevano pronti a passare sei mesi in mezzo alla neve, presero a saltellare avviandosi verso il tavolo dei professori. “the fuck??”. Si era perso qualcosa su un circo itineranti di russi o c’era un motivo particolare per il quale una manica di armadi ambulanti stavano saltellando. Improvvisamente si ricordò che suo fratello gli aveva descritto a grandi linee come si sarebbe svolto il torneo. Tre scuole ne avrebbero fatto parte. Ad Arthur cadde subito l’occhio su un ragazzone dai capelli grigi e il naso che lo precedeva di qualche metro. I nuovi arrivati si presentarono e di nuovo il portone si aprì. Cosa avevano farneticato quelli? Aveva solo capito a grandi linee che erano bulgari, niente di più. Questa volta passarono una manica di ragazzine fluttuanti con tanto di fatine scintillanti. Caterina accanto a lui sembrava sul punto di vomitare, considerato il suo odio per tutto ciò che era troppo femminile era un comportamento naturale per lei.
  • Una di loro è belga – Gilbert ridacchiò blaterando questa frase. Caterina gli afferrò la cravatta di rimando
  • Quale?
  • Quella lì… - Gilbert spaventato indicò una ragazzina bionda nella folla
  • Il Belgio.. fa tanta cioccolata… diventeremo grandi amiche!
Arthur la fissò intensamente, perché doveva essere così ossessionata dallo zucchero e quelle brodaglie ammazza stomaco? Il preside mostrò finalmente il calice di fuoco , seguirono subito inni e canti svariati. Caterina tornò ad adombrarsi, aveva persino cominciato a mangiucchiarsi una pellicina con fare violento. Non ebbe comunque il tempo di chiederle qualche spiegazione perché si era quasi lanciata sulla cena appena apparsa. Si sarebbe preso il suo tempo più tardi. O forse no? Finita la cena si era alzato per incamminarsi assieme a Caterina verso il dormitorio dei Serpeverde. Aveva notato comunque con la coda dell’occhio Nathan seguirli. Che diavolo voleva? In quanto prefetto Arthur aveva evitato di riempirsi la testa con le cazzate di suo fratello ed aveva accelerato il passo. Avrebbe indagato volentieri sul comportamento della donna , ma le continue domande del primo anno non gli avevano lasciato il tempo. Maledetti marmocchi ignoranti! Perché siamo verdi, perché un serpente, perché sei prefetto. Domande a cui avrebbe voluto rispondere con un Avada Kedavra. Ormai sul procinto di entrare nel dormitorio Arthur si sentì agguantare da qualcosa o per meglio dire qualcuno che lo trascinò dietro il corridoio. La faccia da imbecille di Nathan gli si parò davanti con un sorrisone, si corresse da solo, parlare di cosa andava più che bene. Lo avrebbe picchiato volentieri, non solo perché aveva ancora la mezza idea di farsi ammazzare durante quel torneo , ma anche perché gli aveva impedito di battere il ferro caldo con Caterina. Il borbottio stava diminuendo rapidamente, ma con la coda dell’occhio intravide Caterina muoversi per raggiungerlo. Nathan gli passò un pacco con sopra un bigliettino:
vorrei sottolineare che sono un fratellone magnifico! Comunque questo è per te lo passo da pervertito a pervertito. ( tanto lo so che lo sei pure te, anche se dentro DENTRO DENTRO). <3”
Alla vista del cuoricino gli venne voglia di vomitare , ma cercò di compensare il disagio intestinale con pensieri felici. Nathan gli fece qualche strano cenno, sembrava stesse imitando cappuccetto rosso o qualcosa del genere. Forse era un Dissennatore? C’era da preoccuparsi, cosa diavolo c’era in quel pacchetto? Arthur lo scosse un poco mentre Nathan si allontanava rapidamente sogghignando. Non sembrava troppo pesante e di certo sembrava qualcosa di morbido, un tessuto di qualche genere forse. Caterina apparve alle sue spalle spaventandolo non poco. Si infilarono assieme nella sala comune ed Arthur le bofonchiò qualcosa all’orecchio come “ ti passo a trovare, dobbiamo parlare”. Caterina davanti a lui era arrossita violentemente prima di ritirarsi nelle proprie stanze. A quel punto si era accomodato nella stanza che condivideva assieme a Gilbert ed altri due. In quel momento c’era solo l’albino che alla vista del pacchetto saltò quasi in piedi boccheggiando. Poteva scartarlo davanti all’ebeto albino? Non si pose il problema per molto che già Gilbert stava spacchettando ogni cosa.
  • Che diamine! – Arthur alzò la voce anche se di poco inseguendo l’albino prima sul letto e poi sul cassettone – stai fermo!!! Che cos’è quell’affare?
  • Un mantello dell’invisibilità! Il biglietto è molto tenero..
  • Che?
  • Il biglietto..
  • No la parte prima…
  • Non sai cos’è un mantello dell’invisibilità? Allora, piccolo Arthur ti racconterò la storia dei doni della morte
  • Stai buono, la conosco di già. Mi stavo chiedendo cosa diavolo potesse farci mio fratello con un oggetto simile.. – Gilbert ridacchiò con quella sua risatina gracchiante
  • Kesese
  • Eh?
  • Ci spiavamo le ragazze insieme, bella vista da lì sotto
  • CHE? – Arthur sbottò così rosso in viso da parere un pomodoro – che vi salta in testa a voi malati?
  • E dai.. sei un maschietto pure te.. credo.. sei gay?
  • MA COSA STAI FARNETICANDO
  • No perché mi sembrava che ti piacesse Francis..
  • MI PIACE CATERINA BEOTA!!
  • A!! ecco perché Francis e Nathan parlano sempre di te e Catta
  • Catta?
  • Si l’ho ribattezzata così.. figo no?
  • Per nulla… comunque che ci dovrei fare, IO?
  • Francis ha già detto tramite gufo a Caterina che saresti passato da lei stanotte… poi boh puoi tipo andare a trovarla ogni tanto per chiacchierare
Il gufo di Francis sbatté un poco davanti alla finestra come per farsi notare. Arthur si pizzicò il naso di rimando saggiando la consistenza del tessuto fra le dita. Gilbert continuava a ciarlare di cose assurde, o almeno a detta sua risultavano strane. Si alzò e poi ripiombò sul letto. Attese un’oretta nella quale per sua fortuna nessuno notò lo strano mantello nascosto sotto il suo cuscino e poi uscì. Nessuno poteva vederlo, che soddisfazione. Attraversò il dormitorio femminile conoscendo quasi la strada, schivando ragazze urlanti ogni tanto. La conosceva si, perché Caterina gli aveva accennato al fatto che la sua camera stesse dietro il lungo corridoio, separata dalle altre stanze. Stava per bussare, poi si bloccò pensando di poter attirare attenzioni poco gradite. Appoggiò la mano sulla porta che si aprì piano. Sgusciò nella camera solo per trovare Caterina ancora vestita con la divisa appoggiata alla finestra. Stava canticchiando a bassa voce. Voltandosi di poco Arthur notò che lì dentro di letti ce n’era uno solo. Perché Caterina doveva dormire da sola? Sotto il mantello Arthur rimase bloccato ad ascoltare la voce di Caterina cantare. INSERISCI CANZONE
  • Mirror tell me something, tell me who is the loneliest of all. … Arthur smettila di fare il guardone ..
  • EH? – non aveva parlato come era riuscita a sentirlo?
  • Non ti meravigliare di queste cose.. sono abituata a percepire lo sbattere d’ali di un boccino nel bel mezzo di una partita di Quidditch, cosa vuoi che siano i tuoi sospiri?
  • A..beh… - un punto a favore della ragazza… - mi chiedevo… perché ti fossi rabbuiata così tanto prima…
  • Durante la cena dici?
  • Già…
  • Beh, non ho una buona opinione di questo torneo. La gente ci muore, ma quei quattro cretini ci vogliono comunque partecipare.. tu non hai mica pensato di infilare il tuo nome nel Calice, vero? – Arthur sorrise nervoso, SI CHE CI AVEVA PENSATO
  • Ovviamente no! È una cosa stupidissima – seconda conga mentale della giornata in arrivo
  • Bravissimo – Caterina gli tese le braccia al collo stringendolo – non provare a fare una stronzata simile in tal caso non ti rivolgerei più la parola
  • Puoi contarci! Mano sul cuore che non lo farò…
  • Mmm. Voi maschi avete questa ossessione di voler fare vedere al mondo che siete ganzi e fighi e forti… per quanto mi riguarda non ha senso
  • C’è… - Arthur si fece coraggio – c’è un motivo particolare per cui dici ciò?
  • Esperienza personale, tutto qui
  • Ma..
  • Mio padre… vi ha preso parte da giovane. Mi ha raccontato strane cose, orribili e non ho intenzione di entrare nei dettagli.
  • Capisco – Arthur si rigirò il mantello fra le dita pallide nella speranza di diminuire l’imbarazzo che sentiva
  • Come mai così imbarazzato?
  • Eh? – Arthur la fissò con uno sguardo stile “ no ma.. io.. boh… BANANE!” – io? No, ma figurati..
  • Non che tu sia un tipo che parla tanto… ma… mi sembri esageratamente silenzioso
  • Non.. sono mai stato nella tua stanza prima..
  • Beh è una stanza.. niente di che..
  • Si ma è la tua..
  • Oh.. – Caterina si aggiustò un ciuffo ribelle prima di ficcare la testa nella valigia – dai adesso ti faccio un po’ ridere. Quest’estate Francis, Antonio e Gilbert hanno fatto una sorpresa ai miei fratelli e li hanno portati in Italia assieme a loro. Guarda che tristezza! –  conosceva quell’edificio! Era la torre di Pisa, rise soddisfatto davanti a quel ricordo. Rise davvero, quei cinque insieme potevano essere davvero stupidi – si sono fatti foto a vicenda… - poi gli venne in mente una cosa
  •  
  • Ma… tu dov’eri in tutto questo? – Caterina sbiancò, ma tornò subito serena
  • Sono passata da te… - la vide strusciare il piede a terra indecisa , forse imbarazzata – ho pensato di farti una sorpresa, ma non c’eri
  • Io… ero andato con mia madre per..
  • Lo so, me lo avevi scritto in una lettera, speravo comunque di trovarti prima della tua partenza. Invece ho trovato Nathan, è bello comunque passare le vacanze a scriverti.. mi riempie le giornate
  • COSA?
  • Lo facciamo da anni cosa ti
  • COSA NATHAN
  • Eh? Si, quando sono arrivata c’era lui
  • E che avete fatto scusa?
  • Qualche allenamento di Quidditch, poi mi ha riaccompagnato a casa.. fine.. perché ti stai alterando?
  • IO non mi sto alterando…
  • Stavi urlando prima…
  • Non è vero…. E comunque puoi fare quello che ti pare durante le TUE vacanze
  • Guarda che volevo farti una sorpresa…
  • Si… comunque.. notte Caterina
  • Puoi anche restare qui se vuoi…
  • EH?
  • Scherzavo…
Arthur , imbarazzato più che mai, strusciò i piedi fuori dalla stanza per scappare nella propria. Sotto la coperta l’inglese non riusciva a prendere sonno , troppo furioso con il fratello che non gli aveva accennato niente riguardo l’arrivo di Caterina. Si sarebbe fatto sentire quel caprone non l’avrebbe avuta vinta. Riuscì, benché dopo un’attenta osservazione del soffitto, a prendere sonno, che fu stroncato di netto la mattina seguente dagli urli di Gilbert. La stagione del Quidditch si stava avvicinando e lui giustamente non poteva evitare di urlarlo ai quattro venti. Riuscì a frenare l’impulso omicida mattutino e a raggiungere il tavolo per fare colazione. Caterina era già lì a chiacchierare animatamente con Nathan. Era un piacere vederli litigare così tanto, ancora di più se Francis nel tentativo di impedire che i due si picchiassero finiva accidentalmente malmenato da sberle volanti. Antonio in tutto questo ridacchiava bevendo cioccolata calda. Si accomodò accanto a Caterina che gli scompigliò i capelli in segno di saluto. Gilbert trascinò lo spagnolo in una lunga conversazione su Elisabeth, una mora dei Tassorosso e a lui restò soltanto da ascoltare la discussione fra l’italiana e suo fratello. Dopo cinque minuti si impose per evitare di strapparsi le orecchie.
  • Smettetela di sbraitare come dei cretini
  • HA COMINCIATO LE!
  • Non mi interessa… c’è pozioni fra poco… sarebbe il caso di avviarci prima che Ludwig venga personalmente a tirarci un calcio in culo. Comunque – si alzarono tutti e Arthur sfruttò il momento per avvicinarsi a Nathan – dobbiamo parlare noi due..
  • Di che?
  • Te lo dico dopo….
Il grosso problema di pozioni erano i posti, era l’unica lezione in cui non poteva sedersi accanto a Caterina, il tutto perché era troppo brava. Si, preparare pozioni era il suo punto forte quindi le veniva quasi sempre assegnato quell’inetto di Gilbert che ancora riusciva a distruggere degli ottimi calderoni di rame. Come volevasi dimostrare Ludwig piazzò Caterina accanto a Gilbert, dietro di loro si piazzarono Alfred e suo fratello Matthew ed dietro ancora Arthur assieme a Francis. Nathan era riuscito a schivare il fratello magistralmente piazzandosi accanto ad Antonio. Maledetto stronzo! Gli avrebbe parlato con calma poi. Un aeroplanino lo colpì in testa, al suo interno un disegnino animato di Nathan gli stava domandando quale fosse il problema. Accartocciò il foglietto e glielo rilanciò indietro , Nathan finse un pianto di rimando. Doveva parlare della cosa a voce non tramite aeroplanini e schizzi strabici. La coppia Jones davanti a lui aveva preso a borbottare. Francis gli tirò un pizzico mentre leggeva le istruzioni della pozione.
  • Glielo dici o no che ti piace? – la domanda del francese lo spiazzò tanto da fargli perdere l’equilibrio dallo sgabello. Ludwig gli domandò se stesse bene e lui grugnì ringraziando di rimando
  • Non sono affari tuoi
  • Forse.. un certo portiere potrebbe essere interessato…
  • Portiere? – Arthur alzò il viso verso Alfred e cercò di ascoltare
  • Oh Vargas!! – Alfred si stava rivolgendo a Caterina, che però non rispose. – VARGAS!- non rispose neppure questa volta. Il Grifondoro però non sembrava volersi smuovere dal suo intento, perché le tirò il mantello con forza – parlo con te, puoi ascoltarmi?
  • Dimmi – Caterina sospirò con fare annoiato
  • Pensavo.. che io e te potremmo andare al Ballo del Ceppo insieme.. che te ne pare?
  • Mi pare una pessima idea ed ora torna a lavorare, Jones
  • Ti da fastidio se ti chiamo per cognome? Mi hanno detto tutti che non ti piacciono troppo le confidenze.. ok ehi Kate ti va
  • NO – Arthur aveva risposto al posto suo
  • Come dici… serpe?
  • Lei ti ha già detto di no.. quindi… basta – Alfred si voltò verso di lui, il volto del più giovane apparve con un sorrisetto minaccioso
  • Credo di non averti sentito bene… ripetilo
  • Io.. – Arthur tremò appena , odiava i bulli, non era mai riuscito ad opporsi. Però adesso la situazione era ben diversa, c’era Caterina di mezzo e di certo non avrebbe cercato l’aiuto di quello stronzo di Nathan – ho detto – e nel dirlo deglutì – che lei non vuole venire con te!
  • Perché.. sentiamo mezza calzetta
  • Non sono una mezza calzetta!
  • Ma fammi il piacere, non sei nemmeno nella squadra di Quidditch come pensi di competere con me ? – oh cazzo pure lui aveva capito tutto?
  • Veramente… fra poco proverò come portiere . – CHE CAZZO STAVA FARNETICANDO?! Gilbert lo fissò basito mentre lasciava cadere della lavanda a terra che Caterina raccolse al volo – esatto! – aggiunse questa volta con una certa sicurezza. Cosa diavolo stava farneticando.
  • A.. – Alfred parve stupito della cosa – il mio stesso ruolo quindi? – l’americano ridacchiò appena a bassa voce. – bene ci sarà da divertirsi alla prossima partita- Arthur si voltò per trovare lo sguardo premuroso di Caterina. A quella vista arrossì l’altra invece sorrise bonaria andando a scambiare un paio di ingredienti dal tavolo dei due fratelli.
  • Jones – la voce dell’italiana tuonò riportando lo sguardo dell’americano su di lei – sai vero che quest’anno siete spacciati?
  • Ah! Se vi mettete il mingherlino in squadra è sicuro nove su dieci che perdete. Scommetto che non parteciperai nemmeno al Torneo, vero mezzacalzetta? Dopotutto solo gli eroi ne hanno il diritto
  • Ovvio che . – Arthur dovette bloccarsi davanti allo sguardo furente dell’italiana – io… - boccheggiò in cerca d’aria e soprattutto di una risposta pungente
  • Non ha bisogno di stronzate simili Arthur per dimostrare di essere migliore di te.
Ludwig urlò per richiamare l’attenzione generale. Il calderone dei Jones esplose in un gran botto , ma Arthur non ci fece caso così preso a contemplare i buccoli dell’italiana. Pensava davvero che fosse migliore del pluripremiato Alfred Jones? Si sistemò appena i capelli mentre Francis accanto a lui ricominciava a blaterare su quanto fosse importante la sincerità in una coppia. Si, ok bella frase , ma dov’era la coppia esattamente? Ludwig fu costretto a fare uscire tutti in anticipo a causa del piccolo incidente. Non aveva bisogno di gesti stupidi, per essere il migliore dei migliori. L’inglese ancora non riusciva a spiegarsi quella frase uscita dalla bocca dell’italiana. Probabilmente era una frase di conforto, qualcosa per celare la sua completa incapacità nelle attività sportive. Seguì il quartetto silenziosamente, mentre Nathan lo fissava curioso. I Serpeverde si erano decisi a fare una riunione tattica approfittando del piccolo buco di venti minuti per discutere un paio di cose. Nathan e Francis si allontanarono per permettere alla squadra nemica di organizzarsi. Francis, adesso che gli veniva in mente, non era nella squadra di Quidditch , però era famoso, amato dalle donne anzi quasi idolatrato. Quindi cosa mancava a lui? Alfred era di nuovo apparso, le mani ancora piene di cenere, ma il solito sorriso ebete stampato sulla faccia. Lo stava fissando in tono di sfida, come a voler studiare le sue mosse. Alla fine l’americano si avvicinò a lui ed Arthur drizzò il busto in attesa.
  • Allora non chiedi alla tua squadra di fare il portiere?
  • Prima devo fare un test – bella cazzata
  • Questo lo so, ma prima dovrai proporti ti pare – oh.. bene fanculo a tutto i’m out!
  • Eh..
  • Ehi , ehi Alfred ! prima volevamo aspettare di vedere se il norvegese se la sentiva ancora.. sei frettoloso in queste cose, non lo sai che la tattica è il sale della vittoria .-  SANTO GILBERT, SANTO SUBITO. Gli avrebbe dedicato un mezzo busto e un paio di incantesimi
  • Ah… - l’americano rimase spiazzato davanti alla risposta dell’albino… - di un po’, ho qualche possibilità con la cercatrice?
  • Caterina?
  • Si la Vargas.. – Arthur si spazientì, ma la presa ferma di Francis sul suo mantello lo costrinse a non tirare un pugno all’americano
  • Nope – SANTO GILBERT DUE VOLTE – non l’hai notato? – Arthur sbiancò, o no, non poteva dire proprio a quell’ammasso di muscoli che gli piaceva Caterina. Insomma, avrebbe di certo provato a rubargliela. Tentò di richiamare l’attenzione di Gilbert, ma quello era già partito
  • Che cosa?
  • Parlo del tuo capitano..
  • Kirkland dici? NON MI DIRE!! Piace a Nathan? Oh, non ci avevo proprio fatto caso. Non mi metterei fra un mio compagno e la ragazza che gli piace. Grazie della dritta, stavo per fare una gran figuraccia. Ecco perché mi ha dato un due di picche!
  • Cosa c’entrano le carte da gioco?
  • È un modo di dire babbano, ci vediamo Albino!
Francis strattonò Arthur un poco, che si allontanò di rimando. Avrebbe ammazzato suo fratello seduta stante, senza nemmeno pensarci due volte. Caterina però lo trascinò via verso la lezione di incantesimi. Sarebbe stato divertente, davvero. Nathan gli si piazzò alla destra, alla sua sinistra invece sedeva l’italiana.
  • Voi deficienti non starete veramente pensando di partecipare al Torneo, vero?
  • E dai Caterina, lo sai che siamo i migliori…
  • Siete i più stupidi è diverso il concetto
  • Che c’è, ti preoccupi?
  • Mi sembra abbastanza ovvio… - Nathan abbassò lo sguardo grugnendo.
 L’inglese non aveva smesso di stringere i pugni furioso neppure per un istante. Proprio lei doveva scegliere Nathan? Non solo gli aveva nascosto l’arrivo di Caterina, adesso veniva pure fuori che gli piaceva. Non avrebbe avuto alcuna possibilità contro “Scozia”, così era stato ribattezzato suo fratello a causa delle sue origine e del colore rosso dei capelli. Suo fratello sembrava decisamente sconvolto, soprattutto dopo che gli si conficcò un aeroplanino in testa preparato dal francese. Una volta finito di leggere Nathan si voltò verso di lui, gli occhi spalancati , ma non tristi o imbarazzati, anzi arrabbiati. Il professore di Incantesimi, un grosso svedese dal forte accento fece cenno ad Arthur di scendere per dare una degna e magistrale prova delle sue abilità. Beh se Caterina era formidabile nel preparare pozioni, lui di certo non era d ameno in fatto di incantesimi. Il professore chiamò suo fratello Nathan, cosa che lo lasciò un po’ rincoglionito, ma la spiegazione di quel gesto lo fece sorridere spensierato.
  • Dateci una dimostrazione delle vostre abilità.
  • Che? – Nathan sbraitò ad alta voce , Arthur ridacchiò di rimando passeggiando lungo la pedana
  • Paura fratellone?
  • Come hai detto sturino?
  • Moderiamo i termini
  • Cos’è ti sei incazzato per quel discorso di Gil? Sei impazzito? Mi sembra abbastanza ovvio che stesse tentando di pararti il culo
  • Non voglio ascoltarti!
  • MODERATE – Nathan impugnò la bacchetta deciso - Pronti?
  • Si
  • A voi!
  • Incendio – Arthur riuscì a parare il colpo al volo anche se un po’ stordito avrebbe vinto lui
  • Freddafiamma- Nathan scivolò appena , i Grifondoro si stavano animando
  • Inarceramus – Arthur si sentì stringere fra le corde , ma fu abbastanza svelto dal pronunciare un ultimo cintesimo
  • Stupeficium
Nathan volò contro il muro urli di gioia si sparsero fra i serpeverde. Per un giorno avrebbe persino conquistato un po’ di popolarità. Francis e Caterina corsero a controllare se Nathan stesse ancora bene. Davanti alla vista dell’italiana che premeva la mano delicatamente sul busto del maggiore Arthur uscì spazientito mentre il professore assegnava ben dieci punti alla sua casa. Gilbert gli venne dietro di corsa, visibilmente sconvolto. Lo strinse per la cravatta della divisa.
  • Che ti prende?
  • Gilbert non sono affari tuoi !
  • Ma secondo te tuo fratello ci prova con la tua ragazza?
  • Non è la mia ragazza.. non ancora
  • Si ma secondo te ci prova con quella che ti piace?
  • Non mi ha manco detto che era passata da noi quest’estate!
  • Gli sarà passato di mente… l’hai steso!
  • ARTHUR!! – la voce di Nathan tuonò e non mancò un cazzotto ben impostato che gli fece sanguinare il naso, faceva un male cane – sturino da cessi, cazzo ti viene in mente? Eh imbecille?
  • Fanculo Nathan! – controllò che Caterina non fosse nei paraggi – ti piace Caterina!!
  • Eh? – Nathan arrossì non poco, ma restò composto – la trovo bella e simpatica, ok mi piace ma non come piace a te
  • A ME NON PIACE!
  • Che?? – non poteva dirlo a suo fratello, benché spesso scherzava sulla cosa non lo aveva mai detto a suo fratello – quindi non ti piace? – Arthur titubò un poco
  • No…
  • Allora…
  • ARTHUR !! – Caterina gli si lanciò al collo tamponandogli il sangue – che state facendo voi due cretini???
  • Il discorso è questo lui si è incazzato per una ragazza che gli piace, che pensa che piaccia anche a me. A quanto pare però a lui non piace questa tizia…
  • Quindi dove si pone il problema..
  • IO – Arthur tentò di replicare, ma Caterina fu più veloce
  • Ti piace o no?
  • Io..no… - l’italiana sospirò, quasi rilassata mentre Nathan spalancava gli occhi stranito dalla situazione
  • Quindi perché ti sei incazzato…
  • Caterina penso che siano cose di cui parlare fra maschietti.. sai.. – Francis tentò di salvarlo e ci riuscì perché Caterina rossa in viso si scusò allontanandosi assieme a Gilbert – Arthur diglielo…
  • A me.. si.. insomma. Si…
  • Si o no?
  • Mi piace tanto
  • Bene allora te pensi che IO , tuo fratello maggiore potrei rubartela? Devi proprio odiarmi fratellino… mi sono inimicato tutti i Grifondoro il giorno in cui sei arrivato , solo per starti un po’ accanto. Ho impiegato un anno per riconquistarli… che pretendi di più?
  • Non mi hai detto che era passata da noi!!
  • Cazzo abbiamo giocato a Quidditch.. eroticissimo guarda… sei stupido…
Nathan si allontanò sbuffando, ma Arthur lo bloccò porgendogli la mano, Francis però lo lanciò contro il fratello che grugnì un poco prima di abbracciarlo. Bastava così per scusarsi del suo comportamento infantile?
*ragazzi io ho scoperto che Scozia ed Italia del centro sono sposati, c’è un accordo REALE!! Se non mi sbaglio è stato firmato il 21 novembre.. sono sconvolta la mia seconda OTP è vera.. oddeo… NON DEVO FARL entrare Arthur ha bisogno di amore… ò-ò*
  
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