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Autore: Calipso_MacabreDoll    03/04/2014    1 recensioni
Marika , 26 anni , ammalata e senza una vera e propria fissa dimora, viaggia per amore da Vicenza a Novi Ligure da molti anni. Vive aggrappata ancora al suo passato in cerca di risposte ai suoi dubbi ..ma la sua vita subirà una svolta decisamente strana.
Nathan, 30 anni , vive nel cuore dell'Hinterland di Milano precisamente nella stazione ferroviaria. Vive ormai da molto tempo come mendicante in quanto vittima della sua stessa vita e in parte della società.
Un racconto che viaggia fra risvolti improbabili e drammatici. Potrebbe annoiarvi come colpirvi. Sta a me e a voi colpire nel segno.
Buona Lettura
Calipso
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Dal principio a (?)

 

Questa si tratta di una piccola parentesi prima del caos enorme scritto in un racconto. Un caos vissuto nella vita di una piccola donna cresciuta con dubbi esistenziali (come la maggior parte di noi nuovi adolescenti ) paure , angoscie e quant'altro. Ho deciso di scrivere un racconto per poter dare una possibilità ad alcuni ragazzi ed adulti di poter cambiare il loro modo di pensare su determinate cose. Con ciò non dico che mi sto permettendo di dire "Ehi te! Vivi come me e smettila di pensare come meglio credi!" sarebbe alquanto sciocco cercare di cambiare il carattere di una persona ! Ognuno di noi è speciale per ogni difetto che abbiamo. Ripeto la parola DIFETTO . Perchè? Semplice. I pregi si possono mostrare facilmente. Una maschera invisibile ed ecco fatto! Sei quel che la persona hai di fronte crede perfetta. Menzogna ! Noi siamo unici per i Difetti con cui siamo cresciuti. Vogliamo fare un esempio banale? Il mattino! Ci svegliamo (per chi non soffre di insonnia) e siamo rintronati, la testa è pesante , l'idea di mettere piede giù dal letto ci fa salire l'angoscia, il letto ci chiama! Ci dice continuamente di non lasciarlo solo, che è morbido e ha bisogno del nostro calore ma imperterriti ci alziamo. Da li nasce il vero io della maggior parte delle persone. Rientro tra quelle direi. La prima cosa che accade spesso è :
la mamma che in due minuti ti ha chiesto 5 favori 10 domande e ti ha raccontato in 2 secondi la storia della vita mentre ti prepara la colazione (per chi ha la mamma che ancora gliela prepara) e te nella testa senti cosa? Un brusio. Fastidioso! E alla fatidica domanda (unica cosa che capisci) che ti sveglia il cervello "hai capito!?" rispondiamo con.. ? Oh lo sappiamo tutti. O non rispondiamo e lanciamo un occhiataccia killer o il paesino simpatico a cui mandiamo tante persone viene pronunciato. Spesso borbottanto per la paura di una ciabattata ! Se non è quello , è un "Siii!" udito come una lamentela. Come potete leggere Il mio modo di scrivere è molto ironico anche se allo stesso tempo tratta di cose reali e vedrete anche serie. Tornando a prima... per chi vive da solo o convive od è sposato la mattina è simile.. dal cellulare che suona continuamente , al campanello stressante, il vicino che litiga , il compagno/a che russa . Le situazioni sono molte ma la reazione è simile. Mi sono dilungata anche troppo in quanto doveva essere solo appunto...una parentesi.
Aprite la mente. Lasciatevi andare alla lettura. Prima di dormire, in bagno , ovunque vogliate ! Io suggerisco al parco o sul divano con un thè caldo ma sta a voi!

 

 

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Il momento più bello di una coppia che si ama da molti anni viene racchiusa da una futura data che sarà sempre impressa nella mente. La vedranno girare per casa. La vedranno piangere, crescere,dimenarsi per un cambio di pannolino e la accudiranno con sacrifici. La nascita di un bebè è sempre (si spera) una sensazione indescrivibile. Un momento prima erano una coppia priva di responsabilità e in un momento BHOM ! Genitori. Una sensazione che all'inizio potrebbe mettere paura. Saremo pronti ? Saremo ottimi genitori? Sapremo crescere questo bebè con educazione e costanza?

Domande ovvie. Domande che mi porrò pure io quando diverrò madre . Sono la figlia più piccola della mia famiglia.. e la sorella minore. Stranamente ho dei ricordi della mia infanzia quando ero piccina piccina e non mi spiego il perchè ma non importa. Sono ricordi buffi ! Ho una sorella maggiore e un fratello maggiore . Entrambi , ora, vivono con i rispettivi compagni di vita e figli. Quando nacqui mia sorella aveva 11 anni mentre mio fratello 10. Due tornadi in casa in poche parole ! Ricordo che erano molto attivi come ragazzini e ribelli, erano nella fase del gioco, della conoscenza con amici e nella spensieratezza. Dovrei cancellare l'ultima parola dato che mio padre non regalava la gioia della spensieratezza. A tot ora dovevi essere a casa, mostrare i compiti e se anche tutto era apposto , in ordine e quant'altro... uno schiaffo, ben più di uno, lo dava sempre. Si può dire che i miei fratelli non erano i figli perfetti ma d'altronde in quell'età chi non è attivo, chi vuole studiare, chi vuole rendere le sue giornate a base di solo studio e curando l'orto? Diciamoci la verita! Nessuno! I ricordi che ho da piccola sono simpatici. Mio fratello mi faceva sempre delle boccacce e dilatava le narici (cosa che ho imparato da subito) mentre mia sorella entrava e correva .. non ricordo dove . Mia madre era la tipica casalinga indaffarata sempre con vestiti da cucire, stiraggio, cucina , letti .. Ma era anche la madre che non difendeva i figli. Mio padre aveva il vizio di picchiare i miei fratelli e lei acconsentiva sempre. Io non posso mettermi nei panni dei miei genitori ma se il marito è un alcolizzato perchè non lo fermi? Paura? I tuoi figli li difedi a costo della vita se sei una madre. Questo ricordo dei primi anni di vita. Verso i 5 anni ricordo la fine dell'asilo . Ero abituata ad andare all'asilo da sola assieme a un vicino di casa a piedi. Ora che ci penso mi dico.. la strada era pericolosa come facevo a non aver paura? Beata infanzia! I primi amici, le prime gite , tutto era bello! Qualcosa però non andava. Le 16 era l'ora dell'uscita dall'asilo. I papà o le mamme andavano a prendere i miei compagni mentre io tranquilla e pacifica prendevo il mio zainetto e tornavo a casa . Non era distante casa mia dall'asilo ma la strada era pericolosa. Curve dove tutt'ora ci sono molti incidenti . Non sarebbe mai successo nulla . Ma un bambino si sa com'è? Non del tutto. Da brava figlia tornavo a casa , guardavo un pò di tv, giocavo con il mio vicino di casa e alle 5 tornavo in casa. Perchè? Mio padre tornava dal lavoro e pretendeva che fossi a casa. Pretendeva il silenzio. Quindi semplicemente andavo a colorare, disegnare restando zitta zitta. Ricordo il giorno in cui finì l'estate che portava la mia vita sulla prima scuola! Le elementari! Che emozione! Lo zaino, l'astuccio colorato, le penne, le gomme, le matite , pennarelli, quaderni! Quante cose ! Ricordo ancora il mio zainetto! Piccolino, rosa pastello opaco con gli orsetti marroncini disegnati! Il primo giorno di scuola ero emozionata , il grembiulino bianco, lo zainetto e la mamma che mi prendeva per mano! La scuola era grandissima vista dalla mia prospettiva! E quanti bambini! Possono confermare tutti che la scuola elementare è la scuola più bella che abbiamo frequentato! Qualcosa ancora non andava! Ma non importava ! Stavo imparando le lettere, a disegnare colorare, leggere ! A fine scuola vedevo la mamma che mi portava a casa e come sempre odorava di sigaretta ..ma per me era il suo odore. L' odore di mamma! Arrivate a casa spesso vedevo il papà a casa . Provavo sempre una brutta sensazione nel vederlo. La casa quando lui c'era puzzava. Un odore acido. Come di cibo ammuffito. E quando tornavo dovevo rimanere silente altrimenti mi sgridava. La tavola era sempre piena di pezzi di cibo, lui che parlava delle persone, che non voleva nessuno .. La faccia , il viso era sempre rosso . Vedevo persino delle venature ! Credo fossero capillari . Un giorno come tanti tornai a casa felice. Il compleanno si avvicinava e le mie amiche festeggiavano sempre il compleanno con gli amichetti anche se non potevo mai andarci io.. Decisi di chiedere alla mamma se potevo invitare 4 amiche .. e fare una festa ! La solita risposta come sempre è stata "devo chiedere al papà" . Quindi era un No. Una volta tornato a casa il papà glielo chiesi con coraggio. "Papà? Posso invitare qualche amica domani?" ovviamente la risposta fu no ed io esplosi a piangere . Non erano capricci . Non volevo essere così diversa.. Per la prima volta mi ribellai. "tutte le mie amiche danno una festa perchè io no?" a gran voce urlai per poi correre ed andare a piangere nella camera. Dalle scale sentivo mia madre che con calma cercava di convincere mio padre "Forza cosa costa? Sono solo due amiche!" . La risposta era sempre uguale ed io piangevo a fiotti.. lo odiavo. Perchè? Perchè non posso? All'improvviso lo sentii urlare. "lavati quel muso e scendi!" avevo paura. Una sberla? Uno schiaffo? Non volevo scendere e urlai a gran voce un secco "NO", ma mi madre venne a prendermi e mi portò in cucina dove mio padre con gli occhi rossi e stanchi mi disse "solo 4 amiche e voglio sapere chi" . Sorrisi! Una vittoria! Finalmente una vittoria!!

 

******

 

Il compleanno era alle porte e con felicità ero pronta ad accogliere le mie amiche. Era un emozione unica! Come l'arrivo di un nuovo cagnolino! Mio padre era a lavoro ed ero anche libera di parlare ! Cosa volevo di più? Pensavo "come le accolgo?un abbraccio?" in ansia camminavo irrequieta tra quelle mattonelle sbiadite della cucina. Il campanello ancora non suonava ma le mie orecchie ormai pronte ad udire ogni piccolo passo sentirono delle voci e corsi fuori spalancando la porta e davanti a me , proprio in quel momento vidi le mie amiche che con un sorriso palesemente felice mi salutarono. Guardarono la casa come se fosse un pericolo e a passo lento entrarono mentre sorridente cercavo di farle accomodare. Mia madre spense la sigaretta e con un sorriso le accolse per poi darci dei salatini e delle bibite. Era tutto bello.. amiche e compleanno!!

Una ad una mi diedero un regalo e con cura li scartai felice di ogni cosa regalatami .. peluche e giochi! Le portai al mio angolo di disegno ed iniziammo a giocare ridendo con quei piccoli gesti ..innocenti. Le risate ! Che magnifico suono! Spensierato e gioioso. Tutto andò in frantumi in pochi secondi : si aprì la porta ed entrò il tiranno. Non ricordo che disse ma ricordo che in un batterd'occhio le mie amiche rimasero impietrite come a non capire chi sia credo. Si sedette sulla sedia e stappò una bottiglia di vino e con il suo solito fare iniziò a tracannarla senza perdere tempo e con tono brusco ci ordinò di fare silenzio . Abbassai lo sguardo come se volessi sparire davanti a tutti e con i giochi andammo avanti a giocare ma arrabbiato si alzo e dirigendosi verso di noi disse "ho detto di fare silenzio!" ma mentre lo pronunciava inciampò e cadde sulla cartellina dei disegni rompendo così essa. Presi per mano le mie amiche e andammo in camera ma sempre con tono basso mi scusai. Non badavo più a cosa volessero fare o a cosa dicessero. Volevo solo sparire dalla loro vista. Come aveva potuto?Dopo poco tornarono a casa ed io rimasi nella mia camera sperando con il cuore che tutto fosse un incubo. Un incubo come tutte le notti. Come le notti in cui veniva a darci le ciabattate e cinghiate addosso senza motivo. Come le notti in cui quasi non respiravamo per non prenderci delle spaventose botte . Ma tutto ciò era reale e questa bambina di 6 anni stava cercando di capire cosa stesse succedendo nella sua vita. Nel frattempo mia sorella lavorava in una fabbrica di calzature e realizzavano calze. Con gli occhi di allora provo ancora la stessa sensazione .. un disagio enorme. Con gli occhi di adesso vorrei prendere a pugni quella persona che con tanta dedizione ha speso i soldi per godersi il suo fegato e non far studiare un'eccellente studente. Mio fratello quell'anno stava per concludere la scuola di meccanica di un paese vicino ed allo stesso tempo studiava per prendere la patente di guida . Ricordo ancora che andavo a chiedere " ma perchè leggi qua?Cosa leggi?" . L'era dei perchè dura anche troppo vero mamme e fratelli? Ma la vera domanda che volevo fare era "cos'ha il papà?" ma non avevo il coraggio di chiederlo così restavo lì. Osservavo qualche minuto e poi tornavo in cucina a guardare la tv mentre papà rimaneva sul tavolo a dormire tra vino e formaggio . Il solito odore inacidito.

   
 
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