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Autore: alenefos    01/04/2014    2 recensioni
Chiedere aiuto a Philia è l'ultima delle cose che Xelloss vorrebbe fare, ma delle volte, bisogna fare buon viso a cattivo gioco...o la situazione è molto, molto più complessa di ciò che appare?
Una storia romantica ed avventurosa per questa coppia scombinata!
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Philia Ul Copt, Xelloss Metallium
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 9: Soli

Daren era aggrappato alla criniera di Philia con tutte le sue forze.
Il drago volava a grandissima velocità portandosi in groppa i due giovani, reduci dal tumulto della cerimonia matrimoniale mandata a monte.
In lontananza, nel mare, finalmente avvistarono le imbarcazioni di Rin e degli altri, e le raggiunsero.
La vista del drago stava per generare il panico, ma la rassicurante e sorridente faccia di Xelloss che lo precedette in volo, fino alle barche, rassicurò tutti.
Daren potè così riabbracciare la sua amata, e dopo dei brevi saluti, ripartirono tutti, ognuno verso la propria destinazione.
I giovani dovevano navigare verso la loro libertà e il loro amore; Xelloss e Philia avevano davanti ancora un viaggio e dei nemici.

*

Finalmente in mare aperto, lontani dagli intoppi di poco prima, il drago viaggiava sfruttando le correnti. Xelloss, dal canto suo, per una volta faceva da passeggero.
Ma la quiete durò solo qualche ora.
Un fascio di luce improvviso, mancò Xelloss per un soffio.
Il ragazzo scattò di lato per poi voltarsi, ritrovandosi Squalo, il demone che era sulle loro tracce con l'intenzione di eliminarlo, pronto a colpirlo nuovamente.
<< Che succede? >> Urlò Philia accennando appena a virare.
<< Prosegui! Dobbiamo seminarlo! Sono troppo debole e sento i poteri al limite. Dobbiamo letteralmente fuggire! >> Le intimò Xelloss attuando una barriera scudo.
Philia eseguì l'ordine ed accelerò, ma decine e decine di strali partirono da Squalo, volti a colpirli e non lasciargli scampo.
Volando a zig zag e a pelo d'acqua, Philia cercò di proteggere se stessa e Xel.
Squalo lo tallonava con veemenza mentre Xelloss rispondeva ai colpi.
I poteri però, stavano come affievolendosi e non tutti gli incantesimi evocati si materializzavano. Questo era un enorme problema, specie con un avversario del tutto intenzionato a farli fuori. E, purtroppo, la barriera di protezione cedette e sparì.
Un fascio di luce investì così Philia ferendola su un lato e facendole emettere un grido tanto forte da risuonare tutto intorno.
Il drogo cercò allora di virare a destra, intravedendo in lontananza una lingua di terra.
<< Philia! Dobbiamo seminarlo! >> Gridò Xelloss.
Ma il drago, in risposta, volò verso l'alto d'improvviso, sorprendendo lo stesso Squalo. E gli ripiombò poi addosso trascinandolo sott'acqua dopo averlo afferrato nella fauci.
Xelloss finì in mare e perse di vista la scena sotto di lui. Solo il forte ribollire dell'acqua gli fece intuire cosa stesse realmente accadendo.
Nel freddo abisso, Philia stava emettendo fuoco tenendo Squalo tra i denti serrati.
Il fuoco dei draghi dorati riusciva a propagarsi per qualche metro anche sotto l'acqua, ma la cosa richiedeva un grande sforzo e Philia era anche ferita. Ma con grande caparbietà, la ragazza continuò a sputare lingue di fiamme fino a costringere Squalo a smaterializzarsi e fuggire.
Quando riaffiorò, non aveva più l'aspetto del grosso animale, ma nuovamente quello umano. Ma non ebbe tempo di spiegare a Xellos di essere riuscita a metter in fuga il nemico, che svenne, esausta per lo sforzo e per il colpo ricevuto.
Xelloss l'afferrò e la trascinò verso la lingua di terra vista in lontananza. Una lingua di terra che si rivelò essere una piccola isola.
Ma con i poteri allo stremo, dovette nuotare molto prima di poter adagiare la ragazza sulla sabbia morbida.
Il sole stava calando, ed era necessario trovare un riparo. In mare aperto, le isole erano sferzate da venti fortissimi e gelidi.

*

Una piccola rientranza in una grande roccia che costeggiava una delle montagne dell'isoletta, offriva un riparo ottimo.
Una folta ed alta vegetazione la proteggeva infatti sia dagli agenti atmosferici che dalla facile localizzazione da parte del nemico.
Una volta al coperto, Xelloss si adoperò prontamente x cercare rami e quanto necessario per alimentare un fuoco; e dei grandi rami di piante esotiche, ricche di foglie, si rivelarono utilissimi per creare un giaciglio di fortuna sul quale adagiò Philia, ferita ed ancora esanime.
Le vesti della ragazza erano fradice e si stavano coprendo di sangue nella zona dove c'era la ferita.
Incerto sul da farsi, Xelloss restò a fissarla con aria dubbiosa.
In realtà sapeva benissimo cosa avrebbe dovuto fare. Toglierle gli abiti bagnati e curare la ferita era di sicuro l'unica soluzione, ma era allo stesso tempo la peggiore idea che potesse venire ad un demone nei confronti di un drago.
In primo luogo per il loro odio storico...aiutare un drago non era uno degli sport preferiti da Xelloss. Poi c'era la questione che il drago era Philia...e Philia sapeva essere letale e vendicativa.
Ma l'azione era indiscutibilmente necessaria; il sangue si disperdeva sempre di più e bisognava agire in fretta.
Si disse che tanto, Philia lo avrebbe ucciso in un caso o nell'altro...sia che l'avesse lasciata dissanguarsi, sia che l'avesse spogliata per curarla...tanto valeva tentare, dunque!
Le tolse l'ingombrante mantello e l'abito rosa confetto, lasciandole la sottoveste bianca in delicato pizzo, e mise gli abiti ad asciugare accanto al fuoco.
Fece lo stesso con i suoi, restando anche lui con i pantaloncini e la maglia che indossava sotto gli abiti da viaggio.
Il sangue imbrattava ormai non solo la sottoveste della ragazza, ma anche le foglie dove giaceva. Deciso a non perdere tempo, Xelloss strappò la veste sul fianco e si concentrò sulla ferita.
Squalo l'aveva colpita in modo apparentemente lieve, ma tornata in forma umana, il taglio era ben più esteso e considerevole che sul fanco del drago in forma animale.
Nella sua sacca, Xelloss aveva sempre varie erbe mediche. Erano utili per sortilegi e pozioni, e furono fondamentali in quell'occasione.
Xelloss, essendo un demone, non aveva potere guaritore, di certo su se stesso poteva intervenire, ma non su un drago. Il vecchio metodo era quindi l'unico da usare, per quanto meno rapido e più doloroso.
Il bruciore della medicazione risvegliò Philia che aprì gli occhi pur sentendosi debolissima.
<< Stai ferma! La ferita potrebbe riaprirsi... >> Le intimò il ragazzo con voce calma mentre continuava ad armeggiare con una mistura di fango e foglie con cui stava tamponando il fianco della giovane.
<< Brucia... >> Sussurrò lei con voce appena percettibile.
<< Lo so, ma non conosco altri rimedi...non hai potere sufficiente per
autorigenerarti, vero? >>
<< No. Ma...dovevi proprio strapparmi la sottoveste? Era di pizzo antico! >> Protestò Philia sempre con voce bassa.
<< L'alternativa era spogliarti di tutto! >> Disse lui in tono malizioso facendola arrossire.
<< Idiota! >> Rispose lei cercando di ignorare, senza riuscirci, la provocazione.
<< Comunque dovresti toglierla... >> Aggiunse Xelloss <<...è fradicia e ti prenderai un malanno! Il nostro viaggio ha già avuto troppi intoppi! >>
<< Aiutami a toglierla. >> Chiese Philia. E Xelloss avvampò. Non credeva che il drago avrebbe accettato una simile proposta.
Restò incerto sul da farsi per qualche secondo, poi si alzò e prese il mantello di lei che era accanto al fuoco. Era lì da un po' ormai, ed era asciutto quasi del tutto.
Lo poggiò sulle gambe di lei facendolo salire man mano che saliva anche la veste. In questo modo, ciò che la stoffa bagnata scopriva, veniva coperto subito dal mantello asciutto.
Con questo piccolo stratagemma liberò la ragazza degli abiti bagnati e intrisi di sangue.
<< Grazie >> Disse Philia sinceramente riconoscente per il gesto di Xelloss. << Grazie per l'attenzione di coprirmi e grazie per le cure...so che aiutare un drago non è nei tuoi piani >>.
<< Ma tu stai aiutando me...e stai rischiando la vita. Mi sembra il minimo! >> Concluse lui. E si alzò per raggiungere il fuoco e prendere il suo mantello.
Tornò così da Philia e dopo essersi tolto anche lui la maglietta bagnata, si stese e si coprì.
Fuori, il diluvio imperversava.

*

Passate poche ore, svegliandosi, Xelloss si accorse del fuoco che si stava affievolendo e corse ad alimentarlo. Fatto questo tornò da Philia e le tastò la fronte per accertarsi che stesse bene, ma la sentì calda e intuì che avesse la febbre.
Philia aprì gli occhi. Erano lucidi.
<< Ti è venuta la febbre! >> Disse lui.
<< Prevedibile >> rispose lei << Deve essere la tua cattiva influenza ad indebolirmi! >>
<< Scherzi, vero? >> Chiese Xelloss dubbioso.
<< Niente affatto! >> Commentò Philia con sarcasmo.
<< Comunque sei bollente >>
<< Eppure sto gelando...non sento più le gambe nè le braccia! >>
Xelloss aprì i suoi brillanti occhi color ametista e e la fissò preoccupato. Poi infilò una mano sotto il mantello, toccando un braccio di lei. Era realmente gelido.
<< Stai andando in ipotermia! >> commentò frettoloso, e si infilò velocemente sotto il mantello con lei, stringendola e coprendola col proprio corpo.
<< Cosa fai? Lasciami, non... >>
<< Stai rischiando grosso! Non ci tengo ad abbracciare un drago insignificante, lo sai! E' questione di vita o di morte, e a me sei utile da viva! >>
<< Ma come osi?! E comunque, grazie! Davvero confortante! Sei solo un approfittatore! E poi non voglio essere toccata, specialmente da te! >>
<< Sei insopportabile, petulante e capricciosa, quindi ora piantala! >> Rispose con tono autoritario e secco.
Philia si zittì e tra loro cadde il silenzio. E nel silenzio, si sa...inizia a parlare tutto ciò che non ha parole.
Così Philia si rese conto che poteva sentire distintamente il cuore di Xelloss che batteva attraverso il petto premuto contro il suo, e contro la sua pelle nuda.
Dapprima si sorprese nello scoprire che il demone lo avesse davvero un cuore. Ma batteva lentissimo. Ogni singolo battito lasciava intercorrere una decina di secondi da quello successivo.
Così era anche per il respiro. Lento e sommesso, quasi impercettibile.
I capelli di lui le solleticavano il viso e in quel mare di sensazioni, cercò di smetterla di fermarsi ad ascoltare il corpo del demone.
Non poteva sapere che lui stava facendo lo stesso identico sforzo...o forse no. Xelloss era nettamente in difficoltà rispetto a lei. Lui doveva fare i conti anche con gli istinti più "maschili" ed i pensieri più "umani", e la situazione, unita al silenzio imbarazzante, non aiutava.
Oggettivamente, la bellezza e la grazia di Philia erano palesi anche per uno come lui.
Per quanto odiasse i draghi, quella ex vestale l'aveva sempre vista come una creatura dalla bellezza indiscutibile; ora però, trovarsi in quella situazione e formulare quel pensiero, non era affatto saggio. Per quanto il corpo di lei fosse gelido, lui ne avvertiva ogni singolo contorno con una chiarezza quasi snervante.
Si obbligò a portare la mente altrove, ripensando alla sua missione, al motivo che lo aveva spinto a chiedere aiuto a Philia. Doveva risolvere il suo problema con i poteri.
Un demone non poteva ridursi in quello stato.
Doveva recuperare la sua antica forza.
Improvvisamente, Philia mosse le gambe debolmente.
<< Che hai? >> Le chiese.
<< Sento le gambe intorpidite... mi fanno male... >>
Lui allungò una mano sentendo che erano ancora gelide.
<< Non sento nulla... >> Continuò lei.
<< Non senti la mia mano? >>
<< No.. >> Rispose lei.
<< Così non va...non va!... Assolutamente! >>
Philia lo guardò mentre i suoi occhi iniziavano a chiudersi.
<< Philia resta sveglia! >>
<< Non ci riesco...Xelloss, sono...stanca... >> Bisbigliò in un sussurro.
<< Ascoltami! Philia! Resta sveglia, guardami! >>
Ma Philia stava lentamente perdendo i sensi. Gli occhi chiusi e il viso pallido.
Xelloss la strinse con forza e si concentrò.
Pochi secondi di silenzio, con la pioggia che scrosciava accompagnata da vento che urlava tra le spigolose insenature della roccia.
Pochi secondi, poi il corpo del demone si illuminò si una tenue luce violacea. In uno sforzo, convogliò l'energia nel corpo della giovane, avvolgendola con quella stessa luce oscura.
Sapeva che aiutare un drago avrebbe di certo avuto delle ripercussioni sul proprio equilibrio magico e anche su quello di lei. Ma Philia gli serviva viva...e forse non era solo quell'egoistico bisogno che lo stava spingendo a quel gesto innaturale.
Pochi istanti, e iniziò a sentire il corpo di lei muoversi con lentezza, come se si stesse svegliando.
Continuando a stringerla e a passarle l'energia, iniziò a sentire che riprendeva calore.
<< Xellos >>
La voce di lei, dolce come una musica, lo ridestò facendogli interrompere il flusso magico.
<< Scusa >> Le disse << Non potevo fare diversamente o... >>
<< Grazie per avermi salvata >>
<< Sono stanco >> Sussurrò lui.
In risposta, Philia fece l'azione più inaspettata per il demone. Tese le braccia e lo attirò a sè stringendoselo al petto.
Esausto, Xelloss crollò e si addormentò tra le braccia del drago.

***

Al suo risveglio, Xelloss era solo. Scattò a sedere e si guardò intorno scorgendo Philia che si scaldava accanto al fuoco.
Aveva rimesso gli abiti strappati e sporchi di sangue e polvere.
Era splendida come un fiore tra le macerie.
<< Ti sei svegliato... >> Chiese lei voltandosi e accorgendosi di essere osservata.
<< Ehm...come stai? >>
<< Meglio...grazie. Tu hai dormito molto. Eri stremato >>.
<< Si...ma per una buona causa. Stai bene, è questo che conta! >>.
<< Beh...grazie... >> rispose lei con un filo di voce.
<< Si...ma non abituartici! La prossima volta vedi di essere più scattante! E magari perdi qualche chiletto, così Squalo avrà difficoltà a prendere la mira...ora sei pachidermica! >>
La mazza chiodata spuntò come un lampo dalla gonna della ragazza che la impugnò e centrò Xelloss in pieno.
<< Stupido demone! >>
  
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